giovedì 1 novembre 2018

150 auto bruciate: ‘è stata la mareggiata’; alcuni parlano di complotto (Video)

LE MAREGGIATE FANNO BRUCIARE I CIRCUITI ELETTRICI DELLE AUTO? SI, VABBE'...
SEMMAI, TECNOLOGIA HAARP CHE INTERFERISCE CON I SISTEMI ELETTRICI! TUTTO SUCCESSO A SAVONA, VI DICE NIENTE QUESTO NOME?... UN MESSAGGIO AL GOVERNO?...

Progetto H.A.A.R.P.


"Un improvviso sconvolgimento climatico portera' ad una catastrofe globale di monumentali proporzioni, ...portando intere nazioni a scomparire sotto il mare ed i pochi sopravvissuti a combattere per le scarseggianti risorse di cibo, acqua ed energia". (Da un rapporto "segreto" del Pentagono).
Savona, la mareggiata fa esplodere le batterie delle automobili: oltre 150 auto bruciate 

Non si finisce mai di imparare. Una violenta mareggiata può far esplodere le batterie delle automobili e scatenare un rogo che brucia più di 150 vetture.
Questa, perlomeno, è le versione ufficiale di ciò che sarebbe avvenuto la notte scorsa nel Terminal del Porto di Savona, dove stazionavano le auto che poi si sono incendiate.
A riportare questa versione, tra i vari siti, anche La Stampa, che scrive: “Secondo una prima ricostruzione a causare il rogo sarebbe stata la mareggiata, la cui violenza avrebbe fatto esplodere le batterie delle vetture“.
Nella descrizione del video si legge soltanto: “La mareggiata fa esplodere le batterie e devasta le macchine al Porto di #Savona“.
In questi casi il limite tra becero complottismo e sana incredulità diventa molto labile. 150 auto bruciate dal mare? Non è facile immaginare delle onde, violente quanto volete, che possano far esplodere le batterie delle automobili e causare un incendio del genere.
Il motivo è abbastanza semplice: solitamente l’acqua spegne gli incendi, non li causa. Se l’acqua causasse incendi, nessuno mai chiamerebbe i pompieri…
Il video, com’era prevedibile, è diventato virale. Lo stanno guardando circa centomila persone ogni ora. Basta leggere i commenti sotto il filmato per capire che la maggior parte della gente non riesce a credere nella versione ufficiale.

150 auto bruciate: mareggiata o complotto?

Tra i commenti più pertinenti, quindi tra i più votati, c’è quello di Barbara: “La mareggiata che fa esplodere le batterie? Scusate ma non ci credo…“.
Interessante che Barbara abbia sentito il bisogno di scusarsi. Decisamente più complottista il commento di un utente che dal nome e da come scrive non sembra italiano:
Armi a energia diretta, non acqua di mare. Come fa acqua a bruciare auto? Questo è un attacco diretto agli italiani, ma si continua a dormire“.
Anche Riccardo è perplesso: “Le macchine esplodono per una mareggiata? Quindi era una mareggiata di benzina… sembra veramente molto strano! Bho!“.
Stefano la butta sul complotto delicato: “Mah… se fanno corto c’è acqua… se c’è acqua non c’è il fuoco… sicuri che non siano discorsi di assicurazioni?“.
Ma l’ipotesi più accreditata rimane quella delle armi esotiche di un ipotetico governo ombra, che attaccherebbe l’Italia perché negli ultimi mesi non si sarebbe sottomessa al suo volere.
Andrea spiega: “Il senso è che siamo in guerra. Senza avere colpevoli, in apparenza. Contiamo i danni fatti in tutta Italia… Nemmeno le bombe“.
Armi ad onde a bassa frequenza sparate sulla nostra penisola, in grado di modificare il clima e causare incendi? La tesi strampalata sarebbe ‘avvalorata’ da un fatto curioso avvenuto in provincia de L’Aquila.

150 auto bruciate e pioggia di storni morti

Come riporta il sito Il Capoluogo, in un articolo pubblicato ieri, una pioggia di storni morti ha sbalordito gli abitanti della zona: “A rendere la scena ancora più inquietante, la quantità di uccelli che cadevano, come se i componenti di uno stesso stormo fossero tutti morti all’istante“.
Cosa li ha uccisi? Qui non abbiamo una versione ufficiale, tanto che il quotidiano conclude: “Le cause dello strano fenomeno restano comunque un mistero“.
Non per i complottisti, che fanno due più due e il risultato è scontato: quello stormo deve aver attraversato proprio un fascio di onde a bassa frequenza…
Follia? Probabile. Ma sarei curioso di sapere cosa ne penserebbero gli abitanti di Canneto di Caronia. Nel 2004, infatti, misteriosi incendi si verificarono nel paese siciliano.
A causarli non furono le mareggiate ma, stando alle parole dell’ex Coordinatore della Protezione Civile: “Gli incendi potrebbero essere stati generati da una qualche sperimentazione di tecnologie nuove, di natura industriale o militare”.
Il servizio di Focus, nel quale viene intervistato l’allora Coordinatore della Protezione Civile, potete ascoltarlo cliccando qui.

