sabato 29 giugno 2019

Sea Watch, i Gesuiti (noti affaristi e massoni) attaccano Salvini: “Chiudere i porti è ingiustificabile”. Affari a rischio?



Clandestini sulla Sea Watch, i Gesuiti (noti per essere affaristi e massoni) attaccano il ministro Matteo Salvini: “Chiudere i porti è ingiustificabile”. I falsi cattolici temono per i loro sporchi affari con l’accoglienza di parassiti africani. I migranti di Sea Watch dovrebbero poter sbarcare. C’è una parte di mondo cattolico che proprio non condivide la scelta di chiudere le porte. Il Centro Astalli, che non di rado ha preso posizione a favore dell’accoglienza, fa parte di quello.
Il servizio dei gesuiti sui rifugiati non concorda con le politiche restrittive sull’immigrazione. Chi non lo avesse ancora chiaro, può leggere le dichiarazioni rilasciate a Vatican News da Donatella Parisi, che è la portavoce del Centro in questione. Quanto detto dalla Parisi va inserito all’interno della querelle che sta coinvolgendo la nave Sea Watch.
La destinazione dei 32 migranti presenti a bordo dell’imbarcazione non sembra ancora essere stata stabilita. La riflessione della portavoce parte da un dato prettamente giuridico: “Per tutti gli Stati europei – ha detto al sito citato – la Convenzione di Ginevra del ’51 sancisce chiaramente il diritto di ogni individuo a chiedere asilo e protezione in un Paese sicuro, se scappa da un Paese che sicuro non è. Lo garantisce – ha continuato – la nostra Costituzione all’articolo 10, lo garantisce la Carta dei diritti umani che ha compiuto da poco 70 anni di vita. Quindi – ha specificato – su questo non ci sono dubbi: ogni uomo al mondo ha diritto di chiedere asilo e protezione”.
Questo primo punto, insomma, sarebbe uno dei motivi per cui questa tendenza a chiudere i porti d’Europa finirebbe col meritarsi la qualifica di “ingiustificabile”. Le istituzioni sovranazionali europee peccherebbero qualcosa pure in termini di solidarietà: ” Noi – ha argomentato la portavoce – l’abbiamo definita una ingiustificabile prova muscolare che 49 persone debbano pagare questo prezzo altissimo perché gli Stati europei sono tutti concentrati a dimostrare il punto di non dovere accogliere, ci sembra veramente un atto ingiustificabile”. “No”, insomma, alla narrativa populista, che si dimenticherebbe pure di raccontare il prezzo, tutto umanitario, comportato dal calo statistico relativo agli sbarchi.
Il Centro, si apprende ancora leggendo, può certificare quanto accade a coloro che tentano di raggiungere le nostre coste, nel caso in cui rimangano confinati dentro situazioni di detenzione legittima. L’Astalli, che è stato fondato più di trent’anni fa, si schiera ancora una volta dalla parte di chi vuole che le porte d’Europa non vengano sigillate.

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