martedì 27 novembre 2018

Lettera aperta al Dott. Antonio Raschi – Direttore dell’Istituto di Biometeorologia del CNR – Firenze


Di seguito riportiamo il testo della Lettera Aperta appena inviata al Dott. Antonio Raschi, Direttore dell’Istituto di Biometeorologia del Consiglio Nazionale delle Ricerche (IBIMET-CNR) di Firenze, in merito alle sue dichiarazioni alla trasmissione Porta a Porta del 6 Novembre 2018, a cura dell’Associazione Riprendiamoci il Pianeta – Movimento di Resistenza Umana.

Gent.mo Dott. Antonio Raschi,
Noi dell’associazione Riprendiamoci il Pianeta siamo rimasti felicemente sorpresi nel sentire, durante la trasmissione di Porta a Porta del 6/11/2018, un Direttore del CNR parlare finalmente in TV di meteorologia, al posto dei soliti meteorologi o delle avvenenti lettrici di veline, ma ci siamo proprio sbalorditi nel sentirne parlare in termini di:
“esperimento planetario di cambiamento del clima del quale non sappiamo bene gli effetti sul lungo periodo”.
Condividiamo il sospetto della sperimentazione, di cui anche lei parla, dal 2007. In quegli anni ci siamo accorti di una trasformazione giornaliera, costante e continua, dei nostri cieli, interessati da attività mai viste con quella intensità nei decenni precedenti. Abbiamo quasi tutti una età che può testimoniare con sicurezza questa osservazione. Mentre scoprivamo queste attività, abbiamo saputo del Convegno Bilaterale sulla Ricerca Congiunta sui Cambiamenti Climatici a Roma, del 22 gennaio 2002, e della firma di Bush e Berlusconi del Trattato di Cooperazione Italia-USA su Scienza e Tecnologia dei Cambiamenti Climatici (1). Abbiamo letto il Piano di dettaglio dei lavori del Progetto, venendo a conoscenza dei partecipanti e della struttura di detto trattato, con descrizione delle Commesse e dei Work Package, tra cui quelli assegnati a diversi Istituti del CNR tra cui l’Istituto di Scienze dell’Atmosfera e del Clima (ISAC).
Le riporto alcuni titoli che, come sostiene anche lei, hanno tutta l’aria di essere delle vere e proprie sperimentazioni sulla pelle dei cittadini ignari, non informati, anzi sbeffeggiati perché si fanno delle legittime domande:
“Cambiamenti della composizione della troposfera: impatti sul clima, qualità dell’aria e salute umana” TA.P02.010.005 (2)
“Valutazione critica e proposta di studio epidemiologico e tossicologico su effetti a breve termine di esposizione a PUF e frazione organica solubile dell’aerosol” INT P03.003.004 (3)
“Particolato ultrafine (PUF) e effetti cardiopolmonari” INT.P03.003 (4)
WP10: Esperimenti di manipolazione degli ecosistemi terrestri. (5)
WP11: Sviluppo di scenari sanitari futuri. (5)
Per molto tempo non riuscivamo a capire proprio niente di questo PUF fino a quando non ci è piovuto addosso in grande quantità, imbiancando tutto l’ambiente con una poltiglia biancastra appiccicosa, come documentano le foto.
Poi, come si conviene ad una esercitazione, queste ricadute si sono progressivamente assottigliate fino a diventare effettivamente un “puf ultrafine” quasi invisibile, ma tuttora costantemente presente sia fuori che dentro casa e respirato in abbondanza, senza che però si abbia avuto ancora notizia degli effetti “cardiopolmonari” prodotti. Quello che invece abbiamo visto negli ultimi decenni, è l’innegabile aumento indiscriminato delle malattie, soprattutto tumorali, un aumento del 40% di alunni disabili nelle scuole in un decennio 2003/04 – 2013/14, documentato dal Miur (6, 7, 8) e un numero record di decessi ogni anno in aumento esponenziale (9, 10).
E siamo rimasti sconvolti dalla moltiplicazione dei disastri ambientali come conseguenza di eventi atmosferici anomali e ingiustificati. Risparmiamo l’elenco di questa lunga sequenza di immani disgrazie, basta la visione apocalittica dell’ultimo disastro:14 milioni di alberi abbattuti nel Triveneto!
E se un vento di quella portata si fosse abbattuto su di una città?
Una qualunque guerra dichiarata, come si faceva una volta, avrebbe prodotto meno danni economici e un numero di vittime probabilmente molto vicino ai decessi esagerati registrati in questo ultimo decennio di finta pace.
Ma, dopo aver ascoltato la sua successiva smentita, sappiamo che tutto questo non è dovuto agli esperimenti scientifici, a cui il CNR, insieme alle Università, alle Fondazioni, a tutto il mondo scientifico/culturale Italiano, ha collaborato e probabilmente collabora tuttora. Assolutamente no!
Lei sostiene che il popolo ignorante e complottista si lascia distrarre da queste ipotesi e non vede il vero problema, quello dei gas serra che surriscaldano l’atmosfera!
Abbiamo approfondito le ricerche e ci siamo imbattuti in un consulente militare del governo Lyndon Johnson (1963/1969), il fisico nucleare Gordon Mac Donald che insegnava all’esercito americano “Come distruggere l’ambiente” utilizzando le forze della natura (“A meno che non scoppi la Pace” il testo in dotazione alle forze armate), sperimentando il tutto nella guerra del Vietnam, di cui avrà sentito parlare anche lei.
In seguito, il Generale Mini, capo di stato maggiore del Comando Nato per il Sud Europa, ci ha edotti sul progetto delle Forze Armate Americane “The Weather as a force Multiplier Owning the Weather in 2025” (11).
