lunedì 15 ottobre 2018

Soppresso volontariamente neonato con patologia neurologica. Poteva vivere fino a 10 anni




Con l'accordo dell'equipe medica e dei genitori il piccolo è stato ucciso. Si scrive eutanasia ma è infanticidio. E' il secondo caso ufficiale dal 2005 in Olanda di iniezione letale su neonato. Dobbiamo continuare a trovare la forza di scandalizzarci e di attaccare le ragioni alla base di queste e altre aberrazioni in aperta ostilità con la vita, soprattutto quando è debole e indifesa


Questa mattina su un motore di ricerca specifico per individuare contenuti in tutto il mondo a seconda del tema trattato sono incappata nel giornale diocesano di Brooklyn, The Tablet che tra i molti contributi ne offre uno sul tema eutanasia su minori, senza il consenso dei genitori. Vi riporto l’attacco del pezzo.


TORONTO (CNS) – In una prestigiosa rivista medica, i medici dell’Ospedale per bambini malati di Toronto hanno definito politiche e procedure per la somministrazione di morte medicalmente assistita ai bambini, compresi scenari in cui i genitori non sarebbero stati informati fino a quando il bambino non fosse morto.


Nel pomeriggio invece mi sono imbattuta grazie a Tempi in questa notizia che ci offre il Vecchio, anzi no, il Moribondo continente, l’Europa.


In Olanda è stato ucciso un neonato di «meno di 12 mesi» con l’eutanasia. Si tratta del secondo caso ufficiale dal 2005, quando i pediatri olandesi hanno adottato il Protocollo di Groningen, elaborato dal professor Verhaegen, sulla soppressione dei neonati «affetti da malattie gravi». (Leone Grotti, Tempi)

E a dichiararlo è un documento che vi metto a questo  link  ma che vi sembrerà del tutto incomprensibile. E non solo per via dell’olandese stretto. Si tratta del rapporto Commissione di valutazione dell’interruzione tardiva di gravidanza e della morte provocata dei neonati. 

Potremmo desumere che i genitori, in certi ambienti, si ascoltano solo se sono d’accordo nel terminare una vita. Perché siamo tutti sicuri di aver visto mamme e papà cercare di convincere giudici a non far uccidere i loro figli. E li abbiamo anche visti, pur non credendo ai nostri occhi, piantonati in ospedale da schiere di poliziotti per impedire loro di portare i figli altrove, fosse anche solo a casa per morire in pace, dopo un bagno e un po’ di coccole. Erano necessarie le forze dell’ordine perché quei genitori si ostinavano a volerli vivi e ad amarli nonostante la “qualità scadente” della loro vita, altresì detta “futile”. Ma quali sono le vite davvero scadute, quasi precipitate ad un livello infimo davvero?


Tornando al paese dei tulipani e di altre amenità: lassù esiste un insieme di persone che si sono fatte notare per competenza, annosa esperienza e specchiata integrità (!), che ci ragiona su con calma, raccoglie dati, discute, soppesando il rapporto costo-benefici.

Nessun commento: