UN'IMMAGINE VOMITEVOLE, PER DIRLA "ALLA FRANCESE".....
Anticattolicesimo: Papa Francesco chiede perdono
per 19 secoli di anti-giudaismo cristiano
«Sono ben consapevole che abbiamo alle spalle diciannove secoli di antigiudaismo cristiano e che pochi decenni di dialogo sono ben poca cosa al confronto. Tuttavia, in questi ultimi tempi molte cose sono mutate e altre ancora stanno cambiando. Occorre lavorare con maggiore intensità per chiedere perdono e per riparare i danni causati dall’incomprensione.»
Queste parole di Francesco appartengono alla prefazione da lui scritta per il libro: La Bibbia dell’Amicizia. Brani della Torah/Pentateuco commentati da ebrei e cristiani.
Questo lavoro, redatto da due zelanti partigiani del dialogo giudeo-cristiano, è stato realizzato grazie al sostegno della Conferenza Episcopale Italiana, e sarà pubblicato in Italia il 18 gennaio prossimo.
Dopo questa prima scandalosa richiesta di perdono che insulta 19 secoli di Tradizione cattolica che ha professato Cristo come Messia, negato e combattuto dai giudei, il Papa continua la sua prefazione con un elogio del giudaismo, religione al servizio dell’umanità, che egli considera uguale al cristianesimo:
«I valori, le tradizioni, le grandi idee che identificano l’Ebraismo e il Cristianesimo devono essere messe al servizio dell’umanità senza mai dimenticare la sacralità e l’autenticità dell’amicizia.»
«Obiettivo comune sarà quello di essere testimoni dell’amore del Padre in tutto il mondo. Per l’ebreo come per il cristiano non v’è dubbio che l’amore verso Dio e verso il prossimo riassume tutti i comandamenti. Ebrei e cristiani devono dunque sentirsi fratelli e sorelle, uniti dallo stesso Dio e da un ricco patrimonio spirituale comune, sul quale fondarsi e continuare a costruire il futuro.»
Il futuro che il Papa attuale vuole costruire con i giudei potrà essere solo un futuro senza Cristo, dunque senza Dio, poiché l’antico «popolo eletto» rigetta questa «pietra angolare»:
Nel suo libro Ritratto di un Ebreo, pubblicato nel 1962, il giudeo Albert Memmi scriveva: «Si rendono conto i cristiani di ciò che questo nome di Gesù, loro Dio, può significare per un Ebreo? Per tutti gli Ebrei, fossero anche atei, il nome di Gesù è il simbolo di una minaccia […] Che i miei amici cristiani mi perdonino. Perché mi comprendano meglio e per usare il loro stesso linguaggio, dirò che per gli Ebrei il loro Dio è un po’ il diavolo, se il diavolo, come loro affermano, è il simbolo, il condensato del male sulla terra.»
Parallelamente, chiedendo perdono per 19 secoli di cristianesimo, che ha considerato sapientemente i giudei come nemici di Cristo, Jorge Mario Bergoglio, mantenendosi nella linea ideologica del concilio Vaticano II e del suo dialogo giudeo-cristiano, fa opera di anticattolicesimo, preparando una religione mondiale secondo i desideri della comunità ebraica.
Nel corso della conferenza del 18 gennaio 1977, Mons. Lefebvre citò un articolo del numero di ottobre 1976 di Contact, organo de l’Appel Unifié pour Israël, intitolato Monseigneur Lefebvre et nous, nel quale l’autore pronosticava questo futuro «frutto» del dialogo interreligioso:
« Ciò che accadrà domani nella Chiesa non è il nostro argomento, anche se l’attuale evoluzione è, crediamo, irreversibile verso un dialogo da religione a religione. Questo dialogo sarà certamente fruttuoso. Esso si ispira alle dichiarazioni di un altro Ebreo, Elia Benamozegh, nel suo libro Israele e l’umanità: la religione cristiana è una falsa religione, sedicente divina; per essa e per il mondo vi è solo una via di salvezza, ritornate a Israele. Se il cristianesimo acconsente a riformarsi [secondo la legge ebraica, ndr] esso sarà sempre la vera religione dei popoli gentili. Un altro grande pensatore ebreo, Josué Geoudah, proclama da parte sua: il vostro monoteismo è un falso monoteismo, un’imitazione bastarda e falsificata del solo vero monoteismo, il monoteismo ebraico, e se il cristianesimo non ritorna alle sue fonti ebraiche, è condannato senza appello.»
Da dopo l’avvento della Chiesa conciliare e dei diversi papi che si sono succeduti, da Paolo VI a Francesco, con gli incontri interreligiosi e le richieste di perdono, tale riforma del cristianesimo in conformità con la volontà ebraica è ben avviata. … E l’apostasia del cattolicesimo nella Roma del post-concilio, altrettanto …
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