Tempo scaduto?
Gli hacker hanno messo giù il sito del Club Bilderberg, sostituendo la pagina dell’organizzazione ombra con un avvertimento che le élite di atlantisti hanno un anno per cominciare a lavorare per il bene dell’umanità o il prossimo passo sarà la violazione del loro patrimonio.
“Cari membri del Bilderberg, d’ora in poi, ognuno di voi ha 1 anno (365 giorni) per lavorare veramente a favore degli esseri umani e non dei propri interessi privati”, gli hacker, che si sono identificati come il “movimento HackBack e Anonimous”, ha detto in un messaggio pubblicato sul sito dell’oraganizzazione segreta bilderbergmeetings.org.
“Altrimenti, ci troveremo e hakereremo voi”, hanno minacciato l'“1 per cento.”
“Preoccupatevi della situazione attuale: Noi controlliamo le vostre costose macchine connesse, controlliamo i dispositivi di sicurezza collegati delle vostre case, abbiamo il controllo del portatile di vostra figlia, abbiamo il controllo del portatile di vostra moglie. Registriamo i vostri incontri segreti, leggiamo la vostra posta elettronica, noi controlliamo gli SmartWatch ai polsi delle vostre ragazze escort preferite, siamo dentro le vostre amate banche e contiamo i vostri beni. Non sarete più al sicuro da nessuna parte vicino all’elettricità”, hanno detto gli hacker.
Il Club Bilderberg è un gruppo di leader europei e americani nel campo della politica, dell’industria, della finanza, dei media e del mondo accademico che si incontra ogni anno dal 1954. I loro incontri sono notoriamente chiusi al pubblico e oscurati alla stampa.
La più recente conferenza Bilderberg, 64a edizione del gruppo, si è tenuta a Dresda, in Germania nel giugno 2016.
Una nota criptica al termine della dichiarazione degli hacker ‘elogia Phineas Fisher come “il più grande uomo vivo”. Fisher si è autodescritto un hacktivista, che ha rivendicato la responsabilità per l’hacking della società di sorveglianza britannica-tedesca Gamma International nel 2014.
Si è anche presa credito per la sottrazione di oltre 300.000 messaggi di posta elettronica e documenti dal partito di governo AKP della Turchia nel mese di giugno 2016; i documenti sono stati successivamente pubblicati da Wikileaks.
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