lunedì 26 novembre 2018

LIVORNO E LA MASSONERIA

–         di Dagoberto Bellucci
“La Massoneria fu la scala usata dagli ebrei per l’arrembaggio nel nuovo Stato. Essa divenne il loro segno. Con essa fecero breccia ovunque. Senza di essa resterebbero inspiegati molti altri fattori, anche utili, come ad esempio le numerose defezioni di ministri, generali e ammiragli borbonici venuti meno al loro giuramento.
Costituito il Grande Oriente italiano nel 1861, fu posto a capo di essi un certo Cordova, al quale successero: De Luca, Frapolli, Lemmi, Ferrari, Nathan; il primo gran segretario del Grande Oriente italiano fu Davide Levi; una tribù di ebrei e di marrani.
Vi è tanta costante dipendenza della massoneria italiana all’ebraismo, prima e dopo la formazione del Regno d’Italia. Aspetti di uno stesso fenomeno, fermenti della stessa decomposizione.”
 ( Giovanni Preziosi – “Ebrei ed antisemitismo in Italia” – dalla raccolta di scritti “Giudaismo Bolscevismo Plutocrazia Massoneria” Ediz. “Hohenstaufen” – Weiblingen )
 
Livorno, dove siamo nati e nonostante tutto e tutti città alla quale restiamo legati, oltre a rappresentare la culla del comunismo italiano (al Teatro Goldoni venne fondato nel gennaio 1921 il Partito Comunista d’Italia dalla scissione socialista dell’ala massimalista che guardava a Lenin, sognava i Soviet e la rivoluzione bolscevica da esportare dalla Russia) e, storicamente e culturalmente, la Sion d’Italia ‘vanta’ anche un altro non certo invidiabile ‘primato’ : sessanta strade cittadine intitolate ad altrettante personalità della Massoneria.
A darne notizia, in un trafiletto nella rubrica “Il sogno di Zoro” a firma Diego Bianchi, è “Il Venerdì” supplemento del quotidiano “La Repubblica” quello fondato dal fascista Eugenio Scalfari e per il quale scarabocchia i suoi accrocchi scrittorii alla rinfusa tal Marco Pasqua … “un cretino qualsiasi” per dirla con Cloroalclero… lo ‘scopritore’ (…dell’acqua calda…) di blog “razzisti”, “antisemiti” e “omofobi” per conto del CDEC (Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea) di Milano ovvero i censori dell’anti-“antisemitismo” italiota.
Nel trafiletto in questione a firma g.c., intitolato “Grembiulini – Livorno, piccoli massoni crescono”, viene riportato: “Sessanta strade intitolate ai fratelli di squadra e compasso. E non è un caso. Livorno, dopo Firenze, è la città più massone (casomai massonica ndr) d’Italia: ogni 500 abitanti c’è un libero muratore.” (1).
E non è proprio un caso che sia la città labronica – che rappresenterà fin dalla sua fondazione un tentativo di città cosmopolita “multiculturale” ante-litteram con la costituzione delle Leggi livornine, varate dai Medici signori della Toscana, che la edificarono come  porto-franco verso il quale arriveranno turbe di ebrei – a rendere onore ai fratelli ‘tre puntini’ ed alla potenza della Massoneria che, sia detto per inciso, ha costruito questo paese fin dall’epoca del cosiddetto “Risorgimento” che, per influenza, sarà una vera e propria ascesa della Libera Muratoria ai vertici del neocostituito Stato unitario italiano.
“Raccontano che Garibaldi – prosegue l’articolista – , noto frammassone, avesse un debole per questa città cosmopolita. Attenzione però a pensare che la massoneria viva solo di album ingialliti. Anzi, l’iniziazione tira parecchio tra i giovani. Sarà l’alone di mistero, sarà che la confraternita è considerata da sempre una potente lobby, fatto sta che a Livorno abbondano i “grembiulini”. Nella città toscana è infatti nata la prima loggia giovanile di Opera, la massoneria francese della Grande Loge Traditionelle et Symbolique. I muratori junior, tra i 24 e i 30 anni, dal 2012 avranno una loggia tutta loro. E intanto stanno facendo proselitismo. In altri tempi ad attrarre i giovani erano le sezioni di partito. Nella crisi della Seconda Repubblica è, invece, il triangolo di Salomone”.
Questa è l’I’tal’yà del terzo millennio….
Poco da aggiungere.
Prendiamo semplicemente atto.
DAGOBERTO HUSAYN BELLUCCI
Direttore Responsabile Agenzia di Stampa “Islam Italia”
14 Ottobre 2011
Note –
1)      Grembiulini – Livorno, piccoli massoni crescono ; da “Il Venerdì” di Repubblica nr 1238  del 9 Dicembre 2011;

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