giovedì 22 novembre 2018

AIUTI UMANITARI AI POVERI DELLA SIRIA, MA PER LE POLITICHE A FAVORE DEI POVERI NOSTRANI SFORIAMO IL DEBITO?

Nel quadro dell’impegno italiano a favore della popolazione siriana, la Vice Ministra degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Emanuela Del Re, ha disposto un ulteriore pacchetto di interventi di emergenza del valore di 2,5 milioni di Euro per far fronte alle emergenze umanitarie nel nord della Siria. Grazie al contributo italiano di 1,5 milioni di Euro a favore dell’Ufficio delle Nazioni Unite per il coordinamento degli Aiuti Umanitari (OCHA), verranno forniti beni di prima necessità alla popolazione civile nelle Province di Idlib,  Aleppo e Hama. E’ inoltre previsto un contributo di 1 Milione di Euro al Programma delle Nazioni Unite per lo Sviluppo (UNDP), volto alla tutela e al miglioramento delle condizioni di vita delle donne e delle loro famiglie nel Governatorato di Raqqa. Un ulteriore contributo di 500.000 Euro verrà deliberato nei prossimi giorni a favore del Programma Alimentare Mondiale (PAM) per far fronte alle emergenze nutrizionali del Paese.
Avete capito bene? Questo sciorinare di somme elargite per questo e per quello che, per carità, senza nulla togliere alle popolazioni in difficoltà come quella siriana, o a quelle in estrema povertà, abbiamo milioni e milioni da destinare ovunque nel mondo, ma poi scopriamo che lo Stato  ha bisogno di ritirare la pensione ai pensionati (non quelli d'oro, ma di latta), facendosi restituire pure il denaro per racimolare quello che servirebbe al reddito di cittadinanza, alla flat tax, e a tutte quelle politiche che possono sollevare dall'indigenza tanti italiani che fanno i conti della serva ogni giorno per mettere insieme il pranzo con la cena! Per non parlare del denaro percepito da migliaia di immigrati clandestini, soprattutto economici, che girovagano per le nostre città cercando vecchiette da derubare e donne da stuprare. Quelli almeno stanno tranquilli, tanto per rimpatriarli tutti ci vogliono almeno 80 anni, anche se per farli entrare è bastato il tempo di arrivare sulle nostre coste! Gli aiuti umanitari sono sacrosanti, ma solo quando le politiche interne lo consentono, altrimenti anche quelli vanno ridotti drasticamente. In Italia la gente si è stufata, e a buon diritto, di sentirsi dire che i soldi non ci sono o che sforiamo debiti inesistenti se pensiamo prima a risolvere i problemi interni. Di poveri ne abbiamo in abbondanza in Italia, pensiamo prima a quelli.  Esiste un proverbio molto saggio che, date le circostanze, mi pare calzi a pennello: "Prima ai tuoi e agli altri se puoi". A voi del governo suggerisce niente? 

CINZIA PALMACCI

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