venerdì 14 giugno 2019

Cos'è il signoraggio: le banche centrali sono istituti privati che traggono profitto dal debito pubblico!

Gli stati ed i governi di tutto il mondo hanno, proprio come le persone, un’innata necessità di denaro. Lo stato necessita denaro per far fronte alle molteplici spese in cui deve incorrere (infrastrutture, sanità, pensioni, stipendi, ecc). Il bilancio di uno stato è essenzialmente costituito da due voci. Una è il gettito fiscale (entrate), l’altra è la spesa pubblica (uscite). Quando le uscite superano le entrate si ha un deficit (debito pubblico). Lo stato può quindi fare due cose per appianare il deficit, aumentare la pressione fiscale e ridurre la spesa pubblica. A prima vista sembrerebbe una pratica semplice e diretta. Perchè quindi tutti gli stati sono sommersi da astronomici debiti pubblici? Le ragioni risiedono nell’emissione monetaria. Per supplire all’ inevitabile esigenza di danaro gli stati moderni chiedono in prestito la massa monetaria a loro necessaria alla rispettiva banca nazionale, oggi meglio conosciuta come banca centrale. La banca centrale nazionale elargisce il prestito allo stato e lo grava di interesse (TUS o TUR). Lo stato a sua volta ripaga questo prestito tramite l’emissione di titoli di stato (Bot e Cct) per un pari valore al prestito richiesto alla banca. Questa situazione di apparente normalità cela in effetti la più grande truffa mai perpetrata ai danni dei popoli del mondo moderno. Per apprezzarne la gravità è necessario fare due premesse.


• Il denaro non è più garantito dall’oro

La convertibilità del denaro in oro è di fatto cessata con l’abolizione degli accordi di Bretton Woods nel 1971. Da questo preciso momento storico il denaro cartaceo può essere convertito solamente con altro denaro cartaceo. In passato un cittadino italiano qualsiasi avrebbe potuto portare la sua banconota da centomila lire alla banca d’Italia e farsi dare il corrispettivo in oro. Oggi una banconota da cento euro può essere cambiata solo con un’altra banconota da cento euro. Questo che cosa significa? Significa che oggi il denaro al momento della sua stampa ed emissione vale come la carta straccia. Non essendo più garantito da un valore reale le banconote oggi non sono altro che dei pezzi di carta colorati ai quali attribuiamo un dato valore in quanto buoni per il pagamento delle tasse e generalmente accettati dal mercato per comprare beni e servizi. Il valore di questi biglietti risiede quindi nella loro accettazione da parte della collettività e nella fiducia che in essi viene riposta come merce di scambio convenzionale.

• Le banche centrali sono delle s.p.a.

Benché la maggior parte delle banche centrali nazionali siano ritenute proprietà dello stato, la verità è che sono delle agenzie di credito private, istituite con il solo scopo di massimizzare i profitti dei loro azionisti. I due casi più eclatanti di quest’anomalia a norma di legge sono sicuramente la Federal reserve bank (banca centrale nazionale americana) e la banca d’Italia ( vedi tabella). Da queste due premesse deriva una scioccante rivelazione. Tutto il denaro in circolazione è gravato da debito ancora prima che arrivi nelle casse dello stato e venga accettato ed utilizzato dai suoi cittadini. Infatti, quando lo stato chiede in prestito una data massa monetaria, supponiamo 100 bilioni di euro, la banca centrale, stampa ed emette 100 bilioni in banconote di tagli diversi (5,10,50,100, ecc) spendendo 0,30 centesimi di euro a taglio. Questi pezzi di carta sono senza valore al momento della loro emissione perchè non garantiti da collaterale (oro), ma vengono prestati per il loro valore facciale (ovvero 100 bilioni) allo stato. La banca centrale non si comporta quindi come una normale tipografia, ma come un’effettiva agenzia di credito. La differenza fra il costo di stampa ed il valore facciale delle banconote viene, di fatto, incamerato dalla banca centrale.

Questa esorbitante rendita monetaria è conosciuta come signoraggio primario ed è incamerata da un’agenzia di credito completamente privata che conosciamo con il nome di banca centrale. Inoltre questo prestito viene gravato di un interesse (oggi al 4%) conosciuto come tasso di sconto o di riferimento. In pratica su una banconota da 100 euro il signoraggio è pari a 100 – 0,30 = 99,70 + 4% = 103,70 €. Quando quindi il denaro viene accettato e speso dagli ignari cittadini, è gravido di un debito pari al 103,70 %.

Non si può dire lo stesso dell’emissione monetaria concernente la moneta metallica. Infatti, il conio e l’emissione delle monete è lasciato allo stato che ne incamera un modesto signoraggio in quanto molte monetine comportano un costo di conio maggiore del loro valore facciale ( il materiale utilizzato è molto più costoso della carta come nel caso di bronzo, argento, rame, ecc). La domanda a questo punto dovrebbe sorgere spontanea. Perché lo stato può coniare, mettere in circolazione e usufruire del signoraggio sulla moneta metallica ma non su quello delle banconote? Il seguito di questa presentazione tenterà di illustrare nella maniera più semplice e comprensibile possibile i motivi che si celano dietro una quanto mai enigmatica ed autolesionista politica di emissione monetaria. Ma vediamo ora di capire una seconda forma di signoraggio da molti economisti ritenuta come la più perniciosa e fagocitante attività di speculazione ai danni dei cittadini. Il signoraggio secondario.

Banche commerciali e signoraggio secondario

Abbiamo brevemente visto come avvenga la creazione del denaro preso a prestito dallo stato per far fronte alle spese sociali. Questa presentazione si concentrerà ora sulla creazione di denaro creditizio, cioè quello che ci viene prestato dalle banche commerciali, conosciuto anche come signoraggio secondario. Innanzi tutto è indispensabile fare una breve analisi del concetto di prestito. Vi sono principalmente due tipi di prestiti: prestiti distributivi e prestiti generatori. Quando prestate la falciatrice ad un amico o quando una associazione di credito cooperativo presta denaro, qualcosa di preesistente viene temporaneamente ridistribuita, da qui la definizione di prestito distributivo. Quando una banca commerciale accorda un prestito, essa genera il denaro dal nulla grazie alla pratica bancaria della riserva frazionaria. Il denaro non proviene dalle risorse della banca, ne dai depositi che le vengono affidati dalla clientela: viene dall’inchiostro della penna del banchiere (o da una scrittura effettuata in un computer)5. Questi sono prestiti classificati come prestiti generatori. Da dove la banca crea questi nuovi prestiti? Dalla monetizzazione dei collaterali presentati a garanzia dal contraente. In altre parole la vostra casa, macchina, azienda, terreni, negozio, ecc. Quindi la banca trasforma in liquidità il potenziale valore dei vostri averi/garanzie e ve li presta sotto forma di linee di credito, prestiti e mutui che dovrete ripagare più interesse. La banca utilizza la vostra firma sul contratto che avete stipulato come un attivo di cassa. In altre parole utilizza la vostra promessa di pagamento come se i soldi più l’interesse fossero gia’ stati ripagati. Questo nuovo attivo viene inoltre utilizzato dalla banca come riserva. Più esattamente, la banca non presta nemmeno il denaro in molti casi. Promette di pagarlo!!! Quando chiedo un prestito di € 100.000 per pagare una fornitura di merce, supponiamo in forma di lettera di credito, la banca non mi dà denaro, ma solo una promessa di pagare quella somma al mio venditore. Però il contratto di mutuo è formulato come se la banca prestasse denaro. Esso finge che la banca presti denaro6. L’assioma generale è quindi che ogni volta che la banca effettua un prestito od un mutuo non percepisce solo gli interessi ma si incamera l’intero valore del prestito / mutuo (che crea dal nulla) e lo utilizza come patrimonio della banca. Ovvero capitale attivo che usa come riserva. Per capire la funzione della riserva è necessario comprendere che la capacità di una banca di creare moneta non è infinita. E’ limitata dal suo capitale. Le linee direttive delle istituzioni finanziarie limitano la totalità dei prestiti di una banca a 20 volte il suo capitale ( oggi, 2007, siamo a 50 volte, con una riserva frazionaria del 2%) così come viene definito nel documento al capitolo A, “Capital Adequacy Requirements,” capoverso 1, sezione 1-1. Queste regole seguono le linee guida del “Capital Accord” del 1988, raggiunto sotto l’egida della BRI, la Banca dei Regolamenti Internazionali di Basilea (BIS – Bank of International Settlements). Tradotto in Italiano intellegibile significa che la banca (commerciale) puo’ prestare 50 volte quello che veramente dispone in cassa. Per legge!!! ( provatelo a fare voi e vediamo che succede?). Quanto maggiori sono le riserve, tanto più cospicui saranno il numero e l’ammontare dei prestiti che la banca puo’ concedere. La banca di credito, quindi, presta denaro che non esiste, ne presta fino a 50 volte di più di quanto esiste realmente nelle sue casse.

