La campagna promossa da Terra Nuova per richiedere una moratoria per il 5G in piena applicazione del principio di precauzione è sbarcata anche su Il Fatto Quotidiano con una pagina intera di appello rivolto alla popolazione e al Governo. Invitiamo anche a scrivere ai parlamentari per sensibilizzarli sul tema e faremo richiesta di un’audizione istituzionale.
Sospendere l’installazione e l‘avvio del 5G in attesa che vengano esclusi danni per la salute e non modificare al rialzo i limiti di legge per l’esposizione della popolazione: sono le due richieste cardine su cui si incentra la campagna promossa dalla rivista mensile Terra Nuova in collaborazione con: Associazione Italiana Elettrosensibili, Associazione Elettrosmog Volturino Foggia, Associazione Obiettivo Sensibile, Comitato Oltre la MCS, Comitato No Wi-Fi Days, dott.ssa Fiorella Belpoggi (Istituto Ramazzini), Maurizio Martucci (giornalista e autore del libro “Manuale di autodifesa per elettrosensibili”), Oasi Sana, Alessandro Quadretti (regista del docu-film Sensibile).
Grazie a un crowdfunding, è stato finora possibile pubblicare un appello su una pagina de Il Fatto Quotidiano (la raccolta fondi prosegue QUI per approdare su altri media mainstream) e si proseguirà con le iniziative di sensibilizzazione dell’opinione pubblica e di pressione sui decisori politici. Parte infatti anche un pubblico invito a scrivere agli onorevoli e ai senatori presenti in Parlamento per chiedere loro impegno preciso sul tema.
Inoltre, chiederemo un’audizione ai presidenti delle Commissioni Sanità e Ambiente di Camera e Senato e ai Dicasteri competenti
Inoltre, chiederemo un’audizione ai presidenti delle Commissioni Sanità e Ambiente di Camera e Senato e ai Dicasteri competenti
Ecco di seguito la lettera che invitiamo tutti i lettori e i cittadini a inviare ai parlamentari
CLICCA email Parlamentari e Ministri
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CLICCA QUI email SENATO
Moratoria per il 5G
SI APPLICHI IL PRINCIPIO DI PRECAUZIONE
Gentile onorevole/senatore,
dal 1° gennaio 2019 saranno disponibili le nuove radiofrequenze per la tecnologia wireless di quinta generazione, il cosiddetto 5G.
Scienziati, medici e ricercatori hanno già lanciato moniti e appelli per contenere questa avanzata, poiché mancano valutazioni preliminari del possibile rischio per la salute della popolazione.
Si prevedono wi-fi dallo spazio attraverso droni in orbita e l’installazione di milioni di nuove mini-antenne a microonde millimetriche, anche sui lampioni della luce, che andranno a sommarsi agli oltre ventimila wi-fi pubblici e alle decine di migliaia di antenne per telefonia mobile 2G, 3G e 4G.
Ciò comporterà un’esposizione massiccia della popolazione all’inquinamento elettromagnetico e si preannuncia un innalza- mento delle soglie limite per i valori di irradiazione.
Non va dimenticato che nel 2011 la IARC (International Agency for Research on Cancer) ha classificato i campi elettromagnetici delle radiofrequenze come possibili cancerogeni per l’uomo(1).
Peraltro, l’1 novembre 2018 il National Toxicology Program ha diffuso il rapporto finale(2) di uno studio su cavie animali; è emersa una «chiara evidenza che i ratti maschi esposti ad alti livelli di radiazioni da radiofrequenza, come 2G e 3G, sviluppino rari tumori delle cellule nervose del cuore». Il rapporto aggiunge che esistono anche «alcune evidenze di tumori al cervello e alle ghiandole surrenali». E qui si sta parlando ancora di 2G e 3G, ma ora si vuol introdurre in modo ubiquitario, capillare e permanente il 5G.
