venerdì 25 settembre 2020

LITURGIA DEL GIORNO


Venerdì della XXV settimana del Tempo Ordinario (Anno pari)


Grado della Celebrazione: Feria
Colore liturgico: Verde

Antifona d'ingresso
“Io sono la salvezza del popolo”,
dice il Signore,
“in qualunque prova mi invocheranno, li esaudirò
e sarò il loro Signore per sempre”.

Colletta
O Dio, che nell’amore verso di te e verso il prossimo
hai posto il fondamento di tutta la legge,
fa’ che osservando i tuoi comandamenti
meritiamo di entrare nella vita eterna.
Per il nostro Signore Gesù Cristo...

PRIMA LETTURA (Qo 3,1-11)
Ogni evento ha il suo tempo sotto il cielo.


Dal libro del Qoèlet

Tutto ha il suo momento, e ogni evento ha il suo tempo sotto il cielo.
C’è un tempo per nascere e un tempo per morire,
un tempo per piantare e un tempo per sradicare quel che si è piantato.
Un tempo per uccidere e un tempo per curare,
un tempo per demolire e un tempo per costruire.
Un tempo per piangere e un tempo per ridere,
un tempo per fare lutto e un tempo per danzare.
Un tempo per gettare sassi e un tempo per raccoglierli,
un tempo per abbracciare e un tempo per astenersi dagli abbracci.
Un tempo per cercare e un tempo per perdere,
un tempo per conservare e un tempo per buttar via.
Un tempo per strappare e un tempo per cucire,
un tempo per tacere e un tempo per parlare.
Un tempo per amare e un tempo per odiare,
un tempo per la guerra e un tempo per la pace.
Che guadagno ha chi si dà da fare con fatica?
Ho considerato l’occupazione che Dio ha dato agli uomini perché vi si affatichino. Egli ha fatto bella ogni cosa a suo tempo; inoltre ha posto nel loro cuore la durata dei tempi, senza però che gli uomini possano trovare la ragione di ciò che Dio compie dal principio alla fine.

Parola di Dio

SALMO RESPONSORIALE (Sal 143)
Rit: Benedetto il Signore, mia roccia.

Benedetto il Signore, mia roccia,
mio alleato e mia fortezza,
mio rifugio e mio liberatore,
mio scudo in cui confido.

Signore, che cos’è l’uomo perché tu l’abbia a cuore?
Il figlio dell’uomo, perché te ne dia pensiero?
L’uomo è come un soffio,
i suoi giorni come ombra che passa.

Canto al Vangelo (Mt 10,45)
Alleluia, alleluia.
Il Figlio dell’uomo è venuto per servire
e dare la propria vita in riscatto per molti.
Alleluia.

VANGELO (Lc 9,18-22)
Tu sei il Cristo di Dio. Il Figlio dell’uomo deve soffrire molto.


+ Dal Vangelo secondo Luca

Un giorno Gesù si trovava in un luogo solitario a pregare. I discepoli erano con lui ed egli pose loro questa domanda: «Le folle, chi dicono che io sia?». Essi risposero: «Giovanni il Battista; altri dicono Elìa; altri uno degli antichi profeti che è risorto».
Allora domandò loro: «Ma voi, chi dite che io sia?». Pietro rispose: «Il Cristo di Dio».
Egli ordinò loro severamente di non riferirlo ad alcuno. «Il Figlio dell’uomo – disse – deve soffrire molto, essere rifiutato dagli anziani, dai capi dei sacerdoti e dagli scribi, venire ucciso e risorgere il terzo giorno».

Parola del Signore

Preghiera dei fedeli
Dio Padre, Signore del tempo, conduce le stagioni e il fluire degli anni e guida con sapienza la nostra vita. A lui ci rivolgiamo, colmi di gratitudine e speranza, confidando nella mediazione del suo Figlio Gesù, dicendo:
Dio di Gesù Cristo, ascoltaci.

Per la Chiesa di Dio, perché sia sempre laboriosa e fedele sulle orme del Cristo morto e risorto. Preghiamo:
Per gli uomini e le donne del nostro tempo, perché con l'impegno quotidiano, sappiano condurre la storia verso un'era di pace internazionale. Preghiamo:
Per coloro che, nel mondo del lavoro o tra le mura domestiche, sono pressati da fatiche fisiche o tensioni spirituali, perché trovino ristoro nella certezza che Dio non abbandona. Preghiamo:
Per chi nasce e per chi muore oggi nella nostra comunità, perché nell'entrare o nell'uscire dall'esistenza sia assistito dalla madre Chiesa e dallo Spirito Santo. Preghiamo:
Per noi fedeli qui riuniti, perché sappiamo rispondere con fede umile e pronta alla domanda che Cristo rivolge a ciascuno in questa eucaristia. Preghiamo:
Per i gruppi di preghiera della parrocchia.
Per chi non riesce a capire la croce di Cristo.

O Dio, che con sollecitudine paterna ti prendi cura di ogni vivente, posa il tuo sguardo su tutto ciò che è in crescita e, nella tua provvidenza, portalo a compimento. Te lo chiediamo per Cristo nostro Signore. Amen.

Preghiera sulle offerte
Accogli, o Padre, l’offerta del tuo popolo
e donaci in questo sacramento di salvezza
i beni nei quali crediamo e speriamo con amore di figli.
Per Cristo nostro Signore.




Antifona di comunione
Hai dato, Signore, i tuoi precetti,
perché siano osservati fedelmente.
Siano diritte le mie vie nell’osservanza
dei tuoi comandamenti. (Sal 119,4-5)

Oppure:
“Io sono il buon pastore, conosco le mie pecore,
e le mie pecore conoscono me”, dice il Signore. (Gv 10,14)


Preghiera dopo la comunione
Guida e sostieni, Signore, con il tuo continuo aiuto
il popolo che hai nutrito con i tuoi sacramenti,
perché la redenzione operata da questi misteri
trasformi tutta la nostra vita.
Per Cristo nostro Signore.



Commento
I pareri della massa sulla vera identità di Gesù sono molto diversi. Alcuni lo considerano Giovanni Battista risorto, altri Elia o uno degli antichi profeti. Dopo avere ascoltato questi pareri, Cristo si rivolge direttamente agli apostoli: “Ma voi chi dite che io sia?”. La risposta di Pietro è pronta e sicura: “Il Cristo di Dio”.
Possiamo supporre che la condizione stessa di Pietro gli offriva molte possibilità di rispondere subito e senza alcuna esitazione. Noi, come tutti i nostri contemporanei, non abbiamo sempre un atteggiamento così sicuro, una convinzione così assoluta. I dubbi ci avvolgono. Inoltre, bisogna dirlo, nella maggior parte dei casi i nostri contemporanei non hanno convinzione alcuna in proposito. Si perdono nella folla degli “ismi” di moda. Eppure la questione di chi sia Cristo
viene posta continuamente e ha ancora tutta la sua importanza.
Il nostro mondo non è certo pronto a dare una risposta chiara ed esauriente. E questa incapacità si fa via via più grande. Perché?
L’insegnamento filosofico delle nostre scuole ne è la causa nella maggior parte dei casi. Un tale insegnamento ci fornisce infatti strumenti atti alla ricerca, che si rivelano però inefficaci se applicati a questa questione. Esso ci insegna a porci infinite domande, al punto che finisce per porre tutto in dubbio, compresi i valori più antichi che pure sembravano immutabili. Si arriva al punto di porci talmente tante domande, che ci si dimentica della ragione che le aveva generate e del fine stesso della nostra indagine.
L’insegnamento dei maestri d’oggi sLa Liturgia di Venerdi 25 Settembre 2020

Venerdì della XXV settimana del Tempo Ordinario (Anno pari)


Grado della Celebrazione: Feria
Colore liturgico: Verde

Antifona d'ingresso
“Io sono la salvezza del popolo”,
dice il Signore,
“in qualunque prova mi invocheranno, li esaudirò
e sarò il loro Signore per sempre”.

Colletta
O Dio, che nell’amore verso di te e verso il prossimo
hai posto il fondamento di tutta la legge,
fa’ che osservando i tuoi comandamenti
meritiamo di entrare nella vita eterna.
Per il nostro Signore Gesù Cristo...

PRIMA LETTURA (Qo 3,1-11)
Ogni evento ha il suo tempo sotto il cielo.