Se per caso non lo avesse letto le riportiamo l’agghiacciante tabella di marcia descritta in questo progetto:
Cap 2 Capacità richiesta – Perché sarebbe desiderabile giocare con il tempo atmosferico?
Cap 5 Come possiamo arrivarci partendo dal presente?
Tabella di marcia della capacità di base di modificazione del meteo entro il 2025:
modificazione delle precipitazioni – modificazione dei temporali – modificazione del meteo spaziale – modificazione delle nebbie e delle nubi – tempo atmosferico avverso – tempo atmosferico artificiale.
A guardarsi intorno, caro dottor Raschi, l’obiettivo pare proprio raggiunto. Non sarà che in tutto questo c’entrino le false scie di condensa?
E se le scie, come le ipotizziamo noi non esistono, come mai dal dopoguerra sono stati inventati centinaia di brevetti di inseminazione delle nuvole con ogni sorta di porcheria chimica? I brevetti sono registrati e sono di dominio pubblico.
Ma vediamo di rimanere sul problema concreto e reale, come lei ha ripetutamente ribadito:
“i gas serra presenti nell’atmosfera e immessi dal lavoro dell’uomo che si è volutamente trasformato in cavia di sé stesso, sperimentando volutamente su di sé le conseguenze della produzione dei gas serra. Questa massa di persone (dice lei, ndr) non sa che cosa c’è dentro le scie, non ha dati. Quando qualcuno mi darà dei dati…”
Cogliamo l’occasione per farLe sapere che le associazioni questi dati ormai li hanno prodotti. Anche noi nel nostro piccolo, non essendo dotati di air force personale, abbiamo comunque raccolto una serie di dati che dimostrano che sorta di schifezze chimiche vengono utilizzate per modificare il tempo e rilasciate quindi nell’aria, nell’acqua e nel terreno. Se effettivamente le interessano, possiamo farle vedere analisi di acqua piovana con valori elevatissimi di alluminio e bario, prelevata in diverse zone d’Italia, e terreni agricoli, lontani da qualunque impianto industriale, impregnati delle medesime sostanze.
Il problema è che la cosa non interessa a nessuno e, semplicemente, non viene colta e continua ad essere negata. Il generale Mini ci ha spiegato che questo ripetuto diniego in gergo militare si chiama
denial” ed è semplicemente un atto di guerra equivalente a quelli che conosciamo meglio, tipo bombardare o sparare.
E già che ci siamo la vogliamo documentare in merito ad un’altra questione di non secondaria importanza: questi gas serra, sicuramente presenti in atmosfera, sono responsabili dell’inquinamento dell’atmosfera, non del surriscaldamento, perché sporcano, ma non riscaldano. Lo dice una scienziata americana, nove lauree honoris causa, incaricata a presiedere la commissione medica dopo il disastro chimico sia di Bophal che quello nucleare di Cernobil, Rosalie Bertell, il cui libro “Pianeta Terra, Ultima Arma di Guerra” è stato appena tradotto anche in Italia. La tesi che dimostra la Bertell, avendo le competenze per poterlo fare, è che le forze naturali vengono sfruttate dal punto di vista militare e utilizzate come armi, con la collaborazione costante della scienza che è al servizio dei progetti militari. Lei e i suoi colleghi non avrete percezione, forse, di avere raggiunto questo traguardo, ma le vogliamo ricordare le parole di Tesla, il più grande scienziato dell’era moderna, che non si studia né a scuola né all’Università:
“La scienza è soltanto perversione se non ha come fine ultimo il miglioramento delle condizioni di vita dell’Umanità”. (autobiografia di Nikola Tesla)
Lei pensa che oggi la scienza contribuisca al miglioramento delle condizioni del Pianeta e dell’Umanità?
La Bertell, di cui abbiamo parlato, è comprensiva nei confronti delle difficoltà del mondo scientifico attuale e sostiene che: “Il pubblico, la maggior parte della scienza civile, i movimenti sociali e la maggior parte dei politici non hanno ancora capito come funzionano le nuove armi di guerra climatica, armi al plasma e geoingegneria. Essi mancano di qualsiasi comprensione del perché dovrebbe essere possibile produrre terremoti, eruzioni vulcaniche, tempeste, siccità, alluvioni, tsunami, influenzare il tempo di intere regioni, riscaldare e raffreddare, il tutto come menzionato nella Convenzione delle Nazioni Unite del 1977.” (12)
ENMODla Convenzione sul divieto dell’uso di tecniche di modifica dell’ambiente a fini militari, è stata abilmente aggirata, poiché i militari si sono alleati con l’industria civile e hanno creato un enorme apparato di industria militare con cui la società civile collabora, forse anche senza sapere del tutto quello che fa.
Noi oggi comunque la ringraziamo di cuore dott. Raschi, sappiamo che sicuramente si sarà pentito di essersi lasciato sfuggire una enunciazione così veritiera sull’argomento, ed è per questo che la ringraziamo. Confidiamo che la vostra Coscienza di Uomini Liberi sia più forte dei condizionamenti, che vi sfugga il controllo imposto, che vi lasciate condurre da quel desiderio profondo in ognuno di noi di rispettare la Vita e di essere dalla parte della Verità. La posta in gioco è molto alta ed è nelle vostre mani.
Sarà ancora possibile per i nostri figli realizzare progetti di Vita su questa terra?
Giovedì, 22 novembre 2018
Fonti:

