venerdì 14 giugno 2019

Cos'è il signoraggio: le banche centrali sono istituti privati che traggono profitto dal debito pubblico!

Gli stati ed i governi di tutto il mondo hanno, proprio come le persone, un’innata necessità di denaro. Lo stato necessita denaro per far fronte alle molteplici spese in cui deve incorrere (infrastrutture, sanità, pensioni, stipendi, ecc). Il bilancio di uno stato è essenzialmente costituito da due voci. Una è il gettito fiscale (entrate), l’altra è la spesa pubblica (uscite). Quando le uscite superano le entrate si ha un deficit (debito pubblico). Lo stato può quindi fare due cose per appianare il deficit, aumentare la pressione fiscale e ridurre la spesa pubblica. A prima vista sembrerebbe una pratica semplice e diretta. Perchè quindi tutti gli stati sono sommersi da astronomici debiti pubblici? Le ragioni risiedono nell’emissione monetaria. Per supplire all’ inevitabile esigenza di danaro gli stati moderni chiedono in prestito la massa monetaria a loro necessaria alla rispettiva banca nazionale, oggi meglio conosciuta come banca centrale. La banca centrale nazionale elargisce il prestito allo stato e lo grava di interesse (TUS o TUR). Lo stato a sua volta ripaga questo prestito tramite l’emissione di titoli di stato (Bot e Cct) per un pari valore al prestito richiesto alla banca. Questa situazione di apparente normalità cela in effetti la più grande truffa mai perpetrata ai danni dei popoli del mondo moderno. Per apprezzarne la gravità è necessario fare due premesse.


• Il denaro non è più garantito dall’oro

La convertibilità del denaro in oro è di fatto cessata con l’abolizione degli accordi di Bretton Woods nel 1971. Da questo preciso momento storico il denaro cartaceo può essere convertito solamente con altro denaro cartaceo. In passato un cittadino italiano qualsiasi avrebbe potuto portare la sua banconota da centomila lire alla banca d’Italia e farsi dare il corrispettivo in oro. Oggi una banconota da cento euro può essere cambiata solo con un’altra banconota da cento euro. Questo che cosa significa? Significa che oggi il denaro al momento della sua stampa ed emissione vale come la carta straccia. Non essendo più garantito da un valore reale le banconote oggi non sono altro che dei pezzi di carta colorati ai quali attribuiamo un dato valore in quanto buoni per il pagamento delle tasse e generalmente accettati dal mercato per comprare beni e servizi. Il valore di questi biglietti risiede quindi nella loro accettazione da parte della collettività e nella fiducia che in essi viene riposta come merce di scambio convenzionale.

• Le banche centrali sono delle s.p.a.

Benché la maggior parte delle banche centrali nazionali siano ritenute proprietà dello stato, la verità è che sono delle agenzie di credito private, istituite con il solo scopo di massimizzare i profitti dei loro azionisti. I due casi più eclatanti di quest’anomalia a norma di legge sono sicuramente la Federal reserve bank (banca centrale nazionale americana) e la banca d’Italia ( vedi tabella). Da queste due premesse deriva una scioccante rivelazione. Tutto il denaro in circolazione è gravato da debito ancora prima che arrivi nelle casse dello stato e venga accettato ed utilizzato dai suoi cittadini. Infatti, quando lo stato chiede in prestito una data massa monetaria, supponiamo 100 bilioni di euro, la banca centrale, stampa ed emette 100 bilioni in banconote di tagli diversi (5,10,50,100, ecc) spendendo 0,30 centesimi di euro a taglio. Questi pezzi di carta sono senza valore al momento della loro emissione perchè non garantiti da collaterale (oro), ma vengono prestati per il loro valore facciale (ovvero 100 bilioni) allo stato. La banca centrale non si comporta quindi come una normale tipografia, ma come un’effettiva agenzia di credito. La differenza fra il costo di stampa ed il valore facciale delle banconote viene, di fatto, incamerato dalla banca centrale.

Questa esorbitante rendita monetaria è conosciuta come signoraggio primario ed è incamerata da un’agenzia di credito completamente privata che conosciamo con il nome di banca centrale. Inoltre questo prestito viene gravato di un interesse (oggi al 4%) conosciuto come tasso di sconto o di riferimento. In pratica su una banconota da 100 euro il signoraggio è pari a 100 – 0,30 = 99,70 + 4% = 103,70 €. Quando quindi il denaro viene accettato e speso dagli ignari cittadini, è gravido di un debito pari al 103,70 %.

Non si può dire lo stesso dell’emissione monetaria concernente la moneta metallica. Infatti, il conio e l’emissione delle monete è lasciato allo stato che ne incamera un modesto signoraggio in quanto molte monetine comportano un costo di conio maggiore del loro valore facciale ( il materiale utilizzato è molto più costoso della carta come nel caso di bronzo, argento, rame, ecc). La domanda a questo punto dovrebbe sorgere spontanea. Perché lo stato può coniare, mettere in circolazione e usufruire del signoraggio sulla moneta metallica ma non su quello delle banconote? Il seguito di questa presentazione tenterà di illustrare nella maniera più semplice e comprensibile possibile i motivi che si celano dietro una quanto mai enigmatica ed autolesionista politica di emissione monetaria. Ma vediamo ora di capire una seconda forma di signoraggio da molti economisti ritenuta come la più perniciosa e fagocitante attività di speculazione ai danni dei cittadini. Il signoraggio secondario.

