martedì 21 maggio 2019

E' "L'apocalisse": trovate 10mila api morte in Veneto!



09/05/2019 - Gli apicoltori intorno al Piave denunciano l’uso di pesticidi a base di neonicotinoidi. Non è la prima volta che succede. Nel 2018 erano stati trovati morti 60mila insetti impollinatori.

10mila api morte sono state ritrovate dagli apicoltori di Musile, comune veneto compreso tra i fiumi Piave e Sile. Le prove raccolte sinora fanno pensare al solito colpevole: i pesticidi a base di neonicotinoidi. Gli apicoltori infatti denunciano l’uso di diserbanti spruzzati vicino a fossati e corsi d’acqua, che inquinano fiori ed erba e di conseguenza anche le api, morte in massa davanti ai loro alveari.
Nel giugno 2018 un caso analogo: trovate morte 60mila api. Non è la prima volta che nel basso Piave si assiste a una morìa del genere: a giugno dello scorso anno, infatti, dall’altra parte del Piave, nella provincia di Treviso, c’era stata una vera e propria strage con 60mila api morte, almeno 20mila per arnia. In quel caso un’indagine della procura di Udine aveva portato alla denuncia di 38 persone per inquinamento ambientale: l’utilizzo di neonicotinoidi e antiparassitari nei campi di mais avrebbe infatti causato uno spopolamento degli alveari. Proprio su questo punto, gli agricoltori friulani hanno annunciato una manifestazione di protesta nella città friulana con i loro trattori, perché stanchi di essere additati come unici colpevoli. 

La vendita di pesticidi è in crescita

Nonostante i neonicotinoidi siano già stati banditi integralmente da alcuni Paesi, come la Francia, in Italia solo alcuni composti come il clothianidin, thiamethoxam e imidacloprid sono vietati, così come vuole la direttiva comunitaria. Intanto gli apicoltori veneti si dicono preoccupati per come stanno andando le cose:“In questi casi sono sempre i diserbanti a essere i primi incriminati”, ha detto Italo De Pieri, un apicoltore decano di questa attività nel basso Piave.

“Parliamo di sostanze che avvelenano le api e fanno loro perdere l’orientamento. Le api sono sentinelle dell’ambiente, senza di loro scomparirebbe anche il genere umano e la vita sulla terra perché verrebbe a mancare l’agente fondamentale per il ciclo di vita delle piante. Certi segnali non vanno pertanto presi sottogamba o minimizzati perché potrebbero nascondere qualcosa di molto più grave per l’ambiente che ci circonda”. Purtroppo però, come emerso dallo studio del Wwf sui dati Arpav, la vendita dei pesticidi è in crescita: nel 2016 si contavano 16.920 tonnellate in tutto il Veneto pari a 3,4 chili per abitante.

https://terrarealtime3.blogspot.com/2019/05/e-lapecalisse-trovate-10mila-api-morte.html

LA GUERRA TRA CINA E USA PASSA ANCHE PER L'INDONESIA



中华人民共和国国旗 (Zhonghua renmin gongheguo guoqi)

Una guerra per procura illegale non dichiarata tra la Cina e gli Stati Uniti sta imperversando in tutto il mondo e si sta intensificando. I dazi e l'inserimento del gigante delle telecomunicazioni Huawei nella lista nera USA è solo una salva iniziale in una guerra che potrebbe divenire molto calda, concordano fonti multiple. I cinesi hanno già detto agli americani: "Se volete parlare, la porta è aperta; se volete combattere, combatteremo sino alla fine".
Il più grande campo di battaglia che questa guerra sta per coinvolgere è il Sud-est asiatico. Le navi da guerra cinesi, americane e australiane e gli aerei d'attacco i caccia francesi si stanno radunando attorno all'Indonesia in preparazione di importanti battaglie quando saranno contestati i risultati delle elezioni presidenziali annunciati per domani ​​22 maggio, dicono le fonti. Le elezioni in Indonesia, con oltre 190 milioni di aventi diritto  che devono scegliere sia il nuovo presidente sia i 711 deputati del parlamento, sono, assieme a quelle indiane, una delle più complesse tornate elettorali del pianeta. Gli occhi sono puntati soprattutto sulla scelta del nuovo presidente il cui mandato, in una repubblica dove il capo dello Stato è il dominus dell’esecutivo, dura cinque anni, fino al 2024. I due candidati, il presidente uscente Joko Widodo, che secondo i primi risultati avrebbe vinto, e l'ex militare Prabowo Subianto, fanno a gara per mostrarsi fedeli all'Islam mentre al centro della campagna elettorale, come sempre più spesso accade nelle elezioni dei paesi asiatici, è finita proprio la Cina. La Cina infatti sostiene il presidente in carica, Joko Widodo. Ma la situazione per lui si fa incandescente perché dovrà affrontare dimostrazioni di massa di studenti e attivisti musulmani che si lamentano della frode elettorale a sostegno del suo avversario anti-cinese Prabowo Subianto. Prabowo è sposato con la figlia del dittatore di lungo termine Suharto ed è stato anche a capo delle forze speciali indonesiane. Prabowo tempo fa avvertì il padre fondatore del Singapore Lee Kuan Yew che "i cinesi in Indonesia erano a rischio perché in qualsiasi disordine - rischiavano d'essere perseguitati in quanto minoranza". Nelle dimostrazioni previste ci "saranno attacchi con gas velenosi e armi biologiche", dicono le fonti. 


