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martedì 13 luglio 2021

Il governo del "Drago" nelle centurie di Nostradamus e nell'Apocalisse


Nostradamus ha previsto davvero tutto? Secondo gli appassionati delle sue profezie, sì. O meglio: ha previsto tutti gli eventi importanti per il pianeta e per le singole nazioni. Dalle Torri Gemelle, agli attacchi terroristici di Parigi, dalla pandemia di Covid-19 ad un presunto sbarco sulla Luna nel 2021. Matteo Ciuffreda, esegeta di profezie medievali, ha condiviso con la redazione di MeteoWeb l’ultimo dei suoi studi interpretativi tratto dalle Centurie di Nostradamus, spiegando che nelle Centurie analizzate ha visto “riferimenti all’attuale nomina del professor Draghi a Presidente del Consiglio dei Ministri“.

Ricordiamo che le profezie di cui parliamo sono divise in quartine, scritte dall’astrologo francese cinque secoli fa. Si tratta di brani soggetti a interpretazione, in quanto intrisi di simboli e allusioni più o meno dirette.

Ecco le due Profezie che, secondo Ciuffreda, sono specificamente riferite a questi orribili anni di sofferenze per l’ intero Pianeta. Come spiega l’esegeta, si tratta di Quartine molto legate alle Apparizioni Mariane di Garabandal, in Spagna, avvenute dal 1961 al 1965 alla presenza di quattro bambine, sulle quali è stato prodotto anche un film, “Garabandal: solo Dio lo sa“. Queste apparizioni erano più che altro un ‘avvertimento’ su un evento che avrebbe colpito tutta l’umanità, della durata di 600 giorni. Inoltre, le quartine in questione sarebbero legate anche ai Sogni di Don Bosco.
 
“Garabandal – scrive Ciuffreda – è detta anche la Fatima spagnola, e collegata secondo mie ricerche a Medjugorjie. La mia attenzione durante questo mese è partita dall’analisi del termine “Dragon” in francese, e Draco in latino, lingua usata anche dal veggente provenzale Michel de Notredame. Infatti nelle 10 Centurie di Nostradamus il Drago è associato ad un mostro alato: il Drago o serpente alato o animal ailè – moustre ailè (mostro alato), chiamato anche serpente alato- reptilè ailè. Il Drago è presente in tantissimi racconti mitologici medievali, da Ladone in Grecia, il Dio serpente Maya Quetzalcoati, Niohogge nella mitologia norrena, Drag-ayami nell’indiano antico. Lo troviamo anche come il Serpente Uroboro, dalla lingua copta “Ouro” uguale Re, e “Ob” uguale “Serpente/Drago”. Nella tradizione alchimistica l’Uroboro rappresenta il Re serpente, cioè il potere che divora. Lo troviamo rappresentato nella tomba di Tutankhamon, come il Dio serpente Mehen. Anche Omero cita il drago come un serpente con ali, zampe e acuta vista, agile, forte come un leone. Il Vello d’Oro è sorvegliato da un drago, e anche nel mito di Ercole i draghi “IDRE” con più teste. L’etimologia del nome drago è legata al verbo greco “DERKESTHAI”, cioè ‘guardare’, per lo sguardo di queste bestie dalla vista acuta e allungata (indiano dragh-ayami).

Infine nel nuovo testamento, precisamente nell’Apocalisse di San Giovanni Apostolo, vi è il famoso Drago Rosso con sette teste e 10 corna, essere malefico, infido, vile che simboleggia il diavolo”.

“Nostradamus – prosegue Ciuffreda – nella sua precisa analisi – parla di “Beste” infatti nella C.I Q. 45, e addirittura di “Bestes – Pourceau” nella C.I Q.64 e C.III Q. 44 (Ogni riferimento a persone è puramente nostradamico). Ma le due profezie attuali sono, secondo il mio studio, la C. VIII Q.74 :

ENTRERA’ NELLE NUOVE TERRE E SI FARA’ AVANTI IL NUOVO RE
MENTRE SUBITO I SUOI AMMIRATORI GLI FARANNO GRANDE ACCOGLIENZA
LA SUA PERFIDIA (da drago), TALE GLI SI RITORCERA’ CONTRO.
DAI CITTADINI DEL LUOGO AVRA’ FESTE ED ACCOGLIENZE

"Credo che non ci sia da commentare" conclude Ciuffreda alludendo al recentissimo insediamento, nel governo italiano, di Mario Draghi. “Collegata a questa profezia – prosegue l’esegeta – vi è la C.IX Q. 55. In questa quartina però, oltre che dell’epidemia del Covid, si parla anche di una guerra, proprio in Occidente:

L’HORRIBLE GUERRE QU’EN L’ OCCIDENT S’APPRESTE

Quando è in corso una pestilenza

Così forte ed orribile che non sfuggiranno giovani, vecchi.

In quest’ultimo passo, secondo Ciuffreda, l’astrologo si riferisce sia all’epidemia che alla guerra. “Speriamo che questa profezia non si verifichi“, conclude l’esperto e appassionato di profezie di Nostradamus. E noi, che siamo affascinati da Nostradamus ma abbiamo un approccio più scientifico e meno fatalista rispetto ai grandi eventi del mondo, siamo fiduciosi e speriamo insieme a Matteo Ciuffreda che non accada nulla di tutto questo.


Il governo del "salvatore" Draghi nella quartina 108 di Nostradamus

E così il salvatore tanto atteso e invocato è finalmente giunto. Lo aspettavo per tempi ancora più cupi di questo, ma evidentemente siamo maturi già adesso.

Lo aspettavo come possibile “governatore” anche se quel ruolo, per lui, mi faceva sorgere dubbi: non è un estremista, nemmeno un violento. Non adatto, credo, al ruolo di persecutore.

Effettivamente il ruolo di premier dell’ultima speranza in un momento di depressione mondiale incombente gli si cuce addosso alla perfezione.

Non è un Monti qualsiasi, poveramente ingabbiato in prigioni ideologiche intellettuali che nemmeno comprende. E’ realmente capace, uno che sa.

Da sempre, io credo, uomo dell’establishment anglosassone, antitetico a quello germanico, rigorista, che ci ha ammazzato negli ultimi vent’anni.

Un Macron al quadrato o al cubo, primo vero antagonista alla leadership di Berlino, potenzialmente in grado di coagulare un consensus diverso in Europa a cominciare dalla Francia. Dagli esiti imprevedibili per il futuro del continente (se non sapessimo già, per grazia, come andrà a finire) considerato che è impossibile che la Germania si pieghi. Un tedesco, per definizione, non sbaglia mai. E non tollera che qualcuno gli faccia notare che non ha capito nulla considerandosi la fucina dei migliori teologi, filosofi e pensatori da secoli a questa parte. Intellettuali specializzati nella distruzione della società cristiana.

La prima curiosità sarà vedere come riuscirà, l’uomo degli anglo, a muoversi in un contesto dove Londra è alle prese con la grande divisione politica e sociale causata dalla Brexit e gli Usa sono al momento ostaggio di un cadavere imbalsamato tumulato alla Casa Bianca e sorretto da una maggioranza radicale di sinistra.

Sono davvero curioso.

La crisi è talmente profonda e le divisioni così acute che dubito fortemente vi possa essere un’inversione di tendenza. Cronologicamente parlando il governo Draghi ci proietta dritti dritti al 2022 con la fine della legislatura e l’elezione del nuovo Presidente della Repubblica che dovrebbero collocarsi agli albori del periodo rivoluzionario. Come ho sempre detto considero Mattarella il “re” che con le sue decisioni consegnerà l’Italia al caos e la sua azione inconsistente ed ostinata a preferire una sola parte politica me lo ha sempre confermato. Tale azione però deve per forza di cose manifestarsi in un governo e quello Draghi potrebbe essere quello giusto.

Se non ci trovassimo nella situazione in cui siamo avrei forti dubbi proprio perché Draghi non è uno sprovveduto. Ma come ho detto i problemi sono profondissimi e se non li risolvi o li risolvi con soluzioni troppo innovative non puoi evitare il caos, l’indeterminatezza delle conseguenze dell’avventurarsi in un territorio inesplorato.

C’è tuttavia un’altra possibilità: se non riuscisse a formare il governo si andrebbe per forza ad elezioni oppure a scegliere un personaggio diverso, magari un inetto tipo Bocconi Man e soci, che oscurerebbero fin da subito i pochi dubbi rimasti sul momento che stiamo vivendo.

Comunque vada i prossimi mesi dovranno confermarci nella scaletta temporale prevista: o ci siamo adesso, da qui al 2025/26, oppure dobbiamo spostarla al 2029/33. Oltre non si può andare, non solo per le profezie, ma proprio per lo stato di salute del mondo in generale. Qualora la si dovesse spostare però che nessuno tiri un sospiro di sollievo. Sarà solo un ulteriore prolungato inabissamento nel futuro già annunciato. Non una pausa, men che meno un ristoro.

Ovviamente dato l’argomento del blog mi ero per tempo preparato per questo scenario, vedere cioè se per l’Italia poteva prefigurarsi uno scenario nostradamico legato a Draghi.

E ho scelto, a suo tempo, la quartina 108:


Dal Ramo III del 2000 “Crisi in Europa”

108

Combien de fois prinse cité solaire
Seras, changeant ses loix barbares & vaines:
Ton mal s'approche: Plus seras tributaires,
La grand Hadrie reouurira tes veines.

108

Quante volte presa città solare

Sarai, cambiando le sue leggi barbare e vane:

Il tuo male si avvicina: Più sarai tributaria,

La grande Adria riaprirà le tue vene.

Secondo il Brind’Amour la quartina ipotizzerebbe una battaglia fra Venezia (la grande Adria) e i Turchi per il possesso di Rodi (isola del Sole). Con Venezia che la colonizzerà.

Tuttavia sappiamo bene che Nostradamus dal passato, o suo presente, si ispirava per proiettarsi in avanti per analogia. In questo caso l’evento ipotizzato dal Brind’Amour non lo troviamo nemmeno nel passato; si tratterebbe dunque di una vera profezia ispirata alle battaglie dell’epoca.

Io invece ho sempre sostenuto che la città solare fosse Roma laddove il Sole, nel linguaggio nostradamico, è a volte associato a Cristo. La città solare è Roma, la capitale cristiana, più volte presa e saccheggiata nella sua storia dai barbari (galli, arabi, lanzichenecchi ecc).

