Ce li annunciano e puntualmente si verificano, tanto che ci sentiamo quasi in dovere di ringraziare quelle brave persone, così attente e preoccupate dell’incolumità nostra e del nostro ambiente, che dopo aver consultato le carte celesti, emettono bollettini meteorologici che allertano tutti alla massima prudenza! Che gentili che sono!
Non vedono quelle finte nuvole che tutti gli altri, se vogliono, vedono da terra ad occhio nudo, però sanno tutto dell’intensità dei fenomeni che stanno arrivando e ti raccomandano di non fare la tua solita vita normale, quella che abbiamo sempre fatto, o che, per lo meno io e i miei coetanei possiamo dire di avere tranquillamente vissuto, non avendo mai avuto paura, per sessanta anni, della pioggia, della grandine, del vento, del temporale tutti fenomeni naturali che, spezzando quella tranquilla vita climatica che il nostro ambiente ci permetteva di vivere, aggiungevano solo bellezza, varietà, fascino e piacere.
E come mai, dopo l’entrata in vigore del “Trattato sui cieli aperti” 2 Gennaio 2002 (Gazzetta Ufficiale) e la firma Bush-Berlusconi (22 Gennaio 2002) del successivo “Accordo Bilaterale sulla Ricerca Congiunta dei Cambiamenti Climatici” abbiamo incominciato a vedere i cieli Italiani pieni di strisce, che si allargano in finte nuvole capaci di ricoprire interamente di grigio la volta celeste e che ci dicono di non vedere e di far finta che non ci siano, altrimenti ti minacciano un T.S.O.? Non sono prove queste?
E come mai un Generale, Fabio Mini, ci spiega che la guerra all’ambiente è incominciata e la Dottoressa Rosalie Bertell, scienziata di fama internazionale, sostiene esattamente la stessa cosa che l’ambiente è l’ultima arma e ciò nonostante non c’è nessuno che si interessi minimamente a quello che stanno facendo dentro le forze armate e la NATO?
I militari dovrebbero rispondere ai politici, ma oggi rispondono agli industriali e alle multinazionali (dice il Generale Mini); Il Presidente della Repubblica nella sua qualità di Capo delle Forze Armate dovrebbe sapere quello che fanno i militari, ma interpellato da una brava signora, preoccupata per quel che vedeva accadere nella sua valle, anni fa rispose che “non era sua competenza”. La Magistratura non può intervenire su questi disastri colposi: i militari si giudicano da soli!
Ci hanno forse dichiarato guerra senza dirci chi e perché?
Quante altre bombe può sopportare un territorio piccolo come l’Italia, prima di sparire completamente dalla faccia della Terra o di rimanere così sfigurata da non essere più riconoscibile? Quante bombe ci vorranno ancora per stravolgere Firenze, Roma, Venezia, Napoli e cancellare anche solo il ricordo della bellezza e dell’arte? Quanto ci manca a tracciare un solco di separazione che ci allontani del tutto dai tempi in cui, per quanto stolti fossero gli uomini, riuscivano a rispettare la Natura, a creare armonia e bellezza imitandola?
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