Ma chi pensa che, come fu nel 2014, la sfida tra Jokowi e Prabowo sia tra vecchio e nuovo, laici contro islamisti, civili contro militari, progressisti contro conservatori, ora deve ricredersi. Jokowi il riformatore è anche l’uomo che ha continuato l’opera di rimozione della memoria delle stragi che diedero il via dal 1965 alla dittatura di Suharto ed è anche un presidente che si è distinto per l’applicazione della pena capitale. Non di meno resta un riformatore nel sociale con un welfare innovativo, l’aumento dell’accesso a scuole e servizi e la lotta alla corruzione. La Cina è per distacco il principale partner commerciale dell'Indonesia, con un interscambio che nel 2017 si è attestato intorno ai 57 miliardi di dollari, con la bilancia tra import ed export comunque a favore di Pechino. La presenza di investimenti cinesi è aumentata però esponenzialmente negli ultimi anni, soppiantando quelli giapponesi e sudcoreani nell'ambito della Belt and Road. Molti indonesiani temono un aumento dell'influenza economica di Pechino e la retorica dello stesso Subianto rischia di alzare tensioni sociali all'interno dell'Indonesia, dove vive una numerosa comunità di origine cinese, che spera di non rivivere le limitazioni e le discriminazioni dell'era di Suharto. Dopo aver appreso il risultato del voto, le politiche concrete di Widodo ci diranno il futuro di un paese il cui peso economico e politico aumenterà nei prossimi anni e decenni. Secondo i dati del network internazionale PricewaterhouseCoopers, entro il 2050 Giacarta dovrebbe diventare la quarta economia mondiale alle spalle di Cina, Stati Uniti e India.
I cinesi, dal canto loro, non hanno in programma di rispondere con mezze misure. Da fonti di intelligence militare cinese pare che la Cina abbia predisposto piani di contingenza per occupare l'India, la Corea e il Sud-Est asiatico (meno il Vietnam) entro due mesi in caso di eccessive provocazioni da parte americana. Di sicuro, qualcosa di grosso sta per accadere nella penisola coreana, confermano le fonti della Società Segreta nordcoreana e asiatica. Kim Jong Un intensifica le sue attività nella Corea del Sud. "Kim ha raggiunto un accordo in cui lui sarà imperatore della Corea mentre il presidente [della Corea del Sud] Moon Jae In sarà il presidente", dice la fonte. Le truppe statunitensi nella regione si ritroveranno di fronte a un fatto compiuto, dicono le fonti. Non solo, Kim ambisce a estromettere l'imperatore giapponese Naruhito, secondo una fonte dei servizi nordcoreani.

Anche le fonti del Pentagono confermano riguardo al conflitto con la Cina, affermano che "la guerra commerciale ai cinesi e i pregiudizi contro Huawei potrebbero essere usati dalla Cina per attuare boicottaggi globali con, revoca di ordini, revisione delle certificazioni e negazione di sbarchi e dello spazio aereo, per demolire la Boeing". 