Richiesta di audizione alle istituzioni del 19 novembre 2018

Di seguito riportiamo il testo della lettera appena inviata alle istituzioni per la richiesta di audizione sul tema della geoingegneria e delle modificazioni climatiche, a cura dell’Associazione Riprendiamoci Il Pianeta – Movimento di Resistenza Umana e dell’associazione Alternativa Riformista.

Al Presidente del Consiglio
Al Ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare
Al Ministro della Salute
Al Ministro dell’Agricoltura
Le Associazioni “Riprendiamoci il Pianeta” e “Alternativa Riformista”, volendo raccogliere e mandare ad effetto la volontà espressa dai cittadini, nel corso degli ultimi anni, attraverso la firma apposta, secondo la normativa vigente, da 6000 cittadini sulle varie petizioni promosse da “Riprendiamoci il Pianeta” (i cui elenchi verranno forniti su richiesta nei tempi e nei modi che le SS.VV. riterranno più opportuni),
FORTI
– del dettato costituzionale agli Artt 2, 32 e 11, in materia di tutela dell’ambiente e della salute;
– delle seguenti interpellanze e/o interrogazioni presentate nel tempo, in sede nazionale, ma, anche europea:
2 aprile 2003 (deputato Italo Sandi)
27 ottobre 2003 (deputato Piero Ruzzante)
3 febbraio 2005 (deputato Severino Galante)
13 giugno 2006 (deputato Gianni Nieddu)
8 agosto 2007 (senatore Amedeo Ciccanti)
20 dicembre 2007 (deputata Katia Bellillo)
5 giugno 2008 (deputato Sandro Brandolini)
16 giugno 2008 (deputato Amedeo Ciccanti)
17 settembre 2008 (deputato Antonio Di Pietro)
1 ottobre 2008 (deputato Sandro Brandolini)
28 gennaio 2009 (deputato Sandro Brandolini)
5 novembre 2009 (senatore Oskar Peterlini)
18 novembre 2009 (senatore Amedeo Ciccanti)
22 febbraio 2011 (deputato Domenico Scilipoti)
http://parlamento17.openpolis.it/atto/documento/id/68695 (interpellanza al Parlamento del Dr Stefano sul “Progetto Pioggia” in corso in Puglia che prevede l’inseminazione delle nuvole volta ad incrementare la piovosità in questa regione). http://www.senato.it/japp/bgt/showdoc/showText?tipodoc=Sindisp&leg=17&id=757330 (deputato Domenico Scilipoti).
http://aic.camera.it/aic/scheda.html?core=aic&numero=5%2F09432&ramo=C&leg=17, interpellanza parlamentare: firmatari Pellegrino Serena (SEL) e Zaratti Filiberto (SEL), Legislatura 17 – seduta 670 dell’8/9/2016.
Interpellanza n.2 – 01714 del 31/3/2017 dell’On Serena Pellegrino al Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare https://www.youtube.com/watch?v=C31ImyuRwXc, video seduta interpellanza Pellegrino e risposta Ministero 31/3/2017.
Interrogazione con risposta diretta da parte dell’On Serena Pellegrino al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti – www.youtube.com/watch?v=S3cisKaDw6Q: video della presentazione dell’interpellanza.
Parlamento Europeo:
– dell’atto ufficiale dell’ONU del 18 maggio 1977 contro l’utilizzo militare e offensivo di tecniche di modificazione ambientale
http://www.un-documents.net/enmod.htm;
– della delibera del Parlamento Europeo, nr. A 4-0005/99 del 14 gennaio 1999, contro le sperimentazioni HAARP;
– delle norme previste dalla Legge n. 68 del 22 maggio 2015;
– delle norme previste dalla Legge n. 132 del 28 giugno 2016;
– delle norme previste dal Codice di Navigazione Aerea;
PREOCCUPATI
– dai risultati della ricerca indipendente:
– dai risultati di analisi effettuate sulle matrici d’acqua piovana, suolo, neve, in Umbria e in altre regioni (reperibili presso l’ARPA Umbria e presso gli archivi di Alternativa Riformista);
– dalla mole di testimonianze fotografiche che documentano l’alterazione climatica a seguito di avio dispersioni non assimilabili, per evoluzione e persistenza, a vapore acqueo, ma, bensì, ad altra natura;
– dagli effetti devastanti sui territori a seguito di eventi meteorologici estremi strettamente collegati ai fenomeni di cui al punto precedente;
– dai risultati di recenti ricerche scientifiche relative all’impatto da traffico aereo sulla salute, ancora escluso dalle fonti di inquinamento antropico, anche a livello internazionale:
  • Mozione ISDE – Associazione Medici per l’Ambiente, 2016
