mercoledì 22 maggio 2019

PORNO PER BAMBINI A MILANO



AL PEGGIO NON C'E' MAI FINE....L'ITALIA HA PRESO UNA PESSIMA CHINA! 

di Gianni Lannes



Un cancro, anzi una cancrena con radici istituzionali: nel corso della XVII legislatura, ben 60 atti parlamentari non hanno mai ricevuto risposta dal governo italiano. Perché mai? Omertà o collusione? Dopo il TEDx a Firenze con Matteo Renzi ed il pedofilo pluricondannato ma non recluso (nonostante l'ultima condanna in appello a 15 e 10 mesi di galera) Rodolfo Fiesoli, ecco Milano. Infatti, il 13 dicembre prossimo nel capoluogo lombardo verrà inaugurata una mostra denominata «Porno per Bambini» di un “artista” brasiliano. Organizzata dall’agenzia Lampo nella sede della Galleria Lampo in viale Toscana. Per saperne di più, ecco come gli organizzatori presentano l’evento: 


«I social lo censurano, le mamme lo querelano, ma nulla possono contro l'ingenuità del gesto amoroso, la semplicità e l'innocenza del proprio sesso. Ma origine e senso della ricerca stilistica e artistica di P***operbambini è proprio dare sfogo alla sessualità primigenia, erotica e sensuale nella sua naturalezza più viva, contro i nuovi bigottismi o proprio contro l'esibizione e il consumo commerciale dei corpi». E ancora. «Non c'è pornografia, non c'è voyeurismo, solo fantasia e divertimento. Una grande nuova mostra per raccogliere tutta la produzione di P***operbambini, dalle origini ad oggi, con tante nuove produzioni che potrete anche portarvi a casa. In occasione del Natale non c'è migliore regalo che un po' d'amore, o sesso spinto».


È forse l’ennesimo episodio di sdoganamento pubblico della pedofilia, mediante la cosiddetta arte contemporanea? Provocazione? O, piuttosto, omologazione culturale (dentro un'Italia in avanzato declino morale), già auspicata dalle nuove direttive addirittura dell'Unesco. Nel frattempo, la casta intoccabile dei pedofili sbava sugli attributi che non ha.

Si tratta di una paranoia? Per rendersene conto è sufficiente leggere - come già segnalai qualche anno fa - lo “Standard per l'Educazione Sessuale in Europa dell'OMS” (propagandato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità), che raccomanda per i bambini dagli 0 ai 4 anni la masturbazione e il gioco del dottore, e per quelli dai 6 ai 9 anni la visione di video porno. 


Peraltro, come attestano da tempo i rapporti annuali dell’associazione Meter all’attenzione dell’autorità giudiziaria, la pedopornografia in Italia aumenta sempre più e dilaga ovunque. Le vittime? In particolare: neonati, bambini e adolescenti.


In punta di diritto penale, il delitto di pornografia minorile, previsto e punito dall'articolo 600 ter tutela la libertà e l'integrità psico-fisica del minore. La stessa norma chiarisce che per pornografia minorile si intende "ogni rappresentazione, con qualunque mezzo, di un minore degli anni diciotto coinvolto in attività sessuali esplicite, reali o simulate, o qualunque rappresentazione degli organi sessuali di un minore degli anni diciotto per scopi sessuali."


La finestra di Overton è una metodologia di persuasione delle masse, che fa ricadere - e fa evolvere - idee in un semplice quadro di possibilità politiche, dentro al quale si muove l’opinione pubblica e il legislatore. L’oggetto di questa tecnica di manipolazione politica siamo tutti noi. Overton (1960-2003), ex vice-presidente del Centro d’Analisi Mackinac Center For Public Policy, ci mostra con la sua teoria come sia effettivamente possibile - col tempo necessario, con la complicità dei mass media e della politica - fare accettare alle masse l’introduzione e la successiva legalizzazione di qualsiasi idea/fatto sociale, fosse anche la pratica che al momento l’opinione pubblica ritiene maggiormente inaccettabile, come la pedofilia, l’incesto, eccetera. Il funzionamento del modello è semplicissimo: si comincia a parlarne in ragione del progresso. Progredire significa, per la vulgata popolare, negare ogni tabù, superare ogni divieto che non regga all’analisi della critica razionale. È così che si deve poter parlare di tutto, anche di ciò che in linea teorica sarebbe bene tacere. Si procede per piccoli passi, esattamente come ci spiega la metafora della “rana bollita”: per la «strategia della gradualità», occorre cominciare a parlare di ciò che si vuole far accettare in modo apparentemente asettico, imparziale, senza dare nessuna idea del reale obiettivo che ci si è posti (l’accettazione socialmente condivisa). Per far accettare una misura inaccettabile, basta applicarla gradualmente, a contagocce, per anni consecutivi. Così il gioco è fatto.


La pornografia è una delle tecniche fondamentali di controllo mentale - esteso al controllo sociale - non solo per la sua drammatica forza simbolica ma per il suo effetto fisiologico misurabile, sul cervello. E di conseguenza sul comportamento. La normalizzazione indotta dal consumo di pornografia agisce su due piani: un primo livello, in cui ci si abitua a considerare il rapporto unitivo tra uomo e donna come prestazione e consumo, nella riduzione dell’altro come dipendente rispetto all’io-spettatore rinchiuso in sé, incapace di un’autentica relazione; un secondo livello deriva dall’assuefazione e dall’abitudine.


Proprio nell'ex belpaese è in atto da lungo tempo, un attacco senza eguali all'infanzia. C'è almeno un giudice a Berlino?


































PEDOFILIA: ATTI PARLAMENTARI SENZA RISPOSTA!




XVIII legislatura:




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