mercoledì 14 novembre 2018

L’uso della fibra di canapa per produrre carta risale a più di 2mila anni fa, eppure l’umanità continua ad abbattere alberi e ad inquinare l’ambiente.

carta di canapa

Lo sapevi che con la canapa è possibile produrre carta? Non servono tecnologie avanzate per farlo in quanto l’uso della fibra di canapa per produrre carta risale a più di 2mila anni fa.

Le prime copie della Bibbia stampata da Gutenberg furono prodotte con questo tipo di carta e gli originali delle Costituzioni americana (1776) e francese (1791) sono scritte su carta di canapa. Il motivo per cui i nostri avi producevano carta con la canapa risiede nel fatto che tale produzione non richiede un processo elaborato in quanto questo prodotto è quasi totalmente privo di additivi chimici.  Basti pensare che per fare la carta normale occorrono l’80% prodotti chimici ed il 20% cellulosa. Per la carta da canapa il contrario: l’80% cellulosa ed il 20% prodotti chimici. Ciò accade perchè la fibra e il legno della canapa sono già di colore bianco compresa carta che ne deriva , mentre per sbiancare e trattare la carta ottenuta della fibra di legno, all’ origine molto scura, è necessario l’utilizzo di prodotti chimici dannosi per l’ambiente. Ma non è finita quì! La canapa anche se è una pianta molto più piccola rispetto agli alberi utilizzati per fare la carta, produce molta più cellulosa: un ettaro di canapa produce, in pochi mesi, la stessa cellulosa prodotta da 4 ettari di foresta in decenni. Un’ alternativa totalmente sostenibile in quanto darebbe un notevole taglio alle deforestazioni in atto in tutto il mondo per produrre questo bene ormai considerato quasi primario nei nostri giorni.


I benefici per l’ambiente nell’ utilizzo della carta di canapa

Di seguito elenchiamo i benefici che il nostro pianeta trarrebbe dall’ utilizzo della carta di canapa:
  • La deforestazione, che sta compromettendo il patrimonio forestale mondiale avrebbe un notevole arresto in quanto non si utilizzerebbero più alberi per produrre carta.
  • Potremmo produrre molta più carta utilizzando sempre gli stessi terreni in quanto la canapa è una pianta annuale proprio come molti ortaggi. Per quanto riguarda gli alberi invece bisogna aspettare almeno 10 anni per farne ricrescere uno, quindi si è costretti sempre di più a deforestare e desertificare nuove zone.
  • Si frenerebbe il dissesto idrogeologico in quanto si taglierebbero meno alberi. I terreni sono esposti al rischio del dilavamento senza la forza delle radici a tenerli coesi
  • Si limiterebbe l’innalzamento delle concentrazioni di CO2 .
  • Si limiterebbe l’inquinamento provocato dai mezzi necessari a trasportare i tronchi tagliati alle cartiere (navi, treni e soprattutto camion).

Come si produce la carta di canapa

Con la stoppa della canapa si può fabbricare una carta di alta qualità, sottile e resistente.
Una volta estratta la fibra tessile o dopo aver raccolto i semi, rimangono la stoppa più la parte legnosa o canapulo, altre importanti materie prime. Con le corte fibre cellulosiche del legno si può produrre, invece, una carta di uso più comune, come la carta di giornale, i cartoni ecc.

Il film Geo-storm diventa realtà! La Cina manipolerà il clima usando i satelliti World Climate Control Plan

Il film Geo-storm diventa realtà! La Cina manipolerà il clima usando i satelliti World Climate Control Plan