Banche commerciali e signoraggio secondario

Abbiamo brevemente visto come avvenga la creazione del denaro preso a prestito dallo stato per far fronte alle spese sociali. Questa presentazione si concentrerà ora sulla creazione di denaro creditizio, cioè quello che ci viene prestato dalle banche commerciali, conosciuto anche come signoraggio secondario. Innanzi tutto è indispensabile fare una breve analisi del concetto di prestito. Vi sono principalmente due tipi di prestiti: prestiti distributivi e prestiti generatori. Quando prestate la falciatrice ad un amico o quando una associazione di credito cooperativo presta denaro, qualcosa di preesistente viene temporaneamente ridistribuita, da qui la definizione di prestito distributivo. Quando una banca commerciale accorda un prestito, essa genera il denaro dal nulla grazie alla pratica bancaria della riserva frazionaria. Il denaro non proviene dalle risorse della banca, ne dai depositi che le vengono affidati dalla clientela: viene dall’inchiostro della penna del banchiere (o da una scrittura effettuata in un computer)5. Questi sono prestiti classificati come prestiti generatori. Da dove la banca crea questi nuovi prestiti? Dalla monetizzazione dei collaterali presentati a garanzia dal contraente. In altre parole la vostra casa, macchina, azienda, terreni, negozio, ecc. Quindi la banca trasforma in liquidità il potenziale valore dei vostri averi/garanzie e ve li presta sotto forma di linee di credito, prestiti e mutui che dovrete ripagare più interesse. La banca utilizza la vostra firma sul contratto che avete stipulato come un attivo di cassa. In altre parole utilizza la vostra promessa di pagamento come se i soldi più l’interesse fossero gia’ stati ripagati. Questo nuovo attivo viene inoltre utilizzato dalla banca come riserva. Più esattamente, la banca non presta nemmeno il denaro in molti casi. Promette di pagarlo!!! Quando chiedo un prestito di € 100.000 per pagare una fornitura di merce, supponiamo in forma di lettera di credito, la banca non mi dà denaro, ma solo una promessa di pagare quella somma al mio venditore. Però il contratto di mutuo è formulato come se la banca prestasse denaro. Esso finge che la banca presti denaro6. L’assioma generale è quindi che ogni volta che la banca effettua un prestito od un mutuo non percepisce solo gli interessi ma si incamera l’intero valore del prestito / mutuo (che crea dal nulla) e lo utilizza come patrimonio della banca. Ovvero capitale attivo che usa come riserva. Per capire la funzione della riserva è necessario comprendere che la capacità di una banca di creare moneta non è infinita. E’ limitata dal suo capitale. Le linee direttive delle istituzioni finanziarie limitano la totalità dei prestiti di una banca a 20 volte il suo capitale ( oggi, 2007, siamo a 50 volte, con una riserva frazionaria del 2%) così come viene definito nel documento al capitolo A, “Capital Adequacy Requirements,” capoverso 1, sezione 1-1. Queste regole seguono le linee guida del “Capital Accord” del 1988, raggiunto sotto l’egida della BRI, la Banca dei Regolamenti Internazionali di Basilea (BIS – Bank of International Settlements). Tradotto in Italiano intellegibile significa che la banca (commerciale) puo’ prestare 50 volte quello che veramente dispone in cassa. Per legge!!! ( provatelo a fare voi e vediamo che succede?). Quanto maggiori sono le riserve, tanto più cospicui saranno il numero e l’ammontare dei prestiti che la banca puo’ concedere. La banca di credito, quindi, presta denaro che non esiste, ne presta fino a 50 volte di più di quanto esiste realmente nelle sue casse.

Più precisamente, nel 1988 il sistema bancario internazionale, con gli accordi di “Basilea 1”, ha prescritto alle banche di coprire con capitale proprio (“Eigenkapital”) almeno l’8% dei prestiti. Con gli accordi di “Basilea 2”, questa riserva è lasciata variare tra l’l,6 e il 12% a seconda del grado di solvibilità del cliente7. Rimane ora da capire perchè il signoraggio secondario sia il più subdolo e devastante strumento d’indebitamento dei cittadini. Il punto è che l’emissione di denaro creditizio dal nulla va ad aggiungersi ( e superare di gran lunga ) alla massa monetaria di denaro vero (che tu hai acquistato lavorando o producendo e che comporta costo, fatica, rischio). Questa commistione fra denaro vero e denaro creditizio comporta inflazione (non quella dell’ISTAT ). C’è quindi troppo denaro in circolo che cerca di comprare troppi pochi beni e servizi. Praticamente significa che tutti percepiscono una perdita di potere d’acquisto. L’affitto costa di più, fare la spesa costa di più, mantenere la macchina costa di più, gestire la propria attività commerciale costa di più ecc, ecc. La qualità della vita diminuisce perchè è come se qualcuno avesse preso dalle nostre tasche durante gli anni migliaia e migliaia di euro. …

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