https://www.informarexresistere.fr/incendi-di-atene-causati-armi-laser/

Sulla pagina Facebook di Savonanews è stato caricato un filmato girato questa mattina, dopo che l’incendio è stato domato:

UNO SCENARIO DI GUERRA DA NORD A SUD. FACCIAMO QUALCOSA O RESTIAMO INERMI?

GUARDATE QUESTI VIDEO PER CAPIRE COSA STA SUCCEDENDO SULLE NOSTRE TESTE E ALLE NOSTRE SPALLE. NON SI TRATTA DI SCONVOLGIMENTI NATURALI, MA DI ATTACCHI MIRATI PER METTERE IN GINOCCHIO INTERI PAESI! 













Progetto H.A.A.R.P.

"Un improvviso sconvolgimento climatico portera' ad una catastrofe globale di monumentali proporzioni, ...portando intere nazioni a scomparire sotto il mare ed i pochi sopravvissuti a combattere per le scarseggianti risorse di cibo, acqua ed energia". (Da un rapporto "segreto" del Pentagono).



GLI EFFETTI DEVASTANTI DELLA "GUERRA CLIMATICA" CONTRO L'ITALIA

Piné, 300 ettari di boschi cancellati da 4 ore di vento a 120 all'ora





E' un paesaggio incredibile quello offerto dal Passo Costalunga il giorno dopo l'ondata di maltempo (pioggia e vento). Alberi abbattuti ovunque, che sono finiti sia sopra le case che sulla strada. Un miracolo che non si siano registrati feriti (foto Davide Pasquali)






Questa foto è particolarmente interessante perché in cielo si possono notare anche le famose "scie chimiche" o chemtrails, che hanno il compito di "inseminare" le nuvole del territorio preso di mira per "sparare" onde ELF tramite tecnologia HAARP e causare cicloni, tsunami, terremoti, uragani ecc...insomma DEVASTAZIONE!






Italia sotto attacco: finanziario e climatico?



Progetto H.A.A.R.P.

"Un improvviso sconvolgimento climatico portera' ad una catastrofe globale di monumentali proporzioni, ...portando intere nazioni a scomparire sotto il mare ed i pochi sopravvissuti a combattere per le scarseggianti risorse di cibo, acqua ed energia". (Da un rapporto "segreto" del Pentagono).

Il periodo storico che stiamo vivendo attualmente in Italia è certamente molto pregnante sotto vari punti di vista. 