Insomma, pare che la guerra commerciale tra Usa e Cina possa trascinare con sé molti altri attori internazionali in un gioco di alleanze e interessi che si fa di giorno in giorno incandescente. 






PROPONIMENTO DI OGGI


Rinuncio ad un dolce, al caffè, a qualcosa che mi piace molto...Questo sacrificio lo offro al Signore per la conversione dei peccatori


LITURGIA DI OGGI



LITURGIA DEL GIORNO
- Rito Romano -
  




 PRIMA LETTURA 

At 14,19-28
Dagli Atti degli Apostoli

In quei giorni, giunsero [a Listra] da Antiòchia e da Icònio alcuni Giudei, i quali persuasero la folla. Essi lapidarono Paolo e lo trascinarono fuori della città, credendolo morto. Allora gli si fecero attorno i discepoli ed egli si alzò ed entrò in città. Il giorno dopo partì con Bàrnaba alla volta di Derbe.
Dopo aver annunciato il Vangelo a quella città e aver fatto un numero considerevole di discepoli, ritornarono a Listra, Icònio e Antiòchia, confermando i discepoli ed esortandoli a restare saldi nella fede «perché – dicevano – dobbiamo entrare nel regno di Dio attraverso molte tribolazioni». Designarono quindi per loro in ogni Chiesa alcuni anziani e, dopo avere pregato e digiunato, li affidarono al Signore, nel quale avevano creduto.
Attraversata poi la Pisìdia, raggiunsero la Panfìlia e, dopo avere proclamato la Parola a Perge, scesero ad Attàlia; di qui fecero vela per Antiòchia, là dove erano stati affidati alla grazia di Dio per l’opera che avevano compiuto.
Appena arrivati, riunirono la Chiesa e riferirono tutto quello che Dio aveva fatto per mezzo loro e come avesse aperto ai pagani la porta della fede. E si fermarono per non poco tempo insieme ai discepoli.


  SALMO  

Sal 144
I tuoi amici, Signore, proclamino la gloria del tuo regno.

Ti lodino, Signore, tutte le tue opere
e ti benedicano i tuoi fedeli.
Dicano la gloria del tuo regno
e parlino della tua potenza.

Per far conoscere agli uomini le tue imprese
e la splendida gloria del tuo regno.
Il tuo regno è un regno eterno,
il tuo dominio si estende per tutte le generazioni.

Canti la mia bocca la lode del Signore
e benedica ogni vivente il suo santo nome,
in eterno e per sempre.


 VANGELO 

Gv 14,27-31
Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli:
«Vi lascio la pace, vi do la mia pace. Non come la dà il mondo, io la do a voi.
Non sia turbato il vostro cuore e non abbia timore. Avete udito che vi ho detto: “Vado e tornerò da voi”. Se mi amaste, vi rallegrereste che io vado al Padre, perché il Padre è più grande di me. Ve l’ho detto ora, prima che avvenga, perché, quando avverrà, voi crediate.
Non parlerò più a lungo con voi, perché viene il prìncipe del mondo; contro di me non può nulla, ma bisogna che il mondo sappia che io amo il Padre, e come il Padre mi ha comandato, così io agisco».

Allarme dell’Ingv: il Radon sprigionato dall’Etna è pericoloso


di Annalisa Maugeri

Dw-Roma. L’Etna potrebbe essere la causa dell’insorgenza di tumori al polmone. L’Ingv (Istituto Nazionale di geofisica e vulcanologia) lancia l’allarme sulla pericolosità delle emissioni del gas radioattivo sprigionato dal vulcano Etna. Ogni volta che si apre una faglia, ad ogni scossone della terra, ad ogni nuova eruzione, si sprigiona nell’aria il pericoloso gas che arriva fino alle abitazioni.Ci si ammala lentamente con il gas radon. L’ultima grande scossa di terremoto (magnitudo 4,9), quella che ha devastato i territori diZafferana Etnea, Acireale, Aci Sant’Antonio, Aci Catena, Aci Bonaccorsi e Santa Venerina, risale al 26 dicembre del 2018, ma le scosse erano già iniziate da tempo, le emissioni di cenere e fumi non hanno mai smesso di susseguirsi: una serie di effetti collaterali ai quali gli abitanti alle pendici dell’Etna si sono pazientemente abituati. Ma che l’Etna fosse l’artefice di un avvelenamento continuo e subdolo, non ce lo si aspettava. Adesso è una possibilità ritenuta concreta.