Dal libro del Qoèlet

Tutto ha il suo momento, e ogni evento ha il suo tempo sotto il cielo.
C’è un tempo per nascere e un tempo per morire,
un tempo per piantare e un tempo per sradicare quel che si è piantato.
Un tempo per uccidere e un tempo per curare,
un tempo per demolire e un tempo per costruire.
Un tempo per piangere e un tempo per ridere,
un tempo per fare lutto e un tempo per danzare.
Un tempo per gettare sassi e un tempo per raccoglierli,
un tempo per abbracciare e un tempo per astenersi dagli abbracci.
Un tempo per cercare e un tempo per perdere,
un tempo per conservare e un tempo per buttar via.
Un tempo per strappare e un tempo per cucire,
un tempo per tacere e un tempo per parlare.
Un tempo per amare e un tempo per odiare,
un tempo per la guerra e un tempo per la pace.
Che guadagno ha chi si dà da fare con fatica?
Ho considerato l’occupazione che Dio ha dato agli uomini perché vi si affatichino. Egli ha fatto bella ogni cosa a suo tempo; inoltre ha posto nel loro cuore la durata dei tempi, senza però che gli uomini possano trovare la ragione di ciò che Dio compie dal principio alla fine.

Parola di Dio

SALMO RESPONSORIALE (Sal 143)
Rit: Benedetto il Signore, mia roccia.

Benedetto il Signore, mia roccia,
mio alleato e mia fortezza,
mio rifugio e mio liberatore,
mio scudo in cui confido.

Signore, che cos’è l’uomo perché tu l’abbia a cuore?
Il figlio dell’uomo, perché te ne dia pensiero?
L’uomo è come un soffio,
i suoi giorni come ombra che passa.

Canto al Vangelo (Mt 10,45)
Alleluia, alleluia.
Il Figlio dell’uomo è venuto per servire
e dare la propria vita in riscatto per molti.
Alleluia.

VANGELO (Lc 9,18-22)
Tu sei il Cristo di Dio. Il Figlio dell’uomo deve soffrire molto.


+ Dal Vangelo secondo Luca

Un giorno Gesù si trovava in un luogo solitario a pregare. I discepoli erano con lui ed egli pose loro questa domanda: «Le folle, chi dicono che io sia?». Essi risposero: «Giovanni il Battista; altri dicono Elìa; altri uno degli antichi profeti che è risorto».
Allora domandò loro: «Ma voi, chi dite che io sia?». Pietro rispose: «Il Cristo di Dio».
Egli ordinò loro severamente di non riferirlo ad alcuno. «Il Figlio dell’uomo – disse – deve soffrire molto, essere rifiutato dagli anziani, dai capi dei sacerdoti e dagli scribi, venire ucciso e risorgere il terzo giorno».

Parola del Signore

Preghiera dei fedeli
Dio Padre, Signore del tempo, conduce le stagioni e il fluire degli anni e guida con sapienza la nostra vita. A lui ci rivolgiamo, colmi di gratitudine e speranza, confidando nella mediazione del suo Figlio Gesù, dicendo:
Dio di Gesù Cristo, ascoltaci.

Per la Chiesa di Dio, perché sia sempre laboriosa e fedele sulle orme del Cristo morto e risorto. Preghiamo:
Per gli uomini e le donne del nostro tempo, perché con l'impegno quotidiano, sappiano condurre la storia verso un'era di pace internazionale. Preghiamo:
Per coloro che, nel mondo del lavoro o tra le mura domestiche, sono pressati da fatiche fisiche o tensioni spirituali, perché trovino ristoro nella certezza che Dio non abbandona. Preghiamo:
Per chi nasce e per chi muore oggi nella nostra comunità, perché nell'entrare o nell'uscire dall'esistenza sia assistito dalla madre Chiesa e dallo Spirito Santo. Preghiamo:
Per noi fedeli qui riuniti, perché sappiamo rispondere con fede umile e pronta alla domanda che Cristo rivolge a ciascuno in questa eucaristia. Preghiamo:
Per i gruppi di preghiera della parrocchia.
Per chi non riesce a capire la croce di Cristo.

O Dio, che con sollecitudine paterna ti prendi cura di ogni vivente, posa il tuo sguardo su tutto ciò che è in crescita e, nella tua provvidenza, portalo a compimento. Te lo chiediamo per Cristo nostro Signore. Amen.

Preghiera sulle offerte
Accogli, o Padre, l’offerta del tuo popolo
e donaci in questo sacramento di salvezza
i beni nei quali crediamo e speriamo con amore di figli.
Per Cristo nostro Signore.




Antifona di comunione
Hai dato, Signore, i tuoi precetti,
perché siano osservati fedelmente.
Siano diritte le mie vie nell’osservanza
dei tuoi comandamenti. (Sal 119,4-5)

Oppure:
“Io sono il buon pastore, conosco le mie pecore,
e le mie pecore conoscono me”, dice il Signore. (Gv 10,14)


Preghiera dopo la comunione
Guida e sostieni, Signore, con il tuo continuo aiuto
il popolo che hai nutrito con i tuoi sacramenti,
perché la redenzione operata da questi misteri
trasformi tutta la nostra vita.
Per Cristo nostro Signore.



Commento
I pareri della massa sulla vera identità di Gesù sono molto diversi. Alcuni lo considerano Giovanni Battista risorto, altri Elia o uno degli antichi profeti. Dopo avere ascoltato questi pareri, Cristo si rivolge direttamente agli apostoli: “Ma voi chi dite che io sia?”. La risposta di Pietro è pronta e sicura: “Il Cristo di Dio”.
Possiamo supporre che la condizione stessa di Pietro gli offriva molte possibilità di rispondere subito e senza alcuna esitazione. Noi, come tutti i nostri contemporanei, non abbiamo sempre un atteggiamento così sicuro, una convinzione così assoluta. I dubbi ci avvolgono. Inoltre, bisogna dirlo, nella maggior parte dei casi i nostri contemporanei non hanno convinzione alcuna in proposito. Si perdono nella folla degli “ismi” di moda. Eppure la questione di chi sia Cristo
viene posta continuamente e ha ancora tutta la sua importanza.
Il nostro mondo non è certo pronto a dare una risposta chiara ed esauriente. E questa incapacità si fa via via più grande. Perché?
L’insegnamento filosofico delle nostre scuole ne è la causa nella maggior parte dei casi. Un tale insegnamento ci fornisce infatti strumenti atti alla ricerca, che si rivelano però inefficaci se applicati a questa questione. Esso ci insegna a porci infinite domande, al punto che finisce per porre tutto in dubbio, compresi i valori più antichi che pure sembravano immutabili. Si arriva al punto di porci talmente tante domande, che ci si dimentica della ragione che le aveva generate e del fine stesso della nostra indagine.
L’insegnamento dei maestri d’oggi semina il dubbio nei nostri cuori al punto che ne dimentichiamo la verità. Limitando il nostro sguardo alla terra e ai suoi confini, trascuriamo il soprannaturale, giungendo anzi a negarlo. Disumanizziamo e, peggio, despiritualizziamo la vita umana. L’uomo d’oggi ha la sensazione di essere condannato a non poter soddisfare il suo desiderio di verità.


Bisogna tornare alla fonte, interrogare di nuovo il Vangelo e la tradizione della Chiesa che contengono il “deposito” della fede. Le domande e i dubbi non devono farci paura. Dobbiamo saper cercare la verità dove essa è stata rivelata. Non corriamo dietro ai falsi profeti e ai dottori della legge che si sono autoproclamati tali: solo le parole di Vita possono fornirci le risposte giuste. Ritorniamo a Gesù Cristo e al suo Vangelo.emina il dubbio nei nostri cuori al punto che ne dimentichiamo la verità. Limitando il nostro sguardo alla terra e ai suoi confini, trascuriamo il soprannaturale, giungendo anzi a negarlo. Disumanizziamo e, peggio, despiritualizziamo la vita umana. L’uomo d’oggi ha la sensazione di essere condannato a non poter soddisfare il suo desiderio di verità.
Bisogna tornare alla fonte, interrogare di nuovo il Vangelo e la tradizione della Chiesa che contengono il “deposito” della fede. Le domande e i dubbi non devono farci paura. Dobbiamo saper cercare la verità dove essa è stata rivelata. Non corriamo dietro ai falsi profeti e ai dottori della legge che si sono autoproclamati tali: solo le parole di Vita possono fornirci le risposte giuste. Ritorniamo a Gesù Cristo e al suo Vangelo.

giovedì 24 settembre 2020

Taglio dei Parlamentari. Dalla P2 di Gelli al PD fino al M5S: quella democrazia che fa tanto fastidio




LA MASSONERIA HA ASSESTATO UN ALTRO COLPO ALLA SOVRANITA' E ALLA DEMOCRAZIA D'ITALIA 

Il taglio dei parlamentari, salutato come una riforma storica dal M5S di Grillo e Di Maio, era uno dei punti del “Piano di rinascita democratica” della Loggia massonica P2 del Venerabile Maestro Licio Gelli

“Ho una vecchiaia serena. Tutte le mattine parlo con le voci della mia coscienza, ed è un dialogo che mi quieta. Guardo il Paese, leggo i giornali e penso: ecco qua che tutto si realizza poco a poco, pezzo a pezzo. Forse sì, dovrei avere i diritti d’autore. La giustizia, la tv, l’ordine pubblico. Ho scritto tutto trent’anni fa”.