Nonostante i tentativi beceri del Sistema di deviare l’attenzione pubblica mediante le armi di «distrazioni di massa» (tragedie umane, violenze e stupri di gruppo, innocenti incarcerati, ecc.), quello che sta avvenendo è scandaloso. E quello che sta avvenendo non deve essere percepito dal popolo-gregge.
Il nocciolo della questione è questo: che piaccia o meno (che sia coerente o meno) in Italia c’è un governo democraticamente eletto dai cittadini. Abbiamo avuto una serie di governi tecnici (tecnicamente governi golpisti) che nessuno aveva voluto e/o votato. L’ultimo in ordine cronologico, sicuramente il più scandaloso, quello del Pd è stato una emanazione diretta dei Poteri Forti internazionali, e i risultati sono sotto gli occhi di coloro che ancora hanno dei neuroni adibiti a trasdurre la realtà: distruzione sistematica dello stato sociale.
Ora (apparentemente) le cose, anche a livelli internazionali, hanno preso un’altra piega, per qualcuno inaspettata: l’elezione di Donald Trump negli States, l’uscita dalla zona euro dell’Inghilterra e qui da noi l’elezione di un governo per così dire popolare.
Veniamo al punto: il governo giallo-verde, secondo l’establishment dittatoriale europeo, avrebbe la grave colpa di essere un governo populista, quindi molto pericoloso per la stabilità del Sistema stesso.
Certi Poteri stanno temendo l’effetto domino: l’Italia potrebbe infatti essere un esempio per altri paesi e quindi generare a cascata una deriva destabilizzante per l’ordine costituito. Per questo e altri motivi si deve fermare con ogni mezzo lecito o meno.
Attacco speculativo e finanziario
Esistono vari strumenti per far ritornare all’ovile la pecora nera smarrita: dalle agenzie di rating, al fantomatico spread.
Le agenzie di rating sono nate agli inizi del Novecento negli Stati Uniti e hanno lo scopo di analizzare la solidità finanziaria di soggetti quali stati, enti, governi, imprese, banche, assicurazioni. Le principali agenzie sono tutte statunitensi: Moody’s, Standard & Poor’s e Fitch.
Il rating, che valuta l’entità del rischio di credito, si divide in due principali categorie: il rischio commerciale ed il rischio paese, ma non misura altri tipi di rischi quale il rischio di tasso o di cambio, ecc. La valutazione della capacità del debitore di far fronte al rimborso del proprio debito finanziario viene fornita ricorrendo ad una scala alfabetica, che va da un valore massimo ad uno minimo.
Un monitoraggio effettuato dall’Adusbef su oltre 1.000 “report” emessi a pagamento dalle maggiori agenzie di rating, anche di origine bancaria, ha rappresentato la prova che tali rapporti sono risultati sballati al 91% ed efficaci al 9%.
Quando le agenzie diffondono su internet, tramite lettere finanziarie o stampa specializzata i loro reports su società quotate, i consigli (ad acquistare: buy; vendere: sell; o tenere: hold ) 9 volte su 10 si sono rivelati vere e proprie bufale a danno dei risparmiatori i quali hanno messo a repentaglio il loro risparmio, con perdite maggiori rispetto alla loro normale capacità di investimento.
Le società di rating essendo pagate dai committenti e non dagli investitori, sono portatrici sane di un conflitto di interessi gravissimo.
Il 19 ottobre 2006, 2 delle 3 agenzie di rating che agiscono in regime di oligopolio, hanno declassato l’Italia, hanno dato cioè un voto negativo alla capacità dell’Italia di gestire la sua economia.
Non è la prima volta che questo accade, infatti nell’agosto 1992, Standard & Poor’s declassava il debito italiano e casualmente a settembre, l’ebreo ungherese George Soros, speculava sterlina contro lira.
Il risultato è stato la svalutazione del 30% della lira, uscita dallo SME (mercato europeo) e l’apertura ai capitali anglo-statunitensi che sono entrati nel nostro paese per comprare a prezzi stracciati aziende e società importanti come Iri, Enel, Ina, Eni, Cirio, ecc.
Grazie alla deregolamentazione dell’economia, queste agenzie sono diventate il “Grande Fratello” finanziario e hanno progressivamente accumulato un potere immenso, superiore a quello degli stati e delle banche centrali, determinando le decisioni di tutti gli attori economici globali.
Dietro le agenzie…
Le «tre sorelle» del rating non sono solamente l’espressione dell’intreccio dominante delle multinazionali, ma una vera e propria struttura organizzata delle principali banche planetarie che controllano il sistema finanziario e debitorio delle nazioni e di tutti i settori dell’economia sia privata che pubblica.
Dietro le potentissime agenzie ci sono infatti i soliti noti, come Capital World Investors, The Vanguard Group, BlackRock Fund Advisors, State Street Global Advisors.