Questa volta però ad operare il saccheggio è la grande Adria. Con questo termine è possibile ovviamente indicare Venezia, come principale potenza dell’Adriatico. Adria infatti pur essendo stata anticamente un centro abbastanza importante non è mai stata “grande” al contrario di Venezia.

Nostradamus però scrive “Hadrie” con intento a mio avviso “enigmistico” in un gioco di parole volto a celare il significato dei versi. Generalmente infatti con questo termine può ricomprendere una cospicua porzione dell’Italia settentrionale, quella appunto riconducibile a Venezia. Riportando quindi alla mente le contese fra i Dogi e Roma. Fra una potenza politica ed una religiosa. E qui secondo me si nasconde un destino di vessazione della Roma religiosa nei confronti dell’autorità politica italiana.


Lo stesso sentiment, ma con ambientazione diversa, lo troviamo infatti nella 109 che segue:

109

De l'Orient viendra le coeur Punique
Fascher Hadrie, & les hoires Romulides,
Acompagne de la classe Libique,
Trembler Mellites & proches Isles vuides.


Qui “Hadrie” è in rapporto agli eredi di Romolo, cioè Roma. L’ambientazione è diversa in quanto qui gli italiani sono incolleriti dall’invasione della flottiglia libica che invade le isole del Mediterraneo come Malta, interpretato in funzione dell’emergenza profughi, dove il nostro paese continua ad essere nel silenzio generale punto di sbarco preferenziale.

Se uniamo le quartine in un esempio di concatenazione vediamo una ricostruzione logica ed ampliata della 108:

Cité solaire & les hoires Romulides,

Fascher la grande Hadrie, reouurira tes veines

La città solare e gli eredi di Romolo,

Incollerire la grande Adria che riaprirà le tue vene.

La 109 serve a completare il significato della 108 dove le “vene riaperte” sono messe in relazione con l’essere tributario, dover cioè pagare tributo al conquistatore. Ad essere adombrata sembra dunque una sottomissione fiscale. Un tema di cui nel nostro paese si parla da tempo e che è richiesto anche dall’Europa. Tassare ad esempio i beni immobili della Chiesa col risultato evidente, considerato lo stato delle casse, di ridurla sul lastrico.

Un governo che impone una tassazione alla Chiesa? Diventa credibile soprattutto in una situazione di particolare crisi economica e sociale e con i lavoratori devastati. Colpire chi apparentemente ha di più apporterebbe anche consensi.

Per questo motivo ho sempre considerato la 108 come una quartina che parlava della persecuzione ai danni della Chiesa, fiscale inizialmente, da parte di un governo italiano. Potrà essere quello Draghi? O comunque uno che veda Draghi protagonista anche in futuro, qualora gli anni della crisi finale dovessero spostarsi un poco in avanti?

Diciamo che, come coincidenza, possiamo risolvere un piccolo rebus legato alla “grande Hadrie”:

grande = G

G + Hadrie = Draghi

Non resta che vedere come andrà a finire.

A proposito, la sciatalgia non lascia proprio in pace papa Francesco:

“Quando al regno giungerà lo sciancato…”.

Di certo siamo nel bel mezzo dei tempi profetizzati dall'Apocalisse quando pone il "segno grandioso" apparso nel cielo di "una donna vestita di sole" e parla di "lotta tra la donna e il drago" (cfr. Ap 12,1-2). La Vergine Immacolata è la nemica dichiarata del serpente ingannatore. In Italia è appena cominciato il governo di uno che si chiama Draghi. L’aura di santità che lo circonda potrebbe spingerlo in futuro ad assumere un incarico più alto in tempi più burrascosi per guidare il paese (e sappiamo come). Nomen omen?


sabato 27 marzo 2021

Dal Sinai all'Armageddon finale passando da Suez? La manifestazione dell'anticristo è prossima....


Apocalisse 16:16 
E radunarono i re nel luogo che in ebraico si chiama Harmaghedon.

Navi in coda nel canale di Suez, dove sono in corso le operazioni per disincagliare la Ever Given, imbarcazione che trasporta merci tra l’Asia e l’Europa, bloccata da martedì nello stretto canale artificiale che divide l’Africa continentale dalla penisola del Sinai. Sono almeno 150 le navi ferme nell’area. 
La penisola del Sinai è una penisola di forma triangolare del Vicino Oriente, che fa parte dell'Egitto nord-orientale; zona di congiunzione tra i continenti africano e asiatico, è delimitata a est dal deserto del Negev e dal golfo di Aqaba, a nord dal Mediterraneo, a ovest dal golfo e dal canale di Suez, e a sud dal mar Rosso.  

La battaglia finale di Armageddon potrebbe cominciare dal canale di Suez?

Il nome Harmaghedon deriva dall’ebraico Har Megiddon, che significa “monte Meghiddo”. La valle di Meghiddo si trova nella parte occidentale della piana di Esdraelon, ottanta chilometri a nord di Gerusalemme, ed è la località in cui furono combattute numerose battaglie cruciali ai tempi dell’Antico Testamento. Il grande conflitto finale che avverrà in prossimità della seconda venuta del Signore è chiamato battaglia di Harmaghedon, poiché avrà inizio nella stessa località (vedi Ez. 39:11; Zac. 12–14, in particolare 12:11; Ap. 16:14–21).
Alcuni studiosi, tra cui CC Torrey, Kline e la Giordania sostengono che la parola deriva dal ebraico Moed, che significa "assemblea". Quindi, "Armaghedon" significherebbe "Montagna di Assemblea", che secondo Jordan è "un riferimento all'assemblea sul Monte Sinai e alla sua sostituzione, il Monte Sion". La maggior parte delle tradizioni interpretano questa profezia biblica come un simbolo del progresso del mondo verso il "grande giorno di Dio, l'Onnipotente" in cui Dio riversa la sua giusta e santa ira contro i peccatori impenitenti, guidati da Satana, in una letterale fine di scontro finale mondiale. Armaghedon è il nome simbolico dato a questo evento sulla base di riferimenti scritturali riguardanti l'annientamento divino dei nemici di Dio. Il metodo ermeneutico supporta questa posizione facendo riferimento ai Giudici 4 e 5 dove Dio distrugge miracolosamente il nemico dei loro eletti, Israele, a Megiddo.
Si segnala la presenza di navi russe nel Mediterraneo e americane nel Mar Rosso e Arabico. Ma le "grandi manovre" in zona delle due superpotenze sono cominciate da tempo. 

Cinzia Palmacci







martedì 9 marzo 2021

BEATA ANNA CATERINA EMMERICK: VITTORIA DELLA CHIESA MILITANTE SUI SUOI NEMICI PER L’INTERCESSIONE DELL’IMMACOLATA CONCEZIONE DELLA S. VERGINE MARIA

Queste visioni ci danno un’immagine della terribile lotta guidata dai nemici di Dio contro la Santa Chiesa di Gesù Cristo, ma anche della vittoria finale sui suoi oppressori, i senza Dio, per merito della grazia di Dio e dell’intercessione della Immacolata Concezione della Santa Vergine. La lotta fu così generalmente bene organizzata e serrata che la santa Chiesa in un primo momento dovette soccombere, ma Gesù Cristo pose i limiti alla furia infernale scendendo in difesa della sua Chiesa: Le porte dell’inferno mai prevarranno contro di essa. Il Salvatore non ha abbandonato mai la sua Chiesa. Lo ha dimostrato così chiaramente che non possono esserci dubbi. Egli aiuta sempre la medesima, nell’eternità, per mezzo della santissima immacolata Vergine Maria. Sei secoli durarono i litigi per affermare la gloria di Maria, per arrivare al giorno in cui la santissima Immacolata Concezione di Maria potesse essere ritenuta come un dogma. Re cristiani e imperatori si assunsero, per secoli interi, il compito di stabilire questo giorno; molti santi per stabilire tale ricorrenza hanno sofferto; membri di ordini religiosi hanno offerto il sangue e la vita a Dio, come sacrificio per testimoniare la validità e la verità di questo mistero della Chiesa, in modo che il dogma si affermasse e portasse aiuto. Finalmente venne questo giorno per la misericordia e la volontà infinita di Dio:
L’8 dicembre dell’anno 1854: in virtù dell’autorità di Gesù Cristo, per la Gloria della Santa indissolubile Trinità, per la Gloria e per la venerazione della Verginità della Madre di Dio, per l’elevazione della fede cattolica e per l’accrescimento della religione cristiana, Papa Pio IX dichiarò, che l’insegnamento dell’Immacolata Concezione di Maria è una dottrina rivelata e perciò, la medesima, deve essere accettata indiscutibilmente da tutti i fedeli. Nell’annunciare quest’insegnamento come dottrina di fede, papa Pio IX ebbe la più sicura speranza e la più piena fiducia che la Beata Vergine Maria ci verrà in aiuto in questi tempi così tanto dolorosi, nella misura in cui i seguaci della Chiesa odono la voce del loro Pastore e per mezzo della fervida devozione e della preghiera si sollecita il suo intervento. Il nostro volto viene riempito di gioia, dice papa Pio IX nella bolla Ineffabilis, e così continua: e noi portiamo al Nostro Signore Gesù Cristo l’espressione dell’umiltà e della gratitudine più profonda. Perciò gli uomini dovranno elevare sempre più sacrifici devozionali a Lui, affinché ci preservi, per mezzo della sua bontà, e sebbene senza nostro merito, questo onore, questa gloria e questa lode dall’omaggio della sua santissima Madre. Noi abbiamo la più sicura speranza e la più piena fiducia, nella beatissima Vergine, la quale calpestò la testa velenosa del serpente malvagio, portando la salvezza al mondo. Ella è la lode e la gloria dei profeti, degli Apostoli e dei Martiri, la gioia e la corona di tutti i Santi, il più sicuro rifugio e il più fedele aiuto di tutte le persone minacciate dai pericoli. Essa è la più influente e potente mediatrice, l’ambasciatrice presso suo Figlio per tutto il globo terrestre. Il più pregevole gioiello e ornamento della Chiesa cattolica. Colei che allontana sempre tutte le eresie ed è la protezione più permanente. Colei che provvede alle più impellenti necessità dei popoli e anche delle nazioni ortodosse, e ci ha liberati da così tanti pericoli. La Beatissima Vergine farà in modo, per mezzo della sua potentissima intercessione, che la santa madre Chiesa cattolica, allontanando tutte le difficoltà e superando tutti gli errori, che tutti i popoli e tutti i luoghi possano progredire, e quotidianamente fiorire e dominare da mare a mare, da fiume a fiume, fino ai confini del globo terrestre, in modo che si possa godere tranquillità e libertà; e che i peccati gli uomini ricevano il perdono, i malati la guarigione, i pavidi più forza, gli afflitti il sollievo, e chi si trova in pericolo l’aiuto. Tutti coloro che si trovano sulla strada dell’errore possano essere liberati dalle tenebre e possano ritornare sulla strada della verità e della giustizia, e che si abbia sempre un solo gregge ed un solo pastore.