Il radon è un gas radioattivo naturale molto pericoloso per la salute, fuoriesce dalle crepe del terreno o ce lo ritroviamo direttamente dentro le nostre abitazioni, poiché è presente anche in alcuni materiali da costruzione (laterizi, cemento, graniti, tufi).Quando si disperde nell’aria, si espande rapidamente ed è considerato il più pericoloso dei gas negli ambienti chiusi. È un gas subdolo, invisibile, incolore e inodore, impossibile accorgersi della sua presenza in mancanza di appositi apparecchi che lo individuano e ne rivelano la concentrazione nell’aria. Nel tempo,l’esposizione a concentrazioni elevate di radon aumenta il rischio di tumori polmonari, secondo gli studi compiuti negli ultimi decenni.

Il Radon è stato inserito dall’ Oms (Organizzazione Mondiale della Sanità) nell’elenco delle 75 sostanze ritenute cancerogene per l’uomo. I fumatori sono esposti al rischio di tumore al polmone con un’incidenza quindici volte superiore rispetto ai non fumatori. Inoltre, secondo gli esperti, essere esposti in modo prolungato a bassi livelli di gas radon è più pericoloso per la salute che essere esposti ad alte concentrazioni per tempi brevi.Dunque, le popolazioni alle pendici dell’Etna convivono da secoli, a loro insaputa, con un nemico tanto invisibile quanto pericoloso. 

Lo studio è stato eseguito dall’Ingv con l’ausilio di 12 sensori. Coinvolte le città e i paesini alle pendici dell’Etna: Zafferana Etnea, Giarre, Aci Catena, Aci Castello e Paternò. I sensori sono stati collocati su sette edifici dei comuni menzionati, rivelando una concentrazione media annuale che in alcuni punti esterni degli edifici è superiore a 1.000 Bq/m3 (Bequerel per metro cubo), mentre la Comunità Europea raccomanda che i valori nelle abitazioni non superino i 400 Bq/m3 per le vecchie costruzioni e 200 Bq/m3 per le abitazioni di nuova costruzione, oltre queste soglie sarebbe opportuno intervenire. Ma nel caso di un’esposizione al gas radon dovuta ai capricci di un territorio che fa i conti da sempre con “la montagna”, come viene riduttivamente e bonariamente chiamata dagli abitanti delle zone interessate, la soluzione diventa complicata e richiede degli approfondimenti specifici e una valutazione attenta per salvaguardare la salute degli abitanti.



Genova: bloccata nave saudita con carico di armi

Genova: bloccata nave saudita con carico di armi

di Annalisa Maugeri

Dw-Roma.La nave cargo Bahri Yanbu, battente bandiera saudita, è arrivata al porto di Genova poco dopo le 5:30 del mattino. Al suo interno, il carico di armi da guerra che ha come meta finale Gedda in Arabia Saudita. Le armi sono, con tutta probabilità, destinate alla guerra nello Yemen. Malgrado le rassicurazioni dell’armatore, che aveva escluso categoricamente che la nave trasportasse armi belliche, un centinaio di persone tra lavoratori portuali e cittadini, non si sono fidati e hanno atteso la nave per dimostrare tutta la propria disapprovazione.

Tutti insieme per chiedere al governo attuale di interrompere gli accordi commerciali sugli armamenti con l’Arabia Saudita, come previsto dal trattato internazionale che prevede il divieto di vendere armi ai paesi coinvolti in conflitti di guerra per non alimentare azioni belliche e rendersi complici delle conseguenze drammatiche sulla popolazione. A denunciare giorni fa l’imminente arrivo della nave cargo, erano state le associazioni Amnesty International Italia, Rete per il Disarmo, Oxfam Italia, Greenpeace, Fundipau, Rete della Pace, Save the Children Italia, Comitato per la riconversione RWM e il lavoro sostenibile, Fondazione Finanza Etica e Movimento dei Focolari Italia.