Queste parole furono pronunciate da Licio Gelli in un’intervista concessa a Concita De Gregorio per laRepubblica il 28 settembre 2003. Al tempo vi era il governo Berlusconi, la sinistra si atteggiava ancora a passionaria e proletaria – più o meno – e né il PD – nato nel 2007 – né il M5S – nato nel 2009 – erano ancora stati fondati. Licio Gelli, passato alla storia della nazione come Maestro Venerabile della P2, è morto il 15 dicembre 2015 a Villa Wanda ad Arezzo, all’età di 96 anni. 

Ecco, è certamente impressionante che, a grandi linee, il Piano di rinascita democratica, ritrovato e sequestrato il 4 luglio 1981 nel doppiofondo di una valigia della figlia Maria Grazia, sembra in qualche modo non solo essergli sopravvissuto, ma anche continuare ad attuarsi.

E’ di ieri l’ultima indegna riforma – in nome di un presunto risparmio, dimenticando che “la Democrazia non ha prezzo” – voluta dal M5S di Grillo e Di Maio del governo guidato dall’uomo di Villa Nazareth, “Giuseppi” – per dirlo alla Trump – Conte. Parliamo ovviamente dell’Ok definitivo dell’Aula della Camera al taglio dei parlamentari. Un disegno di legge costituzionale che riduce i deputati a 400 dai 630 attuali ed i senatori a 200 dagli attuali 315. L’approvazione definitiva si è avuta con ben 553 voti a favore, 14 contrari e due astenuti. Praticamente tutti i parlamentari hanno votato a favore, andando anche contro i loro principi politici. Caso eclatante è Giacchetti – exPD ora Italia Viva – che ha dichiarato in Aula: “Io lo voterò, ma non lo faccio convintamente. Lo voto perché sta dentro un accordo di programma, quello di questo governo. Oggi voterò sì ma non è finita qui per quel che mi riguarda – assicura in Parlamento -. Finisce il mio dovere di lealtà al governo su questo tema. Un secondo dopo il mio voto su questa riforma, mi adopererò affinché assieme alla mia firma vi sia il numero necessario tra Camera e Senato per ottenere lo svolgimento del referendum. Se ci fossero le firme necessarie costituirò un comitato per il no a questa riforma”.


Che poi, a voler essere maligni, si potrebbe dire che alcuni parlamentari siano addirittura andati contro i loro squallidi interessi di poltrone, dato che tanti dei deputati che hanno votato la riforma non potranno essere rieletti. Sicuramente un comportamento molto curioso per i politici italiani, che la fedeltà al Governo Conte BIS valga così tanto?


Con questa riforma comunque, l’Italia diverrà il Paese dell’UE con il minor numero di deputati in rapporto alla popolazione: con 0,7 “onorevoli” ogni 100.000 abitanti, praticamente supererà la Spagna che deteneva il primato con 0,8 e che ha dimostrato in recenti anni ampia cultura democratica mandando l’esercito a fermare le libere elezioni indipendentiste della Catalogna.

Licio Gelli dicevamo, il suo ricordo salta fuori proprio in virtù di quel Piano di rinascita democratica della P2, in cui, tra i punti fondamentali, si auspicava proprio la riduzione del numero dei parlamentari. Anche se, ad essere precisi, i “ragazzi meravigliosi” di Grillo hanno voluto una riforma ancor più dura di quella auspicata da Gelli: per la P2 infatti sarebbe bastato abbassare il numero dei deputati a 450 e diminuire il senato a 250 seggi.


Un’analogia interessante quella tra la riforma imposta dal M5S al Governo ed uno dei punti del piano di Gelli, tanto che il filosofo Paolo Becchi – ex “idologo” del M5S, allontanatosi per sua scelta ed in forte polemica –, dopo aver lanciato un appello alla Lega di Matteo Salvini di lasciare l’aula al momento del voto – appello non raccolto -, ha scritto su Twitter: “Con la riduzione di circa il 40% di parlamentari l’Italia sarà in Europa il Paese con il minor numero di rappresentanti – premette -. Un colpo micidiale alla volontà popolare. Neanche la proposta della loggia massonica P2 di Licio Gelli si era spinta a tanto”.

Ma Paolo Becchi non è nuovo a “ricollegare” Grillo ed il M5S alla P2. Ad Agosto 2019, durante la convulsa fase della creazione del Governo Conte Bis, sempre su Twitter, Becchi commentò gli interventi di Grillo – che in quel periodo parlava di Conte Elevato e di ministri tecnici – dicendo: “Beppe Grillo di fatto ormai ha esautorato il capo politico del Movimento delineando un programma non molto diverso da quello della loggia massonica P2 di Licio Gelli: dimezzamento dei parlamentari e governo di tecnici. Non è solo la fine del Movimento ma un attentato alla democrazia”.

Certo, le parole di Becchi sono forti, tanto da spingerci a capire se veramente, in qualche modo, le idee di Gelli siano ancora “vive” nella politica italiana. Il piano di rinascita democratica di Gelli si trova facilmente online, ed anche Wikipedia ne fornisce un sunto.

Tra i punti fondamentali vi era:

1) La nascita di due partiti maggioritari: uno di destra e uno di sinistra, entrambe con all’interno un’anima democristiana, situazione che a ben pensare, ricorda vagamente quel tentato dualismo del PD e del fortunatamente defunto PDL.

2) Un progetto di controllo o di lobbismo sui mass media per controllare giornali e giornalisti, per le TV si voleva la soppressione della RAI, liberalizzazione e privatizzazione. Tutte tematiche più volte riprese a vario titolo da vari partiti, tra cui M5S e PD.


3) Superamento del bicameralismo perfetto attraverso una “ripartizione di fatto di competenze fra le due Camere (funzione politica alla Camera dei deputati e funzione economica al Senato della Repubblica)“. Anche in questo caso, il superamente del bicameralismo è argomento attualissimo, tanto che era uno dei nodi centrali della fallita riforma costituzionale di Renzi.

4) Riforma della magistratura: separazione delle carriere di P.M. e magistrato giudicante, responsabilità del CSM nei confronti del parlamento, da operare mediante leggi costituzionali (punto I, IV e V degli obiettivi a medio e lungo termine – vedi infra). Anche in questo caso se ne è parlato spesso, ma il potere politico sembra ancora troppo debole per affrontare una riforma simile.

5) Riduzione del numero dei parlamentari, come meglio spiegato sopra.

6) Abolizione delle province. E qui c’è ben poco da dire.

7) Abolizione della validità legale dei titoli di studio, altro cavallo di battaglia del M5S.

E’ certamente un caso curioso che praticamente tutti i punti di cui Gelli e la P2 auspicavano una riforma siano ancora oggi oggetto di controversia, a 40 anni di distanza, ma è ancora più curioso che molti di quei punti siano sollevati dal partito “anti-casta”. Chissà cosa ne penserebbe il Venerabile.

Caltanissetta: devastazione sacrilega nella chiesa di Sant’Agata


QUALCUNO DICEVA: "A PENSARE MALE SI FA PECCATO MA SPESSO CI SI AZZECCA". E' DIFFICILE, GUARDANDO QUESTA IMMAGINE DI DEVASTAZIONE, NON PENSARE CHE IN UNA SICILIA INVASA DA IMMIGRATI CLANDESTINI ISLAMICI UNA RELIQUIA CATTOLICA COSI' ANTICA SIA STATA PROFANATA DA CRIMINALI AUTOCTONI. PERFINO LA CRIMINALITA' ORGANIZZATA HA RISPETTO DELLE RELIQUIE DEI SANTI. A VOI LE CONCLUSIONI SU DOVE STIAMO ANDANDO SE NON CI SVEGLIAMO..... 

Non ci sono più parole per descrivere quel che è avvenuto, la scorsa notte, la seconda volta in un mese, nella bella chiesa di Sant’Agata a Caltanissetta: sia invece forte la nostra preghiera di riparazione richiesta da Padre Piero, sconvolto, che ha scritto ai fedeli “I ladri hanno rubato nella Chiesa S. Agata al Collegio a Caltanissetta e hanno profanato il SS. Sacramento. Noi alle 12 pregheremo insieme a S. Agata. Dov’è possibile alle 12 unitevi nella preghiera. P. Piero”

Anche nella nostra preghiera serale possiamo elevare al Signore l’atto di riparazione per il sacrilegio che è stato compiuto, per la seconda volta in un mese, nella chiesa della bellissima Città di Caltanissetta.