Animato dalla stessa fiducia anche papa Leone XIII ha incoraggiato di nuovo i seguaci della Chiesa cattolica ad invocare la Consolatrice degli afflitti, la Soccorritrice dei cristiani, la Regina del santo rosario, in fervida e incessante preghiera dalla cui intercessione verrà di nuovo data alla Chiesa pace, tranquillità e libertà. Il Papa ha ordinato che tutti i preti cattolici della terra offrendo il santissimo sacrificio della Messa si inchinino sui gradini dell’altare, come servi della santa Chiesa, rivolgendosi e supplicando la Madre di Colui, di cui sacrificano il corpo e il sangue nella celebrazione e che consumano nella santa Comunione. Che la invochino quale Regina e Madre della Misericordia, per la nostra vita, la nostra dolcezza e la nostra speranza, per noi e per tutta la Chiesa.
Gesù Cristo vuole aiutare la sua santa Chiesa per mezzo di sua Madre, l’immacolata Concezione. Queste dimostrazioni sono così chiare, per il fatto che Gesù Cristo ha dato forza alla parola dei suoi ministri per mezzo di numerosi segni e di miracoli. Chi non conosce gli innumerevoli miracoli, che per mezzo dell’intercessione dell’Immacolata Vergine di Lourdes danno ancor oggi i loro effetti? Come quegli altri miracoli che dimostrano come Dio uno e trino vuole aiutare i poveri figli di Eva attraverso colei che è la Figlia scelta del Padre dei cieli, la Madre del Figlio divino, la Sposa dello Spirito Santo, la dimora della santissima Trinità, la Madre e la mediatrice di tutte le grazie divine, la Madre dell’aiuto eterno, la Madre di tutti i fedeli, l’unico rifugio dei peccatori, la nostra più sicura speranza! Non apparirà un caso a nessuno dei nostri lettori se la pia Anna Katharina Emmerich, nelle sue visioni, vede venire l’aiuto da dove l’attendono anche oggi le gerarchie ecclesiastiche e tutti i fedeli cristiani, da parte della purissima, santissima, immacolatissima Vergine e Madre di Dio, Maria. Si deve notare che Anna Katharina Emmerich vede il continuo soccorso del glorioso santo Arcangelo Michele, per la salvezza della santa Chiesa dalle tremende avversità dei nostri tempi. San Michele è colui che attraverso la sua umiltà vince lo spirito della superbia e lo ha ricacciato nell’inferno. Ha ricacciato il medesimo spirito che, tramite tanti strumenti, guida la lotta contro la Pietra di Pietro e contro la Chiesa da lui fondata. Il santo Michele è il capo di tutti i cori del Paradiso, l’Angelo protettore di tutti i discepoli di Dio, e perciò ci aspettiamo da lui in modo particolare protezione ed aiuto.

Nel tempo di Pasqua dell’anno 1820 Anna Katharina Emmerich ricevette la visione nella quale le venne mostrata l’intera devastazione portata dalla miscredenza alla Chiesa e il futuro rinnovamento della medesima. Le venne detto che la visione comprendeva sette periodi di tempo; purtuttavia essa non fu più in grado di definire questi periodi, ma raccontò semplicemente in questo modo:

Io vidi la terra come una superficie rotonda che veniva coperta dall’oscurità delle tenebre. Tutto si disseccava ed era morente. Io vidi questo in innumerevoli particolari di tutta la creazione, gli alberi, piante, fiori e campi. Sembrava come se tutta l’acqua dei laghi, dei fiumi e dei ruscelli si fosse prosciugata oppure si fosse ritirata nella sua sorgente. Camminai sulla terra inaridita e vidi i fiumi come linee sottili, i mari divenuti neri precipizi, di cui si vedevano al centro soltanto sottili linee d’acqua. Tutto il resto era ridotto ad un immenso pantano nel quale vidi ogni specie di animali e pesci lottare contro la morte. Mi inoltrai tanto da poter scorgere e riconoscere chiaramente la riva del fiume dove vidi una volta sprofondare San Clemente. Vidi anche luoghi e persone vivere in uno stato di annebbiamento e di triste confusione e rovina; con le immagini della siccità della terra vidi nello stesso tempo crescere le opere oscure degli uomini. Mi apparvero anche in modo chiaro e dettagliatamente le loro atrocità; riconobbi Roma e mi apparve il tormento della Chiesa e il suo crollo interno ed esterno. Grandi cortei di uomini andavano verso un punto e tutto volgeva in una lotta. Tra di loro si frapponeva una grande macchia scura che sembrava un enorme burrone. I combattenti ingaggiarono una grande battaglia intorno a questo baratro; essi diminuivano sempre più, finché sembrò che tutti i restanti cadessero dentro questo baratro, senza nemmeno accorgersene. Frattanto vidi in mezzo alla rovina, dodici uomini che ricevevano nell’anima i raggi dello splendore dell’Acqua viva. Essi erano sparpagliati nelle più disparate regioni e nessuno di questi sapeva dell’esistenza dell’altro. Nessuno dei dodici superava i quarant’anni, tre di questi appartenevano al clero e alcuni volevano divenire sacerdoti; costoro portavano gli abiti tradizionali, originari del proprio paese, e tutto quello che era andato perduto lo ricevevano di nuovo da Dio usandolo per il bene. Vidi perfino nell’oscura rovina falsi profeti e gente comune portare avanti gli scritti di questi dodici apostoli. Presi conoscenza di come essi rifuggivano la confusione e poi, sempre di nuovo, comparire più chiaramente in pubblico. In un’altra immagine vidi cento donne sedute, sembravano essere in uno stato estatico, con loro si trovavano degli uomini attratti dalle loro profezie. Mi assalì un senso di orrore e ripugnanza nel loro confronto. Vidi di nuovo la ridda che si stringeva intorno al nero precipizio e i combattenti che si diradavano sempre più; durante la lotta era scomparsa un’intera città. I dodici Apostoli guadagnavano sempre più seguaci, e da un’altra città (cioè la vera città di Dio, Roma), si dipartiva un luccicante cuneo che penetrava nell’oscura voragine. Vidi, sulla Chiesa che adesso appariva molto piccola, ergersi una figura femminile splendida con un mantello largo e spiegato color blu-cielo e con una corona di stelle sul capo. Da lei fuoriusciva una luce che penetrava sempre piò nelle tenebre nebbiose. Dove penetrava questa luce, accarezzando le cose, tutto veniva rigenerato e fiorente. In una grande città vidi la chiesa più miserabile divenire la prima . I nuovi Apostoli apparvero tutti insieme avvolti di splendore; vidi pure altri che conoscevo. Adesso rifioriva di nuovo tutto. Vidi un Papa nuovo e severo, e la voragine oscura rimpiccolirsi sempre più. Tre comunità si fusero sotto lo splendore di una luce. Queste comprendevano gente buona e illuminata che entrava nella Chiesa. Così tutto venne rigenerato e rinnovato. Le acque presero a scorrere di nuovo e tutta la natura entrò in una perfetta armonia e divenne verde e fiorente. Vidi costruire chiese e conventi.

Il 28 agosto 1820 Anna Katharina Emmerich raccontò del conforto ricevuto dalla seguente immagine: Ricevetti una visione sulla Chiesa di Pietro:
questa si librava sulla terra e tutta la gente si affrettava ad entrare dentro per sostenerla. Vidi in quest’azione di soccorso partecipare i grandi e i piccoli, preti e laici, donne e bambini e perfino vecchi storpi. Mi sopravvenne la paura, poiché mi sembrò che la Chiesa rimbombasse ovunque pronta a cadere. Le fondazioni e tutte le pareti sembravano pronte a crollare, la gente pose dappertutto le spalle a sostegno, e in questo momento tutti divennero della stessa grandezza. Ognuno prese il suo proprio posto nella medesima: ì preti sotto gli altari, i laici sotto i pilastri e le casalinghe sotto l’ingresso. Tutti quanti sorreggevano la Chiesa sostenendo i grandi pesi delle pareti, delle porte, ecc. Pensai che ne sarebbero rimasti schiacciati. Ma il tetto della Chiesa era aperto e vidi i Cori dei Santi e, per mezzo delle loro preghiere e il loro merito, sostenere e aiutare coloro che reggevano la Chiesa. Io pregavo mentre mi trovavo sospesa nell’aria tra la gente e i Santi. I sostenitori della Chiesa adesso facevano un passo avanti.
Vidi poi, attraverso il tetto della Chiesa, la Vergine Maria con intorno Apostoli e vescovi mentre al di sotto si svolgevano grandi processioni e celebrazioni. Mi apparvero pure tutti i cattivi amministratori della Chiesa, coloro che pur avendo creduto di aver fatto qualcosa per la Chiesa in effetti non avevano fatto nulla. Dall’alto scendevano anche molte benedizioni e molti cambiamenti; vidi anche il Papa che era stato l’artefice del rinnovamento; molti uomini semplici e poveri, giovani e vecchi si elevavano nelle dimensioni dello spirito.