Eccoli qua i signori della finanzia internazionale, coloro che decidono le sorti di società, multinazionali, governi e paesi.
Attacco all’Italia
E’ fuori da ogni discussione che nel nostro paese sta imperversando dall’esterno una vera e propria dittatura finanziaria e politica (Commissione Europea e banchieri internazionali) che a colpi di normative, spread e declassamenti vuole da una parte avvertire il governo di turno, e dall’altra intimorire le masse mediante spauracchi.
Si tratta di strategie magistrali che hanno lo scopo di indurre nel cervello delle persone la paura del cambiamento. E’ sempre meglio che le masse «preferiscano rimanere nelle loro catene abbandonando ogni velleità di liberazione».
La paura di perdere denari, di inficiare il tasso del mutuo, di perdere valore di acquisto sta letteralmente bloccando e condizionando milioni di coscienze.
Una conferma arriva da «Zero Hedge», uno dei più importanti siti economici alternativi americano.
«L’Establishment europeo ha appena dichiarato guerra all’Italia» è il titolo con cui Zero Hedge commenta un’intervista alla CNBC diJeroen Dijsselbloem, l’ex ministro delle finanze olandese che è stato presidente dell’Eurogruppo.
Nell’intervista Dijsselbloem invita apertamente la speculazione a lanciare un attacco alle finanze italiane, spiegando loro (ai mercati) esattamente come devono fare. La cosa gravissima è queste dichiarazioni sono uscite dalla bocca di un «consigliere strategico del Meccanismo Europeo di Stabilità, EMS», ossia quell’istituzione europea che dovrebbe fornire assistenza ai paesi dell’area euro che sono in crisi economica, e al quale l’Italia partecipa con più di 125 miliardi di euro, di cui oltre 14 miliardi già versati.
Ci si mette pure il clima
Non bastavano le critiche e gli attacchi politici da parte dell’Unione Europea, le speculazioni da parte delle istituzioni finanziarie globaliste, ora ci si mette anche il clima.
Il cambiamento climatico è oramai una verità oggettiva fuori da ogni discussione, se poi sia un fenomeno ciclico naturale o del tutto innaturale causato dall’uomo, questo è un altro discorso.
In questa sede interessa solo la guerra climatica. Usciamo una volta per tutte dall’aureola della cospirazione perché oggi sappiamo che la «guerra climatica» è una triste realtà. Lo sappiamo anche grazie alla denuncia di Fabio Mini, generale della Nato.
Secondo Mini: «La guerra ambientale non è più solo una ipotesi: è già in atto. Ma guai a dirlo, si passa per pazzi».
«La bomba climatica è la nuova arma di distruzione di massa a cui si sta lavorando in gran segreto per acquisire vantaggi inimmaginabili su scala planetaria. Alluvioni, terremoti, tsunami, siccità, cataclismi. Uno scenario che purtroppo non è più fantascienza».
«I militari hanno già la capacità di condizionare l’ambiente: tornado, uragani, terremoti e tsunami alterati o addirittura provocati dall’uomo sono una possibilità concreta»[3]
Se è vero quello che dice il generale, oggi i militari possiedono e usano una tecnologia in grado di modificare a proprio piacimento il clima di una regione.
Per cui se il governo di un paese qualsiasi non si sta comportando secondo il ruolino di marcia imposto dal regime, il Sistema può interferire direttamente e/o indirettamente sul clima (Haarp, scie chimiche, ecc. ma anche sul lato economico-finanziario e sanitario con epidemie) facendo piegare le ginocchia ai governanti di turno.
Viene da sé che in uno stato di calamità o di crisi diventa molto complesso portare avanti le proprie politiche per chi è al comando, anche perché essendo ancora dentro il meccanismo europeo (vera e propria prigione che ha di fatto cancellato le sovranità), non si possono mettere in atto politiche economiche e monetarie (stampare moneta per esempio), per cui si finirà incastrati ancor di più nella morsa degli aguzzini. A meno che…
Con questo non si vuole affermare che la situazione post-apocalittica che stiamo vivendo in queste ore in Italia sia una macchinazione diabolica di qualche mente perversa, ma la sincronicità quasi perfetta con gli altri accadimenti economico-finanziari fa sorgere almeno qualche dubbio…
Nonostante tutto questo bailamme economico-finanziario-climatico, il Regime che sta facendo di tutto per non perdere il potere acquisito è prossimo al collasso. E lo sanno alla perfezione.
Quello che è in atto – ignorato e oscurato volutamente dai media mainstream – è un profondissimo e inesorabile risveglio di coscienze. Certamente un processo lento, ma inesorabile e inarrestabile.
E va anche detto che dietro a questo movimento, altri governi stanno lavorando nell’ombra, non per contrastarlo ma per agevolarlo…

