sabato 20 ottobre 2018

Orban attacca il piano dell’ONU sulle migrazioni ed invita a boicottarlo


Il primo ministro ungherese Viktor Orban ha criticato le politiche migratorie dei paesi che sostengono l’adozione dell’accordo globale sui migranti delle Nazioni Unite. Le reti internazionali di Soros stanno cercando di usare le Nazioni Unite, in cui hanno una grande influenza, per presentare qualcosa come supporto internazionale alle migrazioni in Europa. Una delle illustrazioni è l’iniziativa delle Nazioni Unite di adottare l’accordo globale sui migranti … 
L’ONU in questo senso è una buona arena, perché Il numero di paesi dai quali i migranti lasciano il mondo è molto più grande dei paesi a cui aspirano, quindi possiamo dire che nell’ONU, dove ogni stato è rappresentato, le forze pro-immigrate saranno sempre nella maggioranza ” – ha detto in onda la radio ungherese “Kosut”.
Questo è l’accordo globale sui migranti, che i paesi delle Nazioni Unite stanno prevedendo di approvare entro la fine del 2019 (entro dicembre, in una conferenza internazionale a Marrakesh). Budapest ha chiesto esplicitamente a austriaci e polacchi di ritirarsi dall’accordo. Vedi: Hungary continues to rejects UN migrations plan…
In precedenza, il ministro degli esteri ungherese, Peter Siyarto, aveva criticato: “Siamo completamente in disaccordo con il messaggio principale dell’accordo, in cui la migrazione è descritta come un fenomeno che determina il futuro del mondo globalizzato e tutti gli stati si trasformano in paesi di origine, transito e destinazione”.
Non è un mistero che l’ONU stia sostenendo un grande piano per le migrazioni in Europa, lo aveva pubblicato poco tempo fa il Dipartimento degli Affari sociali ed economici dell’Onu con il titolo «Replacement Migration: is it a solution to declining and ageing populations?».
Le Nazioni Unite, in quel piano, prospettavano come soluzione al problema demografico dell’Italia (e di altri paesi europei) quello di «rimpiazzare» (come riportato nel titolo del dossier) l’Europa che invecchia con un massiccio afflusso di immigrati dall’Africa e dall’Asia. Lo studio prendeva in considerazione gli immigrati, quasi sempre giovani, che dopo lo sbarco molto probabilmente si stabiliranno nei paesi europei e in particolare in Italia, dal nord al sud della penisola. Questi migranti dovranno convivere la popolazione autoctona, saranno molto più prolifici degli italiani.
Di conseguenza in un arco medio di tempo, alcuni paesi europei si trasformeranno in un «melting pot», un’insieme di razze, culture, religioni e per quanto riguarda l’Italia, esaminata in modo specifico, per causa combinata dell’invecchiamento della popolazione e scarsa natalità, tra quarant’anni ci sarà ancora un nucleo di italiani che non saranno più la maggioranza della popolazione.
Questa ondata di migranti (dice l’ONU) servirà per per “rimpiazzare” i lavoratori italiani. Visto che si calcola che, tra 36 anni gli over 65 saranno il 35% della popolazione. Una vera manna per le multinazionali che andranno a disporre una grande massa di mano d’opera di riserva a basso costo e altrettanto per le mafie che, una volta radicatesi sul territorio (vedi la mafia nigeriana e quella albanese), potranno disporre anche loro di forze fresche per le loro attività criminali.
Sembra chiaro che lo studio dell’ONU prende in considerazione esclusivamente dati statistici e demografici e non si chiede come sia possibile l’inserimento e l’integrazione di tali masse di migranti provenienti da altre culture in paesi che sono attualmente afflitti da problemi di scarsità di lavoro ed alta disoccupazione.
Questo dell’ONU in realtà non era soltanto uno studio teorico ma un preciso piano elaborato da uno dei massimi organismi della strategia mondialista, quale è l’Organizzazione delle Nazioni Unite. Un piano che prevede la distruzione degli Stati nazionali, l’omologazione di tutte i paesi, di ogni cultura, nella creazione di un unico grande mercato globale, dominato dall’elite finanziaria, nel progetto globale di quello che sarà un Nuovo Ordine Mondiale (NWO) obiettivo finale di tutti gli strateghi del mondialismo.

L’ungherese Viktor Orban è uno di quelli che hanno capito ed hanno smascherato quel piano e sta cercando di lanciare l’allarme sul ruolo che riveste l’ONU in questo contesto e il collegamento di questo (ed altri ) organismi con personaggi come lo speculatore finanziario George Soros. Il collegamento risulta molto stretto e dove non arriva Soros, guarda caso, entra in gioco l’ONU.

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