ORMAI ABBIAMO COMPRESO COME AGISCONO PER SOVVERTIRE LE DEMOCRAZIE NEL MONDO
Come più volte denunciato dal governo del Venezuela, agenti provocatori addestrati dalle forze USA sono stati infiltrati fra i manifestanti anti Maduro in Venezuela per creare incidenti, attaccare le forze di polizia e compiere atti di guerriglia e sabotaggio. Questo avviene secondo la ben nota tecnica descritta nel manuale USA di cambio di regime (desecretato da Wikileaks) attuato da Washington in vari paesi fra i quali l’Ucraina, la Libia, la Siria, ecc…
Questi elementi, che in Venezuela vengono denominati “garimberos” , sono stati ultimamente notati nei disordini scoppiati alla frontiera tra Venezuela e Colombia e sono gli stessi ripresi mentre incendiavano i camion degli aiuti umanitari inviati dalla USAID e bloccati alla frontiera.
Quello che non si poteva sospettare è che fra questi elementi vi sono alcuni militari USA del corpo dei marines che operano in borghese e sono particolarmente addestrati dai servizi di intelligence per compiere attacchi mirati e azioni di commandos contro le forze di sicurezza venezolane.
Un video che mostra uno di questi marine USA mentre opera tra i manifestanti è stato diffuso e circola tra i social media e rende perfettamente prova di quanto sospetato dalle autorità del Venezuela. Secondo il portale Lechuguinos, il marine Luis Medina, che si vede nelle riprese, ha partecipato ai tentativi di seminare violenza nelle immediate vicinanze della frontiera con Cucuta.
Questo, come altri video, dimostra che sia gli statunitensi, sia le autorità colombiane, hanno un piano per diffondere violenza e sobillare guerra civile nel paese confinante.
Nelle immediate vicinanze della frontiera tra venezuela e Cucuta non soltanto si sono utilizzati giovani colombiani e venzolani come carne da cannone ma anche direttamente marines statunitensi infiltrati tra loro”, come ha commentato la politologa spagnola Arantxa Tirado nella sua pagina Twitter. Nella stessa pagina compaiono varie foto dei marines USA in uniforme che hanno partecipato ai disordini.
Non si poteva dubitare che dietro le manifestazioni e disordini scoppiati in Venezuela ci fosse la lunga mano dei servizi di intelligence USA attivi per favorire il “regime change” a Caracas ed intallare un governo fiduciario di Washington che “si prenda cura” delle risorse petrolifere e minerarie del paese che tanto interessano le grandi corporations di Wall Street. Naturalmente tutta l’operazione ci verrà ammantata dai media del sistema come un “ritorno della democrazia” in quel paese.
Fonti: Lechuginos.com Sputnik mundo
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