https://www.hackthematrix.it/?p=21641

L'ITALIA RISPONDE COSI':



NABUCCO VERDI TESTO E MUSICA

Le ossa ritrovate in Vaticano sono di una donna. Perché l'accostamento con Emanuela Orlandi e Mirella Gregori?

PACIFIC PRESS VIA GETTY IMAGES

Né i vertici della Santa Sede né la Procura hanno fatto questa connessione. Chi ha interesse a farla?


I frammenti delle ossa di un bacino, ritrovati casualmente sotto un pavimento della Nunziatura apostolica presso lo stato italiano, appartengono a una donna. Ma per sapere se siano davvero i resti di Emanuela Orlandi o di Mirella Gregori occorrerà attendere ancora tre o quattro giorni. Intanto però c'è un giallo che sta agitando i vertici della Santa Sede e la Procura di Roma (di cui si parlerà stasera in una puntata speciale di Atlantide alle 21,15 su La7). Perché l'accostamento tra la scoperta fatta nella giornata di lunedì e la scomparsa delle ragazze (Mirella, il 7 maggio del 1983; Emanuela, il 22 giugno dello stesso anno) non è stata fatta ufficialmente da nessuna delle due fonti. Dunque, chi sta soffiando sul fuoco di due casi irrisolti che da 35 anni alimentano sospetti di depistaggio, accuse di omertà e scuotono i rapporti tra Stato e Chiesa?
Andiamo per ordine, cominciando dai fatti. Dentro Villa Giorgina in via Po 27, dal 1959 sede della Nunziatura Apostolica in Italia, erano in corso da alcuni giorni i lavori di ristrutturazione dei locali seminterrati. Ed è qui, pochi centimetri sotto un pavimento malmesso che gli operai stavano rimuovendo, che è avvenuto il primo di due ritrovamenti. Non uno scheletro intero, come è stato detto, ma alcune decine di frammenti di ossa di dimensioni ridotte: una porzione di scatola cranica, di un bacino, alcune vertebre, una testa di femore, quelli riconoscibili. Mentre il secondo ritrovamento, ancora qualche decina di frammenti, è avvenuto a poca distanza ma sempre sotto lo stesso pavimento.
A questo punto, nonostante la Nunziatura goda del vincolo di extraterritorialità (ma di terzo livello), la Gendarmeria vaticana ha avvertito l'Ispettorato di polizia del Vaticano che a sua volta ha fatto intervenire la Scientifica. E si è cominciato a scavare più a fondo, sotto la supervisione della Procura di Roma che ha aperto un'indagine per omicidio e ha investito del caso anche la Squadra Mobile. I resti, secondo un primo esame effettuato sul posto, potrebbero essere attribuibili ad una o due persone morte in un arco di tempo che va dai 20 ai 40 anni fa. Ma è una ipotesi ancora priva di certezze scientifiche. Mentre sembra che i primi test eseguiti in laboratorio abbiano stabilito almeno che le ossa del bacino ritrovate appartengano ad un individuo di sesso femminile.
In queste ore il tentativo che viene fatto è proprio quello di accertare età, sesso, cause della morte ed estrarre dai frammenti un Dna pulito da poter comparare con quelli dei componenti delle famiglie Orlandi e Gregori. Per il momento, il Vaticano si è limitato solo a confermare in un comunicato il ritrovamento e la richiesta di collaborazione alle autorità italiane. Ma è filtrata lo stesso una forte irritazione per l'accostamento tra la scoperta delle ossa e la scomparsa delle due ragazze. Mentre il Procuratore capo Giuseppe Pignatone ha informato questa mattina il fratello di Emanuela, Pietro Orlandi, e il suo legale Laura Sgrò degli accertamenti tecnici che sono già in corso. "Chiederemo alla Procura di Roma e alla Santa Sede in che modalità sono state trovate le ossa e come mai il loro ritrovamento è stato messo in relazione con la scomparsa di Emanuela Orlandi o Mirella Gregori. Il bollettino della Santa Sede fornisce poche informazioni. Sarebbe bene che chiarissero chi ha fatto il collegamento", ha dichiarato ieril'avvocatessa Sgrò dopo l'incontro con Pignatone.
Il caso di Emanuela Orlandi, figlia di un dipendente della Santa Sede e scomparsa nel 1983 al termine di una lezione di musica nel complesso di Sant'Apollinare a due passi da Piazza Navona, è stato certamente il più clamoroso dei due. Per il coinvolgimento, poi risultato un depistaggio, dell'attentatore di Giovanni Paolo II, il turco Ali Agca. E poi per il sospetto che la sparizione della ragazza, che all'epoca aveva 15 anni, sia stata utilizzata per un ricatto alla Santa Sede da parte di un'organizzazione criminale che aveva investito e perso decine di miliardi nello Ior, la banca vaticana allora guidata dal discusso monsignor Marcinkus. Il ricatto sarebbe stato gestito da Renatino De Pedis, uno dei capi della Banda della Magliana, che fu incredibilmente sepolto proprio nella basilica di Sant'Apollinare grazie ad una dispensa speciale firmata dal cardinale Poletti.
Il sospetto che nella stessa tomba fossero occultati anche i resti della ragazza, spinse gli inquirenti a chiedere e ottenerne l'apertura e l'ispezione. Anche in quel caso furono rinvenute centinaia di ossa, ma nessuna attribuibile a lei. E il giallo, tra anonimi telefonisti con accento americano, aperture alla trattativa da parte dell'allora segretario di Stato cardinale Agostino Casaroli e richieste alle autorità italiane di farsi da parte, si trascina insoluto da allora. Oggi Emanuela Orlandi avrebbe 50 anni. E la sua famiglia, con il fratello Pietro in testa, non ha mai smesso un giorno di chiedere la verità al Vaticano di cui era cittadina. E nonostante la magistratura abbia archiviato il caso, che quei frammenti di ossa ritrovati lunedì potrebbero clamorosamente riaprire.