Più precisamente, nel 1988 il sistema bancario internazionale, con gli accordi di “Basilea 1”, ha prescritto alle banche di coprire con capitale proprio (“Eigenkapital”) almeno l’8% dei prestiti. Con gli accordi di “Basilea 2”, questa riserva è lasciata variare tra l’l,6 e il 12% a seconda del grado di solvibilità del cliente7. Rimane ora da capire perchè il signoraggio secondario sia il più subdolo e devastante strumento d’indebitamento dei cittadini. Il punto è che l’emissione di denaro creditizio dal nulla va ad aggiungersi ( e superare di gran lunga ) alla massa monetaria di denaro vero (che tu hai acquistato lavorando o producendo e che comporta costo, fatica, rischio). Questa commistione fra denaro vero e denaro creditizio comporta inflazione (non quella dell’ISTAT ). C’è quindi troppo denaro in circolo che cerca di comprare troppi pochi beni e servizi. Praticamente significa che tutti percepiscono una perdita di potere d’acquisto. L’affitto costa di più, fare la spesa costa di più, mantenere la macchina costa di più, gestire la propria attività commerciale costa di più ecc, ecc. La qualità della vita diminuisce perchè è come se qualcuno avesse preso dalle nostre tasche durante gli anni migliaia e migliaia di euro. …

I legami di Monti con i "Gesuiti" e le altre caste massoniche


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Questo dossier illustra i legami con i "Gesuiti" del premier e senatore a vita Mario Monti (nominato dal fautore del Nuovo Ordine Mondiale Giorgio Napolitano) istruito dai Gesuiti, che hanno forti legami con altri politici di spicco.

A Monti dell'Italia non gliene frega niente. Monti è uno dei peggiori globalisti in circolazione. Gli ideali di Monti e la sua formazione sono sempre stati quelli della distruzione delle nazioni e della lode alla Governance Globale Vaticano-Gesuita; mi si rizzano i capelli solo al pensiero di come egli potrà ridurre il nostro paese. Lui ha altri referenti, non certo gli elettori di una nazione sovrana come l'Italia. Dopo il mio post "I Gesuiti che in Italia allevano la classe dirigente, compreso Mario Draghi", dove citavo due articoli del corriere.it che parlavano di molti nomi eccellenti del panorama italiano istruiti dai Gesuiti, compreso Mario Draghi, vi propongo adesso la lettura di un altro articolo, sempre del corriere.it, dal titolo "Fassino, ma anche Rutelli, Dell' Utri e Monti Tutti a scuola dai gesuiti. Compreso Castro", in cui scopriamo che molti altri protagonisti del panorama politico ed economico italiano sono stati allevati dai Gesuiti. Questo articolo è contornato dalla solita propaganda buonista che serve a sviare dalla comprensione dei reali scopi dell'educazione Gesuita (l'ipocrisia gesuitica si esprime in frasi del tipo: "Forte è il richiamo verso i problemi delle minoranze - spiega padre Bartolomeo Sorge."); in esso scopriamo, tra gli altri, i nomi di Carlo Azeglio Ciampi (ex capo della Banca d'Italia ed ex Presidente della Repubblica), Francesco Rutelli, Marcello Dell'Utri, Giuseppe de Rita, Piero Fassino, Gianni de Gennaro, Luca di Montezemolo, Luigi Abete, Massimo Moratti, Leoluca Orlando, Gabriele Albertini e, appunto, Mario Monti. Quindi constatiamo che i Gesuiti hanno educato l'intero spettro politico italiano di destra e sinistra. Alcuni nomi erano già citati nel precedente post, altri no. L'articolo cita anche Castro:"Nessuno sospetterebbe che Fidél Castro è un prodotto del liceo Belén dei gesuiti all' Avana". Beh, noi di nwo-truthresearch ce ne siamo accorti già da un po
Nell'articolo si dice che Mario Monti, Presidente dell'Università Bocconi, si è diplomato alla scuola dei Gesuiti Leone XIII, la scuola dell'alta borghesia milanese. 


Sul sito web del Leone XIII viene rimarcato che Monti è un ex-alunno

Maturità 1961 della classe B del Liceo Classico Leone XIII: quello cerchiato in rosso è Mario Monti

Adesso andiamo avanti nella biografia di Monti.
Monti ha conseguito la specializzazione all'Università di Yale, quell'Università dove ha sede la Skull and Bones.
Monti è stato eletto Presidente Europeo della Commissione Trilaterale nel 2010. Per chi non lo sapesse, la Commissione Trilaterale è una delle massime organizzazioni globaliste che riunisce l'élite statunitense, europea e nipponica. Essa fu fondata nel 1973 dal Cavaliere di Malta David Rockefeller e dal massone Zbigniew Brzezinski (Bilderberg, CFR). La Commissone Trilaterale si batte da decenni per una riduzione della democrazia e per l'instaurazione di un governo mondiale. 


Mario Monti fa parte del Comitato Direttivo del Gruppo Bilderberg, altro gruppo globalista, i cui meeting sono riservati; anche questo gruppo lavora per un governo mondiale. Il Gruppo Bilderberg è stato fondato dall'istruito dai Gesuiti Joseph Retinger e dal Principe Bernardo d'Olanda, un Ufficiale delle SS naziste e Cavaliere di Malta al servizio del Vaticano-Gesuiti.


Mario Monti fa parte del Comitato Esecutivo dell'Istituto Aspen, altro think tank non democratico la cui missione è l'internazionalizzazione politica, economica e culturale e la globalizzazione. Il metodo antidemocratico dell'Aspen è anche sbandierato nel loro sito, infatti leggiamo che "Il 'metodo Aspen' privilegia il confronto ed il dibattito 'a porte chiuse'... in condizioni di assoluta riservatezza e di libertà espressiva.". All'Aspen appartengono politici sia di destra che di sinistra. Nel comitato esecutivo troviamo affiancati nomi come quelli di Romano Prodi, Giulio Tremonti, Gianni Letta, Fedele Confalonieri e Giuliano Amato, tanto per fare un esempio; per usare le parole di Gaber: ma cos'è la destra? Cos'è la sinistra?


La branca italiana dell'Istituto Aspen è stata fondata da Gianni Letta, Gentiluomo di Papa Benedetto XVI, l'unico politico italiano al quale è stato concesso di entrare in uno dei "club" più esclusivi del mondo, per secoli riservato alla nobiltà papalina. Gianni Letta è anche Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine Piano (Città del Vaticano).

Dal 2005 Monti è Consulente Internazionale per la famigerataGoldman Sachs dei Gesuiti e precisamente membro del Research Advisory Council del Goldman Sachs Global Market Institute. Tempo fa Papa Benedetto XVI disse che "la Goldman Sachs stà compiendo l'opera di Dio".