Tutto sembra indicare che la Cina ha lanciato una proposta piuttosto innovativa ma strana, riguardo il controllo del clima sulla Terra. Il suo progetto consiste nel riuscire a spostare le nuvole di migliaia di chilometri per portare l’acqua piovana in aree dove non piove.
Un totale di sei satelliti sarà responsabile di questo, (sistemi satellitari Tianhe) e funzioneranno rilevando le nubi che sono piene di acqua e possono creare un corridoio atmosferico che si muoverà verso le regioni più aride.
La Cina vuole cambiare la zona settentrionale asciutta e portare le piogge che cosi impregnano il sud di quel settore. Lo sviluppo di questa tecnologia è stato sviluppato dalla Space Flight Technology Academy di Shanghai. Questo ambizioso progetto sarebbe pronto per il lancio nel 2020.
In questo momento scienziati e ricercatori lavorano sodo per applicare le tecniche di modifica del clima per guidare le nuvole a nord, l’idea finale sarebbe quella di controllare il clima da lontano.
Ma gli scienziati non hanno voluto rivelare il segreto di come creeranno i corridoi d’aria per spingere le nuvole. Tuttavia questa non è stata la prima volta che la Cina cerca di manipolare il clima, ricordiamo che nel 2008 i cinesi hanno creato nuvole con ioduro d’argento per assicurarsi che piovesse lontano dai Giochi Olimpici di Pechino.
La preoccupazione di alcuni riguardo a questa manipolazione satellitare del clima, è che potrebbe essere usata come arma contro altre nazioni. Potrebbe essere l’inizio di un’arma simile a quella del film Geostorm?

X FILE. THE TRUTH IS OUT THERE!

IN OHIO USA, STRANI BAGLIORI ILLUMINANO LA NOTTE COME IL GIORNO. DI COSA SI TRATTA?



Enorme UFO viene avvistato nei cieli di Göteborg, Svezia

Enorme UFO viene avvistato nei cieli di Göteborg, Svezia
Un enorme oggetto volante è stato avvistato nel cielo di Göteborg, in Svezia. I testimoni dell’UFO hanno filmato l’oggetto che lentamente si spostava sulla città.
La forma dell’UFO è simile a un famigerato dispositivo tecnologico scientifico nazista top secret, chiamato “Die Glocke”, un dispositivo realizzato con un metallo duro e pesante “di circa 2,7 metri di larghezza e 3,7 a 4,6 metri di altezza, con una forma simile a quello di una grande campana.
L’UFO avvistato sopra Göteborg, durante il suo sorvolo a bassa quota, non emette nessun suono e sembra cambiare forma
Alcuni ricercatori hanno persino detto che l’UFO di Göteborg possiede la forma a campana dell’UFO che si è schiantato a Kecksburg, in Pennsylvania, il 9 dicembre 1965. All’epoca dei fatti, le autorità governative avevano rapidamente confiscato l’oggetto e al pubblico era stato detto che lo schianto dell’UFO non era mai avvenuto nonostante una grande quantità di testimoni.
  Di seguito l’intrigante filmato dell’UFO di Göteborg, commentato e analizzato dal ricercatore Tyler Glockner, produttore di Secureteam 10.


Piloti di aerei di linea riferiscono di aver avvistato molti UFO sulla Kerry Coast in Irlanda!

Venerdì 9 Novembre 2018, l’autorità dell’aviazione irlandese ha avviato un’indagine sull’avvistamento di una flotta di oggetti volanti non identificati (UFOs) segnalato da diversi aerei sulla costa sud-ovest dell’Irlanda. Come riportato dal quotidiano inglese Independent, intorno 06:47 del 9 novembre, il pilota di un volo British Airways, Speedbird94, ha contattato il controllo del traffico aereo di Shannon (ATC) per chiedere se stavano conducendo esercitazioni militari nello spazio aereo, dato che alcuni oggetti luminosi non identificati avevano superato il suo Boeing 787.
L’ATC di Shannon ha quindi chiesto se i piloti sapessero in che direzione si muovevano gli oggetti. Alcuni passeggeri dei voli di linea coinvolti nell’avvistamento, hanno fotografato i misteriosi oggetti (vedi foto sotto).
Il controllo del traffico aereo ha detto che non c’erano esercitazioni militari e che non c’era nulla di insolito sul radar. Il pilota ha risposto: “OK. Ma quell’oggetto si muoveva così velocemente… “Il controllore allora chiese:” si trovava accanto a te? “l’UFO è salito lungo il lato sinistro dell’aereo, poi rapidamente ha virato verso nord “, ha dichiarato il pilota della British Airways.
Il pilota ha detto che era “una luce molto brillante” che “è scomparsa ad altissima velocità”. Un pilota di un Boeing 747 della Virgin Airlines si unì alla conversazione e disse che c’erano “più oggetti che seguivano lo stesso tipo di traiettoria”. L’ATC di Shannon ha chiesto se i piloti sapessero in quale direzione si dirigevano gli oggetti.

