mercoledì 9 gennaio 2019

LA RUSSIA CHIUDE LE ACQUE SIRIANE PER ESERCITAZIONI MILITARI. UN SEGNALE PER USA E ISRAELE


Un’area di acque internazionali al largo della costa della Siria nel Mar Mediterraneo è stata chiusa per imminenti esercitazioni militari di lancio di missili russi, mediante un NOTAM (Avviso agli aviatori) diffuso mercoledì ha rivelato una fonte militare russa.
Le esercitazioni, che si terranno il 9-10 gennaio, il 16-17, il 23-24 e il 30-31, vedranno l’area chiusa sia alle navi che agli aerei civili tra le 10:00 e le 18:00, ora di Mosca.
La Russia ha ripetutamente svolto esercitazioni militari nel Mar Mediterraneo al largo della costa siriana nel 2018, con le più grandi esercitazioni del genere tenutesi in settembre, quando 26 navi e 34 velivoli si sono allenati nell’area tra le minacce della coalizione guidata dagli Stati Uniti per lanciare attacchi aerei contro la Siria, sotto il pretesto dell’uso di armi chimiche nella provincia di Idlib, sottoposta al controllo dei ribelli e terroristi appoggiati dall’estero.
Si ritiene che attualmente quasi una dozzina di gruppi militanti operino a Idlib, compreso il cosiddetto Fronte nazionale per la liberazione della Siria e Jabhat al-Nusra *, che fa parte del franchise di al-Qaeda.
A novembre, la Russia ha schierato la fregata dell’ammiraglio Makarov munita di missili Kalibr nel Mediterraneo. La Russia ha usato ripetutamente Kalibrs contro Daesh (ISIS) *, al-Nusra e altri gruppi terroristici in Siria. I missili a lunga gittata furono usati per la prima volta nell’ottobre 2015, quando le cannoniere nel Mar Caspio lanciarono Kalibrs a più di 1.500 km di distanza in Siria.
Quest’estate la Russia ha potenziato lo schieramento nel Mar Mediterraneo, dispiegando nella zona le unità navali , ammiraglio Grigorovich, le fregate ammiraglio Essen e Pytlivy , insieme alla nave da sbarco Nikolai Filchenkov e alla corvetta missilistica Vishny Volochek.
Il Mediterraneo orientale è stato la fonte di notevoli attriti tra le potenze regionali e mondiali negli ultimi mesi.
Durante il fine settimana, un aereo spia americano è stato avvistato sulla Siria occidentale vicino alla base russa di Hmeimim. Il mese scorso, un Poseidon statunitense P-8A è stato individuato mentre volava al largo delle coste della Siria sulle acque che erano state chiuse per le esercitazioni navali russe.
Si ritiene che la chiusura dello spazio aereo e marittimo sulla Siria sia un segnale preciso che la Russia ha voluto inviare agli Stati Uniti ed a Israele per far comprendere che la Russia non andrà a tollerare altre intromissioni di aerei da guerra della coalizione USA o israeliani nei cieli della Siria, a seguito dell’ultimo incidente per cui l’incursione di aerei israeliani aveva causato l’abbattimento di un aereo russo con 15 aviatori a bordo. Da quel momento il presidente Putin ha dato ordine di installare i sistemi missilistici antiaerei S-300 e i sistemi di disturbo elettronico per sbarrare l’ingresso agli aerei di Israele e alle loro frequenti incursioni sullo spazio aereo siriano, fino ad allora tollerate dai russi.
Traduzione: Luciano Lago

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