A Natale del 1819 Anna Katharina Emmerich raccontò al “pellegrino” altre visioni: Io vidi intorno alla Chiesa di Pietro una enorme quantità di persone, alcune occupate a distruggerla e molte altre, invece, a ripristinarla.
Vidi il Papa in preghiera circondato da falsi amici, i quali spesso agivano in contrasto alle sue disposizioni. Un individuo piccolo e nero agiva freneticamente contro la Chiesa di Dio, e mentre quest’ultima veniva così abbattuta, dall’altra parte era anche ricostruita, ma, per la verità, senza molto vigore.
Vidi molti religiosi che conoscevo, come il vicario generale, questo fatto mi confortò, dandomi molta gioia. Egli camminava diritto attraversando le rovine, senza lasciarsi disturbare minimamente da quelle scene, e disponeva per la conservazione o la costruzione Vidi anche il mio confessore fare un lungo giro vizioso, trascinandosi dietro una grande pietra. Mi apparvero pure altri preti, che pregando con il loro breviario, portavano il peso di un sassolino come se facessero un grande sacrificio; il sassolino lo portavano sotto il mantello pronti a passarlo addirittura agli altri. Costoro mi apparivano come se non avessero fiducia in quello che facevano e nessuna voglia di sapere per quale scopo si lavorava. Tali visioni erano dense di realtà strazianti.
Tra queste immagini mi apparve tutta la parte anteriore della Chiesa in piena rovina. Solo il Santissimo reggeva ancora. Io ero molto afflitta e pensavo sempre: dove sarà l’essere che vidi salvare la Chiesa con l’abito rosso e la bandierina bianca? Poi scorsi una figura femminile ergersi maestosa nella grande piazza di fronte alla Chiesa. Vidi che essa si librò leggermente in alto e giunse sulla cupola, ivi giunta afferrò con entrambe le mani il suo immenso mantello dai raggi dorati e lo allargò sulla Chiesa in segno di protezione. I distruttori non potevano più farsi avanti e in nessun modo erano in grado di avvicinarsi allo spazio coperto dal mantello. Incoraggiati da questa apparizione, i costruttori della Chiesa aumentarono il loro lavoro. Si raggrupparono in quel luogo uomini vecchissimi, storpi e persone cadute nella dimenticanza, come anche molti giovani forti, donne e bambini, religiosi e laici, tutti accorsero in un sol punto per ristabilire l’edificio della Chiesa. Poi vidi giungere un nuovo Papa con una processione. Sebbene questo fosse più giovane del Papa precedente, era anche molto più severo. Venne accolto con i più grandi festeggiamenti. Sembrava come se volesse inaugurare la Chiesa, ma io sentii una voce: “Non c’è bisogno di una nuova inaugurazione, soltanto il Santissimo è rimasto al suo posto”. Ci fu però una duplice e grande celebrazione ecclesiastica, un giubilo generale e la Chiesa fu ripristinata. Prima che il Papa iniziasse la celebrazione il suo contorno era già preparato alle varie sostituzioni; vidi uscire dall’assemblea un certo numero di persone distinte e strettamente religiose che senza obiezioni proseguirono il loro cammino in altra direzione, mentre altri lasciarono l’assemblea con rabbia e brontolii. Il Papa allora, dopo aver proceduto alle sostituzioni di laici e religiosi, iniziò la grande celebrazione nella Chiesa di san Pietro.

30 dicembre: Di nuovo vidi la Chiesa di san Pietro con la sua alta cupola, Michele stava lì sopra luccicante, nella sua veste rosso-sangue, con una grande bandiera di guerra nella mano. Frattanto nel mondo si svolgeva un grande conflitto. Verdi e blu lottavano contro i bianchi sui quali pendeva una spada e sembravano interamente soccombere; ma nessuno conosceva il motivo per cui lottava. La Chiesa aveva pure assunto interamente il colore rosso-fuoco come quello dell’Angelo, e mi fu detto: “Essa sarà lavata nel sangue”. Quanto più durava la battaglia tanto più il colore della Chiesa diveniva acceso. L’Angelo allora scese dalla cupola sulla terra ed entrò nel folto della mischia poi si addentrò tra le schiere dei bianchi. Lo vidi quindi in molteplici azioni attivo tra le fazioni in lotta. A quella presenza i bianchi presero un coraggio meraviglioso, ma non ne conoscevano la causa, poiché l’Angelo agiva mantenendosi invisibile. I nemici dei bianchi, dietro l’influsso di quella forza invisibile, furono colti dalla paura e presero a fuggire da tutte le parti.
Sui bianchi vincenti era scomparsa la minaccia della spada di fuoco, e in cielo, proprio sul campo di battaglia, erano apparse teorie di Santi, i quali segnavano con le mani dei simboli nell’aria. Essi erano, seppur nella diversità, raccolti in un unico corpo spirituale. Quando l’Angelo scese dalla cupola della Chiesa vidi, su di esso, apparire in cielo una Croce grande e scintillante sulla quale era appeso il Salvatore. Dalle sue piaghe splendenti si irradiavano su tutto il mondo fasci luminosi. Le piaghe erano rosse come chiazze luccicanti. Egli non aveva la corona di spine ma da tutte le piaghe della testa si sprigionavano raggi orizzontali sul mondo. Lo splendore delle mani, dei fianchi e dei piedi emetteva i colori dell’arcobaleno che si irradiavano intensamente verso il mondo, sui villaggi, città, case, ecc. lo vidi dappertutto, lontano e vicino, diversi tipi di casi mortali e le anime erano assorbite in uno di questi raggi colorati e salivano nelle dimensioni celesti, dalle piaghe del Signore. L’energia emanata dalle piaghe del costato del Signore fluiva ampiamente verso la Chiesa terrena, la quale ne veniva interamente illuminata. Vidi le anime salire dal Signore assorbite da questa luce. Mi apparve anche un Cuore che lievitava nel cielo, era rosso e illuminato e dirigeva sulle piaghe un fascio di raggi bianchi. Poi dal medesimo si diffondeva, a sua volta, un altro raggio di luce sulla Chiesa e in molte regioni del mondo. Questo elevarsi e alternarsi di energie assorbiva e salvava molte anime, le quali, attraverso il Cuore e il fascio di luce, potevano affiancarsi a Gesù. Mi venne detto che MARIA sarebbe stata questo Cuore. Quando la battaglia sulla terra ebbe termine gli Angeli e la Chiesa, che erano prima scomparsi, divennero visibilmente luminosi e bianchi. Anche la Croce era scomparsa e al suo posto, sulla Chiesa, comparve una figura femminile, alta e piena di splendore che spiegava il suo mantello dai raggi dorati. Sotto la Chiesa apparivano reciprocamente mortificazione e conciliazione. Vidi vescovi e pastori avvicinarsi e scambiarsi i loro libri. Le sette riconobbero la Chiesa, convinte dalla meravigliosa vittoria dei bianchi e dalle luci della Rivelazione che avevano visto scendere su di loro. Queste luci avevano la loro origine nella foce del fiume, nel luogo dove Giovanni aveva eseguito la sua missione. Quando io vidi tutto ciò ebbi la profonda sensazione che il Regno di Dio fosse vicino. La natura si rinvigoriva, tutto sembrava elevarsi ad una vita superiore e splendente, conseguentemente in tutti gli uomini cresceva un’attività interiore sacra, come al tempo della nascita di Cristo. Sentii tutto questo tanto vicino che esultai . Dall’arrivo di Maria, e già dai suoi primi antenati, avevo avuto la sensazione che soltanto la sua esistenza sarebbe fiorita. Vidi che questi miei sentimenti erano condivisi da tanti umili, fedeli cristiani. Vidi molti agnelli sulla terra, raggruppati in piccoli branchi luminosi e portati al pascolo dai pastori; vidi pure colui che come un agnello diede il sangue per noi, dispensando agli uomini un infinito amore e la forza di Dio. Io vidi pure i “pastori”, che conobbi e mi erano vicini, ma non comprendevano bene il tutto; mi augurai intensamente di svegliarli dal sonno.

Prendendo come spunto un ricordo di scuola mi collegai al pensiero ingenuo della Chiesa come Madre. Il nostro maestro diceva spesso: “Chi non prende la Chiesa per sua madre, non considera Dio suo padre!” Adesso ritornavo a pensare, come a quei tempi: “Se la Chiesa è fatta di pietra, come può essere mia madre?” A questo punto la Chiesa comparve innanzi ai miei occhi come una donna bella e stupenda e le rinfacciai di essere così trascurata, e continuasse a farsi maltrattare in questo modo dai suoi servitori. Essa mi diede nelle braccia un bel Bambino e mi disse che era suo figlio, ricevetti ora la certezza interiore che quella figura era Maria, allora pregai anche per suo Figlio, il Bambino Gesù, con il quale poi ebbi un lungo colloquio. Maria sarebbe la Chiesa stessa, e la Chiesa nostra madre, e Dio nostro padre, e Gesù nostro fratello.
Al pensiero che da bambina andavo dalla madre di pietra, la nostra madre Chiesa, mi sentii davvero felice. ‘Così vado e mi immedesimo nella santa Madre», per grazia di Dio. Sempre presa dal presentimento dell’avvicinarsi del Regno del Signore, mi comparve una grande, celebrazione nella Chiesa che, dopo il superamento della battaglia, splendeva come un sole. I nemici si erano sparpagliati e non furono perseguitati. Numerose processioni si snodavano innanzi e dentro la Chiesa che adesso era presieduta dal nuovo e severissimo Papa. Prima dell’inizio della celebrazione egli, come già vidi, aveva scacciato via molti vescovi e pastori indegni. Questa festa nella Chiesa fu particolarmente celebrata dagli Apostoli.
Mi apparvero giardini celesti e splendenti calare dal cielo e porsi nei luoghi luminosi della terra e immergersi nella luce delle origini. Anna Katharina Emmerich ricevette ancora altre visioni sulla Gerusalemme celeste:
Vidi nelle strade splendenti della città di Dio palazzi pieni di luce e giardini, nei quali innumerevoli gruppi di Santi lodavano Dio e si muovevano influendo sulla Chiesa. Nella Gerusalemme non c’è nessuna Chiesa, Cristo stesso è la Chiesa. Maria troneggia sulla città di Dio e su di Lei Cristo e la Santissima Trinità. Da questa cade come rugiada la luce su Maria, e da essa si diffonde su tutta la città santa. Sotto la città di Dio vidi la Chiesa di Pietro e un giubilio. Sentii che nonostante tutte le sue negligenze l’uomo avrebbe potuto sempre ricevere da questa la vera luce in sé. Vidi le vie che Portano alla Gerusalemme celeste, e i santi pastori che guidano in quel luogo le anime perfette del loro gregge. Queste vie non erano ancora molto affollate e riconobbi anche la mia strada verso la città di Dio. A mezza strada riconobbi un gruppo di persone che, in un modo o nell’altro, avevo aiutato. Mi ricordai così, e potetti pure vederli, di tutti i bambini e i poveri per i quali avevo confezionato abiti. Mi meravigliai, rallegrandomi particolarmente per i vari modelli che ero riuscita a confezionare. Mi comparvero allora le immagini relative al mio servizio per gli altri. Durante la mia vita avevo servito alcune persone con consigli, esempi, sostegno, preghiera, e sofferenza. Immaginai il vantaggio che queste persone ne avevano saputo trarre, chi più e chi meno, altri niente affatto. Vidi questo sotto il simbolo della coltivazione di un giardino: costoro lo avevano custodito, continuato ad accudirlo oppure lasciato rovinare, nel modo con cui avevano curato queste mie opere.

