Per il vicepremier Salvini: «Se la manovra passa, entro febbraio 2019 offriremo a oltre 600.000 italiani di andare in pensione a 62 anni di età e 38 anni di contributi, senza penalizzazioni»
Sedici miliardi di euro calcolati per il reddito di cittadinanza e la legge Fornero. Forse fondi che eccedono le spese da sostenere. Un dato è certo: quota 100 partirà da febbraio. E' il vicepremier Matteo Salvini a fare chiarezza su reddito di cittadinanza e pensioni, punti cardine di una manovra tutta da decidere.
Pensioni, Salvini: «Quota 100 a febbraio»
Per il ministro dell'Interno con le pensioni «quota 100 parte a febbraio. Se la manovra passa, entro febbraio 2019 offriremo a oltre 600.000 italiani di andare in pensione a 62 anni di età e 38 anni di contributi, senza penalizzazioni. La misura entrerà a pieno regime spero anche prima di aprile». Il vicepremier poi si è detto «orgoglioso perchè si tratta di un'altra promessa mantenuta. Il mio obiettivo è quota 41. Non riusciamo a fare tutto subito quindi per ora puntiamo a quota 100. E' immorale chiedere ad una persona di lavorare fino a 67 anni». Come riporta il Sole 24 Ore, si tratterebbe di una "quota 100" in versione ponte per i prossimi tre anni in vista dell'introduzione, già dal biennio 2022-23, di quota 41 per tutti. Prevista anche una proroga di "opzione donna" per un anno (e non più tre), così come per l'Ape sociale, con l'impegno di un eventuale rinnovo con la prossima legge di Bilancio. Scatta la conferma anche per il non adeguamento alla speranza di vita dei requisiti per l'uscita anticipata con 41 anni e 10 mesi per le donne e 42 anni e 10 mesi per gli uomini. Dal 2019 scattano solo i 67 anni per la vecchiaia, requisito destinato a rimanere tale fino al 2023, nel caso in cui saranno confermate le attuali stime Istat sulla speranza di vita, che nel prossimo triennio prevedono un'inversione di tendenza e quindi un calo e non più un aumento della aspettativa di vita.
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