venerdì 14 giugno 2019

LA FIRMA DEL MOSSAD E DELLA CIA SUGLI ATTACCHI ALLE PETROLIERE NEL GOLFO



Se qualcuno aveva dei dubbi su chi avesse interesse ad acutizzare le tensioni nel Golfo Persico per provocare un conflitto con l’Iran e giustificare un attacco militare USA contro Teheran, la dichiarazione fatta dal segretario di Stato USA, Mike Pompeo, poche ore fa, chiarisce chi sono i patrocinatori degli atti di terrorismo contro le petroliere nel mar di Oman, vicino alle coste dell’Iran.

Pompeo ha dichiarato poco fa che “questo è solo l’ultimo di una serie di attacchi istigati dalla Repubblica Islamica dell’Iran e dai sui sostituti contro gli interessi statunitensi ed alleati” (“This is only the latest in a series of attacks instigated by the Islamic Republic of Iran and its surrogates against American and Allied interests),” Pompeo said.


Quindi in sostanza Pompeo, nella sua logica, sostiene che l’Iran ha interesse a creare delle azioni destabilizzanti che provochino un massiccio attacco americano ed alleato contro il proprio paese. Azioni che avvengono proprio nel momento della visita del premier giapponese a Teheran, per stimolare accordi distensivi e fare da mediatore, vedere la coincidenza.

In questa situazione anche il più idiota degli osservatori capisce che, come sempre hanno fatto nella storia dei loro interventi militari degli ultimi 50 anni (ed anche prima), gli Stati Uniti stanno cercando un pretesto per attaccare l’Iran e probabilmente il lavoro sporco della provocazione, in questo caso affondamento di qualche petroliera, possiamo indovinare che sia stato affidato al Mossad ed alle forze di Israele che è il soggetto più interessato a provocare adesso un attacco contro l’Iran. Naturalmente la CIA ne è al corrente ma evita di esporsi per non provocare problemi successivi all’Amministrazione Trump.

La situazione è molto simile a quanto accade nel golfo del Tonchino nel 1964, quando i servizi USA predisposero il falso affondamento di una unità della US. Navy (l’USS Maddox) per avere il pretesto di intervenire contro il Vietnam del Nord. In questo caso Washington non si prende neanche il disturbo di variare il copione della “False Flag” marittima per giustificare una guerra.

D’altra parte, come abbiamo scritto in precedenza, è in corso uno scontro nell’amministrazione Trump fra i falchi che vogliono l’attacco ed il bombardamento dell’Iran (Pompeo, John Bolton, Jared Kushner) e lo stesso Trump che esita a dare ascolto a questi personaggi per paura di creare uno scenario di conseguenze disastrose che ne comprometterebbero la rielezione nel 2020.

Dall’esterno premono i soci influenti di Washington, Bibi Netanyahu e il saudita Bin Salman che non vogliono perdere l’occasione per regolare i conti con l’eterno nemico, la Repubblica Islamica dell’Iran.

Lo scenario per il prossimo cataclisma di una nuova disastrosa guerra americano-israeliana-saudita è pronto. Possiamo solo aspettare i prossimi eventi. Sappiamo già chi siano i criminali che l’avranno provocata.

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