Il pilota della Virgin Airlines ha detto che era nella sua posizione “ore 11” con “due luci brillanti verso destra”, che poi si è allontanato a velocità sostenuta. L’Irish Aviation Authority ha avviato un’indagine sull’avvistamento. Anche alcuni cittadini irlandesi il giorno 9 Novembre, hanno registrato oggetti luminosi non identificati. Di seguito la conversazione tra i piloti e L’ATC, controllo del traffico aereo, dove dichiarano di avwer avvistato gli UFO.



LA PAROLA DI DIO

La Parola in rete

Isaia 54

L'avvenire glorioso d'Israele
(Ga 4:22-27Is 49:14-23)(Gr 29:10-14; 32:36-42)
1 «Esulta, o sterile, tu che non partorivi!
Da' in grida di gioia e rallègrati, tu che non provavi doglie di parto!
Poiché i figli dell'abbandonata saranno più numerosi
dei figli di colei che ha marito», dice il SIGNORE.
2 «Allarga il luogo della tua tenda,
si spieghino i teli della tua abitazione,
senza risparmio;
allunga i tuoi cordami,
rafforza i tuoi picchetti!
3 Poiché ti spanderai a destra e a sinistra;
la tua discendenza possederà le nazioni
e popolerà le città deserte.
4 Non temere, perché tu non sarai più confusa;
non avere vergogna, perché non dovrai più arrossire;
ma dimenticherai la vergogna della tua giovinezza,
non ricorderai più l'infamia della tua vedovanza.
5 Poiché il tuo creatore è il tuo sposo;
il suo nome è: il SIGNORE degli eserciti;
il tuo redentore è il Santo d'Israele,
che sarà chiamato Dio di tutta la terra.
6 Poiché il SIGNORE ti richiama come una donna abbandonata,
il cui spirito è afflitto,
come la sposa della giovinezza, che è stata ripudiata», dice il tuo Dio.
7 «Per un breve istante io ti ho abbandonata,
ma con immensa compassione io ti raccoglierò.
8 In un eccesso d'ira, ti ho per un momento nascosto la mia faccia,
ma con un amore eterno io avrò pietà di te»,
dice il SIGNORE, il tuo Redentore.
9 «Avverrà per me come delle acque di Noè;
poiché, come giurai che le acque di Noè non si sarebbero più sparse sopra la terra,
così io giuro di non irritarmi più contro di te,
di non minacciarti più.
10 Anche se i monti si allontanassero
e i colli fossero rimossi,
l'amore mio non si allontanerà da te,
né il mio patto di pace sarà rimosso»,
dice il SIGNORE, che ha pietà di te.
Is 60:17, ecc.; Ap 21:10, ecc.; Ro 8:31, 33, 37
11 «O afflitta, sbattuta dalla tempesta, sconsolata,
ecco, io incasserò le tue pietre nell'antimonio,
e ti fonderò sopra zaffiri.
12 Farò i tuoi merli di rubini,
le tue porte di carbonchi,
e tutto il tuo recinto di pietre preziose.
13 Tutti i tuoi figli saranno discepoli del SIGNORE
e grande sarà la pace dei tuoi figli.
14 Tu sarai stabilita fermamente mediante la giustizia;
sarai lontana dall'oppressione, perché non avrai niente da temere,
e dalla rovina, perché non si accosterà a te.
15 Ecco, potranno fare alleanze, ma senza di me.
Chiunque farà alleanza contro di te, cadrà davanti a te.
16 Ecco, io ho creato il fabbro; egli soffia nel fuoco sui carboni
e forgia uno strumento per il suo lavoro;
io pure ho creato il devastatore per distruggere.
17 Nessuna arma fabbricata contro di te riuscirà;
ogni lingua che sorgerà in giudizio contro di te,
tu la condannerai.
Questa è l'eredità dei servi del SIGNORE,
la giusta ricompensa che verrà loro da me»,
dice il SIGNORE.