L'articolo del corriere, che riportiamo sotto, afferma anche: 

"La scuola gesuita è una mamma che coccola i suoi virgulti per la vita intera. Li tiene legati a sé con associazioni di ex alunni ramificate in tutto il mondo. Celebrano insieme anniversari, fanno congressi."

Se Mario Monti è arrivato dove è arrivato non c'è alcun dubbio che la "mamma gesuita che coccola i suoi virgulti per la vita intera" ha fatto molto bene il suo dovere.



IL CASO

Fassino, ma anche Rutelli, Dell' Utri e Monti tutti a scuola dai gesuiti. Compreso Castro

Fassino è in buona compagnia. Le scuole dei gesuiti hanno forgiato uomini politici, banchieri, industriali. Molti bei nomi della classe dirigente italiana hanno affinato il cervello con il severo metodo di Sant' Ignazio, che unisce l' asprezza del combattente alla disciplina degli esercizi spirituali. Il più illustre allievo dei padri gesuiti siede sul supremo colle, il presidente Ciampi. Un laico, nell' immagine popolare. In realtà anche lui, come Fassino, rivelò in un' intervista la sua fede. Abbiamo appreso dalle sue parole che prega e va regolarmente a messa. Non se ne meraviglia Giuseppe De Rita, segretario generale del Censis, ex studente del Massimo, istituto dei gesuiti a Roma. «Ci impegniamo nel mondo, ma la nostra religiosità, la fede interiore non ci abbandona». Ne è la prova il leader della Margherita Francesco Rutelli, che è entrato in politica come radicale accanto a Pannella, un laico che più laico non si può, ma poi ha sentito il richiamo dell' educazione gesuita, ha confessato la sua fede, e ha voluto celebrare il matrimonio in chiesa. Chi studia dai gesuiti spesso esce con idee di sinistra. «Forte è il richiamo verso i problemi delle minoranze - spiega padre Bartolomeo Sorge -. Anche i figli di buone famiglie da noi si appassionano ai drammi degli emarginati sociali e sviluppano una passionalità che li guida poi nella vita civile». De Rita segnala un altro connotato, ed è la fedeltà. «Siamo straordinariamente fedeli all' impegno che ci siamo assunti». Come una missione. Un esempio di fedeltà è Gianni De Gennaro, sempre nella polizia, fino a diventarne il capo. Specialità dei gesuiti è formare sfruttando al massimo le qualità di ogni allievo. Ne possono sortire risultati davvero sorprendenti. Lo scrittore James Joyce, dopo aver subito le angherie degli insegnanti, poi li fece neri nelle sue opere. Il generale Jaruzelski, che dominò la Polonia negli anni Ottanta, ebbe un caratteraccio. Nessuno sospetterebbe che Fidél Castro è un prodotto del liceo Belén dei gesuiti all' Avana. Un figlio degenere può capitare, ma mai come il mangiapreti Voltaire, frutto del liceo Louis-le-Grand di Parigi. La scuola gesuita è una mamma che coccola i suoi virgulti per la vita intera. Li tiene legati a sé con associazioni di ex alunni ramificate in tutto il mondo. Celebrano insieme anniversari, fanno congressi. In Italia gli istituti sono distribuiti sapientemente nei centri nevralgici. A Roma il Massimo ha sfornato scienziati come Enrico Medi, Pierluigi Nervi, genio dell' architettura, il manager Luca di Montezemolo. E poi l' imprenditore Luigi Abete, il direttore generale del Tesoro Mario Draghi, il rappresentante dell' Onu Steffan de Mistura. In Rai siede il consigliere d' amministrazione Marco Staderini, dell' Udc. Rinomati sindaci recano l' impronta della scuola ignaziana, Gabriele Albertini a Milano, due ex a Roma, Salvatore Rebecchini e Amerigo Petrucci, e Leoluca Orlando a Palermo, da tempo risucchiato nell' ombra. Nel capoluogo siciliano hanno ricevuto l' imprinting gesuitico anche Marcello Dell' Utri ed Enrico La Loggia, entrambi di Forza Italia. Milano vanta allievi di prestigio, dal presidente dell' Inter Massimo Moratti, all' economista Mario Monti. Prima di loro il Leone XIII aveva istruito Cesare Merzagora, ex presidente del Senato. Gloria dell' istituto Sociale di Torino è adesso Fassino, ma in precedenza vi hanno sgobbato sui libri l' ex arcivescovo di Milano Carlo Maria Martini, Giovanni Conso, per un breve periodo ministro della Giustizia, ed Edgardo Sogno. I gesuiti sono riusciti a piazzare nel recente passato perfino un papa, Giovanni Battista Montini, Paolo VI, che respirò aria devota nel collegio Arici di Brescia. Lo stesso in cui si è acculturato l' ex senatore leghista Vito Gnutti. 

Marco Nese 

ALLIEVI FAMOSI: VOLTAIRE

Voltaire, filosofo illuminista e scrittore, fu mandato a studiare dai gesuiti all' età di 10 anni: frequentò il rinomato liceo Louis-le-Grand di Parigi . FIDEL CASTRO Il «lìder máximo» cubano Fidél Castro fu allievo della famosa scuola gesuitica Belén di L' Avana, dove si distinse per la brillante capacità di argomentazione. MARGHERITA. Entrambi allievi dei gesuiti: iI leader della Margherita Francesco Rutelli e l' ex sindaco di Palermo Leoluca Orlando. FORZA ITALIA. Frequentarono le scuole ignaziane anche Gabriele Albertini a Milano e Marcello Dell' Utri a Palermo

Nese Marco

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(29 settembre 2005) - Corriere della Sera

GIANCARLO ELIA VALORI IL POTERE E IL DOMINIO

L'OMBRA DI ISRAELE E DELLA MASSONERIA DIETRO LA SOTTRAZIONE A DE MAGISTRIS DELL'INCHIESTA WHY NOT 

Guardate la faccia banale, democristiana, di Giancarlo Elia Valori, al centro di questa foto, scattata alla festa a sostegno dell’attacco israeliano a Gaza, svoltasi a Roma nel 2009.


Raffaele Sassun, Giancarlo Elia Valori, Cesare Anticoli 

Come vedremo, per il magistrato Luigi De Magistris, Giancarlo Elia Valori è al vertice della “nuova P2”. All'epoca dell'inchiesta Why not, la mega indagine vertente su una colossale collusione tra affaristi, giudici e politici, De Magistris collaborava con Gioacchino Genchi che in un suo libro fece delle rivelazioni su Giancarlo Elia Valori. All'indomani dell'acquisizione dei tabulati di Genchi su Elia Valori l'inchiesta Why not venne "avocata". L'inchiesta stava ricostruendo l'influenza dei poteri occulti, e i contatti di Elia Valori, Luigi Bisignani e Franco Bonferroni con il mondo bancario ed economico finanziario. 



Gianni Barbacetto, in un’inchiesta sul Diario, scrive di Giancarlo Elia Valori:



“Chissà se è davvero, come dicono tanti, l’uomo più potente d’Italia. Certo è uno dei più temuti. E dei più misteriosi. E con le migliori relazioni internazionali.”


Barbacetto racconta in dettaglio le intricate vicende della vita di Giancarlo Elia Valori: Cameriere di spada e cappa del Vaticano a poco più di vent’anni, amico di Kim Il Sung, di Ceausescu e di Isabelita Peron. Fu espulso dalla Loggia massonica Romagnosi per i suoi legami clericali, ma Licio Gelli lo riprese nella P2, per poi – caso unico – espellerlo: stava diventando troppo potente per i gusti del maestro.

Grazie anche alle sue amicizie nel Sismi, Giancarlo Elia Valori iniziò a lavorare con la Libia, l’Arabia Saudita e la Turchia, dove partecipò alla costruzione della strategica diga di Karakaya che dà alla Turchia il rubinetto che controlla Siria e Iraq (tra questa e un’altra diga, 80.000 persone cacciate dalle loro case). Poi Valori si è trovato al vertice di una serie di società di stato: la Sme, la Sirti, infine Autostrade spa, di cui guidò abilmente la svendita. E molto, molto altro ancora…

Solo che l’articolo di Gianni Barbacetto non aiuta a capire chi sia davvero Giancarlo Elia Valori.