Dal principio di agosto fino alla fine di ottobre 1820 la pia suora, Anna Katharina Emmerich, fu impegnata in preghiere ed esercizi di intercessione per il santo Padre. Tale compito volle assumere, in seguito ad un’ampia visione dove le venne mostrata, sempre in immagini simboliche, la condizione di tutta la Chiesa di Pietro, sottoposta a guerre ininterrotte di annientamento su tutto l’emisfero terrestre. Le guerre contro la Chiesa di Cristo erano guidate dal radicato impero dell’anticristo il quale si esprime nell’animale apocalittico, che portato dall’acqua emerge dal mare per la battaglia contro il gregge di Cristo. Da questa visione il “pellegrino” trasse le sue conclusioni: È certamente piena di lacune, ma quello che lei ha visto in queste forme nude, e che può descrivere solo a fatica, si accosta molto alle forme della Rivelazione cli Giovanni, sebbene essa non le conosca affatto, e ancora meno dalla Sacra Scrittura e dai libri. Quando racconta le sue visioni sembra che legga in un libro come se guardasse e vedesse cose lontane ma tuttavia presenti. La pia suora così inizia il racconto di questa visione: Io vidi nuovi martiri, non di adesso, bensì del futuro, io vidi dopo una pausa, così proseguì: Vidi gente precipitarsi verso la grande Chiesa, si unì anche un animale disgustoso e tremendo, appena emerso dal mare: aveva una coda come un pesce e zampacce come un leone, e molte teste che erano disposte come una corona intorno a quella più grande. La sua bocca era grande e rossa; era striata come una tigre ed era sicura alleata e ben affiatata con i nemici e i distruttori della Chiesa. Quando questi lavoravano la bestia era sempre in mezzo a loro. Costoro si recavano qualche volta dalla bestia, nella caverna dove si nascondeva.
Frattanto vidi dovunque, nel mondo, molta gente tormentata devoti e particolarmente i religiosi venire incarcerati o oppressi, e ricevetti la sensazione che tali persone sarebbero diventate i nuovi martiri. Quando la Chiesa fu quasi del tutto caduta in rovina, e ormai restavano solo il coro e l’altare, i demolitori entrarono con la bestia nella Chiesa ma si trovarono di fronte ad una donna grande e maestosa. Essa si muoveva come un corpo benedetto, camminava molto lentamente, i nemici ne ebbero molto timore, la bestia si fermò e tese la sua gola verso la donna, come se volesse inghiottirla. Ma appena la donna la guardò, e fece per andarle incontro, la bestia fuggì nel mare e i nemici scapparono confusi.
Da una certa lontananza, dalla terra come dal cielo, vidi affluire grandi gruppi di figure e mettersi in circolo intorno alla Chiesa. Il primo consisteva di giovani e ragazze, il secondo di coppie di ogni rango, re e regine, il terzo di membri di ordini religiosi, il quarto dì guerrieri. Davanti a questi guerrieri ne vidi uno in modo particolare che cavalcava un cavallo bianco. L’ultimo gruppo, che pure si pose in circolo, era composto da cittadini e contadini, tra i quali molti erano contrassegnati con una croce rossa sulla fronte. Mentre essi si avvicinavano, stringendosi sempre più in circolo, si univano a loro carcerati e oppressi. La gente di tutti questi cortei voleva radunare i congiurati in un sol punto.
Allora i nemici della Chiesa, per sfuggire, presero a muoversi nelle più diverse direzioni senza che ne avessero la coscienza, ed erano molto confusi. Non sapevano cosa facevano, e neppure cosa avrebbero dovuto fare, e perciò correvano l’uno contro l’altro, cozzandosi a vicenda nel parapiglia. Quando poi, finalmente, furono serrati tutti insieme dai “gruppi della Fede”, li vidi rinunciare al loro lavoro distruttivo della Chiesa e sparpagliarsi. La Chiesa aveva ripreso il suo magnifico splendore. Fin dai confini del mondo la gente di buona volontà, di tutte le condizioni e della terra intera, aveva formato un’immane catena umana per passarsi ad una ad una le pietre per ricostruirla. Vidi ancora tanti uomini cattivi e altri che sarebbero divenuti martiri per Gesù.
La Chiesa fu del tutto ricostruita in breve tempo. Dietro di questa, in alto su un monte, vidi l’Agnello di Dio e intorno un corteo di vergini con palme e le cinque schiere celesti, che rispecchiavano ed erano in sintonia con quelle terrene. Intorno all’Agnello stavano pure le quattro sacre bestie dell’Apocalisse.
Il 10 agosto così raccontò: Vedo il santo Padre in grande assillo; abita in un altro palazzo circondato da poche persone di fiducia, le sue forze stanno per confrontarsi con la fazione cattiva. Se le forze del male avranno la meglio egli dovrà soffrir ancora grandi tribolazioni prima della sua morte. Vedo la chiesa delle tenebre in crescita e influire in modo negativo sul mondo del sentimento. La pena del santo Padre e della Chiesa è realmente così grande che si deve supplicare Dio giorno e notte. Io sono stata guidata questa notte a Roma, vedo il santo Padre in una grande pena d’animo ancora nascosto per sfuggire alle sinistre minacce. Egli è stanchissimo e del tutto sfinito dagli assilli, dalla tristezza e dalle preghiere. Si nasconde perché non può più reggere, gli è vicino un prete che è un suo devotissimo amico ricolmo della grazia di Dio, che vede e annota molto, e comunica tutto fedelmente al santo Padre. A questo sacerdote dovetti rivelare, in preghiera, quelli che erano i traditori e i cattivi intenzionati: altissimi funzionari e fiduciari stessi del santo Padre. In questo modo il Papa sarebbe stato messo in guardia in modo da non confidarsi più con chi gli era vicino, ma che in realtà era suo nemico. Egli è così debole che non può più camminare.

25 agosto: Non so come stanotte giunsi a Roma, mi trovai vicino alla chiesa di S. Maria Maggiore e vidi colà molta gente povera e devota piena di paura e preoccupazione a causa del ritiro del Papa. Per questo motivo c’era inquietudine in città e la gente si era recata a supplicare la Madre di Dio. Sembrava che non volesse aspettare l’apertura della chiesa e prese a pregare già all’esterno. Adesso mi vidi all’interno della chiesa e aprii le porte, la gente entrò piena di ansia e meravigliata di vedere finalmente le porte aperte. Io ero dietro le porte ed essi non mi videro. Non si teneva l’Ufficio divino e c’erano solo le lampade votive che ardevano. Le persone adesso pregavano in modo tranquillissimo. Vidi allora apparire la Madre di Dio, la quale mi disse che il pericolo sarebbe aumentato e perciò la gente dovrebbe pregare ferventemente in modo devoto, con le braccia aperte e distese e rivolgere solo tre Pater al Supremo. Suo figlio ha pregato sulla croce anche in questo modo e così tutti quanti, a mezzanotte e in questo stesso luogo, avremmo dovuto pregare, le porte della chiesa sarebbero rimaste sempre aperte per questo fine, i fedeli avrebbero dovuto supplicare e pregare in special modo affinché la chiesa delle tenebre ricada di nuovo nell’abisso. La Madre di Dio parlò poi di molte cose assai difficili a spiegarsi; appresi che solo un prete avrebbe offerto un sacrificio incruento dignitosamente e consapevolmente come fecero gli Apostoli, allontanando tutti i pericoli. Io non posso sapere se le persone nella Chiesa videro quest’apparizione ma furono mossi da qualcosa di soprannaturale perché quando la Santa Vergine disse che essi avrebbero dovuto supplicare Dio con le braccia aperte tutti le sollevarono. Questa gente, buona e devota, adesso era diventata sprovveduta e disorientata. Tra loro non c’era nessun nemico eppure sembravano aver paura l’uno dell’altro.

10 ottobre. Vidi la Chiesa di Pietro distrutta fino al coro e all’altare maggiore. Michele scese, con l’armatura e i legacci nella chiesa e impedì di entrare a molti pastori cattivi e li costrinse in un angolo oscuro dove sedettero e guardarono. Il danno alla Chiesa venne presto rimediato con qualche piccolo restauro e la santa Messa poté essere celebrata presto, in modo completo. Dall’esterno vennero eretti di nuovo i muri, con le pietre, da preti e laici, poiché i distruttori non riuscirono a sradicare le pietre delle fondamenta che erano rimaste intatte.

Anna Katharina passò, per un periodo, tutte le notti in preghiera con le braccia aperte e dovette contenere duri attacchi del maligno. Quest’ultimo piombò tre volte contro di lei per strangolarla. «Mi rinfacciò tutti i miei errori della giovinezza, che io non accettai, presi tutte le mie reliquie e così lo combattei. Finalmente mi vidi tranquilla nel mio letto, segnai ogni lato con piccole particelle della croce». La notte successiva la trascorse nella stessa preghiera e lottò ricca di successo, contro il nemico, tanto che più volte cantò il “Te Deum”. Alla sera del l ottobre il “Pellegrino” trovò Anna Katharina in uno stato di sfinimento, bagnata di sudore per le ininterrotte preghiere. La pia suora disse al “Pellegrino” che le sarebbe stato comandato da san Michele, insieme ad altri compiti, di chiedere suppliche per la Chiesa, in sette giorni essa avrebbe dovuto concludere la Missione.

