martedì 27 novembre 2018

Richiesta di audizione alle istituzioni del 19 novembre 2018

Di seguito riportiamo il testo della lettera appena inviata alle istituzioni per la richiesta di audizione sul tema della geoingegneria e delle modificazioni climatiche, a cura dell’Associazione Riprendiamoci Il Pianeta – Movimento di Resistenza Umana e dell’associazione Alternativa Riformista.

Al Presidente del Consiglio
Al Ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare
Al Ministro della Salute
Al Ministro dell’Agricoltura
Le Associazioni “Riprendiamoci il Pianeta” e “Alternativa Riformista”, volendo raccogliere e mandare ad effetto la volontà espressa dai cittadini, nel corso degli ultimi anni, attraverso la firma apposta, secondo la normativa vigente, da 6000 cittadini sulle varie petizioni promosse da “Riprendiamoci il Pianeta” (i cui elenchi verranno forniti su richiesta nei tempi e nei modi che le SS.VV. riterranno più opportuni),
FORTI
– del dettato costituzionale agli Artt 2, 32 e 11, in materia di tutela dell’ambiente e della salute;
– delle seguenti interpellanze e/o interrogazioni presentate nel tempo, in sede nazionale, ma, anche europea:
2 aprile 2003 (deputato Italo Sandi)
27 ottobre 2003 (deputato Piero Ruzzante)
3 febbraio 2005 (deputato Severino Galante)
13 giugno 2006 (deputato Gianni Nieddu)
8 agosto 2007 (senatore Amedeo Ciccanti)
20 dicembre 2007 (deputata Katia Bellillo)
5 giugno 2008 (deputato Sandro Brandolini)
16 giugno 2008 (deputato Amedeo Ciccanti)
17 settembre 2008 (deputato Antonio Di Pietro)
1 ottobre 2008 (deputato Sandro Brandolini)
28 gennaio 2009 (deputato Sandro Brandolini)
5 novembre 2009 (senatore Oskar Peterlini)
18 novembre 2009 (senatore Amedeo Ciccanti)
22 febbraio 2011 (deputato Domenico Scilipoti)
http://parlamento17.openpolis.it/atto/documento/id/68695 (interpellanza al Parlamento del Dr Stefano sul “Progetto Pioggia” in corso in Puglia che prevede l’inseminazione delle nuvole volta ad incrementare la piovosità in questa regione). http://www.senato.it/japp/bgt/showdoc/showText?tipodoc=Sindisp&leg=17&id=757330 (deputato Domenico Scilipoti).
http://aic.camera.it/aic/scheda.html?core=aic&numero=5%2F09432&ramo=C&leg=17, interpellanza parlamentare: firmatari Pellegrino Serena (SEL) e Zaratti Filiberto (SEL), Legislatura 17 – seduta 670 dell’8/9/2016.
Interpellanza n.2 – 01714 del 31/3/2017 dell’On Serena Pellegrino al Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare https://www.youtube.com/watch?v=C31ImyuRwXc, video seduta interpellanza Pellegrino e risposta Ministero 31/3/2017.
Interrogazione con risposta diretta da parte dell’On Serena Pellegrino al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti – www.youtube.com/watch?v=S3cisKaDw6Q: video della presentazione dell’interpellanza.
Parlamento Europeo:
– dell’atto ufficiale dell’ONU del 18 maggio 1977 contro l’utilizzo militare e offensivo di tecniche di modificazione ambientale
http://www.un-documents.net/enmod.htm;
– della delibera del Parlamento Europeo, nr. A 4-0005/99 del 14 gennaio 1999, contro le sperimentazioni HAARP;
– delle norme previste dalla Legge n. 68 del 22 maggio 2015;
– delle norme previste dalla Legge n. 132 del 28 giugno 2016;
– delle norme previste dal Codice di Navigazione Aerea;
PREOCCUPATI
– dai risultati della ricerca indipendente:
– dai risultati di analisi effettuate sulle matrici d’acqua piovana, suolo, neve, in Umbria e in altre regioni (reperibili presso l’ARPA Umbria e presso gli archivi di Alternativa Riformista);
– dalla mole di testimonianze fotografiche che documentano l’alterazione climatica a seguito di avio dispersioni non assimilabili, per evoluzione e persistenza, a vapore acqueo, ma, bensì, ad altra natura;
– dagli effetti devastanti sui territori a seguito di eventi meteorologici estremi strettamente collegati ai fenomeni di cui al punto precedente;
– dai risultati di recenti ricerche scientifiche relative all’impatto da traffico aereo sulla salute, ancora escluso dalle fonti di inquinamento antropico, anche a livello internazionale:
  • Mozione ISDE – Associazione Medici per l’Ambiente, 2016
– dalla superficialità, dall’approssimazione, dalla confusione e dalla mancanza di trasparenza con le quali la comunità scientifica, attraverso il mainstream nazionale, tratta una materia così impattante, quasi a voler escludere la popolazione dalla sua conoscenza: ne è un esempio il recente caso del Dr Antonio Raschi, Direttore dell’Istituto di Biometeorologia del CNR di Firenze, durante la puntata di “Porta a Porta” del 6/11/2018, che ha parlato di “esperimento planetario di cambiamento del clima del quale non sappiamo bene gli effetti sul lungo periodo” https://www.youtube.com/watch?v=lYEG6YFTYP4, per poi smentire tale dichiarazione subito dopo https://www.luogocomune.net/LC/31-scie-chimiche/5074-siamo-al-centro-di-un-esperimento-planetario-intervista-ad-antonio-raschi;
– dalla sempre più frequente sindrome aerotossica, all’interno dei velivoli, a detrimento della salute di piloti, equipaggi e passeggeri come documentato da associazioni sorte per denunciare, con grave preoccupazione, il fenomeno;
– dal massiccio bombardamento elettromagnetico, reso possibile dai metalli dispersi in atmosfera, e dalla installazione di ripetitori, antenne, torri ionizzanti Nexrad, 5G, ecc; sempre più sofisticati e potenti, posizionati a coprire in modo capillare i territori, e dall’impatto devastante sulla salute psico-fisica e spirituale di tutte le creature, con grave danno all’ambiente;
– dall’incontrollato e, a volte, insensato inquinamento elettromagnetico creato, soprattutto, all’interno delle scuole di ogni ordine e grado.
CONSAPEVOLI
– che la Geoingegneria è stata ufficialmente dichiarata al pubblico internazionale scienza tecnologica per contrastare il riscaldamento globale attraverso SRM (Solar Radiation Management), il 30 gennaio 2017 dal Carnegie Institute;
– che le attività di Geoingegneria, in particolare quelle di Ingegneria Climatica, sono a regime in Italia dal 2002 circa;
– che si sono, recentemente, svolti numerosi convegni nel mondo per definire la Governance della Geoingegneria;
– che la stessa Santa Sede ha ospitato, nel tardo 2017, un seminario sull’argomento, organizzato da Carnegie Institution.
CHIEDONO ALLE ISTITUZIONI DI
– prodigarsi affinché si ponga fine alle operazioni di Ingegneria Atmosferica;
– dar seguito alle interpellanze e interrogazioni presentate nel tempo, soprattutto quella dell’On. Serena Pellegrino, nella passata legislatura;
– inserire il traffico aereo tra le fonti di inquinamento antropico, in recepimento della normativa europea in materia di miglioramento della qualità dell’aria in Europa (decisione del Consiglio d’Europa del 3/12/2013);
– fissare norme rigorose sulla composizione dei combustibili avio che escludano sostanze diverse da quelle necessarie per la sola locomozione e che garantiscano l’eco-sostenibilità;
– vigilare sul rispetto delle norme di sicurezza nella navigazione aerea previste dal relativo codice;
– normare rigorosamente le emissioni elettromagnetiche e vigilare sulle loro pericolose conseguenze per la salute e per l’ambiente;
– ampliare la gamma dei metalli nei parametri ufficiali sulla matrice suolo, in vigore ad oggi, a comprendere i metalli quali alluminio, bario, litio, ecc;
– parametrare l’acqua piovana e la neve;
– responsabilizzare le ARPA e le Regioni nel loro ruolo di “sentinelle” dei territori;
– individuare tutti i costituenti il particolato atmosferico e abbassare il range PM al di sotto di 2,5 per individuare il nanoparticolato, più pericoloso per la salute.
CONFIDANDO nella sensibilità del nuovo Governo affinché vengano individuate forme e modi adeguati per porre fine
a questo incubo, prima che sia troppo tardi, e RINGRAZIANDO anticipatamente dell’attenzione, con la presente, i sottoscrittori FANNO RICHIESTA di essere auditi in occasione di una seduta delle vostre Commissioni Ministeriali o presso la Presidenza del Consiglio.
Distinti saluti,
Associazione “Riprendiamoci il Pianeta”                                                          Associazione “Alternativa Riformista”
info@riprendiamociilpianeta.it                                                                          alternativa.riformista@gmail.com
Lunedì, 19 novembre 2018
Fonte immagini: Pixabay

La top ten degli alberi “mangia-smog”: smaltiscono la CO2 e abbattono il calore delle città

DOPO LA STRAGE DI PIANTE DEL CICLONE DISASTROSO CHE HA COLPITO L'ITALIA DA NORD A SUD, ECCO UNA LISTA DI ALBERI UTILI ALLO SMALTIMENTO DELLA CO2 E ALL'ABBATTIMENTO DELLO SMOG IN CITTA'

Nelle nostre città ci sono degli infaticabili alleati che, senza farsi prendere dallo sconforto, continuano a smaltire le sostanze inquinanti che affollano l’aria che respiriamo: sono gli alberi. Purtroppo, la poca manutenzione del verde spesso costringe ad eliminarli del tutto per evitare che possano costituire un pericolo, ma non ci dobbiamo dimenticare della loro importanza.

Quattromila chili di anidride carbonica“mangiata” in vent’anni di vita, una barriera anche per le pericolosissime PM10, le particelle di smog responsabili di migliaia di morti premature ogni anno. Sono solo alcuni dei dati che emergono dal documento rilasciato dalla Coldiretti sugli alberi, che ci ricorda quanto vadano tutelati e piantati di nuovi! 

Ecco la lista dei 10 alberi “mangia-smog” più efficaci che possiamo piantare nel nostro giardino, o fare in modo che vengano piantati nelle città.