STUPRI MUSULMANI E PARTIGIANI

LE RAGAZZINE DESIREE E GIUSEPPINA
VIOLENTATE ANCHE NELLA MEMORIA
DAGLI SCIACALLI DI SINISTRA
CHE COME I MUSULMANI E IL CORANO
LEGITTIMANO GLI ABUSI SU CERTE DONNE.
A LONDRA 631 MINORENNI STUPRATE
DA UNA GANG DI PAKISTANI

di Fabio Giuseppe Carlo Carisio
© COPYRIGHT GOSPA NEWS
divieto di riproduzione senza autorizzazione
La sedicenne Desirèe, imbottita di un mix micidiale di stupefacenti e farmaci, stuprata a turno per 12 ore da belve africane accolte in Italia con permessi temporanei per ragioni umanitarie (scaduti per mancanza di requisiti), riceverà l’ultimo saluto oggi a Roma in una giornata di lutto nazionale. Il suo corpo dilaniato dagli abusi dei suoi aguzzini è stato per giorni oggetti di un ulteriore vilipendio, una tortura alla memoria compiuta da molti opinionisti di sinistra che invece di guardare alla brutale violenza di cui è stata vittima, alla tragica morte, si sono concentrati sulla sua dipendenza dalla droga e sulla sua vita borderline. Da sciacalli in cerca dei riflettori si sono accaniti sulle sue debolezze senza usare quel minimo di pietoso silenzio che la vicenda avrebbe richiesto, senza pensare che se una ragazzina finisce in quel teatro di orrendo degrado la colpa non è soltanto sua o della famiglia ma anche di una società che rende icone dei giovani cantanti drogati e dà battaglia per la liberalizzazione degli stupefacenti con il benestare di tutti gli spettatori moralisti. Desirèe non è considerata vittima perché non fa parte di quel mondo radical chic che difende i rigurgiti ideologici dei centri sociali così come il diritto allo stupro degli africani perché “non è nella loro cultura” il rispetto della donna. Desirèe è finita nel tritacarne diffamante dei buonisti che hanno a cuore solo il futuro dei nerboruti neri e considerano le ragazzine balorde assai lontane dalla loro cinica etica. Desirèe per quella sinistra è di un’altra razza che non merita pietà: proprio come Giuseppina Ghersi la tredicennne ligure stuprata, torturata e uccisa dai partigiani rossi nell’Italia già liberata. Violentata ancora una volta nei giorni scorsi quando qualche infame barbaro di sinistra ha vandalizzato la lapide posta dal Comune di Noli a memoria della sua tremenda morte.
GIUSEPPINA, SIMBOLO DI STUPRI E FEMMINICIDI PARTIGIANI

Un’immagine della piccola Giuseppina esibita come trofeo dai partigiani rossi che poi la uccisero