– dalla superficialità, dall’approssimazione, dalla confusione e dalla mancanza di trasparenza con le quali la comunità scientifica, attraverso il mainstream nazionale, tratta una materia così impattante, quasi a voler escludere la popolazione dalla sua conoscenza: ne è un esempio il recente caso del Dr Antonio Raschi, Direttore dell’Istituto di Biometeorologia del CNR di Firenze, durante la puntata di “Porta a Porta” del 6/11/2018, che ha parlato di “esperimento planetario di cambiamento del clima del quale non sappiamo bene gli effetti sul lungo periodo” https://www.youtube.com/watch?v=lYEG6YFTYP4, per poi smentire tale dichiarazione subito dopo https://www.luogocomune.net/LC/31-scie-chimiche/5074-siamo-al-centro-di-un-esperimento-planetario-intervista-ad-antonio-raschi;
– dalla sempre più frequente sindrome aerotossica, all’interno dei velivoli, a detrimento della salute di piloti, equipaggi e passeggeri come documentato da associazioni sorte per denunciare, con grave preoccupazione, il fenomeno;
– dal massiccio bombardamento elettromagnetico, reso possibile dai metalli dispersi in atmosfera, e dalla installazione di ripetitori, antenne, torri ionizzanti Nexrad, 5G, ecc; sempre più sofisticati e potenti, posizionati a coprire in modo capillare i territori, e dall’impatto devastante sulla salute psico-fisica e spirituale di tutte le creature, con grave danno all’ambiente;
– dall’incontrollato e, a volte, insensato inquinamento elettromagnetico creato, soprattutto, all’interno delle scuole di ogni ordine e grado.
CONSAPEVOLI
– che la Geoingegneria è stata ufficialmente dichiarata al pubblico internazionale scienza tecnologica per contrastare il riscaldamento globale attraverso SRM (Solar Radiation Management), il 30 gennaio 2017 dal Carnegie Institute;
– che le attività di Geoingegneria, in particolare quelle di Ingegneria Climatica, sono a regime in Italia dal 2002 circa;
– che si sono, recentemente, svolti numerosi convegni nel mondo per definire la Governance della Geoingegneria;
– che la stessa Santa Sede ha ospitato, nel tardo 2017, un seminario sull’argomento, organizzato da Carnegie Institution.
CHIEDONO ALLE ISTITUZIONI DI
– prodigarsi affinché si ponga fine alle operazioni di Ingegneria Atmosferica;
– dar seguito alle interpellanze e interrogazioni presentate nel tempo, soprattutto quella dell’On. Serena Pellegrino, nella passata legislatura;
– inserire il traffico aereo tra le fonti di inquinamento antropico, in recepimento della normativa europea in materia di miglioramento della qualità dell’aria in Europa (decisione del Consiglio d’Europa del 3/12/2013);
– fissare norme rigorose sulla composizione dei combustibili avio che escludano sostanze diverse da quelle necessarie per la sola locomozione e che garantiscano l’eco-sostenibilità;
– vigilare sul rispetto delle norme di sicurezza nella navigazione aerea previste dal relativo codice;
– normare rigorosamente le emissioni elettromagnetiche e vigilare sulle loro pericolose conseguenze per la salute e per l’ambiente;
– ampliare la gamma dei metalli nei parametri ufficiali sulla matrice suolo, in vigore ad oggi, a comprendere i metalli quali alluminio, bario, litio, ecc;
– parametrare l’acqua piovana e la neve;
– responsabilizzare le ARPA e le Regioni nel loro ruolo di “sentinelle” dei territori;
– individuare tutti i costituenti il particolato atmosferico e abbassare il range PM al di sotto di 2,5 per individuare il nanoparticolato, più pericoloso per la salute.
CONFIDANDO nella sensibilità del nuovo Governo affinché vengano individuate forme e modi adeguati per porre fine
a questo incubo, prima che sia troppo tardi, e RINGRAZIANDO anticipatamente dell’attenzione, con la presente, i sottoscrittori FANNO RICHIESTA di essere auditi in occasione di una seduta delle vostre Commissioni Ministeriali o presso la Presidenza del Consiglio.
Distinti saluti,
Associazione “Riprendiamoci il Pianeta”                                                          Associazione “Alternativa Riformista”
info@riprendiamociilpianeta.it                                                                          alternativa.riformista@gmail.com
Lunedì, 19 novembre 2018
Fonte immagini: Pixabay