1. Acero riccio
immagine: pexels.com


È l’albero che si pone in cima alla classifica, con i suoi 3800 chili di CO2 smaltita in vent’anni di vita di un singolo esemplare. L’acero riccio raggiunge anche i 20 metri di altezza e le foglie grandi svolgono un ruolo principale nell’assorbimento delle sostanze inquinanti. La sua chioma consente di abbattere le cosiddette “isole di calore”, le zone calde delle città in cui le temperature raggiungono soglie invivibili in alcuni periodi dell’anno.


2. Betulla verrucosa
immagine: pixabay.com


Anche la betulla verrucosa fa la sua parte nella lotta all’inquinamento, con i suoi 3100 chili di anidride carbonica aspirate dall’aria. Rispetto ad altre specie, la betulla è capace di crescere sana anche sui terreni più difficili.



3. Cerro


Questo enorme esemplare, alto anche oltre i 30 metri, è un vero eroe nella battaglia all’inquinamento. Quest’albero cresce tipicamente nella fascia mediterranea, avendo bisogno di climi non troppo rigidi.


4. Ginkgo Biloba


Si tratta di una specie antichissima, risalente a circa 250 milioni di anni fa. Con i suoi 2800 chili di CO2 assorbita, si posiziona al quarto posto della classifica. Rispetto ad altri alberi, però, è molto efficace come barriera contro i gas e polveri.


5. Tiglio nostrano
immagine: pixabay.com


Il tiglio è un albero molto longevo, che può arrivare a spegnere anche 250 candeline. Il fusto è slanciato e la chioma molto larga, ecco perché è un’ottima barriera contro le sostanze inquinanti presenti nell’atmosfera.


6. Bagolaro

Anche il bagolaro è un albero molto longevo: le sue radici sono note per la capacità di andare molto in profondità nel terreno. La sua capacità di catturare la CO2 nell’aria si aggira attorno alle 2,8 tonnellate.


7. Tiglio selvatico


Come per il tiglio nostrano, anche quello selvatico assorbe grandi quantità di CO2 (circa 2,8 tonnellate in 20 anni). A differenza dell’albero nostrano, il tiglio selvatico ha foglie più piccole e tollera maggiormente l’esposizione ombreggiata. 


7. Olmo
immagine: pixabay.com


L’olmo è l’albero per eccellenza della solidità, avendo delle radici estremamente ramificate e profonde nel terreno.


8. Frassino comune


Ecco un altro gigante verde; gli esemplari più vecchi arrivano a misurare anche 40 metri di altezza! 


10. Ontano nero
immagine: pixabay.com


L’ontano nero chiude la classifica, essendo l’albero di minori dimensioni. Arriva fino a 10 metri di altezza ma, in proporzione, la sua capacità di smaltire l’anidride carbonica è comunque altissima: circa 2,6 tonnellate. 

Investire nel verde cittadino è un’urgenza che interessa tanto il pubblico quanto il privato: c’è bisogno di alberi, di filtri diminuiscano per quanto possibile la pericolosità dell’aria che respiriamo.

Torniamo a regalare alberi: donare una creatura che vivrà per secoli è qualcosa di molto prezioso che non ha eguali in altri oggetti materiali.

I Pokémon? "Sono un complotto giudaico-massonico"



Notare i simboli esoterici quali l'occhio di Horus sul petto del personaggio e la piramide con l'occhio onnisciente




Se qualcuno vi dicesse che i Pokémon – quei mostriciattoli giapponesi che i ragazzini insistono per vedere alla televisione – sono strumenti di un complotto giudaico-massonico per far diventare atei o ebrei i nostri figli pensereste a uno scherzo di dubbio gusto. Se quel qualcuno fosse un fondamentalista islamico, prestereste un poco più di attenzione, ma lo ascrivereste immediatamente alla frangia estrema e patologica del fondamentalismo.
Purtroppo, le cose stanno diversamente. Non qualche frangia di burloni ma il governo dell’Arabia Saudita aveva vietato i Pokémon nel 2001. Ora una lunga fatwa dello shaykh Yusuf al-Qaradawi, datata 30 dicembre 2003 e disponibile anche in inglese, ci dà, per così dire, le motivazioni della sentenza saudita del 2001.
Si tratta di un estremista isolato? Niente affatto. L’11 gennaio 2004 al-Qaradawi ha rifiutato – non volendo “limitare la sua azione a uno specifico movimento” – l’offerta di diventare il nuovo leader dei Fratelli Musulmani egiziani, la “casa madre” del fondamentalismo musulmano internazionale. Esiliato da Nasser negli anni 1970, al-Qaradawi vive in Qatar dove è considerato il più autorevole dei predicatori che tuonano dalla rete televisiva al-Jazeera. A tutti gli effetti, al-Qaradawi deve essere considerato uno dei “capi supremi” (così lo definiscono i Fratelli Musulmani in un loro comunicato dell’11 gennaio) del fondamentalismo musulmano mondiale: e di quello maggioritario, non di quello estremista e bombarolo alla bin Laden. Non solo: nel mondo cattolico ai massimi livelli molti lo considerano un interlocutore indispensabile nel dialogo con l’islam. Il cardinale Martini e il vescovo Fitzgerald, attuale presidente del Pontificio Consiglio per il Dialogo Inter-Religioso, hanno pubblicamente dialogato con lui a Roma nel 2001.
Per questo, la fatwa di al-Qaradawi sui Pokémon è importante. E anche inquietante. Il predicatore afferma di considerare i cartoni giapponesi “un tema delicato” e di essersi consultato con “persone esperte tra i credenti”. I Pokémon sono condannati anzitutto perché – come sa ogni bambino italiano – “si evolvono”, cioè in determinate condizioni si trasformano in un personaggio con maggiori poteri. Attraverso questo espediente, assicura al-Qaradawi, “si instilla nelle giovani menti la teoria di Darwin”, tanto più che i personaggi lottano “in battaglie dove sopravvive chi si adatta meglio all’ambiente: un altro dei dogmi di Darwin”. Inoltre, il Corano vieta la rappresentazione di animali immaginari. I Pokémon sono anche protagonisti di un gioco di carte, e questi giochi sono vietati dalla legge islamica come “residuati della barbarie pre-islamica”. Sembrerebbe perfino che il predicatore abbia provato a giocare, perché lamenta che le regole sono “ingiuste” e non sempre vince il migliore. Ma il peggio sta altrove. Nei Pokémon si vedono ogni tanto “simboli il cui significato è ben noto a chi li diffonde, come la stella a sei punte, un emblema che ha a che fare con i sionisti e con i massoni e che è diventato il simbolo del canceroso e usurpatore Stato di Israele. Ci sono anche altri segni, come i triangoli, che fanno chiaro riferimento ai massoni, e simboli dell’ateismo e della religione giapponese”. “Nel lungo periodo” questi simboli non possono che traviare i bambini musulmani, ed è questo il loro scopo. È perfino possibile che certe frasi giapponesi dette velocemente nei cartoni animati significhino “Sono un ebreo” o “Diventa ebreo”: ma la questione è “controversa” e al-Qaradawi non lo afferma con sicurezza. 