La Chiesa — si lamentò Anna Katharina —, è in grande pericolo, io devo chiedere e supplicare chi viene da me di pregare per la salvezza della Chiesa, pregarlo affinché reciti il Padre nostro. Si deve pregare affinché il Papa non lasci Roma; ci sono molti pericoli e sì deve invocare il Signore che faccia mantenere la presenza dello Spirito Santo nell’animo del nostro Papa.
Quando il “Pellegrino” la mattina del 4 ottobre giunse da Anna Katharina Emmerich, la trovò sfinita per gli altri strapazzi notturni. Non posso nemmeno esprimere quanto ho sofferto disperatamente, tanto da restarne quasi morta. Questa lotta mi fu mostrata in precedenza da molto tempo; allora vidi una persona assalita da molti demoni che combatteva contro i medesimi. Adesso ho potuto riconoscere molto bene che io stessa ero questa persona. Ho dovuto combattere contro tutto un esercito di demoni, ho pregato tanto e sono stata aiutata. Se i Santi non mi avessero soccorso non avrei potuto superare tutto ciò. Caddi nella battaglia senza forze e mi trovai in difficoltà, ma sapevo quanto fosse importante lottare e vincere. Vidi un demonio in particolare fare del tutto per arrecarmi del male, inviandomi perfino gente da lontano per tormentarmi e indebolirmi.
Stanotte, in una visione sul Papa, ho visto San Francesco portare la Chiesa, la vidi anche portata sulle spalle da un piccolo uomo che aveva tratti giudei nel viso. Sembrava come se incombesse un pericolo grave. Maria apparve sul lato nord della Chiesa con il suo manto protettore aperto. Il piccolo Uomo sembrava cadere, e i dodici, che io continuavo sempre a vedere come i nuovi Apostoli, e che avrebbero dovuto aiutarlo, pur muovendosi molto lentamente, vennero e lo risollevarono, furono d’aiuto pure molti Angeli. La Chiesa era semidistrutta di nuovo ma c’era ancora il pavimento e la parte posteriore il resto era stato distrutto dalla Sette segrete e dagli stessi servitori della Chiesa. i dodici la portarono in un altro posto, mentre alcuni Palazzi sprofondavano intorno a loro come grano dalle spighe. Quando vidi la Chiesa di Pietro in quella condizione e come tanti religiosi avevano contribuito all’opera di distruzione, senza che ciò apparisse pubblicamente, ebbi una tale pena che invocai la pietà di Gesù. In seguito a tale invocazione mi apparve il mio Sposo celeste, come un giovane, e mi parlò per lungo tempo. Egli mi disse che la Chiesa solo apparentemente sembrava crollare sotto questo peso, ma in verità da questo carico ne verrà la tranquillità e la Chiesa risulterà sui suoi nemici nuovamente vincitrice. Se anche un solo cristiano cattolico le resterà fedele, essa potrà vincere ancora. Il Signore mi mostrò come alla Chiesa non siano mai mancate persone che pregano e soffrono per la sua causa e mi mostrò tutto questo in relazione al martirio che ha dato il contributo e la forza più grande alla Chiesa e allo sviluppo del cristianesimo, e come Egli stesso avrebbe dovuto continuare a patire a questo fine. In virtù di questi sacrifici e contributi di sangue la Chiesa risorgeva sempre di nuovo, in tutte le epoche. In innumerevoli immagini il Signore mi fece la grazia di farmi vedere, in sempre più vasti esempi, tutta la miserabile attività dei cristiani e dei religiosi, e perciò mi esortò a pregare e soffrire per tutti in modo perseverante. Fui resa consapevole che i cristiani intesi nel senso vero della parola non esistono più. Restai molto addolorata nell’apprendere questa realtà.

Visioni del 7 Ottobre. Ho fatto un lungo viaggio, continuando la mia missione, e fui a Roma nelle catacombe. Partecipai alla vita di un martire che viveva nelle catacombe in segreto con altri, e aveva convertito molti. Era stato da Tecla recentemente. Ho dimenticato il suo nome. Già da ragazzo si recava nelle catacombe e nelle carceri con le pie donne per recar conforto ai cristiani. Visse per un certo tempo nascosto in un eremo. Più tardi soffrì un grande martirio e infine fu decapitato; egli stesso portò il suo capo via non ricordo più precisamente la storia. Mi vidi in un sotterraneo, forse le catacombe, con Francesca Romana e questo martire, il pavimento era pieno di fiori grazie alla fioritura dei dolori dei martiri. Erano fiorite particolarmente molte belle rose bianche ed io ne vidi una particolarmente che si posò sul mio petto (era la reliquia di questo santo martire). Fui ancora in molti luoghi, vidi innumerevoli fiori che simboleggiano i forti dolori dei martiri, li colsi e mi decisi di prenderli su di me per servire gli attuali bisogni emergenti della Chiesa.
Quando, con Francesca e il santo martire, giunsi a Roma, vedemmo un grande palazzo (il Vaticano), avvolto nelle fiamme. Fui molto turbata, nessuno tentava di spegnere quell’incendio ed ebbi l'impressione che gli abitanti volessero forse essere bruciati, perché nessuno tentava di domare le fiamme. Appena ci avvicinammo il fuoco scemò fino a spegnersi. Potemmo vedere il palazzo bruciato e annerito dalle fiamme. Entrammo ed attraversammo molte sale meravigliose. Giungemmo fino al Papa che sedeva su una grande sedia, era malatissimo ed aveva perduto i sensi. Non poteva più muoversi. Davanti alle porte alcune persone andavano avanti e indietro. I religiosi che lo circondavano più da vicino non mi piacevano, apparivano essere falsi e tiepidi. I devoti semplici e fedeli si trovavano nella parte più lontana del palazzo. Parlai a lungo con lui e mi sembrò che la mia presenza in quel luogo fosse necessaria. Parlai al Papa dei vescovi che sarebbero stati insediati, e gli parlai pure del pericolo di lasciare Roma. Secondo me non avrebbe dovuto farlo altrimenti, senza la sua presenza in città, tutto sarebbe caduto nella confusione. Egli però era persuaso di lasciare la città e mi rispose che questo pericolo non poteva essere evitato, doveva andar via per salvare molti e salvarsi. Francesca parlò ancora a lungo con lui. Io ero molto debole e sfinita, i miei accompagnatori mi sorressero. Roma si trovava in una condizione miserabile, la più piccola scintilla poteva provocare il più grande incendio. Vidi poi la Sicilia avvolta nelle tenebre e tutta la gente fuggire via. (Etna?)

Giarre(CT) invasa dalla cenere vulcanica dell'Etna 07-03-2021



Un’altra volta, in stato di estasi, la pia suora Emmerich si lamentò a voce alta: Vidi la Chiesa solitaria, interamente abbandonata, sembrava che tutti fossero scappati via. Imperava la disarmonia più completa. Dappertutto vidi grandi difficoltà e odio, tradimenti e amarezze, inquietudini e cecità piena. Da un gruppo sinistro vennero inviati messaggeri per dare intorno una notizia spiacevole che provocò odio e rabbia nel cuore degli ascoltatori. Io pregai diligentemente per quegli oppressi. Vidi delle luci illuminare i luoghi dove i singoli pregavano, sugli altri invece calare le tenebre oscure. La condizione si presentava in modo terribile. Ho supplicato la compassione di Dio per quegli uomini e quella città. O città, città (Roma), quali minacce! La tempesta è vicina. Fai attenzione! Ma io spero che tu resterai salda.

16 ottobre: Stanotte ho percorso la via Crucis di Coesfeld. Ero in compagnia di molte anime. Esse mi presentarono la situazione difficile della Chiesa e mi mostrarono la necessità di pregare. Mi vidi circondata da molti giardini. Nei medesimi era simboleggiato il rapporto del Papa con i vescovi. Il Papa era sul suo trono in un giardino, e le figure e le forze di questi vescovi e vescovati mi apparvero rappresentati da piante, frutta e fiori, sparsi nei singoli giardini. Dal trono del Papa si estendevano raggi su tutti i giardini, le piante e la frutta; erano le relazioni e gli influssi della S. Sede.

venerdì 5 marzo 2021

Una nuova pandemia emergerà dal ghiaccio?

VIRUS PERICOLOSI SOTTO I GHIACCI DELL'ANTARTIDE PRONTI A RISVEGLIARSI? CAPITE ORA LA CHIUSURA DELLE STAZIONI SCIISTICHE? IL PERICOLO E' SERIO....

Non spegnete lo Spirito e non disprezzate le profezie 
(1Ts 5, 13-28)


5° CASTIGO?






IL PERMAFROST, il terreno ghiacciato della tundra siberiana si scioglie a causa del riscaldamento globale, trivelle e pozzi cominciano a bucare il sottosuolo a caccia di gas e petrolio. E un virus che ha dormito per qualcosa come 30mila anni nel ghiaccio si 'risveglia' e attacca l'uomo, che non possiede difese immunitarie per contrastarlo. Antichi patogeni dal periodo glaciale tornano a mietere vittime: sembra davvero l'inizio di una pellicola apocalittica, produzione hollywoodiana, che preannuncia l'estinzione della razza umana. È qualcosa di simile, con un po' di fantasia, a quello che temono gli scienziati ed è, a conti fatti, un'altra delle minacce che il "global warming" potrebbe riservare. Lo sostengono i ricercatori che stanno davvero per risvegliare, in laboratorio, il "Mollivirus sibericum", scoperto nel 2015 all'estremità orientale della Russia nella remota regione di Kolyma, all'interno del permagelo siberiano. Ma non prima di aver verificato con sicurezza che non può provocare malattie pericolose per l'uomo o gli animali.


In Siberia un virus gigante sepolto per migliaia di anni


In uno studio pubblicato sull'americano Proceeding of the National Academy of Science, un team del Centro nazionale per le ricerche francese ha sottolineato come lo scioglimento dei ghiacci nella zona artica, che sta avvenendo a velocità doppia rispetto alla media del resto del globo, sia pericoloso non solo per le coste minacciate dall'innalzamento degli oceani o per i cambiamenti climatici, ma potrebbe portare proprio al risveglio di agenti patogeni che, attraverso un organismo ospite, potrebbero riprodursi e diffondersi. "Poche particelle ancora infette possono essere sufficienti, in presenza di un ospite vulnerabile, a rianimare virus potenzialmente patogeni", ha detto uno dei responsabili del progetto, Jean-Michel Claverie, dell'Università di Marsiglia.