Sciopero dei lavoratori portuali, fumogeni e striscioni per protestare contro la nave della morte. Intanto, il governo italiano ha finora taciuto, appassionato sempre più alla lotta contro i gommoni carichi di disperati completamente disarmati e contro le Ong che li traggono in salvo. La naveYanbu avrebbe toccato il porto di Genova, con la complicità del governo italiano e nel più totale silenzio mediatico, se non fosse stato per l’inchiesta giornalistica del sito francese Disclose che ha scoperto e rivelato per primo cosa stava avvenendo. Otto cannoni Caesar dovevano essere caricati sulla nave cargo nel porto francese di Le Havre, ma le organizzazioni pacifiste, insieme ai lavoratori portuali francesi, lo hanno impedito, costringendo la nave a far rotta verso Santander. Oggi, l’azione dei lavoratori portuali italiani e dei cittadini genovesi ha permesso di lanciare un segnale chiaro al governo: gli italiani non vogliono essere complici nelle strategie e nelle azioni di guerra.

Questo genere di navi e questo tipo di carichi, non sono una novità dei nostri giorni, hanno sempre solcato i mari, così come il commercio delle armi continua a crescere e a contribuire e alimentare sempre più un’economia che si sporca della morte di centinaia di persone fra uomini, donne e bambini; quello che adesso è cambiato è la consapevolezza che restare a guardare ci rende tutti complici, come i governi che incentivano la produzione e la vendita di armi, o i giornali che preferiscono tenere l’attenzione sui carichi di uomini e donne sprovvisti di armi in cerca di salvezza, piuttosto che sui carichi di armi belliche che la salvezza la negheranno di certo una volta giunti a destinazione.

lunedì 20 maggio 2019

I MORTI PER LA SINISTRA SONO SOLO NUMERI

In un tweet dell'anno scorso Matteo Salvini scriveva: per fortuna gli insegnanti che fanno politica a scuola (guarda caso sempre pro-sinistra e pro-immigrazione) sono sempre di meno, avanti futuro! 
Purtroppo è triste constatare che si sbagliava quanto al numero degli insegnanti "politicizzati", perché le pantomime a scopo manipolatorio, alle quali ci ha abituati la "migliore sinistra", continuano ad orologeria e sempre in vista di importanti appuntamenti elettorali.
A luglio dell'anno scorso i membri di una Commissione dell’esame di Stato conclusivo del secondo ciclo in un Liceo in provincia di Palermo si sono presentati indossando delle magliette rosse. Il fatto di indossare le succitate magliette è da attribuire all’adesione e all’iniziativa di Don Ciotti a sostegno dei migranti. Il caso è giunto in Parlamento e i documenti al ministro Bussetti. Il sottosegretario per i Beni e le attività Culturali e il turismo, Lucia Borgonzoni, ha così commentato:

Chiunque ha libertà di indossare ciò che vuole in democrazia – attacca la leghista – ma è grave che degli insegnanti in servizio utilizzino il proprio ruolo per fare propaganda. Deplorevole anche il fatto che l’argomento sembra sia stato utilizzato come discussione di commissione, diventando così una forma di intimidazione verso chi, tra gli studenti, non la pensa come loro. Forse hanno sbagliato mestiere. Se questi professori desiderano fare politica, non la facciano nelle aule di scuola e non coinvolgano i ragazzi”.
Per non parlare della professoressa palermitana che ha fatto svolgere una ricerca ai suoi studenti che aveva per oggetto il confronto delle leggi razziali con il “decreto sicurezza” di Salvini. Niente di più ideologicamente falso per un luogo di cultura come la scuola! Ma la farsa grottesca messa in scena dalle sinistre si è ripetuta al liceo artistico Russoli di Pisa, dove i ragazzi insieme a preside e insegnanti hanno organizzato una mostra nella quale spiccava questa discutibile "opera d'arte". 
Nessuna descrizione della foto disponibile.
400 foto di morti in mare e barconi alla deriva che formano tutte insieme, l'immagine di Matteo Salvini in un collage: quando a giocare con i morti non è chi difende i confini dell'Italia, ma chi approfitta della condizione di bisogno dei migranti per arricchire chissà quali tasche e traffici. I dati parlano chiaro: i numeri dei morti in mare dal 2015 ad oggi forniti dall' UNHCR sono questi: 
2015: 3.771
2016: 5.096
2017: 3.139
2018: 2.277
2019: 402