I Fratelli Musulmani sono un movimento che conta decine di migliaia di adepti. Per esempio, i principali dirigenti della più grande e rappresentativa organizzazione islamica italiana, l’Unione delle Comunità ed Organizzazione Islamiche d’Italia (UCOII), fanno riferimento ai Fratelli Musulmani. Gli ascoltatori delle prediche televisive di Yusuf al-Qaradawi sono milioni, e si tratta di una delle voci più autorevoli del mondo islamico contemporaneo in assoluto. Che veda nei Pokémon propaganda darwinista, e che non gli piaccia il relativo gioco di carte, potrebbe anche fare sorridere. Che si immagini così facilmente complotti giudeo-massonici evoca invece scenari assai più sinistri.

Gli scienziati hanno creato un aereo simile a una nave di Star Trek che vola usando “propulsori ionici” e senza carburante




Gli scienziati hanno compiuto un passo importante verso la creazione di un aereo del futuro, un aereo alimentato da un motore ionico piuttosto che utilizzare parti mobili e carburante come gli aerei convenzionali.
In un articolo pubblicato su Nature, un team guidato da Steven Barrett del Massachusetts Institute of Technology (MIT) ha descritto come hanno creato un cosiddetto aereo elettroaodinamico, che utilizza la propulsione a stato solido, ovvero senza eliche o motori a reazione con combustibile spendibile.
“Il futuro del volo non dovrebbe essere quello delle eliche e delle turbine”, dice Barrett nel video qui sotto. “[It] dovrebbe essere più simile a quello che vedi in Star Trek, con una sorta di bagliore blu e qualcosa che silenziosamente scivola nell’aria.”
Questa scoperta non è stata possibile prima perché la nostra tecnologia semplicemente non era abbastanza avanzata. Già nel 1921, gli scienziati non hanno avuto successo nel cercare di sviluppare qualcosa di simile, una volta scambiata per tecnologia antigravitazionale . Ma ora il team dice che i progressi tecnologici chiave hanno permesso che ciò accadesse.
Un time-lapse dell’aereo in volo. MIT
Nei loro test dal 2016 al 2018, hanno creato un aeromobile con un’apertura alare di 5 metri che pesava 2,45 chilogrammi. Ha un numero di elettrodi sottili che attraversano le sue ali, e nella parte anteriore di questi ci sono fili sottili, mentre nella parte posteriore c’è un profilo aerodinamico – una superficie curva per produrre l’ascensore, come su un’ala di un aereo normale.