La top ten degli alberi “mangia-smog”: smaltiscono la CO2 e abbattono il calore delle città

DOPO LA STRAGE DI PIANTE DEL CICLONE DISASTROSO CHE HA COLPITO L'ITALIA DA NORD A SUD, ECCO UNA LISTA DI ALBERI UTILI ALLO SMALTIMENTO DELLA CO2 E ALL'ABBATTIMENTO DELLO SMOG IN CITTA'

Nelle nostre città ci sono degli infaticabili alleati che, senza farsi prendere dallo sconforto, continuano a smaltire le sostanze inquinanti che affollano l’aria che respiriamo: sono gli alberi. Purtroppo, la poca manutenzione del verde spesso costringe ad eliminarli del tutto per evitare che possano costituire un pericolo, ma non ci dobbiamo dimenticare della loro importanza.

Quattromila chili di anidride carbonica“mangiata” in vent’anni di vita, una barriera anche per le pericolosissime PM10, le particelle di smog responsabili di migliaia di morti premature ogni anno. Sono solo alcuni dei dati che emergono dal documento rilasciato dalla Coldiretti sugli alberi, che ci ricorda quanto vadano tutelati e piantati di nuovi! 

Ecco la lista dei 10 alberi “mangia-smog” più efficaci che possiamo piantare nel nostro giardino, o fare in modo che vengano piantati nelle città.

1. Acero riccio
immagine: pexels.com


È l’albero che si pone in cima alla classifica, con i suoi 3800 chili di CO2 smaltita in vent’anni di vita di un singolo esemplare. L’acero riccio raggiunge anche i 20 metri di altezza e le foglie grandi svolgono un ruolo principale nell’assorbimento delle sostanze inquinanti. La sua chioma consente di abbattere le cosiddette “isole di calore”, le zone calde delle città in cui le temperature raggiungono soglie invivibili in alcuni periodi dell’anno.


2. Betulla verrucosa
immagine: pixabay.com


Anche la betulla verrucosa fa la sua parte nella lotta all’inquinamento, con i suoi 3100 chili di anidride carbonica aspirate dall’aria. Rispetto ad altre specie, la betulla è capace di crescere sana anche sui terreni più difficili.



3. Cerro


Questo enorme esemplare, alto anche oltre i 30 metri, è un vero eroe nella battaglia all’inquinamento. Quest’albero cresce tipicamente nella fascia mediterranea, avendo bisogno di climi non troppo rigidi.


4. Ginkgo Biloba


Si tratta di una specie antichissima, risalente a circa 250 milioni di anni fa. Con i suoi 2800 chili di CO2 assorbita, si posiziona al quarto posto della classifica. Rispetto ad altri alberi, però, è molto efficace come barriera contro i gas e polveri.


5. Tiglio nostrano
immagine: pixabay.com


Il tiglio è un albero molto longevo, che può arrivare a spegnere anche 250 candeline. Il fusto è slanciato e la chioma molto larga, ecco perché è un’ottima barriera contro le sostanze inquinanti presenti nell’atmosfera.


6. Bagolaro

Anche il bagolaro è un albero molto longevo: le sue radici sono note per la capacità di andare molto in profondità nel terreno. La sua capacità di catturare la CO2 nell’aria si aggira attorno alle 2,8 tonnellate.


7. Tiglio selvatico


Come per il tiglio nostrano, anche quello selvatico assorbe grandi quantità di CO2 (circa 2,8 tonnellate in 20 anni). A differenza dell’albero nostrano, il tiglio selvatico ha foglie più piccole e tollera maggiormente l’esposizione ombreggiata. 


7. Olmo
immagine: pixabay.com


L’olmo è l’albero per eccellenza della solidità, avendo delle radici estremamente ramificate e profonde nel terreno.


8. Frassino comune


Ecco un altro gigante verde; gli esemplari più vecchi arrivano a misurare anche 40 metri di altezza! 


10. Ontano nero
immagine: pixabay.com


L’ontano nero chiude la classifica, essendo l’albero di minori dimensioni. Arriva fino a 10 metri di altezza ma, in proporzione, la sua capacità di smaltire l’anidride carbonica è comunque altissima: circa 2,6 tonnellate. 