A scuola si dovrebbe fare solo cultura, mentre sui giornali si dovrebbe promuovere una corretta informazione. I giovani dovrebbero essere lasciati liberi di formarsi un'idea politica che comincia a profilarsi proprio durante gli anni scolastici, in cui allenano la mente allo studio, al ragionamento e al discernimento secondo la propria sensibilità e capacità di analisi della realtà sociale circostante.  La cosa più difficile da imparare è ragionare con la propria testa. È necessario il coraggio, l'autostima, la conoscenza.  In questo caso, è più importante la scuola, sia perché è una realtà di socializzazione più complessa di quella che può provenire dalla famiglia, sia perché il suo ruolo essenziale è quello di insegnare, dunque di far conoscere e di sviluppare l'autostima di un giovane attraverso l'apprendimento, attraverso il sapere. Compito molto difficile, certo, ma gli insegnanti vengono pagati per svolgere questo compito. Tenere separato il proprio punto di vista dall'insegnare la storia, l'italiano è difficilissimo, ma un insegnante è tanto più bravo quanto più riesce a tenere distinte le due posizioni (come dovrebbe fare un magistrato). Quello che oggi succede nelle scuole italiane ha tutti i connotati di una nostalgica rievocazione del Sessantotto e dei successivi Anni di piombo, quando si era inventato «l'antifascismo militante». Nel suo nome, veniva picchiato o ammazzato chiunque non si schierasse per l'antifascismo militante, che di antifascismo non aveva nulla, ma era il pretesto per l'esercizio della violenza contro un nemico designato. Insomma, come nella migliore tradizione di sinistra per la quale anche gli ex brigatisti rossi salgono direttamente in cattedra. Come a marzo di quest'anno, quando a Bari è scoppiata una giustificata polemica per il convegno su Aldo Moro al quale, su invito della Regione Puglia, il co-fondatore delle BR, Alberto Franceschini è stato chiamato a parlare della storia brigatista davanti agli studenti in occasione in occasione delle commemorazioni per la strage di via Fani. È vero che il diritto di parola non deve essere negato a nessuno perché è quello che eleva il nostro stato di esseri umani. Ma è anche vero che non può essere dato in questa maniera a chi è stato uno degli artefici di quello che è stato il periodo più buio della nostra Italia. Ma la sinistra si sa, non ha alcun rispetto per i morti illustri come Aldo Moro, figuriamoci per quelli che considerano dei "semplici numeri". 

CINZIA PALMACCI

PARIGI - LE PROFEZIE SI STANNO AVVERANDO


L'immagine può contenere: testo



Quando oggi ho letto la notizia dell'attentato terroristico a Parigi, ad opera dei musulmani, mi è subito venuta alla mente la lettera di Albert Pike (29 dicembre 1809- 2 aprile 1891).

In questa lettera vennero pianificate con largo anticipo le prime 2 guerre mondiali e sorpresa....anche la terza guerra mondiale!

Ecco un estratto:

"La terza Guerra Mondiale deve essere fomentata avantaggiandosi delle differenze, causate dagli agenti degli Illuminati, tra i sionisti politici e i leader del mondo islamico. La Guerra deve essere condotta in modo tale che l'Islam (il Mondo Arabico Musulmano) e i sionisti politici (lo Stato di Israele) si distruggano reciprocamente. 

Nel mentre, le altre nazioni, divise ancora una volta su questa questione, saranno costrette a combattere fino ad esaurirsi completamente, fisicamente, moralmente, spiritualmente ed economicamente. Daremo libero sfogo ai nichilisti e agli ateisti, e provocheremo un cataclisma sociale formidabile che, in tutto il suo orrore, mostrerà chiaramente alle nazioni, quale effetto abbiano l'ateismo assoluto, l'origine della ferocia e i disordini (le rivoluzioni) altamente sanguinari" 

Quello che sta succedendo quindi è già stato deciso molti anni fa dagli illuminati?

E POI LE PROFEZIE SUL FUTURO DI PARIGI

Profeta Nostradamus: 

"Per ferro, fuoco, peste, cannone, la gente morrà... 
la grande città rimarrà molto desolata, 
e non rimarrà neanche uno dei suoi abitanti... 
Ci sarà tremore di terra, acqua, sfortunato conto, 
non ci sarà posto dove rifugiarsi, 
alla metà della penisola l'onda arriverà."

