mercoledì 10 ottobre 2018

RAPPORTO IPCC 1.5°C: AGIRE SUBITO O NEL 2040 CLIMA FUORI CONTROLLO

Il destino del lavaggio del cervello: l’aridità!
(Zoran Stanojevic)
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Gli effetti dei cambiamenti climatici, la cui causa è ulteriormente confermata
Luca Lombroso
Il “rapporto speciale 1.5°C” dell’IPCC rinnova l’allarme clima e l’urgenza dell’azione. Cosa significa, perché e come limitare il riscaldamento globale entro 1.5°C?
Questo importante documento non riguarda solo il clima, ma anche lo sviluppo sostenibile e la lotta alla povertà, infatti il nome completo è “rapporto speciale sugli impatti del riscaldamento di 1.5 °C rispetto ai livelli preindustriali e sui percorsi delle emissioni di gas serra, nel contesto del rafforzamento della risposta globale alla minaccia del cambiamento climatico, sostenibile sviluppo e sforzi per sradicare la povertà”.
Gli impatti: mezzo grado comporta grandi differenze
Gli effetti dei cambiamenti climatici, la cui causa è ulteriormente confermata nelle attività umane, non sono lineari. Con un riscaldamento di 1.5°C ci sarebbe una perdita del 6-8% delle specie viventi, a 2°C, si arriverebbe al 16-18%. L’innalzamento globale del livello del mare sarebbe inferiore di 10 cm con il riscaldamento globale di 1.5 ° C rispetto ai 2 ° C.  
La probabilità che l’Artico si trovi libero dal ghiaccio marino in estate sarebbe una volta al secolo con un riscaldamento globale di 1,5 ° C, ma almeno una volta ogni 10 anni con 2 ° C. Le barriere coralline diminuirebbero del 70-90% con un riscaldamento globale di 1,5 ° C, mentre praticamente sparirebbero con 2°C. Notevoli anche le differenze nella frequenza degli eventi estremi e delle ondate di calore in Europa, molto più frequenti a 2°C rispetto allo scenario prudenziale di 1.5°C. Limitare il riscaldamento globale a 1.5°C darebbe alle persone e agli ecosistemi più tempo per adattarsi 
Che fare e quanto tempo abbiamo
Le emissioni globali di CO2 dovrebbero diminuire di circa il 45% entro il 2030, raggiungendo “emissioni nette zero” entro 2050. Emissioni nette zero significa che eventuali emissioni residue dovranno essere compensate rimuovendo CO2 dal aria. In pratica, occorrerebbero tecnologie per ripulire l’aria e stoccare CO2 nel sottosuolo tutte da sviluppare e piene di incognite. “Limitare il riscaldamento a 1.5°C è possibile, ma fare ciò richiederebbe cambiamenti senza precedenti“, ha affermato Jim Skea, co-presidente del gruppo di lavoro III dell’ gas serra “rapide e di ampia portata” nei settori dell’agricoltura, foreste, energia, industria, edifici, trasporti e città
Prossimo appuntamento sul clima: COP 24 a Katowice, Polonia
Secondo l’IPPC, questo rapporto fornisce ai responsabili delle politiche e ai professionisti le informazioni di cui hanno bisogno per prendere decisioni che affrontino i cambiamenti climatici. I prossimi anni sono probabilmente i più importanti della nostra storia. La parola per le decisioni per le conseguenti azioni passa ora ai politici, decisori e potenti del mondo che si riuniranno alla prossima COP 24 che si terrà a Katowice, in Polonia, in Dicembre
FONTE 

Leggi qui il Sommario per i decisori politici
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