Un membro pentito del gruppo terroristico "MKO" (i famigerati mojahedin-e-khalq), 'setta' estremista guidata dalla criminale Mariam Rajavi (nella foto mentre viene omaggiata da un rappresentante saudita), ha rivelato i legami del gruppo con l'Arabia Saudita, da sempre munifica finanziatrice di ogni gruppo di tagliagole fanatici del Medio Oriente, spiegando come Riyadh abbia sifonato lingotti d'oro, rolex da decine di migliaia di euro e altri beni a favore dell'MKO.
Il nome del pentito é Massoud Khodabandi, già dirigente del gruppo terrorista e quindi al corrente delle sue manovre più segrete; Khodabandi ha rivelato i traffici sauditi nel corso di un'intervista col sito giordano "Al-Bawaba".
Ha menzionato come, in una delle operazioni più consistenti, nel 1989, il Principe Turki ben Faisal al-Saoud abbia inviato ai terroristi tre tonnellate d'oro e quattro valige di Rolex pregiatissimi.
Il materiale, venduto al mercato nero ad Amman, fornì denaro poi depositato in conti correnti di paradisi fiscali.
Khodabandi ha affermato che l'oro venne spostato dall'Arabia Saudita all'Irak e dall'Irak alla Giordania con la cooperazione di due Irakeni e due Sauditi.
Tenendo conto dei prezzi del mercato nero si parla di un valore di circa 500-600 milioni di dollari.
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