Dal canale di Pietro Ratto:
La recente sentenza di assoluzione di Juliane Assange contro le denuncia del Partito Democratico che lo aveva trascinato alla sbarra per aver divulgato notizie ritenute “top secret” non è soltanto una grande vittoria per l’informazione democratica. È anche un micidiale schiaffo ai giornalisti servi del potere dell’intero Pianeta.
Il giudice Koeltl ha infatti definito WikiLeaks “un’organizzazione internazionale di notizie” e ha affermato che Assange è un “editore”, confermando così il “diritto della stampa di pubblicare informazioni di interesse pubblico anche tratte da documenti rubati da terzi”.
Ma soprattutto, Koeltl ha sentenziato: “Se WikiLeaks fosse da ritenersi responsabile per la pubblicazione di documenti riguardanti le strategie politiche finanziarie e di coinvolgimento degli elettori del Partito Democratico semplicemente perché il Partito Democratico li considera segreti, allora lo stesso varrebbe per qualsiasi giornale o altro media. Ciò, però, porterebbe inammissibilmente un interesse alla privacy puramente privato a prevalere su quanto sancito dal Primo Emendamento a proposito della pubblicazione di questioni di grande interesse pubblico. La diffusione delle comunicazioni interne al Partito Democratico ha permesso all’elettorato americano di guardare dietro il sipario di uno dei due maggiori partiti politici negli Stati Uniti, durante le elezioni presidenziali. Questo tipo di informazioni è chiaramente salvaguardato dal Primo Emendamento”.
E se esistono ancora veri giornalisti, e addirittura veri giudici, non tutto è perduto.
Pietro Ratto – BoscoCeduo.it
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