I fili sottili nella parte anteriore sono caricati a 20.000 volt positivi, mentre il profilo aerodinamico sul retro è caricato a 20.000 volt negativi, creando un forte campo elettrico. Nella parte anteriore, gli elettroni vengono rimossi dalle molecole di azoto nell’aria per produrre ioni. E mentre questi accelerano verso la parte posteriore, producono un vento ionico, che dà spinta al piano.
“L’idea di base è che se ionizzi aria, il che significa rimuovere un elettrone da esso, puoi accelerare l’aria con un campo elettrico”, ha detto Barrett a IFLScience. “Come la forza che ottieni se ti pulisci un palloncino sulla testa.”
Nel corso di 10 voli di prova, l’aereo è riuscito a volare per circa 60 metri  in circa 12 secondi in una palestra che il team ha assunto per utilizzare, con un’efficienza di spinta di circa il 2,6%. Ma con l’aumentare della velocità, l’efficienza del sistema aumenta, proprio come in un aereo normale. In teoria, a 1.080 chilometri all’ora, più veloce di un aereo passeggeri, è efficiente al 50%.
La tecnica è simile ai motori ionici che vengono utilizzati in alcune astronavi per viaggiare nello spazio. “Ci sono alcune somiglianze significative”, ha detto Barrett. Tuttavia, tali veicoli spaziali si basano sulla ionizzazione di un combustibile – come il gas xeno – per produrre spinta. L’aereo sviluppato dal team del MIT non richiede propellente, ma fa affidamento solo sui cavi sottili e su una batteria al litio ricaricabile.
Al momento la tecnologia è limitata, e l’aereo è molto più di un prototipo. Ma le possibilità future sono eccitanti. Nel breve termine, questo sistema di spinta potrebbe essere utilizzato per alimentare piccoli droni, rendendoli quasi silenziosi in quanto non avrebbero alcuna elica come i normali droni.
“Non so ancora se vedrai presto grandi aerei trasportare persone, ma ovviamente sarei molto emozionato se fosse così”, ha detto Barrett nel video.
I test sull’aereo proseguono, con la squadra  in grado di far girare l’aereo in aria con un telecomando piuttosto che volare in linea retta. Andando avanti, vogliono provare a rimuovere i filamenti che pendono dall’aereo, con altri test da seguire nei prossimi anni.
Alla fine del loro lavoro, il team confronta la durata del volo dell’aereo (12 secondi) con quella dei fratelli Wright a Kitty Hawk, nel North Carolina nel 1904 (11 secondi), il primo volo più pesante del mondo, sebbene quello includeva un pilota.
Anche se questo volo non è forse della stessa entità, alcune delle possibilità future sono certamente eccitanti. “È possibile pilotare aerei che sono a stato solido, e lo abbiamo dimostrato per la prima volta”, ha detto Barrett.

La Russia schiera 500 aerei da combattimento lungo il fronte ucraino

Man mano che gli eventi si acuiscono, la Russia schiera circa 500 aerei da combattimento tattici lungo il confine coll’Ucraina. L’annunciava il rappresentante del Dipartimento della Difesa del Ministero della Difesa dell’Ucraina Vadim Skibitskij. “Oggi, circa 500 velivoli da combattimento dell’aviazione tattica e 340 elicotteri dell’aviazione dell’esercito si sono concentrati lungo i confini dell’Ucraina”, diceva Skibitskij, notando che la Russia costruisce un gruppo aereo delle Forze Aerospaziali della Federazione russa vicino al confine ucraino. L’Ucraina ha sempre più militarizzato la zona del cessate il fuoco che la separa dalle ex-regioni di Lugansk e Donbas. Tale militarizzazione viola l’accordo di pace messo a punto dal Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite e monitorato dall’OSCE. Dal 2013, la Federazione Russa ammoderna e ripristina la rete di aerodromi lungo il confine ucraino-russo, della flotta di aerei da combattimento, compresi quelli nuovi, e amplia la potenza aerea militare lungo il confine. Questo avviene da quando le tensioni sono al culmine per tre anni tra Russia e Ucraina. Attualmente, la legge marziale viene considerata in Ucraina, che ha inoltre posto le sue forze armate in massima allerta, in seguito a una scaramuccia tra navi militari russe e ucraine.
Secondo Skibitskij, gli equipaggi degli aerei da combattimento e tattici sono direttamente coinvolti nei combattimenti in Siria. “Questo indica che gli equipaggi di questi aerei sono pronti per l’impiego dell’esercito e dell’aviazione tattica e, in alcuni casi, dell’aviazione delle forze aerospaziali a lungo raggio della Federazione Russa contro il nostro Stato”, sottolineava. Il raggio di combattimento degli aeromobili dispiegati lungo il confine, secondo Skibitskij, consente di coprire l’intero territorio ucraino. Inoltre, lungo il confine ci sono 25 gruppi tattici della Federazione Russa, in grado di eseguire operazioni sul territorio ucraino.




Rivolte e guerre civili, l'Europa si prepara...

HANNO AFFAMATO L'EUROPA INTERA, ADESSO HANNO PAURA DELLE RIVOLTE E PENSANO A COME DIFENDERSI. CRIMINALI E IPOCRITI!!  