Per alcuni versi e alcuni vezzi, sembra appartenere alla specie degli avventurieri che collezionano titoli cavallereschi e foto con uomini potenti. Individui che in genere cataloghiamo tra i cialtroni. Però i suoi sono titoli veri, come sono veri i contatti di cui gode. Sta quindi ai cialtroni come l’originale sta alla grossolana imitazione; oppure, se vogliamo vederla diversamente, si può essere molto potenti, pur restando molto cialtroni.

Che cosa distingue Giancarlo Elia Valori da tutti coloro che tramano, calpestano i propri vicini, si pugnalano a vicenda, arraffano, mentono – insomma i ceti imprenditoriali e politici – senza però stringere, alla fine, quasi nulla?

C’è gente che passa la vita a sviluppare una sola competenza. Giancarlo Elia Valori sembra aver sviluppato invece quella di fare direttamente da presidente, ma non importa di cosa.

Attualmente, è presidente della Torno Internazionale, una delle più grandi società di costruzioni di un paese fondato sul cemento.

E’ presidente della T-System Italia, “il marchio del Gruppo Deutsche Telekom dedicato alla clientela business”; è stato presidente di Blu, il consorzio di gestori di telefonia oggi in disarmo; ed è presidente onorario della filiale italiana del colosso cinese delle telecomunicazioni, Huawei Technologies.

Questo “onorario” ci riporta proprio alla potenza inafferrabile di Giancarlo Elia Valori.

Infatti, altri suoi incarichi lo pongono all’indefinibile cerniera di innumerevoli confluenze, dove impresa, finanza e politica diventano tutt’uno: la presidenza di Sviluppo Lazio, la holding di controllo di tutte le società partecipate dalla Regione, gonfiata sotto il governo di Francesco Storace fino a impiegare 4.300 persone e che si presenta come “opportunita’ di ‘fare sistema’ nella nostra regione“.

Giancarlo Elia Valori presiede anche Sviluppo del Mediterraneo, una “società di investitori” che mira a farsi banca, operante nel Mediterraneo e nei Balcani.

Valori è presidente dell’Unione Industriali romana, e presiede anche una “Fondazione per le Bioscienze” che nel 2004 fa ha stabilito un patto di cooperazione scientifica a tre, con l’Università Campus Biomedico dell‘Opus Dei e l’israeliano-francese Weizmann Institute France Europe of Science. Un patto stilato alla presenza di Francesco Cossiga, nella sede di Capitalia.

Tutto questo sembra contrastare con quello che ci insegnano da piccoli. Cioè, se uno è bravino a capirci di elettronica, lo fanno tecnico; se è bravo, lo fanno dirigente; e se è bravissimo, lo fanno presidente, ma sempre di una società di elettronica.

In realtà, non è così, e lo dimostra Giancarlo Elia Valori. Che non è esperto di costruzioni, o di telefoni o di bioscienze e nemmeno, probabilmente, di finanza. Per tutte quelle funzioni, paga altri. Lui invece fa incontrare e tiene insieme la gente che ha potere, in Italia e fuori. Destra e sinistra contano poco a quei livelli.[2]

Giancarlo Elia Valori è uno dei protettori di Gianfranco Fini; ma tanti sono i suoi legami che due anni fa il Corriere della Sera doveva correggere un diffuso equivoco:

“Classificare Valori come uomo legato al centrosinistra sarebbe però un errore. Il «professore», come lo chiamano i suoi collaboratori, nelle stanze del potere gode di consensi bipartisan.”
Il magistrato Luigi De Magistris, già pubblico ministero a Catanzaro, aveva condotto tempo fa l’inchiesta Why Not, partendo da un’agenzia di lavoro interinale e finendo per coinvolgere un consulente della Presidenza del Consiglio, il senatore Giancarlo Pittelli di Forza Italia, Antonio Saladino, ex presidente della Compagnia delle opere della Calabria e persino l’allora presidente della Commissione Europea Romano Prodi, assieme – come ricorderete – a Clemente Mastella.

Il presidente Giorgio Napolitano intervenne in persona per stroncare l’intraprendente magistrato, e l’inchiesta gli fu tolta.

L‘ultimo colpo all’inchiesta è stato dato in questi giorni.

Interrogato a sua volta dai magistrati, Luigi De Magistris dichiarò che:

Negli atti di «Why Not» […] ci sarebbero le carte della «nuova P2». È questa la versione di Luigi de Magistris, ascoltato dai procuratori di Salerno, dinanzi ai quali, il 28 dicembre 2007, fa nomi e cognomi: «Le indagini Why Not stavano ricostruendo l’influenza di poteri occulti (…) in meccanismi vitali delle istituzioni repubblicane: in particolare stavo ricostruendo i contatti intrattenuti da Giancarlo Elia Valori, Luigi Bisignani, Franco Bonferroni e altri, e la loro influenza sul mondo bancario ed economico finanziario».

Non solo:

«Giancarlo Elia Valori – dice De Magistris – pareva risultare ai vertici attuali della “massoneria contemporanea” e Valori s’è occupato spesso di lavori pubblici”». 
Nel verbale, l’ex pm di Catanzaro, tira in ballo anche il governo di centrosinistra guidato da Massimo D’Alema:

«Nel recente passato (Valori, ndr) ha trovato anche una sponda rilevante a sinistra, dentro il governo D’Alema, in Marco Minniti,ritenuto il “braccio destro” del Presidente del Consiglio dei Ministri».

In altri passaggi (di ulteriori verbali) De Magistris specifica che su Minniti stava «svolgendo accertamenti delicatissimi e riservatissimi».

Il coraggioso De Magistris mi sembra che scambi la normalità per l’eccezione. Quella che lui chiama “massoneria” – evocando cospiratori incappucciati – è semplicemente il sistema stesso. Chi si trova nelle vere posizioni di potere in economia e politica, non ha alcun bisogno di prestare giuramenti segreti: basta una cena. O un compleanno:

“Roma, 8 nov. (Adnkronos/Ign) – Amici e Vip hanno festeggiato i 56 anni di Goffredo Bettini. Il coordinatore del Pd ha invitato oggi politici, imprenditori e manager romani per festeggiare in forma privata il compleanno, caduto il 5 novembre scorso. Tra i presenti, anche Giancarlo Elia Valori, Pierluigi Toti, Andrea Mondello, Francesco Gaetano Caltagirone, Piero Marrazzo. Alla festa di compleanno, organizzata nell’abitazione di un’amica di famiglia di Bettini, anche Gianni Letta, Pietro Calabrese, Tonino Faranda.”
Quindi capirete perché quando Giancarlo Elia Valori fa grandi proposte strategiche e politiche, vale la pena ascoltare quello che ha da dire.

Note:

[1] Raffaele Sassun è il presidente per l’Italia del Keren Keyemet LeIsrael (KKL) o Fondo Nazionale Ebraico, una gigantesca impresa multinazionale il cui capitale immobiliare è costituito da 372 villaggi palestinesi i cui abitanti sono stati espulsi con la forza.

Raffaele Sassun è subentrato alla presidenza a Piero Abbina.

Curiosamente, Abbina ha denunciato Sassun, nel suo ruolo di amministratore della Shark s.r.l., davanti al Garante per la Privacy.

Cesare Anticoli dirige invece la sezione italiana di Keren Hayesod o United Jewish Appeal, che Wikipedia definisce “la centrale finanziaria del movimento sionista mondiale“.

[2] Ogni tanto, vengo attaccato – in genere da sinistra – perché ritengo discutibile oggi la distinzione tra “destra” e “sinistra”.

