mercoledì 26 settembre 2018

I 1000 burattinai che decidono le sorti del Mondo

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Sarebbe un’élite molto ristretta, pari soltanto ad un migliaio di persone, quella che dirigerebbe nell’ombra le redini del governo mondiale e controllerebbe indirettamente ogni aspetto delle nostre esistenze. Ecco di chi si tratta.
Chi sono i veri padroni del mondo? Un ristretto numero di persone che non supererebbe i 1000 individui a detta di Fortune, rivista che ogni anno classifica le maggiori imprese statutarie statunitensi in base al loro fatturato. Mille persone di cui la maggior parte della popolazione mondiale nemmeno conosce il nome e non ha idea di che volto abbiano, eppure si tratta dei nuovi governatori del mondo odierno.

Da chi è composta l’élite che governa il mondo

I primi 500 sono principalmente degli amministratori delegati, inseriti nella lista di Fortune 500. Questi gruppi internazionali smuovono una rete di affari costituita da 7 milioni di persone. Controllano la produzione di armamenti, di energia, di cibo, di acqua ma anche l’informazione e la politica, divenuta ormai una fedele servetta dell’economia e dei suoi capricci.
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La fame nel mondo e l’obesità: due facce della stessa medaglia

Le strategie predatorie ed egemoniche di questi individui stanno via via devastando il pianeta ed i suoi abitanti. Per fare un esempio concreto, la sola industria del trash food ha condotto i Paesi più agiati ad alimentarsi in maniera sempre meno sana, rendendo sovrappeso oltre 2 miliardi di persone (di cui mezzo miliardo obesi clinici). In questi Paesi, ogni anno, muoiono ben 3 milioni e 400 mila persone per patologie legate ad un’alimentazione errata ed eccessiva. Nel mentre, nel Sud del Mondo, quasi un miliardo di esseri umani vivono nella totale indigenza, soffrendo la malnutrizione36 milioni i morti ogni anno a causa della fame. E pensare che circa il 40% del cibo prodotto da tali industrie controllate dai 1000 viene buttato.
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Sarebbero sufficienti circa 50 miliardi di dollari per evitare queste morti. Una cifra risibile se si considera che vengono spesi circa 500 miliardi soltanto per la pubblicità e ben 1800 per gli armamenti. Nei Paesi “poveri”, o meglio, impoveriti, sino a 40 anni fa, prima che le “super èlite” economiche vi allungassero le mani, non si soffriva di malnutrizione. La distruzione delle economie di sussistenza, l’imposizione di monocolture finalizzate alla produzione di mangime per animali da allevamento e l’abbattimento dei dazi doganali hanno rotto un equilibrio millenario.

5 banche padrone dell’economia virtuale

I restanti 500 “padroni del globo” a detta dell’Ufficio del Tesoro statunitense sarebbero personalità legate prettamente al mondo finanziario. Si tratta di cinque banche: Bnp-ParibasCredit SuisseUbsDeutsche Bank  e Citycorp-Merill Linch. A queste si aggiungono cinque divisioni bancarie e società di intermediazione mobiliare come Hsbc UsaCitybankGoldman SachsJ.P. Morgan e Bank of America. Queste figure gestiscono l’economia virtuale che ha superato di gran lunga quella reale. Un ingente flusso di capitale che circola attraverso i computer di banchieri e speculatori internazionali ai quali è stato permesso di monitorare persino l’emissione della moneta.
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I capi di governo dei 35 Stati membri dell’Ocse (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico), fra cui anche l’Italia, sono dei “vassalli” di questi 1000 signori che tengono le redini del potere, e sono – in maniera conscia o meno – complici di una vera e propria “colonizzazione” delle coscienze. La maggior parte dei capi di governo oggi paiono infatti recitare un copione dove è già tutto scritto e deciso da tempo. Il primo esempio della storia fu Ronald Reagan nel 1980. Uscire dagli schemi predefiniti non è contemplato, pena la sostituzione dell’attore in questione.

Un potente e pericoloso governo ombra

Questi 1000 burattinai costituiscono una sorta di governo ombra a livello mondiale che si accaparra consenso tramite la grande macchina dei favori. Un esempio significativo è il Nobel per la pace dato all’ex presidente degli Usa Barack Obama. La maggior parte degli intellettuali come economisti, giornalisti, politici, docenti paiono essere caduti in questa rete. Il dissenso non è concesso, pena l’emarginazione o, peggio ancora, l’eliminazione fisica. Basti pensare a Saddam Hussein e Mu’ammar Gheddafi, oppure, pensando ad esempi di casa nostra, ad Aldo Moro e ad Enrico Mattei. Una politica oligarchica che sicuramente nulla ha di democratico: una prigione di vetro della quale non possiamo scorgere nemmeno le sbarre.
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