giovedì 8 novembre 2018

ALDO MORO RITENEVA CHE DIETRO IL SUO RAPIMENTO C’ERA LA TRILATERALE DI DAVID ROCKEFELLER

Per carità, sarà senz’altro una coincidenza. La vita è piena di coincidenze, per chi ha voglia di prenderla così.
Fatto sta che, nel mio libro sui Rothschild, a un certo punto individuo un collegamento tra Amazon (ma anche Google e il social su cui sto scrivendo, per carità) e la gigantesca banca d’affari Morgan Stanley. La banca d’investimento più potente del mondo, quella controllata dai Rockefeller e dai Morgan e, di conseguenza, dai soliti Rothschild.
Poi, nel successivo “L’Honda anomala”, chiudo il cerchio riscontrando come un’associazione privata e influentissima di finanzieri e politicanti come la Trilateral – fondata e gestita da David Rockefeller fino alla sua morte – fosse la prima delle preoccupazioni di Aldo Moro. Al punto da parlarne nelle sue lettere proprio durante la prigionia verificatasi in seguito al suo rapimento organizzato dalle BR. Al punto da lasciar intendere che questa associazione, così cara agli USA, abbia esercitato un ruolo di primo piano in tutto “l’affaire” che lo ha tragicamente coinvolto, al fine di togliere di mezzo un pericoloso e isolato oppositore delle ingerenze politico-finanziarie statunitensi nei confronti del nostro ben poco indipendente Paese.
Infine, la coincidenza. Da quando un video su YouTube, quello che per altro avete ben presente, comincia a far parlare molto di sé e tira in ballo l’innominabile Trilateral, Amazon (indicata proprio nelle didascalie del video come il bookstore in cui procurarsi il libro) blocca di colpo quasi tutti i miei lavori, dichiarati improvvisamente “non disponibili” nonostante, a quanto risulta ai rispettivi editori, ne abbia i magazzini pieni.
Ecco. Questa per esempio è una delle molte “casualità” con cui, quotidianamente, mi tocca fare i conti.
Pietro Ratto – BoscoCeduo.it

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