venerdì 21 settembre 2018

POVERA PATRIA



In un’Italia intossicata dai continui roghi di spazzatura di ogni tipo appiccati continuamente nei campi Rom dagli stessi occupanti, tra furti, rapine e stupri, ci chiediamo ancora perché l’Italia e il resto d’Europa dovrebbe emanare leggi speciali per il riconoscimento di un’etnia come quella Rom diversa dalla nostra cultura per usi e costumi, tradizioni, religione e ordinamento sociale. In Italia quelli che prima si chiamavano “zingari” (definizione nella quale non si vede alcunché di offensivo ma di distintivo), sono presenti sin dal XV secolo. Ma da allora la permanenza di questi gruppi etnici seguiva regole precise che ben si adattavano al carattere nomade tipico di questa gente. Il nomadismo è sempre stato il loro tratto distintivo, perché i Rom non rimanevano mai su un territorio troppo a lungo. Ora non si sa come mai, forse perché in un paese che gli permette tutto si trovano bene, da nomadi sono diventati stanziali, cioè fissi. Oggi i Rom sono liberi di non seguire alcuna regola, alcuna legge anche perché quelle in vigore sono state emanate, da una certa parte politica, a loro esclusiva tutela e salvaguardia come una “specie protetta”. Già, protetta. Ma da chi? E perché? Lo capiremo proseguendo la disamina della questione. Ora consideriamo quali sono i tratti distintivi che rendono impossibile ogni forma di convivenza civile con queste etnie a causa dei loro usi e costumi non proprio fondati sul rispetto dei diritti della persona umana. Tratto caratteristico di tutti i gruppi Rom è l'organizzazione sociale basata sulla famiglia allargata: la donna dipende completamente dal marito e dalla famiglia di cui è entrata a far parte al momento del matrimonio. Essa subisce quotidianamente la pressione della comunità che la spinge ad assumere abitudini e comportamenti degradanti. La donna è dunque vittima di violenza da parte del marito: si tratta di una violenza mai denunciata per paura di essere isolata dalla comunità. I bambini si sposano frequentemente, consistendo il matrimonio stesso in una sorta di vendita della ragazza alla famiglia del marito. Tale situazione genera l'abuso sessuale in danno alle bambine che devono infatti ripagare quanto per loro è stato versato dalla famiglia del marito. Il tasso di scolarizzazione tende allo zero perché questo facilita la perpetuazione dei comportamenti della comunità. Le donne e i bambini vengono addestrati da subito all'accattonaggio, al furto e indirizzati alla tratta di persone.
Una questione politica, sociale e morale
L’enfasi sui Rom e Sinti è un odio alimentato poiché gli zingari non si piegano al sistema schiavistico di lavoro-tasse-banche. Gli zingari non si adattano a timbrare il cartellino, contrarre il mutuo, guardare Sanremo e non fotte niente loro del PIL.
Queste popolazioni hanno compreso la colossale truffa del lavoro, del consumismo compulsivo alimentato dal “credito al consumo”. Prendono direttamente ciò che serve loro senza chiedere il permesso ai legittimi proprietari, nella maggior parte dei casi. I nomadi non si fidano giustamente delle banche, non inoltrano richieste di licenze edilizie. Il vero scopo per cui regalano le case popolari ai Rom è di rieducarli persuadendoli a pagare imposte e bollette. Non riconoscono la proprietà privata altrui che è una delle fondamenta del sistema socio-economico occidentale, perciò li odiano. Tuttavia, la verità va detta tutta. Le istituzioni proteggono e coccolano i nomadi per scopi subdoli. Alcune frange di zingari sono implicate nei furti di bambini. I sequestrati finiscono in giri di pedofilia d’alto “bordo”, delitti rituali a sfondo esoterico e prelievo di organi. Avete mai sentito di un figlio di potente in lista d’attesa per un trapianto d’organo? Ai giornali è stato tassativamente vietato attraverso le “associazioni equo-solidali” di riportare la notizia di rapimenti di minori da parte di famiglie nomadi, su commissione di entità altolocate. I Centri Sociali, antagonisti sono impiegati per spalleggiare l’attività degli zingari intimidendo chiunque si chieda quale sia il vero motivo per cui queste tribù sono così amate dalle istituzioni antifasciste. Con ciò, non si vuole affermare che tutte le famiglie Rom sono dedite al furto di bambini nemmeno che tutte le scomparse di minori siano attribuibili ai nomadi. Si stima che, grazie all’operazione Mare Nostrum oggi Triton, siano entrati finora in Italia 20 mila bimbi non accompagnati e clandestini che, di norma, svaniscono nel nulla. La ragione per la quale è stata messa in piedi l’operazione Mare Nostrum è facilmente intuibile. Una drammatica realtà che nemmeno i politici più critici nei confronti dei Rom vi sveleranno mai. Andate a verificare chi, negli alti seggi delle Istituzioni si straccia le vesti in favore dei ‘bimbi migranti’ e dei ‘Rom’ e troverete anche gli orchi, gli amici degli orchi e pure gli orchi degli amici. Ci inculcano l’odio verso gli zingari al tempo stesso. La verità sui traffici che coinvolgono i bambini Rom fa parte di un’indagine più ampia svolta dal magistrato (allontanato dalla Magistratura) Paolo Ferraro, che con il fascicolo “Fiori nel fango” ha svolto un ottimo lavoro scoperchiando un calderone di porcherie, pedofilia e traffici vari che coinvolgono i più alti vertici politici, militari e non solo (liberamente consultabile via web). Allora, avete inteso perché queste etnie possono fare il bello e il cattivo tempo in Italia senza che le forze dell’ordine possano muovere un dito? E ancora. Avete capito perché gli alloggi popolari vengono assegnati a tutti fuorché agli Italiani in difficoltà e in attesa da anni? E avete capito perché se un magistrato lavora bene viene allontanato e considerato da Trattamento Sanitario Obbligatorio? E avete capito perché certa parte politica preferisce il male minore dei soliti partiti pur di non lasciare spazio alle vere forze di destra, che sono le uniche finora ad aver dimostrato vicinanza e comprensione a quella parte di popolazione autoctona (non i cittadini italiani acquisiti) costretta a vivere in auto o in un freddo e umido garage? Ma allora c’è da chiedersi: come mai pur sapendo questo Paese rimane statico trascinandosi a forza di inerzia in una situazione che si ripete all’infinito, e che la prova delle urne ineluttabilmente conferma? Senza la forza di un cambiamento radicale di passo l’Italia è destinata al baratro, sia a livello di politica interna che internazionale.

CINZIA PALMACCI



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