Giuseppina Ghersi è diventata il simbolo di quei femminicidi partigiani, nella maggior parte dei casi commessi dopo l’onta dello stupro, compiuti dai vincitori nei giorni successi alla Liberazione d’Italia, quando cioè non c’era nemmeno più l’effimera giustificazione di una guerra in corso a motivare crimini bestiali contro i più deboli. Lasciamo il suo racconto alle parole di Gianpaolo Pansa che ha ricordato queste vittime nel libro Il sangue dei vinti: «A Savona, la fine della guerra civile vide esplodere subito un’ottusa barbarie. La mattina del 25 aprile una ragazzina di 13 anni, Giuseppina Ghersi, venne sequestrata in viale Dante Alighieri e scomparve. Apparteneva a una famiglia agiata, commercianti ortofrutticoli». Non erano nemmeno iscritti al Partito Fascista Repubblicano, ma aveva un parente iscritto cui avrebbe riferito “qualcosa che non doveva vedere”, secondo Pansa, secondo altre fonti in qualità di allieva delle magistrali Rossella era stata premiata per un concorso scolastico direttamente da Mussolini proprio per un tema elogiativo del Duce. «I rapitori di Giuseppina decisero subito che lei aveva fatto la spia per i fascisti o per i tedeschi. Le tagliarono i capelli a zero. Le cosparsero i capelli di vernice rossa» si narra nel libro. La condussero in una scuola media di Legino (Savona) adibita a campo di concentramento: «Qui la pestarono e la violentarono. Un parente che era riuscita a rintracciarla a Legino la trovò ridotta allo stremo». Aveva solo tredici anni, tredici! Dopo le barbarie dello stupro e delle torture fu uccisa il 27 aprile, onde evitare che un giorno potesse testimoniare contro qualcuno dei suoi carnefici. Una denuncia per questa atroce violenza fu depositata presso la Questura di Savona nel 1949 ma i suoi aguzzini rimasero senza volto in quella terra savonese dove la cultura rossa faceva e fa ancora proseliti. Chi vide il suo cadavere, gettato nei pressi del cimitero di Zinola come uno straccio vecchio, lo descrisse così: “L’orrore era rimasto impresso sul suo viso, una maschera di sangue, con un occhio bluastro, tumefatto e l’altro spalancato sull’inferno”.
POLEMICHE PER LA TARGA IN MEMORIA DI GIUSEPPINA
A oltre 70 anni dalla sua morte il Comune di Noli ha voluto celebrare la memoria di una ragazzina falcidiata nel fiore della gioventù senza motivo, senza vergogna e senza pietà. «Ci sono voluti più di settant’anni per dedicare una targa a Giuseppina Ghersi in quel di Noli, provincia di Savona, ma il risultato è un nuovo insulto, anzi una nuova violenza contro questa fanciulla, vittima di sevizie inenarrabili» scrisse Stefano Zurlo su Il Giornale l’anno scorso narrando le polemiche suscitate da quell’epitaffio e riportando le dichiarazioni anacronistiche del presidente provinciale dell’Anpi Samuele Rago: «Giuseppina Ghersi al di là dell’età era una fascista. Era una ragazzina ma rappresenta quella parte là. Una iniziativa del genere ha un valore strumentale: protesteremo col Comune di Noli e con la Prefettura». Una sentenza tanto impietosa da apparire disumana, proprio perché pronunciata 70 anni dopo la cruenta vicenda, proprio perché riguardava una fanciulla violentata e torturata anche in violazione palese della Convenzione di Ginevra sui prigionieri di guerra (posto che nemmeno lo poteva essere). Una convinzione che ha innalzato un muro di fronte alla possibilità di ammettere l’efferatezza e dissenatezza del crimine, che pare quasi giustificare lo stupro e l’uccisione. Esattamente come oggi i salotti buoni della sinistra fanno con quello di Desirèe perché drogata e dedita alla frequentazione di quegli stessi immigrati fuorilegge che la stessa intellighenzia rossa protegge da ogni accusa di pericolosità.
LA LAPIDE COMMEMORATIVA VANDALIZZATA
Ebbene questa cultura dell’odio del nemico è sfociata nei giorni scorsi in un ulteriore vilipendio alla memoria della piccola Giuseppina: la sua targa commemorativa è stata vandalizzata, probabilmente a colpi di scalpello. A distanza di oltre mezzo secolo danno troppo fastidio quelle parole scritta su una lastra di marmo: “A tua memoria sfortunata bambina ogetto di ignobile viltà”. Parole nelle quali, a differenza delle lapidi sugli eccidi nazifascisti, non emerge nemmeno l’accusa generica contro i partigiani che la catturarono, stuprarono ed uccisero. Un atto di vandalismo ideologico che, come fa notare Il Giornale «è stato messo a segno proprio nei giorni in cui Savona si preparava ad accogliere la marcia antifascista promossa dall’Anpi e dal coordinamento antifascista savonese». Giuseppe Niccoli, il Sindaco di Noli che aveva deliberato al deposizione della lapide è sbigottito: «Sono rimasto davvero senza parole quando mi hanno riferito dell’atto vandalico. Questo sì che è un comportamento violento e da fascisti». Adesso, spiega, si procederà alla stima del danno e si valuterà come intervenire. Anche il professore Roberto Nicolick parla di «una spirale di odio che non accenna a fermarsi» e condanna «questi soggetti che non hanno alcun ritegno a compiere gesti infami». Gesti infami che sanno di vendetta e, soprattutto, fetano di rivendicazione dello stupro legittimo nei confronti delle donne che hanno una fede politica differente. Esattamente come fanno i musulmani legittimati da alcuni passi del Corano…
L’ABUSO DELLE SCHIAVE SANCITO DAL CORANO