Una volta esisteva una distinzione molto netta, fondata sui fatti. C’era chi organizzava e dava voce agli interessi dei lavoratori e chi organizzava e dava voce agli interessi dei padroni, per usare due termini assai retorici e approssimativi, ma che rendono l’idea.

Oggi invece, esistono lavoratori di destra e di sinista che litigano tra di loro, mentre i padroni sono appunto bipartisan.

La destra e la sinistra costituiscono caso mai delle scale: i pochi che arrivano proprio in cima a una delle due scale possono poi partecipare alla vita bipartisan.

https://hovistocosechevoiumani.wordpress.com/2009/01/26/giancarlo-elia-valori-il-potere-e-il-dominio/
CATANZARO - Perquisizioni e avvisi di garanzia ai magistrati di Catanzaro. La procura di Salerno sospetta che i colleghi calabresi abbiamo commesso degli illeciti nel sottrarre all'indagine dell'ex pm De Magistris l'inchiesta Why not in cui erano coinvolti l'ex premier Romano Prodi e l'ex Guardasigilli Clemente Mastella.

E' più di un anno che l'ex sostituto di Catanzaro Luigi De Magistris va ripetendo di essere stato vittima di un piano architettato per delegittimare il suo lavoro e screditare la sua immagine. Ma il Csm aveva accolto la richiesta di trasferimento presentata dall'allora ministro della giustizia Clementa Mastella, il magistrato era stato spostato al tribunale di Napoli, e il caso sembrava chiuso.

Stamane invece il procuratore capo di Salerno e due sostituti, insieme ad una squadra di agenti e carabinieri, sono entranti nel Palazzo di giustizia di Catanzaro per perquisire i colleghi della Procura e della Procura generale. I magistrati sospettano che fu un illecito sottrarre all'ex pm le inchieste "Poseidone", sulla presunta cattiva gestione in Calabria dei processi di depurazione, e "Why not", sul sospetto uso improprio di finanziamenti pubblici, inchiesta in cui erano rimasti coinvolti anche l'ex premier Romano Prodi e l'ex Guardasigilli Mastella.

C'era stato già un pronunciamento dei magistrati di Salerno sull'operato di Luigi De Magistris ed era stato del tutto positivo. Nel giugno scorso nella richiesta di archiviazione al termine dell'indagine sull'operato dell'ex pm scrissero che il colega aveva agito in maniera "assolutamente legittima e corretta" durante le sue indagini a Catanzaro. Accogliendo le denunce dell'ex pm, i colleghi della procura salernitana confermarono che De Magistris "fu vittima di pressioni e interferenze". Trasformarono di fatto il giudice "scomodo", in vittima di quel sistema di interessi che erano l'oggetto delle sue indagini.

(2 dicembre 2008)

LA FIRMA DEL MOSSAD E DELLA CIA SUGLI ATTACCHI ALLE PETROLIERE NEL GOLFO



Se qualcuno aveva dei dubbi su chi avesse interesse ad acutizzare le tensioni nel Golfo Persico per provocare un conflitto con l’Iran e giustificare un attacco militare USA contro Teheran, la dichiarazione fatta dal segretario di Stato USA, Mike Pompeo, poche ore fa, chiarisce chi sono i patrocinatori degli atti di terrorismo contro le petroliere nel mar di Oman, vicino alle coste dell’Iran.

Pompeo ha dichiarato poco fa che “questo è solo l’ultimo di una serie di attacchi istigati dalla Repubblica Islamica dell’Iran e dai sui sostituti contro gli interessi statunitensi ed alleati” (“This is only the latest in a series of attacks instigated by the Islamic Republic of Iran and its surrogates against American and Allied interests),” Pompeo said.


Quindi in sostanza Pompeo, nella sua logica, sostiene che l’Iran ha interesse a creare delle azioni destabilizzanti che provochino un massiccio attacco americano ed alleato contro il proprio paese. Azioni che avvengono proprio nel momento della visita del premier giapponese a Teheran, per stimolare accordi distensivi e fare da mediatore, vedere la coincidenza.

In questa situazione anche il più idiota degli osservatori capisce che, come sempre hanno fatto nella storia dei loro interventi militari degli ultimi 50 anni (ed anche prima), gli Stati Uniti stanno cercando un pretesto per attaccare l’Iran e probabilmente il lavoro sporco della provocazione, in questo caso affondamento di qualche petroliera, possiamo indovinare che sia stato affidato al Mossad ed alle forze di Israele che è il soggetto più interessato a provocare adesso un attacco contro l’Iran. Naturalmente la CIA ne è al corrente ma evita di esporsi per non provocare problemi successivi all’Amministrazione Trump.

La situazione è molto simile a quanto accade nel golfo del Tonchino nel 1964, quando i servizi USA predisposero il falso affondamento di una unità della US. Navy (l’USS Maddox) per avere il pretesto di intervenire contro il Vietnam del Nord. In questo caso Washington non si prende neanche il disturbo di variare il copione della “False Flag” marittima per giustificare una guerra.

D’altra parte, come abbiamo scritto in precedenza, è in corso uno scontro nell’amministrazione Trump fra i falchi che vogliono l’attacco ed il bombardamento dell’Iran (Pompeo, John Bolton, Jared Kushner) e lo stesso Trump che esita a dare ascolto a questi personaggi per paura di creare uno scenario di conseguenze disastrose che ne comprometterebbero la rielezione nel 2020.

Dall’esterno premono i soci influenti di Washington, Bibi Netanyahu e il saudita Bin Salman che non vogliono perdere l’occasione per regolare i conti con l’eterno nemico, la Repubblica Islamica dell’Iran.

Lo scenario per il prossimo cataclisma di una nuova disastrosa guerra americano-israeliana-saudita è pronto. Possiamo solo aspettare i prossimi eventi. Sappiamo già chi siano i criminali che l’avranno provocata.

I “Drag Kids” preadolescenti sono una dimostrazione evidente del rapido crollo della nostra società

DRAG KIDS: I BAMBINI SESSUALIZZATI. LA PEDOFILIA FA COMING OUT NEL MONDO LGBT




NON ESPONETE I VOSTRI BAMBINI AL RIDICOLO E AL PERICOLO DELLA PEDOFILIA 


Di Jonathon Van Maren

Uno dei segni che dimostrano come il movimento LGBT sia riuscito a sfruttare la Finestra di Overton a livelli quasi impensabili è il fenomeno dei “Drag Kids”: spettacoli dalla pesante connotazione sessuale in ambientazioni anch’esse dalla pesante connotazione sessuale, nei quali bambini vestiti da drag queen ballano in maniera provocante. Tra questi spettacoli, uno includeva anche uomini adulti che tiravano banconote a un ragazzino 11enne mentre ballava. Lo stesso ragazzino aveva partecipato a un video musicale di drag queen all’età di 6 anni.
Nonostante la, seppur limitata, reazione negativa, la maggior parte della popolazione adulta sembra essere assuefatta dalla tendenza sempre più diffusa di portare i bambini ai gay pride e dalle oscenità non stop trasmesse da TV, Netflix e Hollywood, al punto da esibire comportamenti che in altre circostanze sarebbero stati considerati indubbiamente inaccettabili. Ecco ad esempio come la stampa canadese ha documentato il “mondo teatrale delle drag queen preadolescenti”:

TORONTO — Il beat della musica dance riecheggia nella stanza, il pubblico è carico, e l’intrattenitore travestito di 10 anni Queen Lactatia ancheggia su e giù per una passerella improvvisata, indossando uno scintillante vestito metallico. Il pubblico entusiasta lo incita urlando e fischiando, mentre questo fenomeno della moda in miniatura serpeggia fra i tavoli, durante il brunch aperto a persone di ogni età. Il ragazzino di Montreal viene seguito da altri tre artisti preadolescenti dalla folta chioma, ciascuno sfoggiando vari livelli di lustrini, extension per le ciglia e abbigliamenti color arcobaleno.