Nel marzo 2018, inoltre, sono stati diffusi i primi risultati dello studio condotto in Italia dall’Istituto Ramazzini di Bologna (Centro di ricerca sul cancro Cesare Maltoni)(3), che ha considerato esposizioni alle radiofrequenze della telefonia mobile mille volte inferiori a quelle utilizzate nello studio sui telefoni cellulari del National Toxicologic Program, riscontrando gli stessi tipi di tumore. Infatti, sono emersi aumenti statisticamente significativi nell’incidenza degli schwannomi maligni, tumori rari delle cellule nervose del cuore, nei ratti maschi del gruppo esposto all’intensità di campo più alta, 50 V/m. Inoltre, gli studiosi hanno individuato un aumento dell’incidenza di altre lesioni, già riscontrate nello studio dell’NTP: iperplasia delle cellule di Schwann e gliomi maligni (tumori del cervello) alla dose più elevata. In aumento è anche il numero di persone colpite da elettrosensibilità, malattia ambientale altamente invalidante.
Sono quasi duecento gli scienziati indipendenti che, guidati dal professor Lennart Hardell, hanno sottoscritto l’appello(4) per una moratoria del 5G. Un altro appello internazionale ha già raccolto le adesioni di ricercatori, cittadini e organizzazioni di 96 paesi(5) e mette a disposizione una bibliografia ricchissima, che attesta numerosi rischi biologici da elettrosmog.
In Italia, una petizione ha già raccolto migliaia di firme(6) e l’associazione ISDE Medici per l’Ambiente ha chiesto al Governo «un piano di monitoraggio dei possibili effetti sanitari e una morato- ria per l’esecuzione delle sperimentazioni 5G su tutto il territorio nazionale sino a quando non sia adeguatamente pianificato un coinvolgimento attivo degli enti pubblici deputati al controllo ambientale e sanitario»(7).
Scienziati, medici e ricercatori hanno già lanciato moniti e appelli per contenere questa avanzata, poiché mancano valutazioni preliminari del possibile rischio per la salute della popolazione.
Si prevedono wi-fi dallo spazio attraverso droni in orbita e l’installazione di milioni di nuove mini-antenne a microonde millimetriche, anche sui lampioni della luce, che andranno a sommarsi agli oltre ventimila wi-fi pubblici e alle decine di migliaia di antenne per telefonia mobile 2G, 3G e 4G.
Ciò comporterà un’esposizione massiccia della popolazione all’inquinamento elettromagnetico e si preannuncia un innalza- mento delle soglie limite per i valori di irradiazione.
Non va dimenticato che nel 2011 la IARC (International Agency for Research on Cancer) ha classificato i campi elettromagnetici delle radiofrequenze come possibili cancerogeni per l’uomo(1).
Peraltro, l’1 novembre 2018 il National Toxicology Program ha diffuso il rapporto finale(2) di uno studio su cavie animali; è emersa una «chiara evidenza che i ratti maschi esposti ad alti livelli di radiazioni da radiofrequenza, come 2G e 3G, sviluppino rari tumori delle cellule nervose del cuore». Il rapporto aggiunge che esistono anche «alcune evidenze di tumori al cervello e alle ghiandole surrenali». E qui si sta parlando ancora di 2G e 3G, ma ora si vuol introdurre in modo ubiquitario, capillare e permanente il 5G.
Nel marzo 2018, inoltre, sono stati diffusi i primi risultati dello studio condotto in Italia dall’Istituto Ramazzini di Bologna (Centro di ricerca sul cancro Cesare Maltoni)(3), che ha considerato esposizioni alle radiofrequenze della telefonia mobile mille volte inferiori a quelle utilizzate nello studio sui telefoni cellulari del National Toxicologic Program, riscontrando gli stessi tipi di tumore. Infatti, sono emersi aumenti statisticamente significativi nell’incidenza degli schwannomi maligni, tumori rari delle cellule nervose del cuore, nei ratti maschi del gruppo esposto all’intensità di campo più alta, 50 V/m. Inoltre, gli studiosi hanno individuato un aumento dell’incidenza di altre lesioni, già riscontrate nello studio dell’NTP: iperplasia delle cellule di Schwann e gliomi maligni (tumori del cervello) alla dose più elevata. In aumento è anche il numero di persone colpite da elettrosensibilità, malattia ambientale altamente invalidante.