L’odio verso il nemico infedele è insito nella cultura del Jihad sostenuta dal Corano come dagli integralisti islamici. E da tale acrimonia con conseguente diritto alla rappresaglia non si salvano le donne che, secondo Maometto, Allah ha creato inferiori all’uomo e da lui dipendenti. Inequivocabile il contenuto della Sura IV del Corano dedicata ad An-Nisâ’ (Le Donne) che al versetto 24 recita: Vi sono vietate «tra tutte le donne, quelle maritate, a meno che non siano vostre schiave. Questo è ciò che Allah vi prescrive. A parte ciò, vi è permesso cercare utilizzando i vostri beni in modo onesto e senza abbandonarvi al libertinaggio. Così come godrete di esse, verserete loro la dote che è dovuta. Non ci sarà alcun male nell’accordo che farete tra voi, oltre questa prescrizione. Invero Allah è sapiente e saggio». Praticamente un invito a fare schiave le nemiche della fede islamica, ovvero tutte le donne cristiane e di altre religioni, e ad abusarne! Un suggerimento che come ben sappiamo è stato preso alla lettera dai guerriglieri nigeriani di Boko Haram come dai militanti dell’Isis e di altre organizzazioni terroristiche. Mentre l’Occidente si lava la coscienza conferendo il Nobel per la Pace alla 25enne Nadia Murad Basee Taha, l’attivista per i diritti umani irachena rapita nel 2014 e tenuta in ostaggio da parte dello Stato Islamico insieme alle altre centinaia di yazide stuprate e trattate come schiave sessuali, nessuno dei buonisti ha il coraggio di ammettere che l’invito alla riduzione in schiavitù sessuale è scritto chiaramente nel Corano e sta facendo vittime ovunque. Secondo la giornalista del New York Times Rukmini Maria Callimachi «l’istituzionalizzazione dello stupro viene usata oggi anche come strumento di reclutamento per nuovi potenziali miliziani, soprattutto per gli uomini che provengono da società musulmane molto conservatrici dove il sesso viene considerato un tabù e frequentare una donna fuori dal matrimonio è proibito dalla legge».
«Dopo il terrorismo islamico, il jihad sessuale – avvertì Geert Wilders, leader del Pvv olandese, in una lettera aperta indirizzata al primo ministro dei Paesi Bassi, Mark Rutte, nel tentativo di evitare un esito ineluttabile – Non trascorrerà molto tempo prima che gli attacchi di grandi gruppi alle donne si verifichino anche in Olanda. Le ho chiamate bombe al testosterone, ma è molto peggio. Questo è terrorismo sessuale, questo è jihad sessuale». A differenza di quanto sostengono alcune opinioniste di sinistra il problema degli stupri commessi da africani ed asiatici non è dovuto al fatto che per la loro cultura non è comprensibile tale offesa bensì che tale forma di sopruso è propria della loro cultura islamica. Come evidenzia la terribile storia della banda pakistana degli stupri scoperta a Londra qualche anno fa.
LE 631 RAGAZZINE VIOLENTATE DAI MUSULMANI A LONDRA
Come riporta il sitoweb di Magdi Cristiano Allam nel 2012 ci fu una notizia tremenda cui nessuna trasmissione televisiva dedicò grande attenzione: «Hanno violentato 631 ragazzine negli ultimi 5 anni. La polizia inglese ha sgominato una banda di pedofili pakistani responsabili di violenze sessuali su minorenni prelevate da case di accoglienza per minori.
La sconvolgente vicenda è venuta in luce a Liverpool, in seguito alla condanna di nove uomini di origine asiatica. Secondo quanto riporta il quotidiano Times la vicenda avrebbe dimensioni molto più vaste di quelle emerse durante il processo.
La gang finita in carcere per aver organizzato la tratta delle giovani era composta da britannici di origini pachistane e da un afghano in attesa di asilo. Si tratta di tassisti o fattorini di take-away tra i 22 e i 59 anni. Sono stati condannati per stupro, traffico di minori e pedofilia per un totale di 77 anni di prigione. Le vittime erano tutte ragazzine bianche fra i 12 e i 16 anni.
Venivano adescate con la promessa di cibo, sigarette o carte di credito telefoniche. Poi drogate o ubriacate e trasportate in giro in appartamenti, pub, negozi di kebab e taxi di Greater Manchester, Lancashire e West Yorkshire (nord dell’Inghilterra), vendute per atti sessuali. Due di loro sono morte dopo gli stupri».
L’ULTIMO STUPRO DI GRUPPO A FRIBURGO E ROMA
Crimini orrendi che divengono atti contro l’umanità perché compiuti con la riduzione in schiavitù delle vittime e in nome di una presunta giustificazione di fede. Proprio come le violenze dei partigiani rossi contro la piccola Giuseppina che proseguono ancora oggi nei confronti della sua memoria. Proprio come le offese alla sedicenne Desirèe sottoposta al linciaggio postumo solo perché troppo imprudente nel suo stile di vita. Una motivazione che fa tornare alla mente le sentenze di assoluzione per l’incauto uso di provocanti minigonne e ci riporta ad un altro caso di cronaca degli ultimi giorni: la violenza di gruppo compiuta il 14 ottobre a Frigurgo, in Germania, ai danni di una ragazza tedesca colpevole di essere andata in discoteca e di aver accettato un drink drogato con sedativi. La giovane sarebbe stata poi è stata trascinata in un bosco e, proprio come Desirèee, stuprata a turno da più persone: in manette sono finiti sette siriani ed un venticinquenne tedesco. La maggior parte degli arrestati viveva nei campi profughi nelle vicinanze e ciò ha suscitato subito le veementi reazioni di cittadini e dei militanti politici Afd. Ennesimo stupro di gruppo, ennesimo abuso ad opera di musulmani che il buonismo di chi non si fa tangere da queste bestiali storie di violenza non vuole etichettare come pericolosi: col pericolo incombente, quindi, che una ragazza sedicenne non comprenda il rischio di frequentarli…
Fabio Giuseppe Carlo Carisio
© COPYRIGHT GOSPA NEWS

divieto di riproduzione senza autorizzazione