A poco meno di un mese dal precedente raid, un nuovo furto e danneggiamento è stato perpetrato, nella notte, nella Chiesa di Sant’Agata a Caltanissetta.
“Persone” senza scrupoli e dignità si sono intromesse nella Chiesa e nei locali parrocchiali devastando tutto quello che hanno potuto, profanando la Casa del Signore.
L’Associazione Gesù Nazareno si stringe attorno a Padre Sergio e ai Frati che da anni sono al servizio della Comunità e di tutta la città.
Chiediamo proprio alla città di far sentire forte la propria voce e la propria condanna per questi atti vili e codardi. (soprattutto diabolicamente sacrileghi, v. sotto le pene canoniche N.d.R)

Allo stesso tempo vi invitiamo a dare un contributo per la riparazione dei danni e la sistemazione della Chiesa e dei locali parrocchiali con un gesto di solidarietà.


IBAN IT 05 Z 08979 16700 000000233211,

intestato a Parrocchia Sant’Agata – Caltanissetta

Una legge iniqua non può mai essere bene applicata


Lo abbiamo visto verificarsi tante volte. Fatta una legge piena zeppa di paletti, questi paletti prima o poi saltano tutti. Qualche esempio. Legge 898 del 1970 sul divorzio: inizialmente si poteva divorziare solo dopo tre anni dalla separazione. La nuova disciplina abbassa il termine ad un anno e addirittura a sei mesi se la separazione è stata consensuale. Legge 194 del 1978: stabilisce che l’aborto «non è mezzo per il controllo delle nascite». Questo “divieto” (le virgolette sono d’obbligo dato che è un divieto privo di sanzione) è rimasto sulla carta ed è stato ampiamente eluso dalla prassi. Oggi l’aborto, per lo più, viene interpretato come mero strumento contraccettivo. La 194 prevedeva inoltre solo l’aborto chirurgico, ma passa qualche decennio ed ecco spuntare diversi preparati abortivi chimici: RU486, pillola del giorno dopo, pillola dei cinque giorni dopo. Legittimato poi l’aborto con la RU, ma solo tramite ricovero ordinario di tre giorni e non oltre la settima settimana, le recenti nuove linee guida fanno saltare anche questi vincoli: ora il ricovero è in day hospital e l’assunzione di mifepristone può avvenire fino alla nona settimana.

Legge 40 del 2004 sulla fecondazione artificiale: divieto di fecondazione eterologa, divieto per le coppie fertili di accedere alla pratica della fecondazione extracorporea, limite massimo di tre embrioni per ogni impianto, divieto di diagnosi pre-impianto. Anche in questo caso e soprattutto per opera della magistratura, tutti questi paletti sono stati divelti. Legge sulle Unioni civili (76/2016): equiparazione piena tra matrimonio ed unioni civili, eccezion fatta per il dovere di fedeltà e per la filiazione. Ma su questo ultimo punto i magistrati sono stati creativi e hanno trovato il modo, tramite la stepchild adoption e il riconoscimento di filiazioni avvenute all’estero, di evadere il divieto.

Legge sull’eutanasia 219/2017: divieto di praticare l’eutanasia tramite l’aiuto al suicidio. Ecco arrivare la Corte costituzionale e dare semaforo verde al suicidio assistito. Per quale motivo questi divieti sono saltati? Le motivazioni di ordine sociale, politico, culturale sono sicuramente più di una. Qui vogliamo mettere sotto la lente di ingrandimento una motivazione di carattere giusfilosofico. Questi divieti sono stati superati perché in contrasto con la ratio delle norme che li prevedevano. La ratio di una norma è lo scopo principale per cui è stata varata, quindi rappresenta la sua essenza, la sua natura, la sua intima struttura, la sua anima, il suo spirito giuridico. Il fine di un ente, qualsiasi esso sia, chiede di essere soddisfatto: ogni ente, compresa una legge, esige di perfezionarsi, di essere sempre “più se stesso”, di attualizzare le sue potenzialità intrinseche, di concretare la propria identità. Ecco perché ogni limite al fine, alla natura di qualsiasi cosa entra in rotta di collisione con la cosa stessa, perché la natura di un ente mal sopporta costrizioni alla sua natura stessa. Mettete un leone dietro una gabbia: impazzirà, perché il leone è fatto per cacciare libero nella savana. Provate ad ingabbiare una legge malvagia fatta per uccidere. Prima o poi le sbarre di quella gabbia verranno da essa divelte e la legge malvagia fuggirà.

La biografia giuridica di molte leggi inique, come accennato sopra, conforta la validità di questa tesi. Ad esempio la ratio della legge sul divorzio è quella di rompere il vincolo coniugale. Quindi lasciare un tempo di ripensamento di tre anni è, in accordo a questo fine, esagerato. La ratio della 194 è permettere di abortire, considerare l’aborto un diritto. Se è un diritto non deve conoscere limiti, quindi via libera anche all’aborto per limitare il numero di nascite. Se è un diritto deve essere esercitato in tutte le sue modalità, compreso l’aborto chimico e nelle forme meno vincolanti possibili. Ecco spiegato il ricovero in day hospital e l’estensione del limite temporale per l’assunzione della RU486. La natura della legge sulla fecondazione artificiale è quella di produrre bambini sani per soddisfare il desiderio di genitorialità delle coppie. In tal senso sarebbe stato contraddittorio vietare pratiche che permettono più agevolmente di soddisfare questo desiderio, come la fecondazione eterologa, la diagnosi pre-impianto, l’accesso a coppie fertili. Per lo stesso motivo prima o poi anche la pratica della maternità surrogata diventerà lecita nel nostro Paese.

Il fine proprio della legge sulle Unioni civili è avere il matrimonio civile omosessuale. Ma se parliamo di matrimonio anche per le coppie omosessuali, va da sé che i coniugi omosessuali e quelli eterosessuali hanno pari diritti. Dunque anche alle coppie gay deve essere riconosciuto il “diritto” di diventare genitori. Vietare l’omogenitorialità sarebbe contraddittorio con la natura intima della legge.

Infine scopo primario della legge 219 è legittimare l’eutanasia. In tal senso appare irrazionale vietare alcune pratiche eutanasiche: perché dovrebbe essere legittimo morire per mano altrui e non per mano propria con l’aiuto di terzi? Spiegato quindi, limitatamente al piano dell’analisi del diritto, perché una legge malvagia tende per sua natura a farsi sempre più malvagia, liberandosi di tutti quei ceppi che le impediscono di diventare sempre più se stessa.

LITURGIA DEL GIORNO


Giovedì della XXV settimana del Tempo Ordinario (Anno pari)



Grado della Celebrazione: Feria
Colore liturgico: Verde

Antifona d'ingresso
“Io sono la salvezza del popolo”,
dice il Signore,
“in qualunque prova mi invocheranno, li esaudirò
e sarò il loro Signore per sempre”.

Colletta
O Dio, che nell’amore verso di te e verso il prossimo
hai posto il fondamento di tutta la legge,
fa’ che osservando i tuoi comandamenti
meritiamo di entrare nella vita eterna.
Per il nostro Signore Gesù Cristo...

PRIMA LETTURA (Qo 1,2-11)
Non c’è niente di nuovo sotto il sole.


Dal libro del Qoèlet

Vanità delle vanità, dice Qoèlet,
vanità delle vanità: tutto è vanità.
Quale guadagno viene all’uomo
per tutta la fatica con cui si affanna sotto il sole?
Una generazione se ne va e un’altra arriva,
ma la terra resta sempre la stessa.
Il sole sorge, il sole tramonta
e si affretta a tornare là dove rinasce.
Il vento va verso sud e piega verso nord.
Gira e va e sui suoi giri ritorna il vento.
Tutti i fiumi scorrono verso il mare,
eppure il mare non è mai pieno:
al luogo dove i fiumi scorrono,
continuano a scorrere.
Tutte le parole si esauriscono
e nessuno è in grado di esprimersi a fondo.
Non si sazia l’occhio di guardare
né l’orecchio è mai sazio di udire.
Quel che è stato sarà
e quel che si è fatto si rifarà;
non c’è niente di nuovo sotto il sole.
C’è forse qualcosa di cui si possa dire:
«Ecco, questa è una novità»?
Proprio questa è già avvenuta
nei secoli che ci hanno preceduto.
Nessun ricordo resta degli antichi,
ma neppure di coloro che saranno
si conserverà memoria
presso quelli che verranno in seguito.

Parola di Dio

SALMO RESPONSORIALE (Sal 89)
Rit: Signore, tu sei stato per noi un rifugio di generazione in generazione.