1985 letture Riconoscere l’elettrosensibilità

L'ipersensibilità ai campi elettromagnetici può provocare numerosi disturbi. Ecco i principali sintomi con cui si manifesta.
Riconoscere l’elettrosensibilità. Elettrosmog
Come spiega l’Associazione italiana elettrosensibili, l’ipersensibilità ai campi elettromagnetici «è una delle molte manifestazioni biologico-sanitarie causate dall’esposizione ai campi elettromagnetici (Cem).
Nella maggior parte dei malati segni e sintomi sono simili, seppur di diverso livello di gravità, e regrediscono con l’allontanamento dai Cem per ripresentarsi immancabilmente a una successiva esposizione.
I sintomi più frequenti sono: cefalee, insonnia o sonno non ristoratore, debolezza e facile esauribilità fisica, riduzione della memoria e deficit di concentrazione, dolori localizzati o diffusi tipici di una sindrome simil-influenzale, eruzioni cutanee, disturbi uditivi, visivi e dell’equilibrio, alterazioni del tono dell’umore e del carattere, aggressività o apatia, sbalzi pressori che possono causare sanguinamenti nasali, palpitazioni cardiache che simulano uno stato d’ansia o inquietudine».

Econviene: nasce l’e-commerce di prodotti per il benessere “zero spreco”

Aldigiù srl è la start up, con sede a Udine e uffici operativi a Padova, nata alla fine del 2016 dalla “eco-idea” di quattro imprenditori che hanno dato vita a Econviene (www.econviene.it  ), il primo e-commerce in Italia di prodotti per la salute e il benessere della persona, portatore del messaggio forte e chiaro “Stop allo spreco”.