Investire nel verde cittadino è un’urgenza che interessa tanto il pubblico quanto il privato: c’è bisogno di alberi, di filtri diminuiscano per quanto possibile la pericolosità dell’aria che respiriamo.

Torniamo a regalare alberi: donare una creatura che vivrà per secoli è qualcosa di molto prezioso che non ha eguali in altri oggetti materiali.

I Pokémon? "Sono un complotto giudaico-massonico"



Notare i simboli esoterici quali l'occhio di Horus sul petto del personaggio e la piramide con l'occhio onnisciente




Se qualcuno vi dicesse che i Pokémon – quei mostriciattoli giapponesi che i ragazzini insistono per vedere alla televisione – sono strumenti di un complotto giudaico-massonico per far diventare atei o ebrei i nostri figli pensereste a uno scherzo di dubbio gusto. Se quel qualcuno fosse un fondamentalista islamico, prestereste un poco più di attenzione, ma lo ascrivereste immediatamente alla frangia estrema e patologica del fondamentalismo.
Purtroppo, le cose stanno diversamente. Non qualche frangia di burloni ma il governo dell’Arabia Saudita aveva vietato i Pokémon nel 2001. Ora una lunga fatwa dello shaykh Yusuf al-Qaradawi, datata 30 dicembre 2003 e disponibile anche in inglese, ci dà, per così dire, le motivazioni della sentenza saudita del 2001.
Si tratta di un estremista isolato? Niente affatto. L’11 gennaio 2004 al-Qaradawi ha rifiutato – non volendo “limitare la sua azione a uno specifico movimento” – l’offerta di diventare il nuovo leader dei Fratelli Musulmani egiziani, la “casa madre” del fondamentalismo musulmano internazionale. Esiliato da Nasser negli anni 1970, al-Qaradawi vive in Qatar dove è considerato il più autorevole dei predicatori che tuonano dalla rete televisiva al-Jazeera. A tutti gli effetti, al-Qaradawi deve essere considerato uno dei “capi supremi” (così lo definiscono i Fratelli Musulmani in un loro comunicato dell’11 gennaio) del fondamentalismo musulmano mondiale: e di quello maggioritario, non di quello estremista e bombarolo alla bin Laden. Non solo: nel mondo cattolico ai massimi livelli molti lo considerano un interlocutore indispensabile nel dialogo con l’islam. Il cardinale Martini e il vescovo Fitzgerald, attuale presidente del Pontificio Consiglio per il Dialogo Inter-Religioso, hanno pubblicamente dialogato con lui a Roma nel 2001.
Per questo, la fatwa di al-Qaradawi sui Pokémon è importante. E anche inquietante. Il predicatore afferma di considerare i cartoni giapponesi “un tema delicato” e di essersi consultato con “persone esperte tra i credenti”. I Pokémon sono condannati anzitutto perché – come sa ogni bambino italiano – “si evolvono”, cioè in determinate condizioni si trasformano in un personaggio con maggiori poteri. Attraverso questo espediente, assicura al-Qaradawi, “si instilla nelle giovani menti la teoria di Darwin”, tanto più che i personaggi lottano “in battaglie dove sopravvive chi si adatta meglio all’ambiente: un altro dei dogmi di Darwin”. Inoltre, il Corano vieta la rappresentazione di animali immaginari. I Pokémon sono anche protagonisti di un gioco di carte, e questi giochi sono vietati dalla legge islamica come “residuati della barbarie pre-islamica”. Sembrerebbe perfino che il predicatore abbia provato a giocare, perché lamenta che le regole sono “ingiuste” e non sempre vince il migliore. Ma il peggio sta altrove. Nei Pokémon si vedono ogni tanto “simboli il cui significato è ben noto a chi li diffonde, come la stella a sei punte, un emblema che ha a che fare con i sionisti e con i massoni e che è diventato il simbolo del canceroso e usurpatore Stato di Israele. Ci sono anche altri segni, come i triangoli, che fanno chiaro riferimento ai massoni, e simboli dell’ateismo e della religione giapponese”. “Nel lungo periodo” questi simboli non possono che traviare i bambini musulmani, ed è questo il loro scopo. È perfino possibile che certe frasi giapponesi dette velocemente nei cartoni animati significhino “Sono un ebreo” o “Diventa ebreo”: ma la questione è “controversa” e al-Qaradawi non lo afferma con sicurezza. 

I Fratelli Musulmani sono un movimento che conta decine di migliaia di adepti. Per esempio, i principali dirigenti della più grande e rappresentativa organizzazione islamica italiana, l’Unione delle Comunità ed Organizzazione Islamiche d’Italia (UCOII), fanno riferimento ai Fratelli Musulmani. Gli ascoltatori delle prediche televisive di Yusuf al-Qaradawi sono milioni, e si tratta di una delle voci più autorevoli del mondo islamico contemporaneo in assoluto. Che veda nei Pokémon propaganda darwinista, e che non gli piaccia il relativo gioco di carte, potrebbe anche fare sorridere. Che si immagini così facilmente complotti giudeo-massonici evoca invece scenari assai più sinistri.

