I dossier più importanti sono quelli di utero in affitto e fecondazione eterologa per tutti. Ma temi cruciali nel dibattito toccano anche le nuove scoperte genetiche, l’intelligenza artificiale, l’uso delle staminali. Di questo si parla in Francia durante gli Stati generali della Bioetica. Ed è per questo che un gruppo di vescovi francesi è stato in Vaticano, lo scorso 17 aprile, per parlare con gli esperti della Pontificia Accademia per la Vita.
Si è trattato di un incontro per fare il punto di alcune situazioni, con un particolare focus su cellule staminali, editing genetico, e intelligenza artificiale.
Per parte francese, hanno partecipato i vescovi Pierre d’Ornellas di Rennes, Herve Gosselin d’Angouleme, Pierre-Antoine Bozo di Limoges. C’erano, nella delegazione, anche padre Bruno Saintot, gesuita e responsabile del dipartimento di bioetica del centro Sevres di Parigi, e padre Brice de Malerbe, sacerdote della diocesi di Parigi e co-direttore del dipartimento di bioetica del College des Bernardins di Parigi.
Oltre all’arcivescovo Paglia, presidente della Pontificia Accademia per la Vita, e ai relatori, c’erano per parte vaticana monsignor Renzo Pegoraro, Cancelliere dell’Accademia; i membri della sezione scientifica dell’Accademia Carlo Casalone e Tina Comoretto; e don Andrea Ciucci, segretario coordinatore.
Il professore Angelo Vescovi ha parlato delle cellule staminali, che ha sottolineato come nel mondo sia cresciuto l’interesse per le cellule staminali somatiche, ovvero le cosiddette staminali adulte. La ricerca sulle staminali adulte ha vinto anche un Nobel per la Medicina, andato nel 2012 allo scienziato giapponese Shinya Yamanaka per le ricerche sul tema - e significativamente Yamanaka è stato incluso tra i membri della Pontificia Accademia per la Vita nel 2017.
Due i motivi per cui l’interesse per le staminali somatiche sta crescendo. Il primo è che hanno risultati clinici più soddisfacenti, e sono geneticamente più stabili. Il secondo è che le staminali adulte non creano il problema delle staminali embrionali, che costringono ad utilizzare embrioni che poi non potranno mai continuare la gestazione.
Il tema della gentica è stato approfondito dal professor Carlo Cirotto, che ha parlato della nuova tecnologia di editing del genoma. La procedura è molto precisa, e crea diversi inediti problemi etici, che riguardano sia la manipolazione del genoma che la gestione delle informazioni genetiche che vengono ottenute con queste tecniche.
I professori Paolo Benanti e Alberto Carrara hanno parlato invece di neuroscienze e di intelligenza artificiale. Il tema è cruciale, e tocca vari aspetti, incluso quello della gestione delle cosiddette armi robot. La svolta antropologica che nasce con gli sviluppi tecnologici crea anche problemi nuovi: fino a che punto è lecito raccogliere e gestire i dati personali su scala globale? In che modo l’informazione viene controllata?
Sono tutti temi al centro del dibattito degli Stati generali sulla bioeticaaperto in Francia, dove la legge sulla bioetica viene aggiornata ogni sette anni.
L'arcivescovo Georges Pontier di Marsiglia, presidente della Conferenza Episcopale Francese, ha dedicato al tema una intera sezione della sua prolusione all’ultima assemblea dei vescovi, che si è tenuta a Nantes dal 20 al 23 marzo.
L'arcivescovo Pontier ha descritto gli Stati Generali della bioetica come “una grande riflessione sul mondo che vogliamo e sulla vita che auspichiamo e sulla relazione tra il progresso della scienza e le possibilità che questo offre”.
L'arcivescovo Pontier ha poi sottolineato che i vescovi “gioiscono dei processi scientifici che permettono alla medicina di essere sempre più efficace nell’esercizio della guarigione, l’abbassamento del dolore, e l’accompagnamento degli altri”, al servizio dei più fragili.
Ma proprio perché al servizio dei più fragili, la Chiesa ha ribadito la necessità di rispettare l'embrione, che non può essere considerato come “materiale disponibile per ricerche ed esperimenti”, anche perché in nessun momento della sua vita l’essere umano “può essere considerato indipendentemente dalla sua dignità”.
I vescovi francesi avevano ribadito il no all’eugenetica, e ammonito dal guardarsi dalle soluzioni di morte che sono presentati come “soluzioni di progresso e di libertà”, a avevano chiesto di guardare “al dialogo voluto dal governo” con tutta la ricchezza della tradizione cristiana.
Ma cosa sono gli Stati generali della bioetica? Hanno preso il via il 18 gennaio e durano fino al 7 luglio, sono coordinati dal Comitato Consultivo Nazionale sull’etica per le scienze della vita e della salute e il loro scopo è quello di creare dibattiti e incontri per una consultazione nazionale di esperti e cittadini, fornendo “opinioni su problemi etici e questioni sociali sollevate dai progressi nei campi della biologia, della medicina e della salute” (legge 6 agosto 2004).. Le risposte avute in questi eventi porteranno, il prossimo autunno, ad una serie di proposte legislative sulle questiono della bioetica.
Di certo, la consultazione risente anche dell’opinione pubblica, e il dibattito in Francia ha visto anche la discesa in campo di lobby, con tanto di appelli firmati e pubblicità. Per esempio, sul sito di Le Monde 110 personaggi francesi hanno lanciato un appello per una riforma urgente volta proprio a legalizzare il fenomeno della gestazione per altri, vale a dire la pratica dell’utero in affitto.
Ma il dibattito è destinato ad andare avanti, con toni sempre più accesi. Anche perché proprio dal mondo femminista era arrivato un alt decisivo alla pratica nel febbraio 2016, con una Carta per l’abolizione universale della maternità surrogata”.
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