Tu fai ritornare l’uomo in polvere,
quando dici: «Ritornate, figli dell’uomo».
Mille anni, ai tuoi occhi,
sono come il giorno di ieri che è passato,
come un turno di veglia nella notte.

Tu li sommergi:
sono come un sogno al mattino,
come l’erba che germoglia;
al mattino fiorisce e germoglia,
alla sera è falciata e secca.

Insegnaci a contare i nostri giorni
e acquisteremo un cuore saggio.
Ritorna, Signore: fino a quando?
Abbi pietà dei tuoi servi!

Saziaci al mattino con il tuo amore:
esulteremo e gioiremo per tutti i nostri giorni.
Sia su di noi la dolcezza del Signore, nostro Dio:
rendi salda per noi l’opera delle nostre mani,
l’opera delle nostre mani rendi salda.

Canto al Vangelo (Gv 14,6)
Alleluia, alleluia.
Io sono la via, la verità e la vita, dice il Signore.
Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me.
Alleluia.

VANGELO (Lc 9,7-9)
Giovanni, l’ho fatto decapitare io; chi è dunque costui, del quale sento dire queste cose?


+ Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, il tetràrca Erode sentì parlare di tutti questi avvenimenti e non sapeva che cosa pensare, perché alcuni dicevano: «Giovanni è risorto dai morti», altri: «È apparso Elìa», e altri ancora: «È risorto uno degli antichi profeti».
Ma Erode diceva: «Giovanni, l’ho fatto decapitare io; chi è dunque costui, del quale sento dire queste cose?». E cercava di vederlo.

Parola del Signore

Preghiera dei fedeli
Fratelli, con il battesimo siamo stati liberati per sempre dalle catene dell'assurdo e della morte e abbiamo ricevuto lo Spirito di Dio, che ci dà la vera sapienza per domandare ciò che a lui è gradito. Preghiamo insieme, dicendo:
Ascoltaci, o Signore.

Per la Chiesa alle soglie del terzo millennio, perché sia per tutti gli uomini segno di speranza e sacramento di salvezza. Preghiamo:
Per coloro che hanno ricevuto il dono di saper comunicare con l'arte o la parola, perché aiutino l'uomo ad attingere la purezza e la semplicità della verità. Preghiamo:
Per chi è smarrito e incapace di governare la sua vita, perché si lasci investire dalla luce del vangelo. Preghiamo:
Per chi è prigioniero nel fisico o nello spirito e anela alla liberazione, perché trovi nella parola di Dio e nella testimonianza dei cristiani, un aiuto alla speranza. Preghiamo:
Per i giovani che si sentono disorientati, perché s'incontrino con Cristo amico e salvatore. Preghiamo:
Per chi continua a chiedersi: chi è Gesù?
Per la cultura teologica dei cristiani.

Signore, che ti fai trovare da chi ti cerca con cuore sincero, alimenta in noi il desiderio del tuo volto e dirigi a te i nostri passi per godere della luce senza tramonto. Per Cristo nostro Signore. Amen.

Preghiera sulle offerte
Accogli, o Padre, l’offerta del tuo popolo
e donaci in questo sacramento di salvezza
i beni nei quali crediamo e speriamo con amore di figli.
Per Cristo nostro Signore.


Antifona di comunione
Hai dato, Signore, i tuoi precetti,
perché siano osservati fedelmente.
Siano diritte le mie vie nell’osservanza
dei tuoi comandamenti. (Sal 119,4-5)

Oppure:
“Io sono il buon pastore, conosco le mie pecore,
e le mie pecore conoscono me”, dice il Signore. (Gv 10,14)


Preghiera dopo la comunione
Guida e sostieni, Signore, con il tuo continuo aiuto
il popolo che hai nutrito con i tuoi sacramenti,
perché la redenzione operata da questi misteri
trasformi tutta la nostra vita.
Per Cristo nostro Signore.



Commento
Erode, tetrarca della Galilea, venne a sapere quanto accadeva e non sapeva che cosa pensare... Nel suo animo sorgevano pensieri contraddittori sull’identità e sulla missione di Cristo. La comparsa di Cristo nella sua vita lo sconvolge e lo devia. Non capisce e vorrebbe invece conoscere la verità. Gli piacerebbe anche capire: sa, sente che la verità gli è vicina, ma lui non riesce ad afferrarla.
Se si trattasse di Giovanni Battista, mandato a morte da lui, che ora è risorto, Erode non potrebbe evitare la propria condanna. Se si trattasse, invece, di Elia, la posizione di Erode non sarebbe comunque migliore: Elia fu profeta di Dio, le sue parole devono essere considerate parole di Dio. Erode si chiede allora come potrebbe giustificarsi davanti a Dio. Se, infine, si trattasse di un altro degli antichi profeti tornato nella persona di Gesù, ancora una volta Erode si troverebbe in una situazione delicata, perché, in ogni modo, dovrebbe rendere conto delle sue azioni nel nome della verità.
L’interesse di Erode nei confronti di Cristo è risvegliato e guidato dalla curiosità, ma anche dal timore che si scopra la sua responsabilità nell’assassinio di Giovanni Battista. Egli ne serba sempre un certo rimorso; del resto come potrebbe liberarsene?
L’irruzione di Cristo nella nostra vita provoca anche in noi delle domande fondamentali. La sua vita e, soprattutto, il suo insegnamento, le sue leggi, i suoi principi, le sue esigenze morali non possono lasciare nessuno indifferente e insensibile. Cristo ci interpella e ci spinge a cercare la nostra verità. Ci incita ad un esame di coscienza severo riguardo la nostra posizione e il nostro comportamento di fronte a lui e al suo insegnamento. Noi non possiamo rimanere inattivi e muti.
Prima di formulare una risposta, dobbiamo sapere se vogliamo rimanere nell’ambito di una curiosità puramente intellettuale, teorica, o se vogliamo andare più a fondo nelle cose cercando di scoprire, dietro il legislatore-filosofo, il Figlio di Dio venuto fra noi a portare il lieto messaggio, promotore di una Nuova Alleanza, ma anche costruttore del regno di Dio, fondato sulla pietra angolare dell’amore. Siamo capaci di seguirlo su questa via?

mercoledì 23 settembre 2020

I MOTIVI DI OTTIMISMO

QUALCUNO MOLTO GIUSTAMENTE HA DETTO CHE L'UNICA POVERTA' CHE DI MAIO HA SCONFITTO E' LA SUA....

Prima buona notizia: Dieci anni di governo Conte (col PD) non ce li leva nessuno. L’abilità manovriera-galleggiante del personaggio, la sua mancanza di principi (che è una dote) e la sua “utilità” per il Sistema della dittatura sanitaria globale, gli va riconosciuta, e ci complimentiamo; aveva già dalla sua il Quirinale, la magistratura, i media, l’euro-oligarchia: ed ora ha “Il voto popolare” che secondo Salvini gli mancava.


La legittimazione indiscutibile.

Ho detto dieci anni? Coi parlamentari grillini che hanno una sola paura, di perdere l’emolumento di 15 mila euro mensili (e chi può dar loro torto?), faranno di tutto per non andare mai ad elezioni. Con la greppia dei Ricchi di Stato dei parassiti pubblici inadempienti a volere una cosa: lo status quo, e tutto il potere in mano per conseguirlo, spolperanno l’Italia produttiva (quel che rimane) all’osso.

E il programma è interamente dettato dai PD, ormai i grillini non possono far altro che sottoscrivere tutto: da Bibbiano alla penalizzazione dell’”omofobia” e di ogni altra opinione che non piaccia a qualunque minoranza desiderante, fino alla eternalizzazione delle limitazioni alla libertà già vittoriosamente applicate con la scusa della “pandemia”: e cominciando dalla cancellazione dei “decreti sicurezza”, già reclamati da tutti, del resto malfatti e pasticciati da Salvini, le ministre congiuntesi a maghrebini avranno mano libera anche dalla Caritas, Vaticano, ed altre ONG sorosiane: la profezia di Rol, “nel 2025 in Italia vi saranno il 60% di persone “di colore” e il 40% di bianchi”, diventa concreta.

D’altra parte, consultandomi con monsignor De La Palisse, riporto alcune delle sue idee che possono indurre all’ottimismo.

La Lega di Zaia (70% in Veneto) non è la Lega di Salvini. Zaia non ha mai aderito al progetto “nazionale” che Salvini ha incarnato con Di Maio, e che ha rovinato. Quel progetto è tramontato per sempre. D’altra parte, uno Zaia non prenderebbe mai il 20-30 per cento di voti nel resto del paese , la folla di speranze che avevano dato fiducia a Salvini; nemmeno lo vorrebbe, non aspira a diventare un capo nazionale. Con Zaia torna la Lega che, in Italia, prende il 4%.

