La realtà oggettiva dei fatti è sempre diversa dalla “verità” precostituita e pre-confezionata dei media mainstream, che fanno passare per falsa notizia proprio quella realtà oggettiva incontrovertibile. E’ per poterla distinguere che bisogna cercarla dove si fa trovare, attraverso i racconti e il vissuto di chi vive una situazione come esperienza personale, oppure attraverso la diretta e disinteressata osservazione degli intellettuali come Walt Peretto, che parla della crisi in Venezuela come nessuno ce l’ha ancora raccontata, in un’intervista con Press Tv. Ciò che afferma Peretto non può non coinvolgere anche i popoli europei che vivono la stessa visione distopica di una sinistra neoliberista e globalista che si contrappone al diritto di libera autodeterminazione degli Stati e dei popoli. “Il Venezuela è uno dei pochi Paesi che rimane un baluardo contro una distopia mondiale guidata dall’imperialismo americano”, afferma Peretto.
“Il principale impedimento a questi piani è stato il governo liberamente eletto a Caracas che ha sollevato milioni di persone dalla povertà a partire dal 1999, sfidando il movimento globalista guidato apertamente dagli Stati Uniti, con il tacito aiuto della Gran Bretagna e di altre macchine di propaganda occidentali. Questi sostenitori di un governo mondiale hanno preso provvedimenti per far crollare l’economia venezuelana almeno dal 2013 e ora la macchina di propaganda occidentale sta cercando di scaricare la crisi in Venezuela sul governo di Madurononostante la mancanza di prove”, ha aggiunto Peretto.
“Questa crisi può essere analizzata in termini di dialettica hegeliana, una filosofia geopolitica che sostiene la creazione di una crisi in cui non ce n’era prima, e quindi offrendo soluzioni alla crisi sotto le spoglie del governo in soccorso. L’attuale crisi in Venezuela è stata fabbricata prima dalla comunità bancaria internazionale basata principalmente a Londra, che ha usato le sanzioni statunitensi e la conseguente svalutazione della valuta venezuelana che ha causato inflazione che è stata attribuita solo al governo di Maduro”, ha dichiarato l’analista.
“Ora i globalisti, attraverso gli Stati Uniti, offrono “aiuti umanitari” come un sistema di pubbliche relazioni e come copertura per distribuire armi all’opposizione politica, offrono tangenti a funzionari militari e tentano di mettere la popolazione contro il governo eletto. La mia speranza è che la comunità del mondo risvegliata vedrà chiaramente attraverso questo putsch e lavorerà per fermarlo prima che migliaia di innocenti muoiano in una sanguinosa insurrezione”, ha affermato.
“L’ultimo grande tentativo di cambio di regime in Venezuela è avvenuto l’11 aprile 2002, quando il presidente Hugo Chavez è stato deposto per 47 ore prima che il suo collegio elettorale comune e i lealisti resistessero all’invasione e il governo fosse ripristinato. Da allora il Venezuela è stato messo sulla scia dei Paesi da invadere, mentre il Medio Oriente e parti dell’Africa settentrionale e centrale sono diventati il caos. Era solo questione di tempo prima che il Venezuela tornasse in prima linea”, ha osservato.
“I governi di Chavez e di Maduro sono stati categorizzati da osservatori di tutte le tendenze politicamente di sinistra. Ciò ha portato persone politicamente di destra negli Stati Uniti e in tutto il mondo ad essere a favore del cambio di regime in Venezuela. Ma è molto importante capire che in Venezuela la “sinistra” politica è molto diversa dalla “sinistra” politica negli Stati Uniti. Negli Stati Uniti, la “sinistra”, guidata dal Partito Democratico, è essenzialmente un partito globalista che vorrebbe vedere un governo senza un unico mondo guidato dalle Nazioni Unite o da un corpo simile”, ha dichiarato Peretto.
“Negli Stati Uniti, la sinistra politica spesso demonizza il diritto politico come nazionalisti che difendono una nazione reazionaria e belligerante caratterizzata da libertà individuali che violano la cittadinanza più ampia. La “sinistra” degli Stati Uniti vede anche il “giusto” come avido, individualista e razzista. La “sinistra” è in qualche misura spaventata dalle libertà individuali e guarda al governo per proteggere le proprie ideologie accademiche di diversità forzata e riparazioni per i peccati dei nostri antenati. La “sinistra” degli Stati Uniti immagina e combatte per la rinuncia alla sovranità degli Stati Uniti e la costruzione di una forte struttura socialista mondiale che assicurerà la gestione di “uguaglianza” e ambientalismo sotto le spoglie della giustizia sociale e della guerra ai cambiamenti climatici. La sinistra viene attirata con l’esca di un benevolo governo mondiale direttamente nella gabbia della tirannia incontrastata e permanente”.
“In Venezuela, la sinistra politica e la destra politica hanno essenzialmente un contrasto completamente diverso rispetto agli Stati Uniti. La sinistra in Venezuela è un movimento bolivariano che crede nella lotta alla corruzione, al globalismo e alla tirannia corporativa e politica. Sostengono libere elezioni aperte ai più competenti, non solo ai più globalmente connessi. La destra politica in Venezuela, che è libera di dirigere i propri candidati alle elezioni, è caratterizzata dalla corruzione, dal clientelismo e soprattutto dalle promesse di un governo mondiale tanto propagandato dalla “sinistra” americana”, ha detto Peretto.
“Spero che questo aiuti a chiarire un po’ della confusione che è stata appositamente propagata dai corrotti media aziendali occidentali/globalisti. Invito tutti i pensatori liberi e indipendenti a prendere in considerazione ciò che ho appena detto e ad andare avanti e a ricercare ulteriormente questo argomento invece di basarsi sulle bugie dei media mainstream negli Stati Uniti, in Gran Bretagna e altrove. Il Venezuela è uno dei pochi paesi rimasti che hanno ancora elezioni libere e rimangono un baluardo contro una distopia a senso unico guidata da una psicopatia organizzata globale. Perdere il Venezuela sarà uno dei passi finali verso la creazione di una distopia globale che potrebbe essere il possibile chiodo finale nella bara di un’umanità empatica libera – o di ciò che ne è rimasto”, ha concluso Peretto.
di Cinzia Palmacci
Scrittrice e blogger
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