Gli scienziati hanno creato un aereo simile a una nave di Star Trek che vola usando “propulsori ionici” e senza carburante




Gli scienziati hanno compiuto un passo importante verso la creazione di un aereo del futuro, un aereo alimentato da un motore ionico piuttosto che utilizzare parti mobili e carburante come gli aerei convenzionali.
In un articolo pubblicato su Nature, un team guidato da Steven Barrett del Massachusetts Institute of Technology (MIT) ha descritto come hanno creato un cosiddetto aereo elettroaodinamico, che utilizza la propulsione a stato solido, ovvero senza eliche o motori a reazione con combustibile spendibile.
“Il futuro del volo non dovrebbe essere quello delle eliche e delle turbine”, dice Barrett nel video qui sotto. “[It] dovrebbe essere più simile a quello che vedi in Star Trek, con una sorta di bagliore blu e qualcosa che silenziosamente scivola nell’aria.”
Questa scoperta non è stata possibile prima perché la nostra tecnologia semplicemente non era abbastanza avanzata. Già nel 1921, gli scienziati non hanno avuto successo nel cercare di sviluppare qualcosa di simile, una volta scambiata per tecnologia antigravitazionale . Ma ora il team dice che i progressi tecnologici chiave hanno permesso che ciò accadesse.
Un time-lapse dell’aereo in volo. MIT
Nei loro test dal 2016 al 2018, hanno creato un aeromobile con un’apertura alare di 5 metri che pesava 2,45 chilogrammi. Ha un numero di elettrodi sottili che attraversano le sue ali, e nella parte anteriore di questi ci sono fili sottili, mentre nella parte posteriore c’è un profilo aerodinamico – una superficie curva per produrre l’ascensore, come su un’ala di un aereo normale.

I fili sottili nella parte anteriore sono caricati a 20.000 volt positivi, mentre il profilo aerodinamico sul retro è caricato a 20.000 volt negativi, creando un forte campo elettrico. Nella parte anteriore, gli elettroni vengono rimossi dalle molecole di azoto nell’aria per produrre ioni. E mentre questi accelerano verso la parte posteriore, producono un vento ionico, che dà spinta al piano.
“L’idea di base è che se ionizzi aria, il che significa rimuovere un elettrone da esso, puoi accelerare l’aria con un campo elettrico”, ha detto Barrett a IFLScience. “Come la forza che ottieni se ti pulisci un palloncino sulla testa.”
Nel corso di 10 voli di prova, l’aereo è riuscito a volare per circa 60 metri  in circa 12 secondi in una palestra che il team ha assunto per utilizzare, con un’efficienza di spinta di circa il 2,6%. Ma con l’aumentare della velocità, l’efficienza del sistema aumenta, proprio come in un aereo normale. In teoria, a 1.080 chilometri all’ora, più veloce di un aereo passeggeri, è efficiente al 50%.
La tecnica è simile ai motori ionici che vengono utilizzati in alcune astronavi per viaggiare nello spazio. “Ci sono alcune somiglianze significative”, ha detto Barrett. Tuttavia, tali veicoli spaziali si basano sulla ionizzazione di un combustibile – come il gas xeno – per produrre spinta. L’aereo sviluppato dal team del MIT non richiede propellente, ma fa affidamento solo sui cavi sottili e su una batteria al litio ricaricabile.
Al momento la tecnologia è limitata, e l’aereo è molto più di un prototipo. Ma le possibilità future sono eccitanti. Nel breve termine, questo sistema di spinta potrebbe essere utilizzato per alimentare piccoli droni, rendendoli quasi silenziosi in quanto non avrebbero alcuna elica come i normali droni.
“Non so ancora se vedrai presto grandi aerei trasportare persone, ma ovviamente sarei molto emozionato se fosse così”, ha detto Barrett nel video.
I test sull’aereo proseguono, con la squadra  in grado di far girare l’aereo in aria con un telecomando piuttosto che volare in linea retta. Andando avanti, vogliono provare a rimuovere i filamenti che pendono dall’aereo, con altri test da seguire nei prossimi anni.
Alla fine del loro lavoro, il team confronta la durata del volo dell’aereo (12 secondi) con quella dei fratelli Wright a Kitty Hawk, nel North Carolina nel 1904 (11 secondi), il primo volo più pesante del mondo, sebbene quello includeva un pilota.
Anche se questo volo non è forse della stessa entità, alcune delle possibilità future sono certamente eccitanti. “È possibile pilotare aerei che sono a stato solido, e lo abbiamo dimostrato per la prima volta”, ha detto Barrett.