5 gennaio 1870, Don Bosco: 

"cadrai in mano straniera, i tuoi nemici di lontano vedranno i tuoi palagi in fiamme, le tue abitazioni divenute un mucchio di rovine bagnate dal sangue dei tuoi prodi che non sono più."

Una predizione Bretone, trovata nel 1730 in Irlanda:

"sopra i punti della vecchia capitale s'innalzeranno turbini di fuoco, simili a quelli di cui si parla nell'Apocalisse. Tutto diverrà una palla incandescente. Poi il soffio dei venti confonderà tutte le cose in una immensa colonna (fungo atomico)?"

Padre Nectou: 

"In Francia si costituiranno due fazioni che si combatteranno fino alla morte. Parigi sarà distrutta in una maniera così completa che venti anni dopo, quando i padri cammineranno sopra le sue rovine con i loro figli, questi chiederanno che posto era quello."

Notre-Dame: Le due profezie poco conosciute su Parigi



Daily Mail Online, Twitter
La comunità internazionale si è attivata e sono stati raccolti più di 600 milioni di euro per ricostruire Notre Dame, simbolo del Cristianesimo occidentale. Le reliquie della Passione di Cristo e la maggior parte delle statue sono state recuperate e tratte in salvo durante l’incendio. L’incendio non ha però risparmiato il tetto e due dei tre rosoni presenti nelle navate della Cattedrale di Francia. 
Qui abbiamo raccolto due delle più importanti profezie che si conoscono su Parigi, una proveniente da San Giovanni Bosco e la seconda dai segreti della Madonna di La-Salette.
Il 5 gennaio 1870 Don Bosco ebbe un sogno profetico circa gli avvenimenti futuri della Chiesa e del mondo. Scrisse egli stesso ciò che vide e udì, e il 12 febbraio lo comunicò al Papa Pio IX.
L’esposizione comincia con una affermazione esplicita: «Mi trovai alla considerazione di cose soprannaturali », difficili da comunicare.
La prima è proprio una profezia che riguarda Parigi che, secondo il santo dei giovani, doveva essere punita. 
La citiamo letteralmente:
Le leggi di Francia non riconoscono più il Creatore, e il Creatore si farà conoscere e la visiterà tre volte con la verga del suo furore. Nella prima abbatterà la sua superbia con le sconfitte, con il saccheggio e con la strage dei raccolti, degli animali e degli uomini. Nella seconda la grande prostituta di Babilonia, quella che i buoni sospirando chiamano il Postribolo d’Europa, sarà privata del capo in preda al disordine.”
“— Parigi! Parigi! Invece di armarti del nome del Signore, ti circondi di case di immoralità. Esse saranno da te stessa distrutte, l’idolo tuo, il Panteon, sarà incenerito, affinché si avveri che mentita est iniquitas sibi (l’iniquità ha mentito a se stessa). I tuoi nemici ti metteranno nelle angustie, nella fame, nello spavento e nell’abominio delle nazioni. Ma guai a te se non riconosci la mano di chi ti percuote! Voglio punire l’immoralità, l’abbandono, il disprezzo della mia legge — dice il Signore.”
“Nella terza cadrai in mano straniera, i tuoi nemici di lontano vedranno i tuoi palagi in fiamme, le tue abitazioni divenute un mucchio di rovine bagnate dal sangue dei tuoi prodi che non sono più.”
La seconda profezia che citeremo e che riguarda anche essa Parigi fu scritta 170 anni fa dalla veggente di La Salette:
 Parigi, questa città macchiata da ogni sorta di crimini, perirà infallibilmente, Marsiglia sarà distrutta in poco tempo”.
Chi scrive queste righe è Mélanie Calvat, la pastorella che insieme a Maximin Giraud in un piccolo villaggio nel sud-est della Francia, La Salette, nel 1846 hanno dichiarato di aver visto una Bella Signora. A loro la Bella Signora consegna un Messaggio destinato non solo alla Francia ma al mondo. Questa apparizione ha ottenuto il riconoscimento ufficiale da parte della Chiesa. Ai due veggenti, la Bella Signora consegna anche un segreto ciascuno. Questi, conosciuti appunto come i segreti de La Salette (…)

PROPONIMENTO DI OGGI


Reciterò un Santo Rosario per la conversione dei peccatori.