Non esiste una motivazione valida per gettare nel cestino confezioni di farmaci e para-farmaci prossimi alla scadenza o con “qualche difetto di forma”. Eppure, ogni anno in Italia milioni di prodotti venduti in farmacia e parafarmacia vengono distrutti: si tratta di uno spreco che ha inizio ai vertici della filiera produttiva e distributiva, per poi proseguire lungo tutto il suo percorso.
Le ragioni che determinano questo fenomeno sono di varia natura:
• confezione danneggiata, come piccoli difetti di stampa o packaging esterno leggermente rovinato;
• scadenza inferiore ai 6 mesi, di conseguenza le farmacie tendono a non ritirare più questi prodotti dalle aziende e dai grossisti;
• fine stock, ossia prodotti che gli operatori del settore farmaceutico (farmacie, grossisti o altro) hanno deciso di dismettere per motivi commerciali.
Il fenomeno, oltre a interessare i farmaci, si estende anche ai presidi medico-chirurgici (siringhe, protesi, mezzi diagnostici in vitro, sostanze chimiche ad azione disinfettante, disinfestante o insetto-repellente) e agli integratori alimentari, per coinvolgere infine il macro-settore dei prodotti di cosmesi e bellezza, d’igiene e cura della persona e dei prodotti per bambini.
Econviene parte proprio dalla considerazione che tutti questi prodotti non devono essere gettati, ma possono essere ancora utilizzati. Navigando su questo e-commerce si possono trovare integratori e cosmetici – non farmaci perché, in base alle normative vigenti, devono essere distribuiti attraverso specifici canali – a rischio di inutile distruzione (perché hanno scadenza ravvicinata, sono prodotti di fine stock o hanno il packaging danneggiato) cui è applicato uno sconto minimo del 50%.
Tutti i prodotti commercializzati da Econviene sono integri, conservati a norma di legge e non presentano alcun rischio per la salute: una scelta che abbina coscienza green e trasparenza verso il consumatore.
Il team di Econviene si presenta
Quattro gli imprenditori alla guida di Aldigiù srl, società proprietaria della piattaforma di e-commerce; di questi, tre hanno una lunga esperienza nel settore della distribuzione farmaceutica, con competenze fra loro complementari.
Cinquantanove anni, Direttore tecnico della società è Alberto Monico iscritto all’Ordine dei Farmacisti di Padova dal 1983 e amministratore dell’azienda Silvano Monico SpA, con sede a Padova, un fatturato di circa 30 milioni di Euro attraverso la logistica e la commercializzazione di prodotti farmaceutici e cosmetici in regime di concessione, rappresentanza e deposito.
Un lungo percorso professionale in ambito commerciale caratterizza il profilo di Diego Zancarini, prima nella GDO e quindi nel settore farmaceutico. Di marketing in ambito farmaceutico e cosmetico si occupa Giuliano Filippi, una laurea in economia e commercio, consulente di numerose realtà aziendali del settore.
Trentadue anni, Federico Zancarini ha una formazione informatica e si occupa di assistenza nel rapporto con la clientela per un’azienda del settore.
Perché nasce Econviene
