Savona - Foto e video scambiati via chat e telefonino con loro, le vittime tredicenni spinte a riprendersi nelle parti intime e in atteggiamenti ammiccanti. Aumenta il numero delle presunte vittime di pedofilia nel levante savonese su cui stanno indagando Procura e carabinieri.
Sarebbero almeno tre le ragazzine tra i 13 e i 16 anni che avrebbero subito le “attenzioni” morbose del padre del fidanzatino di una di loro che nella sua denuncia ai carabinieri (fatta con la madre) aveva raccontato le attenzioni subite e le richieste dell’uomo, anche con la moglie. Non solo quelle di avere video e foto via chat, ma anche quelle di poter assistere alle effusioni della ragazzina con il loro figlio coetaneo.
Nel fascicolo d’indagine sono emerse anche precedenti denunce, a carico del padre indagato, per detenzione di materialepedopornografico. Sempre video e foto di ragazzine, amiche della tredicenne fidanzata del figlio che per mandare le immagini aveva utilizzato il telefonino cellulare regalato dal presunto orco all’insaputa dei genitori. Da utilizzare solo per scambiarsi le foto della piccola nuda. Denunce emerse durante le indagini della Procura, seguite dal pubblico ministero Giovanni Battista Ferro e affidate al comandante della stazione dei carabinieri di Savona, Andrea Venditto. Indagini che hanno portato a diversi sequestri di materiale informatico estratto dalle chat watshapp e dalle memorie dei cellulari degli indagati e delle presunte vittime. Acquisite anche le pagine del diario segreto in cui la ragazzina avrebbe riferito le attenzioni morbose del padre del fidanzatino che secondo lei voleva assistere ai baci scambiati dai due.
Una vicenda scabrosa che risale a circa tre anni fa (filone d’indagine finito a Genova) e che si va ad aggiungere a un’altra inchiesta in cui è sempre la stessa adolescente (ora sedicenne) a essere al centro di abusie atti sessuali come potenziale vittima. Un filone, denunciato sempre dalla madre, che ha portato questa volta a iscrivere nel registro degli indagati l’ex marito (quarantenne savonese).
Un’indagine per cui è prevista la prossima settimana un incidente probatorio disposto dal giudice Francesco Meloni finalizzato a verificare anche l’attendibilità dei racconti della presunta vittima sulle attenzioni subite dall’uomo. La ragazzina ha riferito ai carabinieri anche i fatti analoghi che sarebbero capitati alle sue amiche.
Le famiglie delle presunte vittime e degli indagati sarebbero accomunate dalla frequentazione degli stessi oratori, cerimonie religiose e pubbliche assistenze.
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