Nessuno fa riferimento davvero a un Armageddon ma l'eventualità di una comparsa di nuove patologie sembra essere tenuta in seria considerazione. Soprattutto perché tra qualche anno il traffico nelle zone in prossimità del Circolo polare artico sarà molto intenso. Lo scioglimento del ghiaccio renderà infatti molto più accessibili le enormi riserve di carburanti fossili che si trovano nel sottosuolo.

Fa ancora più paura pensare che il Mollivirus sibericum sia il quarto tipo di virus gigante isolato dallo stesso campione di terreno. Le sue caratteristiche sono la grandezza, che supera il mezzo micron (la soglia per essere definito "gigante") e la complessità genetica molto più elevata rispetto ai virus comuni: il Mollivirus sibericum possiede oltre 500 geni (per fare un paragone, quello dell'influenza A ne ha otto). Caratteristiche simili al più grande virus mai studiato, il Pandoravirus, scoperto dall'équipe dello stesso Claverie nel 2013: fino a un micron di diametro e 2500 sequenze di Dna.
Anche malattie debellate potrebbero essere quindi 'dormienti', sepolte sotto spessi strati di ghiaccio. Claverie ha condotto studi approfonditi riguardo gli antichi virus risalenti all'era glaciale ed è riuscito a riattivare uno di questi, il Phitovirus sibericum, sempre raccolto da un campione in Siberia, nel 2014. Il tutto condotto in laboratorio e in totale sicurezza, perché Claverie non è uno 'scienziato pazzo' come nei film di Hollywood, infatti ammonisce sui rischi di malattie che potrebbero 'riaccendersi' da una sorta di ibernazione durata decine di migliaia di anni, che fanno tornare alla mente le peggiori epidemie della storia umana: "Se non stiamo attenti e industrializziamo queste aree senza le necessarie misure di sicurezza, corriamo il rischio di risvegliare virus come il vaiolo che pensavamo fossero debellati.


Lo scioglimento dei ghiacci può liberare virus e batteri potenzialmente nocivi per l'essere umano. Nel permafrost delle Alpi svizzere sono stati individuati un migliaio di microorganismi, una buona parte dei quali sconosciuti.

Che cosa succederebbe se la popolazione mondiale fosse improvvisamente esposta a un virus mortale di cui non si era mai sentito parlare? La pandemia di coronavirus ci ha insegnato che malgrado lo sviluppo tecnologico e della medicina, l'essere umano rimane estremamente vulnerabile di fronte ad agenti patogeni fino ad ora sconosciuti.

Mentre si discute dell'origine del SARS-CoV-2, ricercatori in tutto il mondo avvertono che una nuova potenziale minaccia sanitaria potrebbe celarsi non in mercati di animali o in laboratori, bensì nel ghiaccio.

In seguito all'aumento delle temperature e al crescente sfruttamento del sottosuolo, antichi microorganismi intrappolati nel ghiaccio e nel permafrost - lo strato di terreno perennemente ghiacciato - potrebbero in effetti liberarsi nell'aria e riattivarsi, con conseguenze imprevedibili.

I ghiacciai alpini rischiano di scomparire entro fine secolo

Virus e batteri che uccidono dopo essere emersi dal ghiaccio: uno scenario teorico o una reale possibilità? L'emergenza di agenti patogeni dal ghiaccio non è fantascienza. Nel 2016 in Russia, e più precisamente nella penisola di Yamal in Siberia, un ragazzo è morto a causa dell'antrace. Secondo i ricercatori, il batterio era presente in una carcassa di renna infetta morta 75 anni prima. In seguito a un'insolita ondata di caldo, il permafrost in cui era sepolto l'animale si è sciolto, liberando le spore dell'agente patogeno nell'atmosfera. Un altro caso risale al 2007, quando un gruppo di scienziati ha scoperto la presenza del virus dell'influenza spagnola nei corpi seppelliti in una fossa comune in Alaska. Tra il 1918 e il 1919, la spagnola uccise decine di milioni di persone nel mondo.


Nel ghiaccio sono intrappolati anche agenti patogeni sconosciuti, come risulta da uno studio pubblicato all'inizio dell'anno. Nelle carote di ghiaccio prelevate nell'altopiano del Tibet, ricercatori americani e cinesi hanno ad esempio identificato 33 virus, di cui la maggior parte sepolti da millenni e ancora ignoti. Come possono virus e batteri sopravvivere per migliaia di anni in ambienti inospitali quali i terreni ghiacciati? "È una delle domande a cui vogliamo rispondere", afferma a swissinfo.ch Beat Frey, collaboratore dell'Istituto federale di ricerca per la foresta, la neve e il paesaggio (WSL). Frey è a capo di un progetto pionieristico che per la prima volta si è posto l'obiettivo di studiare le forme di vita microscopiche presenti nel permafrost nelle Alpi, nell'Artide e in Antartide.

"Abbiamo notato che questi organismi possiedono un metabolismo e strutture cellulari particolari, che possono essere molto attivi a basse temperature. La maggior parte di essi è tuttavia dormiente. Il grande interrogativo è di sapere cosa succede quando si svegliano, ad esempio a causa del riscaldamento globale", spiega Frey.

Nel 2005, scienziati della NASA sono riusciti a 'risuscitare' dei batteri imprigionati nel ghiaccio dell'Alaska per 32.000 anni. Una decina di anni dopo, sono invece stati riattivati dei cosiddetti 'virus giganti', che avevano trascorso gli ultimi 30'000 anni nel terreno ghiacciato della tundra siberiana.

Quali microorganismi ci sono nel permafrost delle Alpi svizzere?

In Svizzera, il permafrost è presente al di sopra dei 2500 metri di altitudine, su circa il 5% del territorio nazionale. "Nel permafrost alpino troviamo batteri, funghi, lieviti e virus. Circa la metà degli organismi che abbiamo individuato esiste anche in altri suoli del pianeta. Un terzo è invece di natura sconosciuta", osserva Beat Frey, che si dice stupito della diversità malgrado le condizioni avverse.

Batteri e virus dormienti possono rappresentare un problema per l'essere umano o gli animali?

Il caso dell'antrace in Siberia evidenzia la possibilità che ci siano dei batteri con effetto patogeno per l'essere umano, gli animali o le piante, spiega Beat Frey. "È la grande incognita", afferma in riferimento alla moltitudine di virus ancora sconosciuti.

Nei vecchi strati di permafrost potrebbero essere preservati dei virus patogeni in grado di infettare uomini o animali, inclusi quelli che hanno causato epidemie in passato, secondo Jean-Michel Claverie dell'Università di Aix-Marseille, tra i massimi esperti in materia. Le attività minerarie e di perforazione, sostiene, potrebbero esporre questi strati con conseguenze disastrose.

Non è comunque detto che i microorganismi nel ghiaccio debbano essere nocivi. La speranza dei ricercatori è di trovare delle specie con una certa utilità, ad esempio in campo medico e biotecnologico. "Si potrebbero sfruttare le proprietà di alcuni enzimi che sono attivi a basse temperature. I batteri del permafrost possono inoltre fornire indicazioni importanti sulla resistenza agli antibiotici", osserva Beat Frey del WSL.

La prossima pandemia potrebbe emergere dal ghiaccio?

I virus possono infettare dei batteri presenti nel ghiaccio. Il passaggio diretto all'uomo è invece improbabile, secondo Beat Frey. "Quello che potrebbe succedere è un salto a un animale, ad esempio la marmotta, che si abbevera con l'acqua di disgelo. Ma siamo in uno scenario puramente teorico. Non credo che sia possibile".


Invasione aliena. La previsione choc di Nostradamus e papa Giovanni XXIII


The Invasion film 2007

Profezie di Nostradamus e papa Giovanni XXIII sul ritorno degli alieni

LA TECNOLOGIA ALIENA PER RENDERE LA RAZZA UMANA "PIU' PACIFICA E CALMA" E' GIA' CONTENUTA NEI VACCINI?....

La profezia avverte: "Quando diranno: "Pace e sicurezza", allora una rovina improvvisa verrà su di loro, come le doglie alla donna incinta; e non scamperanno" 

(1 Tessalonicesi 5:3).

Invasione aliena della Terra. Ci siamo. Incredibile rivelazione dice che a settembre la Terra potrebbe subire un’invasione aliena. La notizia sta facendo il giro del web, incuriosendo milioni di utenti che si interrogano sul destino della Terra. L'annuncio di questo sconvolgente avvenimento c'è stato sul canale YouTube di un noto cospirazionista che risponde al nome di T. Chase, il cui canale si chiama Revelation13. Secondo lo youtuber la previsione sarebbe stata formulata da Nostradamus, uno dei più noti profeti della storia, che avrebbe previsto l'invasione in un periodo compreso tra il 2017 e il 2020.

A seguito dell’arrivo degli extraterrestri sulla Terra, spiega inoltre T. Chase, il rischio è quello dello scoppio di una terza guerra mondiale che vedrebbe coinvolte le due superpotenze USA e Russia. Tuttavia a seguito del disastro, spiega l’uomo, potrebbe venire un periodo positivo per l’umanità con l’instaurazione di un nuovo ordine mondiale: "Un cambiamento del DNA umano tramite una tecnologia che gli alieni hanno renderà gli esseri umani creature più tranquille e organizzate. Gli esseri umani sono troppo inclini alla guerra e così facendo, saranno in grado di vivere in pace".

Profezie di papa Giovanni XXIII sugli alieni





“Le cose della terra parleranno agli uomini delle cose del cielo”; “le luci nel cielo saranno rosse, azzurre, verdi, veloci. Cresceranno”. “Qualcuno viene da lontano, vuole incontrare gli uomini della terra. Incontri ci sono già stati, ma chi ha visto veramente ha taciuto”; “nelle carte del sotterraneo di ferro di Wherner, segrete sempre, la risposta, allo scoperto. Il tempo non è quello che conosciamo”; “abbiamo fratelli vivi, fratelli morti. Noi siamo noi stessi, il tempo ci confonde. Benvenuto Arthur ragazzo del passato. Tu sarai la prova. E incontrerai il Padre della Madre”. Inquietante, non trovate? Le profezie sono del 1935 e il futuro Papa Giovanni XXIII, come mi ricorda Tetricus (che ha lavorato in Vaticano fino a pochi mesi fa) era nascostamente un Templare fin dai giorni in cui era nunzio in Turchia. Ma le ultime frasi, a mio avviso, si spingono ben oltre. Le carte del sotterraneo di ferro di Wherner” non potrebbero essere gli archivi segreti relativi ai casi Ufo rivelati in questi anni? Oppure, perché non pensare a Werner Von Braun? Potrebbero esistere dei documenti nascosti appartenenti a lui che prospettano una realtà ben diversa da quella avvalorata dalla Nasa: infatti lo scienziato se ne andò dall’ente spaziale negli ultimi anni di vita a causa di dissapori. Che in qualche sotterraneo corazzato possa aver allora nascosto dei documenti? Papa Roncalli parla anche di una nozione del tempo diversa da quella che posseriamo. E forse parla di viaggi temporali, con l’accenno ad Arthur, ragazzo del passato. E se fosse il famoso l’enigmatico John Titor, l’uomo che sarebbe giunto dal futuro per riprendersi pezzi di tecnologia legati agli albori dei nostri elaboratori elettronici?