Miseria, incertezze, paure. L’ Europa del futuro potrebbe essere questo e molto altro secondo le autorità tedesche che hanno varato la costruzione di un Centro “Crowd Riot Control”, che si occuperà di mantenere ordine e pace civile in un contesto ipotetico di guerriglia urbana. 
Povertà, guerre civili, disoccupazione e miseria. Potrebbe essere questo un futuro nemmeno troppo remoto per l’Europa, o almeno potrebbe essere questo uno degli scenari possibili se le cose non cambieranno. Di questo non sono certi solamente isolati individui che pensano da tempo al peggio, ma anche gli analisti delle forze di sicurezza dei vari Stati, che avrebbero già preso in considerazione per il futuro scenari di guerriglia urbana. A questa eventualità si sta preparando la Germania, che in gran segreto ha deciso secondo diversi siti di informazione di avviare la costruzione di un Centro denominato ”Crowd Riot Control”, ovvero l’insieme di operazioni volte a mantenere l’ordine e la pace civile. Tale centro dovrebbe sorgere al fianco di una città fantasma munita di oltre 500 edifici per un budget superiore ai 100 milioni di euro. A rivelarlo è stata la rivista internazionale Current Concerns, che cita una lettera confidenziale ottenuta dalla Svizzera. http://www.currentconcerns.ch/index.php?id=1941.
In sostanza quindi nei prossimi mesi l’esercito tedesco potrebbe avviare la costruzione su una superficie di circa 232 chilometri quadrati del più grande centro di esercitazioni d’Europa per la lotta contro le rivolte. I centri di questo tipo dovrebbero regolare tutto l’insieme delle operazioni volte a mantenere l’ordine in condizioni di guerriglia urbana e di disastro sociale. L’obiettivo sarebbe in sostanza quello di avere forze di polizia in grado di agire in caso di sollevazioni popolari. Al fine di rendere realistico il progetto i tedeschi starebbero anche costruendo nei pressi del centro una città fantasma di oltre 500 edifici. Il progetto comprenderà degli stabilimenti industriali, il collegamento a una autostrada fittizia e un aeroporto con 1.700 metri di piste su prato. A gestire la costruzione ci penserù la Bundeswehr, l’esercito tedesco, ha cominciato i lavori della città fantasma sul finire del 2012. La cosa preoccupante è che l’esercito tedesco e molti altri eserciti si preparano ormai da tempo a fronteggiare scenari di guerriglia urbana, fatto questo che implica che sono molti i governi a immaginare un futuro di questo tipo. Insomma scenari molto simili a quelli che abbiamo imparato a conoscere nel recente passato in Medio Oriente e Nord Africa. 

Scene da finimondo in Nuova Zelanda.Spiaggiate centinaia di balene pilota

Circa 145 balene pilota sono morte in uno spiaggiamento di massa in un punto remoto di una piccola isola neozelandese. Lo hanno annunciato questo lunedì le autorità.


Un escursionista ha scoperto il tragico accaduto lo scorso sabato sull'Isola di Stewart, a 30 km dalla costa sud dell'isola meridionale.

Metà delle balene erano già morte, a causa della condizione delle altre ancora in vita e alla localizzazione remota e di difficile accesso, si è presa la decisione di sottoporle ad eutanasia.



https://terrarealtime.blogspot.com/2018/11/scena-da-finimondo-in-nuova.html

Sion si dimostra oggettivamente incapace di imparare dai suoi errori, e vi persevera con diabolica pertinacia!



Il comandante della trecentesima brigata di fanteria del regime ebraico di occupazione della Palestina ha chiesto ai dirigenti di Tel Aviv di ricorrere alla politica di "uccisioni mirate", sostenendo che l'assassinio del segretario generale di Hezbollah infliggerà un colpo fatale al movimento di resistenza libanese.


I sionisti pensavano di avere "decapitato Hezbollah" anche quando assassinarono il suo predecessore, Abbas Musawi. Quando a Musawi successe Nasrallah, che ha reso Hezbollah il partito armato più forte del mondo, superiore in forza militare a centinaia di eserciti 'regolari' del pianeta, recriminazioni e pentimenti si sono sprecati.

Il Colonnello Roy Levy, in un articolo pubblicato sulla rivista Maarakhot, affiliata all'esercito dei vigliacchi che bombardano Gaza e fanno il tiro a segno sulla sua popolazione inerme, ha scritto che devono essere eseguite "uccisioni mirate" e che Sayyed Hassan Nasrallah dovrebbe essere ucciso da squadre di commando sostenute dall'aviazione, riporta il sito web in lingua ebraica 'Walla'.


"La sua personalità e l'esperienza militare lo hanno trasformato in un centro di gravità. Tutta la sua organizzazione - dai comandanti più anziani ai soldati di basso rango - e quindi lo spirito combattivo del nemico sarà danneggiata una volta preso di mira ", ha scritto Levy.

Apparentemente i sionisti sono incapaci di imparare dalle lezioni del passato, infatti in ogni epoca ripetono gli errori e l'arroganza che li hanno resi invisi e odiati ovunque.

Egli quindi raccomanda operazioni militari israeliane nel profondo Libano, affermando che le offensive avrebbero molti vantaggi nonostante i rischi associati a loro.

Ricordiamo che pochi giorni fa i sionisti non sono riusciti a compiere correttamente un'operazione di infiltrazione ed assassinio a Gaza, nonostante il fatto che il livello di addestramento e preparazione delle milizie della Resistenza palestinese ivi presenti sia di numerosi ordini di grandezza inferiore a quello di Hezbollah.

Il comandante militare israeliano ha anche chiesto "un corretto posizionamento delle unità di combattimento da combattimento con lo scopo di soggiogare il nemico".

Il senso di quest'ultima affermazione è totalmente oscuro.

Il 28 novembre 2017, il portavoce principale dell'esercito israeliano ha detto che Nasrallah sarebbe un bersaglio per l'assassinio in ogni guerra tra Israele e Hezbollah.

Smettere di sostenere la schiavitù minorile evitando queste 7 aziende


Chi non ama il cioccolato? In effetti, il cittadino medio europeo mangia oltre i 10 chili di cioccolato ogni anno. Ma c’è un aspetto negativo di questo dolce al di là degli ingredienti semplicemente discutibili.

Molti di noi acquistano il cioccolato senza pensare a chi lo ha fatto, e questo è un problema, dal momento che una serie di grandi aziende sono state accusate di usare la schiavitù infantile per fornirvi l’amato cioccolato.