Si crea silenzio tra il pubblico per un’emozionante interpretazione di Laddy Gaga, di soli 9 anni, dell’hit “Shallow” di Lady Gaga, cantato con passione e con tutte le inflessioni sofferenti dell’originale.

“Ho la sensazione che nessuno fosse pronto per una cosa del genere”, afferma il presentatore dello spettacolo, la drag queen Miss Fluffy Souffle, agghindato con una parrucca color lilla e un tutù rosa.

“Magari pensavi ‘Oh, sarà una cosa dolcissima’, ecco. E poi invece, tutti i nostri cuori sono letteralmente esplosi dall’emozione”, dichiara l’esperto intrattenitore di Toronto, mentre Laddy, ovvero lo spagnolo Stephan Hirst, esce barcollando sui tacchi spessi.

Benvenuti nel mondo dei drag kids, un ambiente in costante espansione dove parrucche, lustrini ed esibizionismo in miniatura regnano sovrane, e dove viene ostentata tutta l’attitudine pro-gender e il carattere impertinente della sua controparte adulta. Gli esuberanti quattro, che recentemente hanno completamente occupato una libreria/ristorante nel gay village di Toronto, sono le star del documentario canadese “Drag Kids”, la cui premiere è prevista durante il Canadian International Documentary Film Festival.

La regista Megan Wennberg sostiene che la drag culture è ormai diventata la tendenza dominante, grazie al reality “RuPaul’s Drag Race” e ai video di YouTube che la espongono come una cultura che va ben oltre locali e feste per soli adulti. Aggiunge che attira i bambini a cui piace travestirsi e cantare in playback, e che adorano “essere favolosi”. Tuttavia, attinge anche a un impulso più profondo, che spinge alcuni a definirsi in modi anticonformisti, seppur opinabili.

“È un ottimo sfogo di espressione personale, è veramente artistico, creativo, e permette di esplorare aspetti diversi di sé stessi”, spiega Wennberg, il cui documentario dovrebbe essere trasmesso su CBC-TV dopo il festival. “Tutti dicono di aver guadagnato maggiore autostima; si sentono forti, più al centro dell’attenzione e sentono di essere usciti maggiormente allo scoperto. Inoltre, dimostrano ad altri che non c’è niente di sbagliato nell’essere diversi”.

Le critiche possono essere pesanti, aggiunge, sottolineando che tutti i drag kids sono state vittime di bullismo, specialmente Queen Lactatia, ovvero Nemis Melancon-Golden. A detta di alcuni il più famoso del gruppo, è stato oggetto di critiche per via di una fotografia che ha fatto il giro del web e che vede Lactatia immortalato accanto a un seminudo Violet Chachki, vincitore di una delle “Drag Race”.
Melancon-Golden e sua madre Jessica Melancon negano le accuse che sostengono che gli abiti da drag queen stiano sessualizzando il giovane, e giustifica la foto dicendo che Violet stava indossando un toupet pubico (merkin) per un’apparizione alla DragCon di RuPaul a New York nel 2017.

“Lei indossava un costume, lui indossava un costume. L’interazione è durata due minuti”, sostiene Jessica Melancon, negando il concetto che la nudità debba necessariamente essere sempre associata al sesso e alla sessualità… Se “drag” significa superare i limiti, deve anche essere un ambiente accogliente per i bambini, aggiunge Bracken Hanke, di Vancouver.

L’unica bambina del gruppo, Hanke, sostiene che le piace esagerare gli stereotipi femminili nelle vesti di una “hyper queen”, ovvero una femmina che si veste da drag queen.

“Travestirsi è un concetto super-fluido, e quindi include molte cose. Per questo credo che non debba essere limitato solamente a un gruppo di persone specifico”, sostiene la 12enne, le cui lunghe ciocche rosa scendono lungo la schiena, sopra un vestito trasparente e un body bianco. “Travestirsi è un modo di esprimersi che dovrebbe essere aperto a tutti. E in più, mi piace sorprendere la gente”.

Ricordate che questo articolo non parla di adulti. Parla di bambini. Nello specifico, di preadolescenti. E se per caso avete dei dubbi che quello che stanno facendo a questi bambini non abbia una forte connotazione sessuale, date un’occhiata al trailer del nuovo documentario Drag Kids, che è sulla bocca di tutti nel mondo del cinema. Per la visione si consiglia vivamente allo spettatore di esercitare discrezione:



È chiaramente una cosa malvagia, e si tratta chiaramente di sfruttamento. Qualsiasi generazione prima della nostra l’avrebbe identificata come tale. Pochi anni fa, infatti, sarebbe stato un oltraggio alla sensibilità per la maggior parte dei cittadini dell’America del Nord, che si sarebbero scandalizzati nel vedere bambini preadolescenti, ingaggiati come ballerini sensuali travestiti per esibirsi in ambienti dalla pesante connotazione sessuale.
Ma quelli erano tempi diversi. Anche se quei tempi erano solo pochi anni fa.

LITURGIA DEL GIORNO

 

LITURGIA DEL GIORNO
- Rito Romano -
  




 PRIMA LETTURA 

2Cor 4,7-15
Dalla seconda lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi

Fratelli, noi abbiamo un tesoro in vasi di creta, affinché appaia che questa straordinaria potenza appartiene a Dio, e non viene da noi. In tutto, infatti, siamo tribolati, ma non schiacciati; siamo sconvolti, ma non disperati; perseguitati, ma non abbandonati; colpiti, ma non uccisi, portando sempre e dovunque nel nostro corpo la morte di Gesù, perché anche la vita di Gesù si manifesti nel nostro corpo. Sempre infatti, noi che siamo vivi, veniamo consegnati alla morte a causa di Gesù, perché anche la vita di Gesù si manifesti nella nostra carne mortale. Cosicché in noi agisce la morte, in voi la vita.
Animati tuttavia da quello stesso spirito di fede di cui sta scritto: «Ho creduto, perciò ho parlato», anche noi crediamo e perciò parliamo, convinti che colui che ha risuscitato il Signore Gesù, risusciterà anche noi con Gesù e ci porrà accanto a lui insieme con voi. Tutto infatti è per voi, perché la grazia, accresciuta a opera di molti, faccia abbondare l’inno di ringraziamento, per la gloria di Dio.


 SALMO 

Sal 115
A te, Signore, offrirò un sacrificio di ringraziamento.

Ho creduto anche quando dicevo:
«Sono troppo infelice».
Ho detto con sgomento:
«Ogni uomo è bugiardo».

Agli occhi del Signore è preziosa
la morte dei suoi fedeli.
Ti prego, Signore, perché sono tuo servo;
io sono tuo servo, figlio della tua schiava:
tu hai spezzato le mie catene.

A te offrirò un sacrificio di ringraziamento
e invocherò il nome del Signore.
Adempirò i miei voti al Signore
davanti a tutto il suo popolo.


 VANGELO 

Mt 5,27-32
Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Avete inteso che fu detto: “Non commetterai adulterio”. Ma io vi dico: chiunque guarda una donna per desiderarla, ha già commesso adulterio con lei nel proprio cuore.
Se il tuo occhio destro ti è motivo di scandalo, cavalo e gettalo via da te: ti conviene infatti perdere una delle tue membra, piuttosto che tutto il tuo corpo venga gettato nella Geènna. E se la tua mano destra ti è motivo di scandalo, tagliala e gettala via da te: ti conviene infatti perdere una delle tue membra, piuttosto che tutto il tuo corpo vada a finire nella Geènna.
Fu pure detto: “Chi ripudia la propria moglie, le dia l’atto del ripudio”. Ma io vi dico: chiunque ripudia la propria moglie, eccetto il caso di unione illegittima, la espone all’adulterio, e chiunque sposa una ripudiata, commette adulterio».