In ogni snodo della filiera della distribuzione farmaceutica è presente il fenomeno negativo dello scarto di prodotto e, quindi, del suo spreco – spiega Giuliano Filippi – Tutto parte dall’eccessiva produzione da parte di chi sta a monte della filiera, ma è tutto il canale che poi se ne rende compartecipe, stretto com’è tra l’approssimarsi della data di scadenza del prodotto e la difficoltà a farlo pervenire in tempi utili al consumatore. Vi è poi l’aspetto della perfetta integrità del packaging”.
È alla luce di questo scenario e della crescita dell’e-commerce, come canale alternativo di vendita di beni di consumo che abbiamo deciso di costituire una start-up che si proponesse di trasformare un problema in un’opportunità – afferma Diego Zancarini - Non ci sono motivi per gettare un prodotto prima della scadenza o solo perché si presenta con una confezione danneggiata. È una questione di riduzione degli sprechi e, dunque, etica e ambientale, oltre che economica”.
Trasparenza nella comunicazione e garanzia della qualità del prodotto
Tutti i prodotti presenti e commercializzati attraverso il sito internet www.econviene.it provengono da fonti ufficiali, sono immagazzinati e conservati secondo le normative vigenti, sono perfettamente integri dal punto di vista delle proprietà chimico-fisiche e sono garantiti fino alla loro naturale scadenza, se correttamente conservati anche dall’utilizzatore finale. – spiega Alberto Monico – Ogni prodotto che commercializziamo viene controllato dal team di Econviene per garantire al consumatore il rispetto degli standard. Nel caso di confezione danneggiata, viene verificata l'integrità del prodotto all'interno e quindi applicato un sigillo di qualità. Allo stato attuale la normativa non ci permette la vendita di farmaci online, ma integratori e cosmetici rappresentano un segmento importante dello spreco in farmacia”.
I prodotti che trattiamo provengono da aziende e brand riconosciuti e qualificati – spiega ancora Giuliano Filippi – Quanto allo sconto, abbiamo voluto puntare sulla trasparenza totale nei confronti del consumatore finale. In particolare, accanto a una serie di prodotti con uno sconto fisso del 20% sul listino, applichiamo uno sconto minimo del 50% sui prodotti “Zero spreco”, con scadenza ravvicinata, o fine stock o con il packaging danneggiato. Acquistando questi prodotti, dunque, si risparmia, aiutando la natura”.
Il lancio dell’e-commerce e le aspettative a breve/medio termine
Dopo aver lavorato alcuni mesi alla realizzazione e allo sviluppo della piattaforma di e-commerce e aver ottimizzato la gestione dei flussi dei magazzini – di cui il principale sito si trova a Padova – alla fine dello scorso anno ha preso il via operativamente il progetto; un’iniziativa che ha anche beneficiato, per la sua promozione, del sostegno della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, nell’ambito del POR FESR 2014-2020. “Dopo una fase di sperimentazione, a maggio 2018, c’è stato il lancio vero e proprio del sito che oggi conta 12.600 utenti unici al mese: i mercati di riferimento sono al momento il Triveneto, seguito dalla Lombardia. L’obiettivo che ci siamo posti è di arrivare a un fatturato di circa 1,5 milioni di Euro, entro fine 2019”, conclude Giuliano Filippi.
Contatti
Econviene - www.econviene.it 
Aldigiù srl