Ma potrebbe aver anche profetizzato quell’incontro che avvenne nei Giardini Vaticani anche alla presenza di monsignor Capovilla. Il cosmonauta, allora, più correttamente sarebbe un crononauta. La verità che si prospetta alla conoscenza umana è dunque molteplice e variegata. La scienza si confonde col misticismo, un fatto peraltro preconizzato negli stessi anni da Pietro Ubaldi: ne “La Grande Sintesi” parlava della scienza come una moda che, una volta compiuto il suo ciclo, passa.



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giovedì 17 dicembre 2020

PROFEZIE DI PARRAVICINI SU UNA PANDEMIA GLOBALE




"Scienza: lavori sui batteri a discapito dell'uomo. A che serve il tuo sapere? 
Comprendi e capisci: il batterio sarà per mano tua utilizzato in una guerra terribile. Ricorda, lei finirà con te, in anticipo.
Arrivano pestilenze, sconosciute al tuo sapere!" 



Psicografia di Benjamin Solari Parravicini, anno 1961.

Raccolgo, in questo breve post, tutte le psicografie che sono riuscito a trovare di Benjamin Solari Parravicini relative alla tematica che stiamo vivendo: la pandemia globale che, come uno tsunami, ha cambiato radicalmente le nostre vite.


Se non conoscete lo straordinario veggente oggetto dell'articolo potete approfondire a questi link, che riportano ad altri articoli su Parravicini presenti nel blog.


In relazione alla psicografia nell'incipit, ho avuto modo di leggere in questi giorni persone lamentarsi sulla confusione tra virus e batteri fatta in alcune profezie, nello specifico alcune profezie mariane. Anche in questo caso, con la psicografia di Parravicini, sembra che ci troviamo di fronte allo stesso problema. 
Parravicini parla di "batteri", probabilmente in modo generico, senza preoccuparsi minimamente della sostanziale differenza con i virus.


Nel caso specifico della psicografia "ispirata" da qualche ente metafisico che vede il futuro e si connette al veggente, la questione potrebbe essere molto semplice: il medium utilizzato per la comunicazione non può manifestare una cultura maggiore di quella che possiede, ragion per cui l'informazione viene inficiata dalle conoscenze culturali limitate del mezzo attraverso cui viene veicolata l'informazione.
Potremmo dire lo stesso per alcune comunicazioni mariane? 
La Madonna dice "virus" e il veggente, sempliciotto, ma umile e di grande cuore, come molti destinatari di messaggi ispirati di natura mistica e religiosa, ripete "batteri" perchè è un termine di uso più comune, più generico?


La mia è solo un'ipotesi, nondimeno le psicografie di Parravicini hanno per me sempre avuto un grandissimo fascino e il perchè è facile da capire a chiunque si avvicini per studiarle. 
Pare evidente che questo artista, mistico e veggente, avesse squarciato il velo del tempo, anche solo parzialmente.


Ma proseguiamo nel nostro elenco di psicografie a tema.

Seguono una serie di psicografie che, in maniera inquietante, ricordano la nostra situazione di quarantena e, succesivamente, richiamano ad un periodo di grandi difficoltà che andrà da maggio a settembre.






"La civiltà sarà catturata per 5 mesi." (Anno 1940)



"Visioni di paura durante i 5 mesi." (Anno 1936)


"Nevicate fredde, fame, calore, sole, sete, terremoti, inondazioni, pestilenze, spaventoso, guerra, dolore, fuoco, incendi, esplosioni, morti, linciati, catastrofe, deragliamento, relitti, pirateria, orfani, pazzi, distruzione, combattimenti cielo e terre con sangue 5 mesi maggio-luglio-settembre." (Anno 1940)

Parravicini vede grande afflizione in un arco di tempo che va da maggio a settembre e questa profezia fa parte del filone di profezie "dei 5 mesi", collegate al blocco totale della civiltà per motivi da lui non spiegati in quei vaticini.

A questo proposito rimando ad alcune recenti comunicazioni mariane che avvertono di come nel mese di maggio, il mese della Madonna, inizierà qualcosa di importante.

Apparizione mariana di Trevignano Romano, 28 settembre 2019

"Amati figli miei, grazie per aver ascoltato la mia chiamata nel vostro cuore. Pregate, pregate, pregate per la pace e per ciò che vi attende. Pregate per la Cina perché da lì arriveranno le nuove malattie, tutto già pronto per influenzare l'aria da batteri sconosciuti. Pregate per la Russia perché la guerra e prossima. Pregate per l'America, ormai è in grande declino. Pregate per la Chiesa, perché i combattenti stanno arrivando e l'attacco sarà disastroso, non lasciatevi plagiare dai lupi travestiti da agnelli, tutto, presto avrà una grande svolta. Guardate il cielo, vedrete i segni della fine dei tempi. Io sarò con voi fino alla fine della preghiera. Ora vi benedico nel nome del Padre, del Figlio dello Spirito Santo, Amen”.

Anche qui, si ripete la problematica semantica tra "virus" e "batteri", ma in ogni caso, non si può dire che la profezia non sia particolarmente azzeccata.

Apparizione mariana di Quarantano, 22 aprile 2020:

"Figlia mia, i vostri parimenti sono nel mio cuore. In verità ti dico che, nel mese che dedicherete a mia madre, tutto si compirà. Chi verrà a me si salverà: io sono la via che vi conduce alla vita eterna. Chi si pentirà davanti a me, sarà perdonato: io sono la verità che vi conduce alla vita eterna. Chi si affiderà alla mia misericordia, vivrà in eterno: io sono la vita che conduce alla salvezza eterna."

Il mese dedicato alla Madonna è maggio. 

Apparizione mariana di Cavarzere, 4 aprile 2020:

"...I capi di stato stanno facendo un disastro; è una guerra! Questo virus scomparirà da solo! L’uomo ne è responsabile! Ricordatevi figli che sta arrivando quello che si diceva da tanti millenni! Dio fa chiarezza tra buoni e cattivi, come il pastore seleziona tra pecore e capri... il Signore Gesù non vi lascia un minuto, tranquilli... Le mie chiese sono tutte chiuse: perché? Avete paura della morte? Chi comanda? Dio, il Padre Eterno che ha fatto l’universo!... Resterà, figli, un terzo di umanità! Si faranno progressi solo se pregate e amate Dio... questa guerra passerà, ma non presto figli miei... Questa è peggio di una guerra, ma dal cielo scenderà rugiada fresca e amore... Una Pasqua di pianto, figli, tanto pianto, figli miei! Dovete fare tante preghiere, adorate mio Figlio, nessuno lo adora nelle chiese adesso!… Grazie, figli che mi avete ascoltato... Vi benedico... Pregate per i sacerdoti, il Papa, vescovi... Attenti a maggio, attenzione... Arriva maggio!"


Aggiungo una quartina di Nostradamus, notoriamente associata al mese di maggio:

Centuria II, quartina 97

Romano Pontefice non ti avvicinare,
Alla città bagnata da due fiumi,
Il tuo sangue là accanto sputerai
Tu ed i tuoi quando fiorirà la rosa.

Il veggente avverte il Pontefice di non avvicinarsi alla "città bagnata da due fiumi", perchè sarà ucciso. Il tempo di questo vaticinio è "quando fiorirà la rosa". La fioritura delle rose avviene generalmente nel mese di maggio.

Proseguiamo, e concludiamo, con Parravicini:


"La nostra signora salvatrice sarà dell'umanità sofferente." (Anno 1939)


"Occhio! Arriva il cambiamento totale delle strutture nel mondo!" (Anno 1938)


"Paralisi totale nel mondo 80" (Anno 1938)


Il numero "80" potrebbe far pensare ad una "data sbagliata", ma spesso Parravicini usava questi numeri come simboli.
In moltissime profezie fa riferimento al "66", in alcune pare lo indichi come anno ma poi è chiaro che non è come potrebbe sembrare. Sono "periodi chiave" nella storia evolutiva della civiltà verso la sua maturità spirituale ed il suo ricongiungimento con Dio.







"Gonorrea, le malattie torneranno nel '66 e causeranno il caos." (nessuna data)


Qui abbiamo il numero simbolico "66" di cui parlavo nel vaticinio precedente.




"666. MONDO CIECO. Il seducente mondo del male cadrà. " (nessuna data)




"Cina, avanza sopra l'America!" (Anno 1938)

Riguardo alla Cina, a titolo di completezza, aggiungo altre profezie di Parravicini, senza riportare però i disegni a cui sono collegate:


"La Cina sarà l'inizio dell'esubero invasore in America Latina". (anno 1938)


"I gialli studiano nuove teorie di combattimento per il 95. Segrete manterranno le armi. Fino all'ora dell'urlo: Invasione!". (anno 1937)


Anche qui abbiamo un numero "il 95", che apparentemente segue la stessa logica di quelli citati in precedenza.


"Le piramidi rischieranno. L'Egitto sarà avvolto in un tornado senza precedenti. L'uomo giallo sa qualcosa che farà sapere all'istante del grande caos e morirà. Caos!". (anno 1968)


"La sorpresa rinchiusa nei gialli sarà scioccante. Prendetevi!". (anno 1969)


"La lotta dei continenti troverà nuove armi.... Nessun rumore!". (anno 1972)




"Raggiunge il mondo. Fame, freddo, piaghe, malattie, nuove razze zoologiche, nuove classi botaniche, nuova razza umana." (Anno 1936)