Questo fatto – 70% in Veneto e 4% nel Paese – è uno scivolo oggettivo verso il separatismo. Così oggettivo, che è già un fatto. Tanto che la secessione non ha bisogno nemmeno di essere dichiarata (comunque i leghisti non ne sarebbero capaci); basta che, nei mesi di recessione abissale che arrivano, l’industria tedesca dia quel po’ di commesse all’indotto del Nord, e la sola regione che ha una identità politica e storica, graviterà – con e per l’inerzia dei corpi planetari di massa fisica – sempre più verso il mondo germanofono a cui, di fatto, è già omogenea più di quanto non sappiano i romaneschi. Mi dicono che i turisti tedeschi sono arrivati in Veneto anche questa estate, nessuna flessione, di fatto nessun confine: non a caso il Garda è per loro unsere Gardasee, il “nostro” lago di Garda.

La Palisse considera il separatismo la cosa migliore, dato il naufragio nella stupidità arruffona del progetto nazionale; the second best. Come abitante in Lombardia, io spero che il fatto stesso che la regione più ricca d’Italia sia una espressione geografica (senza identità né ambizione nazionale), e quindi inerte al massimo grado, finirà per farla fondere col Veneto verso il separatismo oggettivo e di fatto il suo ritorno alla costellazione austro-ungarica da cui fu staccata senza la sua volontà; inconsciamente si può dire, essendosi lasciata governare da un governatore subprime, dal QI insufficiente persino a fare gli affari suoi.

La Lombardia si lascerà spogliare dai Ricchi di Stato sempre più famelici, che per mantenere i loro mega-stipendi pubblici le imporranno insieme tasse patrimoniali e su profitti inesistenti, restrizioni feroci del credito, e torme di “Immigrati” da mantenere per i quali non c’è lavoro nemmeno per i lombardi? Io sono convinto di sì, i lombardi hanno sempre pagato senza protestare, stavolta al massimo si suicideranno in massa, come i piccoli imprenditori stanno già facendo: obbedienti, mai ribellarsi, mettersi in fila con le mascherine alle ASL per farsi fare l’iniezione letale, usando dell’ultima libertà conquistaci dai radicali, l’eutanasia legale … tutto, piuttosto che fare una qualche azione politica comune. Com’è giusto, che un non-popolo si estingua.

In realtà, monsignor De La Palisse crede di aver identificato il fattore che farà cadere il governo Conte, in mancanza di un popolo in rivolta. Sarà l’Europa. La UE?

Vedo che nei talk show esultanti si parla con insistenza dei “209 miliardi” che Conte, il PD e i grillini avranno dall’Europa, da spendere per soddisfare tutti i richiedenti di un qualche reddito di cittadinanza.

Ora, questi 200 miliardi sono stati promessi (non stanziati) soltanto per timore che prendessero il potere in Italia Salvini e i “sovranisti”; e nonostante la necessità di scongiurare questo rischio – mortale per l’euro-oligarchia, abbiamo visto tutti con quanta stitichezza gli olandesi e il tedesco della Bundesbank hanno lottato vittoriosamente per restringere i “fondo perduto” e allargare la parte di “credito da restituire”, lesinando come fosse il loro denaro che non costava niente, perché viene creato dal nulla dalla BCE.

Ebbene: già hanno ottenuto – come ci rivela Marco Zanni, l’eurodeputato leghista intelligente (precisazione necessaria) – che di quei fantomatici miliardi del Recovery Fund, ci arrivino le gocce: solo il 6% sarà largito dalla Commissione al governo Conte nel 2021, il 9% nel 2022, e il 20% per cento nel 2027…E con l’occhiuta sorveglianza degli spilorci su bilanci italiani 2021-2027, “perché rifletta il più possibile l’attuazione delle riforme e degli investimenti” dettati dalla UE.

Insomma, la Commissione già fa mancare al suo Conte il minimo per una ripresa; ora che il pericolo-Salvini è tramontato e non li spaventa più, saranno ancora più tirchi, e non daranno nulla a fondo perduto.

Anzi, Weidmman e compagni hanno già cominciato a dire che la Lagarde non deve stampare più. Nulla, solo prestiti ad interesse. 2027! A quel punto la maggioranza dei contribuenti lombardi si sarà già disciplinatamente suicidata, quindi non saranno un problema; ma che faranno le decine di milioni di meridionali che s’aspettano le largizioni europee per campare facendo “accoglienza agli immigrati”, mediatori culturali, giudici anti-Salvini, addetti ai centri per l’impiego, influencer?

Questi sì possono far cadere il governo Conte, verso il 2027. E’ un motivo di ottimismo.

Un’ultima domanda a Salvini, prima della sua scomparsa. All’inizio dell’avventura nazionale, l’avevo lodato per avere scelto persone “migliori di lui”. Ora chiedo: a cosa serve scegliere persone migliori di lui, se poi non si fa consigliare da esse, anzi non si forma con esse una squadra serrata, un governo-ombra che elabori un programma, tenga i contatti con gli alleati esteri, lo affianchi costituendo una unità di intelligence (scusi la parola), che gli eviti gli errori? Marcello Veneziani li ha messi in fila:

“Vi potete fidare di Salvini che nel giro di un anno, da agosto '19 ad oggi le ha sbagliate in modo seriale quasi tutte, ha paurosamente oscillato un giorno facendo il liberista, un giorno il cattolico tradizionalista col rosario in mano, un giorno il comunista di ritorno col santino di Berlinguer (la Lega erede dei “valori “ del suo Pci); un giorno è nazionalista, un altro è padano, e poi un giorno filo-Trump (più Israele) e una notte filo-Putin, e si potrebbe continuare. Salvo il leit motiv sui migranti.

Una controprova l’abbiamo avuta con le candidature alle amministrative: i sovranisti e i loro partner berlusconiani hanno scelto candidature tra lo scarso e il riciclato, un valzer di nomenklature scadenti, dopo uno spettacolo di divisioni indecenti.

Dove pensate che possa andare questa armata se avesse in mano il governo, quale criterio di scelta avrebbero per i ministri e gli uomini ai posti chiave se non gli stessi che usano già adesso, così scadenti? Chi pensate che possa prenderli sul serio in Europa e nel mondo, che peso riuscirebbero ad avere nelle relazioni internazionali? Ma soprattutto dove sono gli statisti anche in erba che ci porterebbero fuori dalle secche della crisi economica, sociale, politica, istituzionale?”

E’ così. Va constatata l’assoluta mancanza di classe dirigente: non solo a destra ma anche a sinistra. In Confindustria come al Quirinale, fra le ragazze bunga-bunga di Berlusconi come nei ministeri, infarciti – da vent’anni di nomine piddine – di incompetenti presuntuosi e arroganti, che hanno espulso i pochi competenti. Un vuoto così assoluto e totale, che bisogna riconoscere, è voluto dagli italiani: hanno dato i voti, ossia forza sociale politica, a pressapochisti, parolai e contaballe senza carattere, né volontà né capacità intellettuale di prevedere le conseguenze dei loro atti irresponsabili, né di esigere dal “popolo” impegni alla serietà.

E tuttavia, non condivido del tutto il pessimismo di Veneziani. La classe dirigente c’è: sono le centinaia di migliaia di italiani di valore che sono all’estero perché qui i posti che contano sono stati tutti occupati dagli Scadenti e dai Mediocri, e operano in cattedre universitarie, laboratori, cliniche, grandi aziende; imparano. Sono loro che torneranno a ricostruire l’Italia, dopo che la Catastrofe ci avrà liberato da questi Incapaci.



Mascherine: «Non servono e possono causare conseguenze indesiderate»

IL DATO DI FATTO CHE L'ACIDOSI PROVOCA IL CANCRO NON E' LA SOLITA TROVATA DA "COMPLOTTISTA" MA UN ASSUNTO SCIENTIFICO, E LA MASCHERINA PROVOCA ACIDOSI. C'E' ANCHE QUALCHE SITO CHE NON HA VERGOGNA NEL MARCHIARE COME BUFALA UN'ASSERZIONE SCIENTIFICA IL CHE, OLTRE AD ESSERE PURA DISINFORMAZIONE, E' OLTREMODO CRIMINALE!

Quello delle mascherine è un argomento che ha creato molte controversie fin da inizio emergenza: chi dice che è inutile, chi dannosa, chi necessaria. Qual è la verità?

In Italia una delle persone che si è più esposta sull’argomento “mascherina” è stata il nanopatologo Stefano Montanari. Fin da inizio lockdown ha sempre affermato che, oltre che inutili, fossero addirittura dannose.

Qualche tempo fa era stata pubblicata una sua intervista sul canale YouTube di Byoblu intitolata “Così diventeremo immunodepressi per legge” che aveva totalizzato 2 milioni di visualizzazioni. La piattaforma di Google l’ha oscurata.