La Russia schiera 500 aerei da combattimento lungo il fronte ucraino

Man mano che gli eventi si acuiscono, la Russia schiera circa 500 aerei da combattimento tattici lungo il confine coll’Ucraina. L’annunciava il rappresentante del Dipartimento della Difesa del Ministero della Difesa dell’Ucraina Vadim Skibitskij. “Oggi, circa 500 velivoli da combattimento dell’aviazione tattica e 340 elicotteri dell’aviazione dell’esercito si sono concentrati lungo i confini dell’Ucraina”, diceva Skibitskij, notando che la Russia costruisce un gruppo aereo delle Forze Aerospaziali della Federazione russa vicino al confine ucraino. L’Ucraina ha sempre più militarizzato la zona del cessate il fuoco che la separa dalle ex-regioni di Lugansk e Donbas. Tale militarizzazione viola l’accordo di pace messo a punto dal Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite e monitorato dall’OSCE. Dal 2013, la Federazione Russa ammoderna e ripristina la rete di aerodromi lungo il confine ucraino-russo, della flotta di aerei da combattimento, compresi quelli nuovi, e amplia la potenza aerea militare lungo il confine. Questo avviene da quando le tensioni sono al culmine per tre anni tra Russia e Ucraina. Attualmente, la legge marziale viene considerata in Ucraina, che ha inoltre posto le sue forze armate in massima allerta, in seguito a una scaramuccia tra navi militari russe e ucraine.
Secondo Skibitskij, gli equipaggi degli aerei da combattimento e tattici sono direttamente coinvolti nei combattimenti in Siria. “Questo indica che gli equipaggi di questi aerei sono pronti per l’impiego dell’esercito e dell’aviazione tattica e, in alcuni casi, dell’aviazione delle forze aerospaziali a lungo raggio della Federazione Russa contro il nostro Stato”, sottolineava. Il raggio di combattimento degli aeromobili dispiegati lungo il confine, secondo Skibitskij, consente di coprire l’intero territorio ucraino. Inoltre, lungo il confine ci sono 25 gruppi tattici della Federazione Russa, in grado di eseguire operazioni sul territorio ucraino.




Rivolte e guerre civili, l'Europa si prepara...

HANNO AFFAMATO L'EUROPA INTERA, ADESSO HANNO PAURA DELLE RIVOLTE E PENSANO A COME DIFENDERSI. CRIMINALI E IPOCRITI!!  



Miseria, incertezze, paure. L’ Europa del futuro potrebbe essere questo e molto altro secondo le autorità tedesche che hanno varato la costruzione di un Centro “Crowd Riot Control”, che si occuperà di mantenere ordine e pace civile in un contesto ipotetico di guerriglia urbana. 
Povertà, guerre civili, disoccupazione e miseria. Potrebbe essere questo un futuro nemmeno troppo remoto per l’Europa, o almeno potrebbe essere questo uno degli scenari possibili se le cose non cambieranno. Di questo non sono certi solamente isolati individui che pensano da tempo al peggio, ma anche gli analisti delle forze di sicurezza dei vari Stati, che avrebbero già preso in considerazione per il futuro scenari di guerriglia urbana. A questa eventualità si sta preparando la Germania, che in gran segreto ha deciso secondo diversi siti di informazione di avviare la costruzione di un Centro denominato ”Crowd Riot Control”, ovvero l’insieme di operazioni volte a mantenere l’ordine e la pace civile. Tale centro dovrebbe sorgere al fianco di una città fantasma munita di oltre 500 edifici per un budget superiore ai 100 milioni di euro. A rivelarlo è stata la rivista internazionale Current Concerns, che cita una lettera confidenziale ottenuta dalla Svizzera. http://www.currentconcerns.ch/index.php?id=1941.
In sostanza quindi nei prossimi mesi l’esercito tedesco potrebbe avviare la costruzione su una superficie di circa 232 chilometri quadrati del più grande centro di esercitazioni d’Europa per la lotta contro le rivolte. I centri di questo tipo dovrebbero regolare tutto l’insieme delle operazioni volte a mantenere l’ordine in condizioni di guerriglia urbana e di disastro sociale. L’obiettivo sarebbe in sostanza quello di avere forze di polizia in grado di agire in caso di sollevazioni popolari. Al fine di rendere realistico il progetto i tedeschi starebbero anche costruendo nei pressi del centro una città fantasma di oltre 500 edifici. Il progetto comprenderà degli stabilimenti industriali, il collegamento a una autostrada fittizia e un aeroporto con 1.700 metri di piste su prato. A gestire la costruzione ci penserù la Bundeswehr, l’esercito tedesco, ha cominciato i lavori della città fantasma sul finire del 2012. La cosa preoccupante è che l’esercito tedesco e molti altri eserciti si preparano ormai da tempo a fronteggiare scenari di guerriglia urbana, fatto questo che implica che sono molti i governi a immaginare un futuro di questo tipo. Insomma scenari molto simili a quelli che abbiamo imparato a conoscere nel recente passato in Medio Oriente e Nord Africa.