PROPONIMENTO DEL GIORNO



Farò un digiuno compatibile col mio stato in onore dei dolori sofferti da Maria nella passione di Gesù, suo figlio.

giovedì 13 giugno 2019

Chi controlla il denaro? – di Michael Snyder

Lo fa in segreto una Banca Centrale Mondiale non eletta e che non deve rendere conto a nessuno…





Un’organizzazione internazionale immensamente potente di cui la maggior parte delle persone non ha mai nemmeno sentito parlare controlla segretamente l’offerta di moneta del mondo intero. Si chiama Banca dei Regolamenti Internazionali, ed è la banca centrale delle banche centrali. Si trova a Basilea, in Svizzera, ma ha filiali anche a Hong Kong e Città del Messico. Si tratta essenzialmente di una banca centrale non eletta, indipendente e che ha la totale franchigia dalle imposte e dalle leggi nazionali. Anche Wikipedia ammette che ” non risponde a nessun singolo governo nazionale.La Banca dei Regolamenti Internazionali è stata utilizzata per riciclare denaro per i nazisti durante la seconda guerra mondiale, ma in questi giorni lo scopo principale della BRI è quello di guidare e dirigere il sistema finanziario globale destinato ad essere unificato. Oggi, 58 banche centrali globali appartengono alla BRI, e influiscono sul modo in cui l’economia degli Stati Uniti (o qualsiasi altra economia) si svolgerà nel corso del prossimo anno molto più di un qualsiasi politico.


Ogni due mesi, i banchieri centrali del mondo si riuniscono a Basilea per un “Convegno di Economia Mondiale”. Le decisioni che vengono prese durante questi incontri interessano ogni uomo, donna e bambino sul pianeta, eppure nessuno di noi ha voce in capitolo in quello che succede. La Banca dei Regolamenti Internazionali è un’organizzazione fondata dall’élite globale e opera a vantaggio delle élite globali, ed è destinata ad essere uno dei cardini principali del nascente sistema economico mondiale. E’ imperativo che le persone vengano informate su ciò che è questa organizzazione e dove ha intenzione di portare l’economia globale.


Purtroppo, solo pochissime persone sanno veramente cos’è la Banca dei Regolamenti Internazionali, e ancora meno persone sono a conoscenza delle riunioni di economia globale che si svolgono a Basilea su base bimestrale.

Questi incontri di economia globale sono stati discussi in un recente articolo del Wall Street Journal

Ogni due mesi, più di una dozzina di banchieri si incontrano qui la domenica sera, per parlare e cenare al 18° piano di un edificio cilindrico che si affaccia sul Reno.

Le discussioni durante la cena sul denaro e sull’economia sono più che accademiche. Al tavolo ci sono i capi delle maggiori banche centrali del mondo, che rappresentano i paesi che producono ogni anno più di 51.000 miliardi di dollari di prodotto interno lordo, i tre quarti della produzione economica mondiale.

L’articolo prosegue descrivendo la stanza nella quale avvengono questi incontri di economia globale. Sembra uscita fuori da un romanzo …


Mr. King della Banca d’Inghilterra conduce le discussioni durante la cena in una sala decorata dallo studio svizzero di architettura Herzog & de Meuron, che ha progettato lo stadio a “Nido d’Uccello” per le Olimpiadi di Pechino. Gli uomini hanno posti riservati ad una tavola rotonda in una sala profumata di orchidee bianche e incorniciata da pareti bianche, soffitto nero e vista panoramica.

I banchieri centrali che si riuniscono per questi convegni non sono lì solo per socializzare. Nessun membro del personale è ammesso a questi incontri, che si svolgono in un clima di assoluta segretezza …

Argomenti seri si alternano a stuzzichini, vino e chiacchiere, secondo le persone che hanno familiarità con queste cene. Mr. King chiede di solito ai suoi colleghi di parlare delle prospettive nei rispettivi paesi. Altri fanno domande supplementari. Le riunioni non producono trascrizioni o verbali. Nessun membro del personale è ammesso.

Dunque il destino dell’economia mondiale è determinato da banchieri centrali non eletti in incontri segreti di cui nessuno ha mai sentito parlare?

Questo certamente non sembra molto “democratico”.

Ma questa è la direzione verso la quale la “governance globale” ci sta portando. L’élite crede che le “grandi decisioni” sono di gran lunga troppo importanti per essere lasciate “al popolo”, e così la maggior parte delle “istituzioni internazionali” che sono state fondate dall’élite funzionano indipendentemente dal processo democratico.

Purtroppo, la verità è che tutto questo è stato progettato da moltissimo tempo.

In un recente articolo dal titolo “Chi governa il mondo? La prova consistente che un gruppo ristretto di ricchi elitari tira le fila“, ho inserito una citazione del professore di storia della Georgetown University Carroll Quigley, tratta da un libro completato nel 1966 e che parlava dei grandi progetti che l’élite aveva per la Banca dei Regolamenti Internazionali …

l poteri del capitalismo finanziario avevano un altro obiettivo di vasta portata, di creare nientemeno che un sistema mondiale di controllo finanziario in mani private in grado di dominare il sistema politico di ogni paese e l’economia del mondo nel suo complesso. Questo sistema doveva essere controllato in un regime feudale dalle banche centrali del mondo che agivano di concerto, tramite accordi segreti concordati in frequenti incontri e conferenze private. Il vertice del sistema doveva essere la Banca dei Regolamenti Internazionali di Basilea, in Svizzera, una banca privata posseduta e controllata dalle banche centrali mondiali, esse stesse corporazioni private.

A quel tempo, la Banca dei Regolamenti Internazionali iniziava appena a giocare un ruolo importante negli affari mondiali. Ma nel corso degli anni, la BRI è diventata sempre più importante. Il seguente è un estratto da un articolo di Ellen Brown

Per molti anni la BRI ha mantenuto un profilo molto basso, operando dietro le quinte di un hotel abbandonato. Era qui che si prendevano decisioni per svalutare o difendere valute, fissare il prezzo dell’oro, regolare il sistema bancario offshore, e aumentare o abbassare i tassi di interesse a breve termine. Nel 1977, tuttavia, la BRI ha dato il suo anonimato in cambio di una sede più efficiente. Il nuovo edificio è stato descritto come “un grattacielo circolare di 18 piani con una lunga storia che si erge sopra la città medievale come un reattore nucleare fuori luogo.” Presto divenne noto come la “Torre di Basilea.” Oggi la BRI è indipendente dai governi, non paga le tasse, e ha una sua forza di polizia privata. E’, come previsto da Mayer Rothschild, al di sopra della legge.

Sì, sicuramente ha una notevole somiglianza con la Torre di Babele, come potete vedere dalla foto in questo articolo. Ancora una volta l’élite globale sta cercando di unire l’umanità sotto un unico sistema, e questa non è certamente una buona cosa.

Ma molti di questi elitisti sono del tutto convinti che “la governance globale” è ciò di cui l’umanità ha un disperato bisogno. Hanno detto anche pubblicamente cosa hanno intenzione di fare, ma la maggior parte delle persone non ascolta.

Ad esempio, quello che segue è un estratto da un discorso che l’ex presidente della Banca centrale europea Jean-Claude Trichet ha tenuto al Council on Foreign Relations di New York …

Nel settore della cooperazione tra le banche centrali, il forum principale è il Global Economy Meeting (GEM), che si tiene presso la sede della BRI a Basilea. Nel corso degli ultimi anni, questo forum ha ospitato 31 governatori come membri permanenti, più un certo numero di altri governatori presenti a rotazione. Il GEM, al quale partecipano a pieno titolo tutti i governatori delle banche centrali delle economie emergenti, è diventato il gruppo più importante per la governance globale, tra le banche centrali.

Il discorso si intitolava “Governance Globale Oggi”, e si può trovare la trascrizione completa qui. Ma la maggior parte delle persone non ha mai sentito dire che esiste una cosa come il “Global Economy Meeting” anche perché i media mainstream discutono raramente questo genere di cose. Sono troppo occupati a concentrarsi sullo scandalo dell’ultima celebrità o sugli ultimi scontri felini tra repubblicani e democratici.