«Agricoltura biodinamica, un convegno per la difesa della libertà»

Il presidente dell'Associazione nazionale per l'agricoltura biodinamica, Carlo Triarico, interviene stigmatizzando la condotta della senatrice Elena Cattaneo riguardo al convegno internazionale sulle pratiche agricole biodinamiche che si terrà al Politecnico di Milano dal 15 al 17 novembre. E 53 ricercatori scrivono al rettore del Politecnico per ribadire la necessità di libertà nella scienza.
Riportiamo l'intervento di Carlo Triarico, presidente dell'Associazione nazionale per l'agricoltura biodinamica, e la lettera di 53 ricercatori che hanno scritto al rettore del Politecnico di Milano in nome della libertà della scienza dopo i tentativi fatti per cancellare il convegno internazionale sull'agricoltura biodinamica che si tiene dal 15 al 17 novembre.

L'intervento di Carlo Triarico

«La senatrice Elena Cattaneo sta mettendo molto impegno per impedire la tenuta del più grande convegno internazionale di Agroecologia organizzato in Italia, convegno che porterà proprio a Milano i più importanti scienziati del modello ecologico di agricoltura e soprattutto i dati macroeconomici di indirizzo delle agenzie internazionali in base ai quali diversi paesi emergenti, persino Cina e Russia, stanno considerando le politiche agricole future. L’Italia, che già guarda a un modello sostenibile di agricoltura, potrebbe essere un attore UE chiave per intervenire sugli indirizzi della Politica Agricola Comune. Le scelte intorno alla nuova PAC destano attenzione e preoccupazione, anche di interessi esterni, nel caotico panorama internazionale.
Ai destinatari del mondo scientifico, cui la senatrice Cattaneo ha scritto pubblicamente per chiedere che sia impedita la tenuta del convegno “Innovazione e ricerca, alleanze per l’Agroecologia” organizzato dall’Associazione per l’Agricoltura Biodinamica (Milano, 15-17 novembre 2018)  , motivando ciò con una presunta antiscientificità dell’agricoltura biodinamica, certamente non è passato inosservato, che Elena Cattaneo usa come fonti a dimostrazione della sua richiesta stralci di frasi estratte da internet. La senatrice Cattaneo non adotta, come ci si aspetterebbe dalla scienziata Cattaneo, la letteratura scientifica accreditata, che ben più autorevolmente convincerebbe i suoi colleghi e il pubblico.
Avrebbe potuto utilizzare ai suoi scopi la letteratura scientifica mondiale consistente di molte decine di ricerche sulla biodinamica pubblicate da riviste sottoposte a peer rereview e l’ultima meta analisi che le ha valutate, pubblicata dalla Cambridge University press (Renewable Agriculture and Food Systems: 24(2); 146–154). Questa così evidenzia la consistenza scientifica della ricerca in biodinamica: “ una buona parte dei risultati della ricerca disponibile sottoposta a peer review, degli esperimenti in campo controllati, così come dei casi di studio, dimostra gli effetti dei preparati BD sulla resa, sulla qualità del suolo e sulla biodiversità. Inoltre i preparati BD manifestano un impatto ambientale positivo in termini di consumi energetici ed efficienza. Anche se il principio della meccanica di funzionamento in termini di scienze naturali alla base dei preparati biodinamici è ancora soggetto a ricerca. In più i metodi, che determinano la qualità basati su approcci olistici, stanno venendo sempre più investigati e riconosciuti. L’agricoltura BD si applica, come sì è manifestato in diverse pubblicazioni, ad avere un impatto positivo sul design del paesaggio agricolo. I dati riepilogati hanno dimostrato che sono necessarie ulteriori ricerche e quindi hanno incoraggiato nella direzione della comparazione e determinazione della qualità degli alimenti, della sicurezza alimentare, delle prestazioni ambientali (per es. le impronte) e degli effetti delle pratiche di coltivazione BD sugli animali da allevamento”.
Ci si chiede quindi, senza risposta, perché tanto impegno per far saltare un convegno. Proprio gli indirizzi dell’agricoltura italiana sono ormai sempre più ecologici e sostenibili, in sintonia col mondo agricolo. Questa direzione, che non sarà possibile fermare, è l’oggetto del convegno che si chiede di impedire. La letteratura scientifica e le tecnologie razionali a salvaguardia dell’ambiente e dell’alimentazione saranno analizzate nel convegno da scienziati di chiara fama. A queste concorrono l’agroecologia, l’agricoltura biologica e biodinamica. Come è noto l’agricoltura biologica e dunque la biodinamica è uno dei tre sistemi agroalimentari normati e sostenuti dall’Unione Europea nelle sue politiche agricole e ovviamente non c’è traccia in tutto l’apparato normativo che le disciplina delle pratiche stregonesche paventate da Elena Cattaneo.
Lo stesso “cornoletame”, descritto dalla senatrice attraverso internet come stregoneria, è più fedelmente definito nelle solide fonti normative, che ne disciplinano l’uso nel Reg. CE 834/07, che in Italia lo contemplano tra i corroboranti agricoli e come tale più ampiamente utilizzato da aziende non biodinamiche. Al pari di altri prodotti a base di deiezioni e tessuti animali è usato per concimare i suoli, non per svolgere riti.
Come è noto i prodotti alimentari in Italia sono sottoposti a un sistema capillare di controllo e sicurezza tra i migliori al mondo. A questo non sfuggirebbero le pratiche stregonesche e l’abuso di prodotti non autorizzati, agitando i quali la senatrice pretende si impedisca un convegno scientifico, dove tanti scienziati, imprese e decisori politici interverranno. Gli imprenditori agricoli che si certificano in agricoltura biodinamica operano infatti nella legalità, secondo disciplinari di produzione trasparenti e pertanto applicano solo pratiche e mezzi tecnici riconosciuti e ammessi dalla normativa del biologico, lungo una filiera tra le più controllate.
Nella sua triste storia la caccia alle streghe si è dimostrata uno strumento abusato per lotte di potere inconfessabili. Sconcerta che nei nostri anni si utilizzino voci infondate, agitando paure irrazionali su un tema che è cruciale. A questo sapranno meglio rispondere gli scienziati e il mondo agricolo italiano, che operano ormai per un’agricoltura sempre più sostenibile e che invitiamo insieme ai tanti che interverranno al Convegno, per lavorare insieme a soluzioni innovative per il bene comune.