Stefano Montanari: «Mascherine dannose»

Nel video eliminato da YouTube, il nanopatologo aveva affermato: «La mascherina non è in grado di fermare nulla. Se una persona è malata e con le goccioline di saliva butta fuori i virus che si trovano all’interno della gocciolina, allora la mascherina qualcosa fa».

E aveva aggiunto: «Ma se questo signore non è infetto e pensa che quella mascherina lo protegga dai virus che ballano fuori dalla gocciolina di saliva, che sono una quantità infinita, sono miliardi di miliardi per metro quadrato di marciapiede, quello si illude».

«Le mascherine per i non malati non servono a nulla invece i malati dovrebbero buttarle ogni 3 minuti, ogni minuto, perché sono già piena di questi virus, ma non lo fanno».

Claudio Messora ha intervistato nuovamente Stefano Montanari: «Quando respiriamo emettiamo del vapore con cui bagniamo la mascherina che diventa un terreno di coltura gradevole per virus, batteri, funghi e parassiti che stanno nell’aria. Questi si appiccicano alla mascherina, quindi noi li respiriamo per tutto il giorno».

Ma non è tutto, infatti ha spiegato: «Mentre noi respiriamo, espelliamo anidride carbonica che è lo scarto del nostro metabolismo. Non avendo una respirazione libera, con le mascherine davanti, l’anidride carbonica rientra in circolo nel sangue e va a finire nelle cellule».

Praticamente andiamo a fornire alle nostre cellule lo scarto di cui hanno cercato di liberarsi. «Questo porta ipercapnia, cioè un accumulo di anidride carbonica nel sangue con conseguente acidosi. Una condizione di questo tipo è l’ideale per certe malattie, come quasi tutti i tipi di cancro».

«Se uso la mascherina una volta ogni tanto non succede niente ma quando la porto per uno, due mesi, tutti i giorni… alcuni la portano anche per fare sport, come fanno?»

A pensarla così non è solo Montanari

Per queste e altre affermazioni Montanari ha vinto uno spazio su Report nella puntata dedicata alle fake news sul coronavirus.

Ma a quanto pare non è il solo a pensarla così. L’immunologo Fauci ha dichiarato: «Le mascherine sono importanti per evitare che le persone infette infettino qualcun altro. In questo momento negli USA le persone non dovrebbero girare con le mascherine. Non c’è motivo di andare in giro con la mascherina».

«Quando sei nel mezzo di un’epidemia, indossare una mascherina può far sentire le persone un po’ meglio e potrebbe eventualmente bloccare le goccioline — ha aggiunto Fauci — ma non fornisce la protezione perfetta che la gente immagina e spesso può causare conseguenze indesiderate».



E non serve arrivare fino in America. Walter Ricciardi ha affermato: «Le mascherine alla persona sana non servono a niente. Servono per proteggere le persone malate e il personale sanitario. Le mascherine di garza non servono a proteggere i sani».



LITURGIA DEL GIORNO. OGGI SI RICORDA UN GRANDE SANTO: SAN PIO DA PIETRELCINA


San Pio da Pietrelcina



Grado della Celebrazione: Memoria
Colore liturgico: Bianco

Antifona d'ingresso
Il Signore è mia parte di eredità e mio calice;
nelle tue mani è la mia vita.
Per me la sorte è caduta su luoghi meravigliosi,
magnifica è la mia eredità. (Sal 15,5-6)

Colletta
Dio onnipotente ed eterno,
per grazia singolare
hai concesso al sacerdote san Pio (da Pietrelcina)
di partecipare alla croce del tuo Figlio,
e per mezzo del suo ministero
hai rinnovato le meraviglie della tua misericordia;
per sua intercessione, concedi a noi,
uniti costantemente alla passione di Cristo,
di giungere felicemente alla gloria della risurrezione.
Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio,
e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo,
per tutti i secoli dei secoli.

PRIMA LETTURA (Pr 30,5-9)
Non darmi né povertà né ricchezza, ma fammi avere il mio pezzo di pane.


Dal libro dei Proverbi

Ogni parola di Dio è purificata nel fuoco;
egli è scudo per chi in lui si rifugia.
Non aggiungere nulla alle sue parole,
perché non ti riprenda e tu sia trovato bugiardo.
Io ti domando due cose,
non negarmele prima che io muoia:
tieni lontano da me falsità e menzogna,
non darmi né povertà né ricchezza,
ma fammi avere il mio pezzo di pane,
perché, una volta sazio, io non ti rinneghi
e dica: «Chi è il Signore?»,
oppure, ridotto all’indigenza, non rubi
e abusi del nome del mio Dio.

Parola di Dio

SALMO RESPONSORIALE (Sal 118)
Rit: Lampada per i miei passi, Signore, è la tua parola.

Tieni lontana da me la via della menzogna,
donami la grazia della tua legge.
Bene per me è la legge della tua bocca,
più di mille pezzi d’oro e d’argento.

Per sempre, o Signore,
la tua parola è stabile nei cieli.
Tengo lontani i miei piedi da ogni cattivo sentiero,
per osservare la tua parola.

I tuoi precetti mi danno intelligenza,
perciò odio ogni falso sentiero.
Odio la menzogna e la detesto,
amo la tua legge.

Canto al Vangelo (Mc 1,15)
Alleluia, alleluia.
Il regno di Dio è vicino;
convertitevi e credete nel Vangelo.
Alleluia.

VANGELO (Lc 9,1-6)
Li mandò ad annunciare il regno di Dio e a guarire gli infermi.


+ Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, Gesù convocò i Dodici e diede loro forza e potere su tutti i demòni e di guarire le malattie. E li mandò ad annunciare il regno di Dio e a guarire gli infermi.
Disse loro: «Non prendete nulla per il viaggio, né bastone, né sacca, né pane, né denaro, e non portatevi due tuniche. In qualunque casa entriate, rimanete là, e di là poi ripartite. Quanto a coloro che non vi accolgono, uscite dalla loro città e scuotete la polvere dai vostri piedi come testimonianza contro di loro».
Allora essi uscirono e giravano di villaggio in villaggio, ovunque annunciando la buona notizia e operando guarigioni.

Parola del Signore

Preghiera dei fedeli
Inviando il suo Unigenito nel mondo, Dio ci ha liberato dalla schiavitù del peccato e ha inaugurato la grande festa della redenzione per tutti gli uomini. Animati dallo spirito del Risorto, invochiamolo dicendo:
Venga il tuo regno, Signore.

Per la Chiesa tutta, perché viva con libertà e umile dedizione il suo compito missionario. Preghiamo:
Per la Chiesa che è in Italia, perché la sua scelta di povertà l'avvicini sempre più alla purezza evangelica e sia di stimolo alla carità fraterna. Preghiamo:
Per i responsabili della comunicazione sociale, perché collaborino a creare una rete di rapporti cordiali tra gli uomini, nella conoscenza e nel rispetto reciproco. Preghiamo:
Per i missionari, perché intrecciando un dialogo con popoli tanto lontani, contribuiscano a far convergere verso Cristo i sentieri degli uomini. Preghiamo:
Per quest'assemblea, perché la parola di Dio ci ispiri gesti di solidarietà verso il prossimo, allargando il nostro cuore alla fratellanza universale. Preghiamo:
Per coloro che assistono gli ammalati.
Per l'evangelizzazione del mondo del lavoro.

O Signore, che ci hai consegnato la legge dell'amore e la missione di annunciare il vangelo a tutti gli uomini, rendici operatori di giustizia, mediatori di pace, messaggeri della tua salvezza per le strade del mondo. Per Cristo nostro Signore. Amen.

Preghiera sulle offerte
O Padre misericordioso,
che in san Pio hai impresso l'immagine dell'uomo nuovo,
creato nella giustizia e nella santità,
concedi anche a noi di rinnovarci nello spirito,
per essere degni di offrirti il sacrificio di lode.
Per Cristo nostro Signore.


Antifona di comunione
"In verità vi dico: voi che avete lasciato tutto
e mi avete seguito riceverete cento volte tanto
e avrete in eredità la vita eterna". (Mt 19,28-29)


Preghiera dopo la comunione
O Dio onnipotente,
che in questi sacramenti ci comunichi la forza del tuo Spirito,
fa' che sull'esempio di san Pio
impariamo a cercare te sopra ogni cosa,
per portare in noi l'impronta del Cristo crocifisso e risorto,
che vive e regna nei secoli dei secoli.



