venerdì 28 settembre 2018

L’Italia entra nella European Blockchain Partnership

Adesso c’è anche l’Italia. E’ stato ufficializzato a Bruxelles l’ingresso dell’Italia nella European Blockchain Partnership, l’iniziativa nata lo scorso aprile con la missione di sviluppare un impegno comune nello sviluppo di una infrastruttura europea dedicata alla blockchain, per favorire la collaborazione tra stati nella realizzazione di servizi digitali sovranazionali e nell’assicurare all’Europa la possibilità di definire e sviluppare standard per la sicurezza e la privacy. Nell’orizzonte della European Blockchain Partnership (EBP) c’è lo sviluppo congiunto della (EBSI) European Blockchain Services Infrastructure che vede a questo punto anche la partecipazione del nostro paese.
(Leggi il servizio Che cos’è la European Blockchain Partnership dove puoi scaricare la dichiarazione ufficiale firmata dai paesi membri)
L’Italia è il paese “numero 27” della partnership e si unisce ai 21 paesi membri e ai 4 paesi UE oltre alla Norvegia, che si sono poi successivamente aggregati. L’annuncio è arrivato dal Ministro allo sviluppo economico e al lavoro Luigi Di Maio che a Bruxelles ha firmato l’ingresso nella partnership e ha nello stesso tempo annunciato l’impegno del Governo ad accompagnare questa azione con investimenti del MISE per favorire lo sviluppo di progetti legati al mondo blockchain, all’Intelligenza Artificiale e all’Internet of Things in coordinamento con le risorse che l’UE sta destinando allo sviluppo del digitale su questi temi.
In occasione della firma, avvenuta in presenza della commissaria Ue al digitale Mariya Gabriel, Luigi di Maio ha evidenziato il ruolo che la blockchain può svolgere come piattaforma per progetti che consentono di tutelare il Made in Italye il valore delle produzioni contro frodi e contraffazioni.
Gli obiettivi della European Blockchain Partnership non si fermano allo sviluppo dell’infrastruttura dal punto di vista tecnologico, ma si estendono anche alle tematiche legate alle modalità di Governance, al confronto sulle normative, all’interoperabilità a livello di definizione e di rispetto di standard comuni e di user experience.

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