Lo scorso settembre, una causa è stata presentata con un elenco di aziende che comprende Hershey, Mars e Nestle, sostenendo che le aziende stanno ingannando i propri consumatori perché finanziano il lavoro degli schiavi bambini in Africa occidentale.


È stato motivo di preoccupazione nel settore del cioccolato negli ultimi 15 anni. Il cacao è l’ingrediente principale nel cioccolato, e la maggior parte arriva dall’Africa occidentale, con i due maggiori produttori, la Costa d’Avorio e il Ghana, che rappresentano circa il 60 per cento della fornitura del cacao mondiale.


Molte aziende si affidano quasi esclusivamente all’Africa occidentale per il loro approvvigionamento di cacao, ma la maggior parte del cacao viene prodotto in piccole aziende agricole da parte di agricoltori che soffrono di povertà. Questi estremi spesso sfociano nel lavoro minorile. Già nel 2001, l’industria del cioccolato si è impegnata per porre fine alle pratiche in Costa d’Avorio e Ghana entro il 2005, ma questo termine è stato più volte rinviato. Ora, la speranza è quella di eliminarlo entro il 2020 .

Per capire perché questo è così importante, è necessario guardare al di là del denaro e al di là del cioccolato. È necessario prendere coscienza di ciò che sta accadendo a questi bambini, le condizioni di questi bambini non sono di certo delle migliori, intrappolati in fattorie isolate in cui lavorano per 80/100 ore ogni settimana. Spesso vengono picchiati con pugni, cinture e fruste varie, secondo i bambini liberati che hanno parlato in proposito nel film Schiavitù: Un indagine globale. “Le percosse erano una parte della mia vita”, ha spiegato il bambino schiavo liberato Aly Diabate . “Ogni volta che ti carichi di sacchetti (di semi di cacao) e cadi nessuno ti aiuta. Ti devi rialzare e via di nuovo, o sono problemi”.

Se vuoi evitare di sostenere la schiavitù dei bambini, (se hai una coscienza) si devono evitare queste società di cioccolato:
Hershey
Mars
Nestlè
ADM Cocoa
Godiva
Fowler’s Chocolate
Kraft

A queste aziende (che tra l’altro sono importanti e grandi multinazionali) non importa poi tanto della schiavitù, visto che gli conviene economicamente, infatti molte altre aziende, anche se non grandi come le 7 citate, hanno fatto una priorità nell’evitare di trarre profitto dalla sofferenza del lavoro minorile.

La scioccante documentario del 2000 intitolato Schiavitù: Un'indagine globale, espone il profondo e oscuro collegamento del settore del cioccolato e i bambini schiavi. The Guardian parlando dei 19 bambini liberati dalla schiavitù dalle autorità ivoriane, ha riferito che i bambini lavorano dall’alba al tramonto tutti i giorni, chiusi in un capannone di notte, hanno una tazza di latta in cui fare i bisogni, vengono anche legati e di routine picchiati. Migliaia di bambini vengono acquistati dai loro genitori in paesi come il Mali, il Burkina Faso, il Togo e per una miseria, o in alcuni casi addirittura rubati, e poi spediti in Costa d’Avorio, dove vengono ridotti in schiavitù nelle piantagioni di cacao. E poi c’è in occidente chi si ingrassa grazie a questo….

Tutti i Paesi del mondo hanno un debito pubblico. Ma verso chi? Se tutti sono debitori, chi è il creditore?




di Fabio Conditi per Come Don Chisciotte
Ci siamo talmente abituati alla crisi economica, che facciamo fatica ad immaginare che possa esistere una società che non ne sia caratterizzata.
Sono anni che ci ripetono che il debito pubblico è insostenibile e che dobbiamo seguitare con politiche di austerity perchè in questo modo riusciremo a risolvere il problema : ma nonostante i grandi sacrifici a cui ci sottoponiamo, la situazione invece che migliorare, peggiora.
Tutti gli Stati del mondo sono indebitati, per una cifra complessiva che supera i 200.000 mld di euro, e questo dovrebbe insospettirci: come mai siamo “tutti” indebitati, a chi dobbiamo tutti questi soldi ?
Ovviamente non ad una altro pianeta, ma ai mercati finanziari, visto che è lì che i Titoli di Stato vengono collocati per essere acquistati da una piccolissima percentuale della popolazione mondiale, principalmente costituita da operatori del mondo finanziario.
Lo Stato italiano, se ha bisogno di denaro, anziché crearlo, è costretto a reperirlo sui mercati finanziari, aumentando continuamente il debito pubblico.
Ma lo Stato è anche il titolare della sovranità monetaria, perché da secoli emette la propria moneta con la propria effige e le conferisce valore attraverso l’imposizione del valore legale e l’obbligo di utilizzarla per pagare le tasse.
Quindi è lo Stato che dà valore al denaro, perché per averlo allora lo prende in prestito ?
In fondo, se ci pensiamo bene, all’origine di tutti i problemi che abbiamo attualmente, c’è sempre una mancanza di denaro che impedisce la risoluzione del problema stesso.
Nonostante gli aumenti delle tasse, le riduzioni della spesa pubblica, le privatizzazioni continue, lo Stato ha sempre problemi economici per i quali non può attuare politiche economiche a favore dei suoi cittadini.
Diceva Ezra Pound: “Uno Stato che non ha il denaro per costruire un ospedale, è come un ingegnere che non ha i chilometri per costruire una strada”.
Ma allora chi crea il denaro e come lo usa ?
Attualmente in Italia, nel nostro sistema economico noi utilizziamo tre tipi di moneta :
– monete metalliche coniate dallo Stato, pari allo 0,3% del totale che usiamo;
– banconote emesse dalla BCE, pari al 6,7% del totale che usiamo;
– moneta bancaria creata dalle banche, pari al 93% del totale che usiamo.
Trascurando i contanti, che costituiscono solo il 7% del denaro totale che usiamo, in realtà la maggior parte del denaro che usiamo è creato dal nulla dalle banche quando fanno prestiti.
E’ la cifra che è scritta nei nostri conti correnti bancari, che ci permette con bonifici, assegni, carte di credito e bancomat, di pagare qualsiasi bene o servizi di cui abbiamo bisogno.
Senza voler approfondire il sistema che utilizzano per creare e gestire questo denaro, per capirne la reale natura, è necessario analizzare l’art.1834 del c.c. che definisce i depositi nelle banche, che dice testualmente : “Nei depositi di una somma di danaro presso una banca, questa ne acquista la proprietà ed è obbligata a restituirla nella stessa specie monetaria, …, a richiesta del depositante“.
In definitiva, la cifra scritta sul nostro conto corrente bancario, rappresenta una promessa della banca, che si obbliga a restituirci quella cifra in contanti, se e quando glieli richiederemo.