Commento
San Pio nacque a Pietrelcina presso Benevento (Italia) nel 1887. Entrò nell’ordine dei Frati minori cappuccini e, promosso al presbiterato, esercitò con grandissima dedizione il ministero sacerdotale soprattutto nel convento di San Giovanni Rotondo in Puglia. Servì nella preghiera e nell’umiltà il popolo di Dio attraverso la direzione spirituale, la riconciliazione dei penitenti e una particolare cura per i malati e i poveri. Pienamente configurato a Cristo Crocifisso, portò a compimento il suo cammino terreno il 23 settembre 1968.

domenica 20 settembre 2020

LITURGIA DELLA XXV DOMENICA T.O.


XXV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO A)



Grado della Celebrazione: DOMENICA
Colore liturgico: Verde

Antifona d'ingresso
“Io sono la salvezza del popolo”,
dice il Signore,
“in qualunque prova mi invocheranno, li esaudirò,
e sarò il loro Signore per sempre”.

Colletta
O Dio,
che nell’amore verso di te e verso il prossimo
hai posto il fondamento di tutta la legge,
fa’ che osservando i tuoi comandamenti
meritiamo di entrare nella vita eterna.
Per il nostro Signore Gesù Cristo...

Oppure:
O Padre, giusto e grande
nel dare all’ultimo operaio come al primo,
le tue vie distano dalle nostre vie
quanto il cielo dalla terra;
apri il nostro cuore
all’intelligenza delle parole del tuo Figlio,
perché comprendiamo l’impagabile onore
di lavorare nella tua vigna fin dal mattino.
Per il nostro Signore Gesù Cristo...

PRIMA LETTURA (Is 55,6-9)
I miei pensieri non sono i vostri pensieri.


Dal libro del profeta Isaìa

Cercate il Signore, mentre si fa trovare,
invocatelo, mentre è vicino.
L’empio abbandoni la sua via
e l’uomo iniquo i suoi pensieri;
ritorni al Signore che avrà misericordia di lui
e al nostro Dio che largamente perdona.
Perché i miei pensieri non sono i vostri pensieri,
le vostre vie non sono le mie vie. Oracolo del Signore.
Quanto il cielo sovrasta la terra,
tanto le mie vie sovrastano le vostre vie,
i miei pensieri sovrastano i vostri pensieri.

Parola di Dio

SALMO RESPONSORIALE (Sal 144)
Rit: Il Signore è vicino a chi lo invoca.

Ti voglio benedire ogni giorno,
lodare il tuo nome in eterno e per sempre.
Grande è il Signore e degno di ogni lode;
senza fine è la sua grandezza.

Misericordioso e pietoso è il Signore,
lento all’ira e grande nell’amore.
Buono è il Signore verso tutti,
la sua tenerezza si espande su tutte le creature.

Giusto è il Signore in tutte le sue vie
e buono in tutte le sue opere.
Il Signore è vicino a chiunque lo invoca,
a quanti lo invocano con sincerità.

SECONDA LETTURA (Fil 1,20-24.27)
Per me vivere è Cristo.


Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Filippési

Fratelli, Cristo sarà glorificato nel mio corpo, sia che io viva sia che io muoia.
Per me infatti il vivere è Cristo e il morire un guadagno.
Ma se il vivere nel corpo significa lavorare con frutto, non so davvero che cosa scegliere. Sono stretto infatti fra queste due cose: ho il desiderio di lasciare questa vita per essere con Cristo, il che sarebbe assai meglio; ma per voi è più necessario che io rimanga nel corpo.
Comportatevi dunque in modo degno del vangelo di Cristo.

Parola di Dio

Canto al Vangelo (At 16,14)
Alleluia, alleluia.
Apri, Signore, il nostro cuore
e accoglieremo le parole del Figlio tuo.
Alleluia.

VANGELO (Mt 20,1-16)
Sei invidioso perché io sono buono?


+ Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli questa parabola:
«Il regno dei cieli è simile a un padrone di casa che uscì all’alba per prendere a giornata lavoratori per la sua vigna. Si accordò con loro per un denaro al giorno e li mandò nella sua vigna. Uscito poi verso le nove del mattino, ne vide altri che stavano in piazza, disoccupati, e disse loro: “Andate anche voi nella vigna; quello che è giusto ve lo darò”. Ed essi andarono. Uscì di nuovo verso mezzogiorno e verso le tre, e fece altrettanto. Uscito ancora verso le cinque, ne vide altri che se ne stavano lì e disse loro: “Perché ve ne state qui tutto il giorno senza far niente?”. Gli risposero: “Perché nessuno ci ha presi a giornata”. Ed egli disse loro: “Andate anche voi nella vigna”.
Quando fu sera, il padrone della vigna disse al suo fattore: “Chiama i lavoratori e dai loro la paga, incominciando dagli ultimi fino ai primi”. Venuti quelli delle cinque del pomeriggio, ricevettero ciascuno un denaro. Quando arrivarono i primi, pensarono che avrebbero ricevuto di più. Ma anch’essi ricevettero ciascuno un denaro. Nel ritirarlo, però, mormoravano contro il padrone dicendo: “Questi ultimi hanno lavorato un’ora soltanto e li hai trattati come noi, che abbiamo sopportato il peso della giornata e il caldo”.
Ma il padrone, rispondendo a uno di loro, disse: “Amico, io non ti faccio torto. Non hai forse concordato con me per un denaro? Prendi il tuo e vattene. Ma io voglio dare anche a quest’ultimo quanto a te: non posso fare delle mie cose quello che voglio? Oppure tu sei invidioso perché io sono buono?”. Così gli ultimi saranno primi e i primi, ultimi».

Parola del Signore

Preghiera dei fedeli
O Padre, le tue vie sovrastano le nostre vie e i tuoi pensieri i nostri pensieri: irrompi nei nostri cuori e ispira le nostre preghiere, perché possiamo accogliere e comprendere la tua logica d’amore.
Preghiamo dicendo: Ascoltaci Signore.

1. Perché tutti i battezzati si sentano amati e prescelti per una missione da svolgere nella Chiesa, impegnandosi a riconoscere il progetto che il Signore ha per ciascuno di loro. Preghiamo.
2. Perché l’uomo del nostro tempo, che insegue sensazioni e novità, scopra la bellezza e la grandezza della fede e dunque àncori sempre più la sua vita in Cristo. Preghiamo.
3. Per gli anziani, perché orientino la loro esistenza verso i valori eterni, vivendo con sollecitudine e zelo la dimensione della preghiera. Preghiamo.
4. Per chi ha vissuto nella dissipatezza, sciupando il suo tempo e le sue qualità, perché si ravveda e sperimenti la gioia di essere accolto dal Signore come un operaio dell’ultima ora. Preghiamo.
5. Perché nella nostra comunità non ci sia indifferenza o pigrizia, ma vengano valorizzati i carismi di ciascuno per il bene comune. Preghiamo.

Ascolta, o Padre, le nostre preghiere, che rivolgiamo a te per collaborare al tuo disegno di salvezza, come operai nella vigna del mondo. Te lo chiediamo per Cristo nostro Signore.

Preghiera sulle offerte
Accogli, o Padre, l’offerta del tuo popolo
e donaci in questo sacramento di salvezza
i beni nei quali crediamo e speriamo con amore di figli.
Per Cristo nostro Signore.




Antifona di comunione
Hai dato, Signore, i tuoi precetti,
perché siano osservati fedelmente.
Siano diritte le mie vie nell’osservanza
dei tuoi comandamenti. (Sal 119,4-5)

Oppure:
“Io sono il buon pastore, conosco le mie pecore,
e le mie pecore conoscono me”, dice il Signore. (Gv 10,14)

Oppure:
“Gli ultimi saranno i primi, e i primi gli ultimi”,
dice il Signore. (Mt 20,6)


Preghiera dopo la comunione
Guida e sostieni, Signore, con il tuo continuo aiuto
il popolo che hai nutrito con i tuoi sacramenti,
perché la redenzione operata da questi misteri
trasformi tutta la nostra vita.
Per Cristo nostro Signore.



Commento
Gesù ci svela quanto la sua logica sia diversa dalla nostra e la superi.
Nella sua vigna c’è spazio per tutti e ogni ora può essere quella giusta. Così come ogni nostra situazione di vita deve essere la vigna che ci è affidata per curarla e metterla in grado di portare molto frutto e questo non per rinchiuderci egoisticamente in un ambito ristretto ma per riconoscerci, a partire dal concreto dell’esistenza, “lanciati sulle frontiere della storia”, per essere cioè veri evangelizzatori e missionari.
Siamo tutti pronti a riconoscerci tra gli operai che hanno accettato l’invito della prima ora, ma quale potrà essere la chiamata che il Signore ci riserva per l’ultima ora, per la sera della nostra vita?
Riconoscersi tra i chiamati alla salvezza deve significare renderci disponibili ad accogliere ogni chiamata, anche la meno gratificante, la più difficile e dolorosa.