Se andate sul sito ufficiale della BRI, gli scopi dell’organizzazione sembrano abbastanza innocenti e piuttosto noiosi …

La missione della Banca dei Regolamenti Internazionali (BRI) è quella di servire le banche centrali nella loro ricerca di stabilità monetaria e finanziaria, per favorire la cooperazione internazionale in tali aree e di agire come una banca delle banche centrali.

A grandi linee, la BRI persegue la sua missione:


promuovendo il dibattito e facilitando la collaborazione tra le banche centrali;


sostenendo il dialogo con altre autorità che sono responsabili di promuovere la stabilità finanziaria;


effettuando ricerche su questioni politiche incontrando le banche centrali e le autorità di vigilanza finanziaria;


agendo come controparte privilegiata per le banche centrali nelle loro transazioni finanziarie, e come agente o fiduciario nelle operazioni finanziarie internazionali.

La sede centrale è a Basilea, in Svizzera e ci sono due uffici di rappresentanza: nella Regione Amministrativa Speciale di Hong Kong della Repubblica popolare cinese e a Città del Messico.

Ma quando si inizia a guardare nei dettagli, le cose si fanno molto più interessanti.

Quindi, esattamente, come fa la BRI a raggiungere “la stabilità monetaria e finanziaria”? Un articolo pubblicato su investorsinsight.com ha descritto come questo si realizza …

Questo si realizza attraverso il controllo delle valute. Attualmente essa detiene il 7% dei fondi di cambio disponibili a livello mondiale, la cui unità di conto è stata convertita nel marzo del 2003 da franco oro svizzero a Diritti Speciali di Prelievo (DSP), una “moneta” fiat artificiale, con un valore basato su un paniere di valute (44% dollaro USA, 34% euro, 11% yen giapponese, 11% sterlina).

La banca controlla anche una grande quantità di oro, che mette da parte e presta dandogli grande leva sul prezzo del metallo e sul potere di mercato che ha, essendo l’oro ancora l’unica moneta universale. Le riserve auree della BRI sono state elencate nel suo rapporto annuale 2005 (il più recente) pari a 712 tonnellate. Come questo si scompone in depositi delle banche affiliate e scorta personale della BRI non si sa.

Controllando i cambi di valuta esteri, nonché l’oro, la BRI può fare molto per determinare le condizioni economiche in un dato paese. Ricordatevelo la prossima volta che Ben Bernanke o il presidente della Banca centrale europea, Jean-Claude Trichet annunceranno un rialzo dei tassi di interesse. Potete scommetterci che non è successo senza il concorso del Consiglio della BRI.

Negli ultimi anni, è diventato sempre più evidente chi ha davvero potere sulla nostra economia.

Quando parla Barack Obama, i mercati di solito si muovono molto poco.

Quando parla Ben Bernanke, i mercati spesso rispondono con oscillazioni selvagge.

Un recente articolo della CNBC intitolato “Banche Centrali: come stanno governando il mondo finanziario” spiega in dettaglio l’enorme impatto che le banche centrali hanno avuto sul sistema finanziario globale nel corso del 2012 …

In tutto, altre 13 banche centrali nel mondo hanno seguito l’esempio della Fed e hanno fissato i tassi di interesse pari o vicino allo zero nel tentativo di tenere aperti i rubinetti della liquidità e sostenere le loro economie in difficoltà. Quelle 14 economie rappresentano l’incredibile valore di 65.000 miliardi di dollari in azioni combinate e capitalizzazioni di mercato delle obbligazioni, secondo la Bank of America Merrill Lynch.

Più tardi in questo stesso articolo, l’autore ha discusso le enormi quantità di denaro che le banche centrali mondiali stavano creando dal nulla …

“Quando si tiene conto di tutte le banche centrali del mondo, si arriva ad oltre 9.000 miliardi di dollari,” ha affermato Marc Doss, responsabile regionale degli investimenti per la Banca Privata Wells Fargo. “E’ come creare la seconda più grande economia del mondo dal nulla.”

In effetti, quella delle banche centrali è diventata un’economia a sé stante, un impero di molti miliardi di dollari che massaggia e manipola i mercati, che rispondono alla minima notizia sui comitati politici delle rispettive entità.

Allora, chi controlla il denaro?

Lo fanno le banche centrali di tutto il mondo.

E chi controlla le banche centrali?

Lo fa la Banca dei Regolamenti Internazionali.

Se non ci piace quello che sta facendo la Banca dei Regolamenti Internazionali, possiamo fare qualcosa al riguardo?

No. La Banca dei Regolamenti Internazionali è al di sopra della legge

Forse ci sentiremmo meglio nei confronti della BRI se fosse più trasparente, ma la maggior parte delle cose che la riguardano, comprese le riunioni bimestrali dei membri e le riunioni del consiglio, sono avvolte nel mistero. E forse ancora più preoccupante è il fatto che la BRI è libera da qualsiasi controllo. Grazie ai diritti concessi ai sensi del suo accordo con il Consiglio Federale Svizzero, tutti gli archivi della banca, documenti e “qualsiasi trasmissione dei dati” sono “inviolabili in ogni momento e in ogni luogo.”

Inoltre, i funzionari e i dipendenti della BRI “godono dell’immunità dalla giurisdizione penale e amministrativa, tranne nel caso in cui tale immunità venga formalmente rifiutata… anche dopo che queste persone hanno cessato di essere funzionari della Banca.” Infine, nessuna pretesa nei confronti della BRI o dei suoi depositi può essere avanzata “senza il previo consenso della Banca.”

In altre parole, possono fare quello che vogliono, senza conseguenze. Coma mai questo scudo legale a prova di perdite?

Se la BRI vuole “intervenire” nei mercati finanziari, lo fa e basta.

Se la BRI vuole salvare grandi banche o persino intere nazioni, lo fa e basta.

La BRI mi ricorda questa vecchia barzelletta …

D: Dove si siede un gorilla di 800 libbre?

R: Dovunque vuole.

Allora, che succederà con la Banca dei regolamenti internazionali?

Bene, molti hanno ipotizzato che l’obiettivo finale è quello di avere una moneta unica globale, che sarà gestita da un’unica banca centrale globale. La BRI sta già usando i Diritti Speciali di Prelievo (DSP), che sono considerati un precursore della futura moneta globale. La BRI ha svolto un ruolo importante nell’adozione dell’euro, e una maggiore integrazione monetaria avverrà quasi certamente negli anni a venire


Ma alla fine, il modo in cui vi sentite rispetto alla BRI può dipendere dal modo in cui vi sentite rispetto ad una sola valuta mondiale. La banca ha avuto un ruolo di primo piano nella promozione dell’adozione dell’euro come moneta comune europea. Corrono voci che il suo prossimo progetto sia quello di convincere gli Stati Uniti, il Canada e il Messico a passare ad una moneta regionale unica, che forse si chiamerà “Amero”, ed è logico supporre che l’obiettivo finale della banca sia una moneta unica mondiale. Questo semplificherebbe le transazioni e rafforzerebbe davvero il controllo della banca sull’economia planetaria.

Ma se gli Stati Uniti dovessero mai rinunciare al dollaro statunitense, sarebbe un duro colpo per la nostra sovranità nazionale.

Quando qualcun altro controlla i vostri soldi, non importa più di tanto chi fa le leggi.

Purtroppo, l’élite globale sembra assolutamente ossessionata dall’idea di una valuta globale, un sistema economico mondiale e un governo mondiale.

Nessuna di queste cosa accadrà quest’anno, ma ci stiamo muovendo in questa direzione. Ad ogni nuova crisi, le soluzioni che ci verranno date implicheranno sempre maggiore centralizzazione e più globalizzazione.