Come ad esempio quando andiamo in uno sportello bancomat e preleviamo un certo quantitativo di contanti, riducendo corrispondentemente il saldo del nostro c/c.
Quello che voglio evidenziare, è che la maggior parte del denaro che usiamo, di cui ha bisogno sia lo Stato che noi aziende e cittadini, viene creato dal sistema bancario attraverso il prestito.
Anche la banconote, inizialmente create dalla BCE, non vengono messe in circolazione direttamente nel sistema economico, ma date solo alle banche, che poi ce le forniscono esclusivamente attraverso i prestiti.
Quindi tutto il denaro che usiamo sia noi che lo Stato, proviene dal sistema bancario e viene messo in circolazione solo attraverso una prestito iniziale, che alla scadenza deve essere restituito, per poi essere sostituito da altro denaro creato con un nuovo prestito.
Le conseguenze di un sistema monetario così congegnato sono:
– se le banche smettessero di fare prestiti, tutta la moneta in circolazione sparirebbe;
– su tutta la moneta che usiamo, qualcuno sta pagando continuamente un interesse.
Questo significa che sia noi che lo Stato, avendo bisogno di denaro per far girare la nostra economia reale, abbiamo la necessità di mantenere in vita un debito pubblico e privato sul quale paghiamo continuamente un interesse, e che per questo è matematicamente inestinguibile.
Supponiamo l’Italia sia un’isola, nella quale tutto il denaro utilizzato proviene da una sola banca che è l’unica in grado di crearlo, ma lo fornisce solamente prestandolo ad un tasso di interesse pari al 10%.
Il 1° anno ne crea e ne presta 100 mln di euro, ma alla fine dell’anno dovrebbe chiedere indietro i 100 mln di euro di denaro prestato maggiorati di 10 mln di euro di interessi.
Ma è matematicamente impossibile la restituzione 110 mln di euro, perché ne esistono solo 100. Inoltre l’economia seguita ad aver bisogno anche il 2° anno di 100 mln di euro, per cui la soluzione praticata è quella di lasciarli in circolazione, portando il debito a 110 mld di euro e pagando 11 mln di euro di interessi. Ma il 3° anno si ripresenta lo stesso problema, non ci sono 121 mln di euro da restituire, per cui il debito diventa 121 mln di euro e gli interessi da pagare 12,1 mln di euro. Andando avanti di questo passo il debito aumenta sempre di più in modo esponenziale, per cui dopo soli 25 anni ha superato i 1.000 mln di euro e gli interessi da pagare ogni anno sono maggiori dei 100 mln di euro di moneta in circolazione !
Un sistema economico basato su una moneta creata quasi esclusivamente dal sistema bancario ed immessa in circolazione solo attraverso il prestito gravato da interesse, non è sostenibile e provoca continuamente le situazioni di crisi economica che stiamo sperimentando sulla nostra pelle.
L’unica soluzione per interrompere questa follia, è immaginare un altro sistema monetario che non sia basato sul debito perché il denaro viene immesso nell’economia in un altro modo.
I meccanismi che attualmente regolano la creazione del denaro, arricchiscono pochi privilegiati a discapito di tutti gli altri, senza che i governi democraticamente eletti possano controllare o modificare il processo.
Proprio perchè la moneta è alla base di tutto, occorre prima di tutto riformare radicalmente il sistema monetario per risolvere o attenuare molti dei problemi di ingiustizia sociale della società moderna.
Dobbiamo immaginare un sistema monetario che:
– sia a vantaggio della società, e non di grandi banche e istituti finanziari;
– sia sottoposto a un controllo democratico dei cittadini;
– funzioni in modo più semplice e trasparente;
– sia più stabile e meno incline a bolle speculative e crisi finanziarie.
E’ possibile ottenere tutto ciò, e in modo semplice e non violento.

Nei prossimi articoli vedremo come.
Per approfondimenti visita il sito www.monetapositiva.it