«Così l'agricoltura convenzionale inquina l'economia (oltre che il Pianeta)»

Il Rapporto “Cambia la Terra. Così l’agricoltura convenzionale inquina l’economia (oltre che il Pianeta)” è il frutto di un progetto di informazione e sensibilizzazione voluto da FederBio con Isde- Medici per l’ambiente, Legambiente, Lipu e WWF, con un comitato di garanti composto da alcune personalità del mondo dell’associazionismo e della ricerca. E stigmatizza l'attuale modello agricolo basato sulla chimica tossica.

Secondo il rapporto, la maggior parte delle risorse destinate all’agricoltura viene ancora usata per finanziare il modello agricolo basato sull’uso di concimi e pesticidi di sintesi chimica.
Secondo i dati ISTAT riportati nel rapporto, nel 2016 in Italia sono stati venduti 125 milioni di chili di prodotti fitosanitari; per acquistarli è stato speso quasi un miliardo di euro (per la precisione 950.812.000 euro). Ancora di più per i fertilizzanti: 1.572.341.000 euro. Cifre decisamente in crescita: nel 2006 la somma impiegata per l’acquisto di pesticidi ammontava a 693.577.000 euro, quella per i fertilizzanti a circa un miliardo di euro.
In percentuale le risorse dedicate all’agricoltura biologica, seppure in crescita rispetto al passato, sono inferiori alla media che spetterebbe al settore in base alla Superficie Agricola Utilizzata (SAU) biologica.
Per i dati elaborati dall’Ufficio studi della Camera dei deputati, su 41,5 miliardi di euro destinati all’Italia, all’agricoltura biologica vanno appena 963 milioni di euro. In altri termini, il bio – che rappresenta il 14,5% della superficie agricola utilizzabile – riceve il 2,3% delle risorse europee: anche solo in termini puramente aritmetici, senza calcolare il contributo del biologico alla difesa dell’ambiente e della salute, circa sei volte meno di quanto gli spetterebbe.
Se ai dati dei fondi europei si aggiunge il cofinanziamento nazionale per l’agricoltura, pari a circa 21 miliardi, il risultato rimane praticamente invariato: su un totale di fondi europei e italiani di circa 62,5 miliardi, la parte che va al biologico è di 1,8 miliardi, il 2,9% delle risorse.
“In altre parole – come ha detto Maria Grazia Mammuccini di FederBio - gli italiani e gli europei in generale pagano per sostenere pratiche agricole che alla fine si ritorcono contro l’ambiente e contro la loro salute, a partire da quella degli agricoltori stessi. Inoltre, non è il modello agricolo ad alto impatto ambientale a farsi carico della tutela degli ecosistemi con cui interagisce, ma sono gli operatori del biologico a sopportare i costi prodotti dall’inquinamento causato dalla chimica di sintesi: il costo della certificazione;  il costo della maggiore quantità di lavoro necessaria a produrre in maniera efficace e a proteggere il raccolto dai parassiti, senza ricorso a concimi di sintesi e diserbanti; il costo della fascia di rispetto tra campi convenzionali e campi biologici”.

Coltivare bio con successo

Coltivare biologico non è solo, quindi, un vantaggio per l'ambiente e la salute, ma anche per l'economia in generale. Terra Nuova sostiene da sempre l'agricoltura biologica e consiglia la lettura del manuale "Coltivare bio con successo"  , un testo pratico e utile per coltivare biologico e creare reddito, posti di lavoro e un sistema economico locale virtuoso, a partire da un investimento iniziale ridotto.
Dopo il successo in Canada, Germania, Francia e Regno Unito, questo libro è diventato il manifesto della nuova agricoltura per le piccole aziende biologiche, in grado di stimolare un circuito economico virtuoso a livello locale, assicurare un reddito decoroso all’agricoltore, creare posti di lavoro per i giovani e un rapporto diretto tra produttore e consumatore. Una vera e propria guida pratica per le piccole aziende agricole, ma anche per i giovani neo-agricoltori che vedono nell’agricoltura biologica uno spazio per il loro futuro e un contributo concreto per la salvaguardia del Pianeta.