L’insidia del famigerato chip sottocutaneo si fa più concreta da quando
circa 3.000 cittadini svedesi si sono fatti installare un microchip nei loro
corpi per semplificare la vita quotidiana, a detta loro. Questa della
semplificazione della vita quotidiana è un mantra che ricorre già da anni nei
media asserviti, ed ora il lavaggio del cervello ha tristemente prodotto i suoi
frutti in alcuni paesi europei come Svezia, Francia, Gran Bretagna e Germania,
ed extraeuropei come gli Usa. In Germania, gli unici autorizzati a
impiantare (ed espiantare) i chip oltre ai medici sono proprio i piercer
professionisti: tutta l'operazione dura meno di cinque minuti, e in un paio di
settimane la piccola ferita di circa un millimetro si rimargina completamente. Anche
i prezzi sono in linea con il cyberfashion. Dai 40 ai 70 euro, per chi desidera
acquistare il "comfort kit" con tutto il necessario per l'operazione,
siringa e guanti inclusi. Le persone
con gli impianti installati possono passare la loro mano vicino a una macchina
per entrare nel loro ufficio o in palestra, invece che dover estrarre una
chiave elettronica. Il cosiddetto biohacking è in crescita visto che sempre più
persone dipendono dalla tecnologia indossabile e dai dispositivi interconnessi.
Per il momento la maggior parte degli utenti che si è fatta installare dei microchip
nel corpo non temono, ingenuamente, possibili hackeraggi o i dispositivi di
sorveglianza. Ma chi conosce bene il mondo del cyberspionaggio, sa benissimo
che nulla di tecnologico può essere esente dal sabotaggio di hacker ben
addestrati e agguerriti. Stavolta però ad essere hackerati non sarebbero dei
personal computers, ma dei corpi umani con conseguenze potenzialmente
devastanti per la salute di chi si fa impiantare tale diabolico congegno. Impiantare
dei chip nel corpo potrebbe causare infezioni o reazioni nel sistema
immunitario, ha detto all’Agenzia di stampa francese Ben Libberton, un
microbiologo del Max IV Laboratory, nel sud della Svezia. Non
solo. L’élite ha pensato a tutto in caso di “disobbedienza” e rimozione
dell’impianto: un computer centrale potrebbe letteralmente far esplodere il
microchip nel corpo del “disobbediente” e causargli una morte atroce e lenta. I
primi ad essere cascati nella trappola sono stati migliaia di svedesi, circa
3.000 persone in Svezia, che negli ultimi tre anni, hanno inserito un microchip
– piccolo come un chicco di riso – sotto la pelle, ha riferito Agence
France-Presse, l’Agenzia di stampa francese, con malcelata soddisfazione. Gli
impianti hanno già contribuito a sostituire il bisogno di una serie di oggetti
quotidiani. Il microchip di Ulrika Celsing, installato nella sua mano, ha
sostituito la sua tessera della palestra e la chiave elettronica dell’ufficio.
Quando entra nel suo posto di lavoro, la ventottenne passa semplicemente la
mano vicino a una piccola scatola e digita un codice in modo che le porte si
aprano, ha detto alla stampa francese. In Italia, nel 2016 cominciano ad
apparire alcune boutade sull’argomento,
prima al TG1 e poi su alcuni importanti quotidiani come La Repubblica che
titola: “Chip dermali, siamo già cyborg:
ecco come si vive con il corpo connesso-Low cost, invisibili, veloci e sicuri.
Arrivano sul mercato i chip dermali NFC, per dire addio a password, pin e
chiavi. Al costo di un piercing”, un concetto a dir poco inquietante. Molti anni
fa, in tempi non sospetti, un santo sacerdote-servo leale di Dio cominciò a
parlare apertamente di questo piccolissimo strumento innestato all’interno
dell’epidermide identificandolo col ”marchio
della bestia” di cui si parla nell’Apocalisse, ma non solo lui, tutti i
teologi e i rappresentanti di ciascuna comunità, cattolica, protestante,
ortodossa, evangelica o di qualsiasi altra definizione, confermano questo: ”Inoltre
obbligò tutti piccoli e grandi, ricchi e poveri, liberi e schiavi, a farsi
mettere un marchio sulla mano destra o sulla fronte, nessuno poteva comprare o
vendere se non portava il marchio cioè’ il nome della bestia o il numero che
corrisponde al suo nome” (Apocalisse 13,16). Questa fuga di massa dalla
vera dottrina, questa cieca fede nella propaganda complice dei poteri deviati,
questo abbandono totale (o quasi) dei sacramenti, questo modernismo fallace e
distruttivo, questo falso benessere che tiene incatenate le famiglie alle
oscillazioni della borsa, porteranno conseguenze gravissime non solo ai
credenti, ma anche e soprattutto a chi non lo è. Conseguenze non solo fisiche
ma soprattutto spirituali: ci si gioca il destino eterno dell’anima. La gente
viene indotta a pensare che farsi impiantare un “innocuo” microchip risolverà
tutti i problemi della vita quotidiana perché non è più capace di meritarsi
quella ultraterrena. Ma impiantare dei chip nel corpo potrebbe causare
infezioni o reazioni nel sistema immunitario, ha detto a Afp Ben Libberton, un
microbiologo del Max IV Laboratory, nel sud della Svezia.
CINZIA PALMACCI
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