Sono quasi duecento gli scienziati indipendenti che, guidati dal professor Lennart Hardell, hanno sottoscritto l’appello(4) per una moratoria del 5G. Un altro appello internazionale ha già raccolto le adesioni di ricercatori, cittadini e organizzazioni di 96 paesi(5) e mette a disposizione una bibliografia ricchissima, che attesta numerosi rischi biologici da elettrosmog.
In Italia, una petizione ha già raccolto migliaia di firme(6) e l’associazione ISDE Medici per l’Ambiente ha chiesto al Governo «un piano di monitoraggio dei possibili effetti sanitari e una morato- ria per l’esecuzione delle sperimentazioni 5G su tutto il territorio nazionale sino a quando non sia adeguatamente pianificato un coinvolgimento attivo degli enti pubblici deputati al controllo ambientale e sanitario»(7).
CHIEDIAMO DUNQUE CHE IL GOVERNO:
– fermi l’avanzata del 5G, in piena applicazione del principio di precauzione, finché non si potranno escludere danni a carico della popolazione
– non innalzi i valori limite previsti dalla legge per l’esposizione all’inquinamento
elettromagnetico
– promuova uno studio epidemiologico a livello nazionale sui campi elettromagnetici.
A LEI CHIEDIAMO DI IMPEGNARSI PERSONALMENTE PER:
– fare pressione sul governo e sul Parlamento attraverso mozioni, ordini del giorno e interrogazioni per chiarire la portata dei rischi per la popolazione e per proporre alla discussione parlamentare la documentazione scientifica esistente, la cui portata impone l’adozione del principio di precauzione
– rilasciare dichiarazioni ai media mainstream che sottolineino una sua ferma presa di posizione sulla necessità di una moratoria per il 5G
– rilasciare dichiarazioni ai media mainstream che sottolineino una sua ferma presa di posizione sulla necessità di una moratoria per il 5G
– opporsi all’innalzamento per legge delle soglie limite in Volt/m di esposizione per la popolazione.
L’iniziativa nazionale di sensibilizzazione della popolazione (approdata anche finora su Il Fatto Quotidiano) è promossa dalla rivista Terra Nuova, con la collaborazione di: Associazione Italiana Elettrosensibili, Associazione Elettrosmog Volturino Foggia, Associazione Obiettivo Sensibile, Comitato Oltre la MCS, Comitato No Wi-Fi Days, dott.ssa Fiorella Belpoggi (Istituto Ramazzini), Maurizio Martucci (giornalista e autore del libro Manuale di autodifesa per elettrosensibili), Oasi Sana, Alessandro Quadretti (regista del docu-film Sensibile)
Per saperne di più: http://www.terranuova.it/stop5G
NOTE
3. http://www.ramazzini.org/ comunicato/ripetitori-telefonia-mobile-listituto-ramazzini-comunica-gli-esiti-del-suo-studio
6. http://www.change.org/p/presidenza-del-consiglio-dei-ministri-limiti-pi%C3%B9-cautelativi-per-i-campi-elettromagnetici- e-conseguente-stop-al-5g
OGNI CITTADINO PUO’ FARLO
DA ADERIRE E FAR GIRARE
CON L’ALLEGATO si è pensato di coinvolgere direttamente il Sindaco in una presa di posizione Consapevole e responsabile. In allegato trovate un modello di DIFFIDA che ognuno può inviare liberamente all’Ufficio Protocollo del Comune con consegna a mano O IN RACCOMANDATA A/R (anche per email, ma è meglio per PEC). Ovviamente l’iniziativa libera, spontanea, civile, democratica e consapevole può e deve essere diffusa a più persone possibili, invitandole a formulare la diffida: quindi chi vuole, può girarla ad amici e contatti facendola ognuna propria. Grazie Coordinamento di zona STOP 5G
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