mercoledì 26 settembre 2018

Aiuti umanitari e cibo in cambio di favori sessuali: lo scandalo dell’Onu e delle Ong in Siria

Una consulente umanitaria ha denunciato alla Bbc un fenomeno molto diffuso in Siria (e non solo): l’assistenza umanitaria da parte di alcuni operatori in cambio di prestazioni sessuali
La consulente umanitaria Danielle Spencer ha raccontato alle telecamere della Bbc come alcune ong stiano ignorando volutamente gli abusi perpetrati da organizzazioni terze e funzionari locali ai quali si appoggiano per la distribuzione di aiuti in zone pericolose della Siria in cui lo staff internazionale non ha accesso.

La denuncia di Danielle Spencer

Gli aiuti umanitari e il cibo verrebbero erogati in cambio di prestazioni sessuali e la pratica è talmente diffusa che molte donne ormai evitano i centri di distribuzione per paura di essere ricattate. Lo scandalo coinvolge diverse ong e persino l’Onu e la denuncia parte da diversi operatori umanitari fra cui Danielle Spencer, cooperante in un ente di beneficenza che ha voluto raccontare la squallida realtà alla Bbc.
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Non consegnavano gli aiuti sino a quando le donne non si concedevano sessualmente”, ha raccontato la Spencer descrivendo il comportamento inqualificabile di alcuni suoi colleghi. “Una donna che si trova in un centro e attende di ricevere beni essenziali per poter vivere come cibo o sapone dovrebbe essere protetta. L’ultima cosa di cui ha bisogno è un uomo che la ricatti per avere sesso in cambio di quegli aiuti”, ha sottolineato la consulente.

Una prassi vergognosa diffusa già nel 2015

Non si tratta però di un fenomeno del tutto nuovo: casi simili erano stati denunciati già tre anni fa. Danielle Spencer ha avuto modo di sentire le testimonianze agghiaccianti di alcune donne siriane in un campo profughi in Giordania, nel 2015. Anche in quel caso gli aiuti venivano distribuiti in cambio di sesso. A qualche mese di distanza, l’International Rescue Committee aveva segnalato dei dati allarmanti: su 190 donne  a Quneitra e Daràa, circa il 40% era stata vittima di violenza sessuale mentre chiedeva assistenza. La denuncia fu presentata alle Agenzie Onu e alle organizzazioni caritatevoli internazionali durante un’assemblea indetta il 15 luglio 2015 ad Amman dall’ Unfpa, Fondo delle Nazioni Unite per la popolazione.
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Il rapporto dell’Unfpa sulle violenze di genere in Siria

Nel 2017 l’Unfpa ha stilato un rapporto riguardo le violenze di genere in Siria, concludendo che in diverse province l’assistenza umanitaria è stata erogata in cambio di prestazioni sessuali. La relazione, intitolata “Voci dalla Siria 2018”, racconta di ragazze e donne sposate con funzionari per brevi periodi solo per poter avere del cibo in cambio di sesso. Secondo il rapporto, generalmente i funzionari addetti alla distribuzione chiedono il numero di telefono di ragazze e donne e elargiscono aiuti in cambio di altri favori o di visite a casa loro o più esplicitamente in cambio di una notte insieme. La relazione riporta anche che le donne senza un “protettore uomo” come ad esempio sfollate, divorziate o vedove sono particolarmente vulnerabili e soggette allo sfruttamento sessuale.
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Una soluzione ancora lontana

Per l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (Unhcr) tali informazioni non sarebbero sufficienti per prendere dei provvedimenti contro organizzazioni o persone accusate di sfruttamento sessuale verso le donne in Siria. È stata comunque avviata una nuova inchiesta in modo da poter raccogliere maggiori informazioni e prendere delle misure di segnalazione e prevenzione.

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