RIECCOCI ALLE PRESE CON LA SINDROME DEL "SALVATORE" DEGLI USA. OPERAZIONE "DEFEND EUROPE" AL VIA DAL 2020. DA COSA DEVONO DIFENDERCI? COSA SFUGGE ALLA NOSTRA CONSAPEVOLEZZA?....
Le manovre di “Defender Europe-20” si terranno tra aprile e maggio 2020 nel territorio di 10 paesi, ma le azioni principali si svolgeranno in Germania e Polonia.
Esercitazioni Defender 2020: il più grande dispiegamento di truppe americane in Europa da 25 anni
Nella primavera dell’anno prossimo si terranno le massicce esercitazioni militari Defender 2020 nell’ambito delle quali si pianifica “il più grande dispiegamento di truppe americane in Europa da 25 anni” a questa parte.
Saranno ben 37.000 i militari di 19 Stati membri della Nato a prendere parte alle esercitazioni militari Defender 2020, previste in Polonia e negli Stati baltici nella prossima primavera. Solo il Pentagono dispiegherà per l’occasione circa 20.000 militari.
La Germania fungerà da centro logistico e di controllo durante le esercitazioni, mentre la Polonia e i Paesi Baltici vedranno la realizzazione di nuove infrastrutture logistiche. Queste sono programmate col fine di testare le capacità di spostamento e trasferimento dei contingenti della NATO sul teatro operativo europeo.
Una versione ridotta delle esercitazioni della guerra fredda
Queste esercitazioni saranno una versione ridotta delle manovre su ampia scala dei tempi della guerra fredda REFORGER (Return of Forces to Germany), che furono condotte per testare un dispiegamento veloce di truppe continentale in caso d’invasione sovietica, secondo le dichiarazioni del sottosegretario dell’esercito americano Ryan McCarthy.
In questo gioca un ruolo importante anche la Polonia. Infatti nel recente patto di difesa siglato tra Varsavia e Washington è inclusa l’aggiunta di altre 1000 truppe americane alle 4500 già schierate; inoltre prevede la realizzazione d’infrastrutture logistiche necessarie per il trasporto veloce di truppe e mezzi militari sul territorio polacco.
L’espansione della NATO a est e i “problemi logistici”
Alla caduta del muro di Berlino, la NATO aveva 16 membri. Ora l’Alleanza ne conta ben 29, molti dei quali ex membri del Patto di Varsavia. L’introduzione di questi paesi all’interno dell’Alleanza ha avuto diversi implicazioni, a partire dalle dottrine militari e l’interoperabilità alle attrezzature e alle linee interne di comunicazione.
L’espansione della NATO ha notevolmente aumentato la lunghezza delle linee interne di comunicazione. Negli anni ’70 e ’80, le unità dell’esercito americano dovevano essere preparate a spostarsi dalle loro posizioni di presidio al confine tedesco a una distanza di circa 270 chilometri. Ora, le truppe dovrebbero spostarsi su una distanza fino a 2500 km dai loro presidi in Germania sul fianco nord-orientale della NATO sulle rive del Mar Baltico o al suo fianco sud-orientale sul Mar Nero.
Di conseguenza sono nate una serie di difficoltà di trasporto e di logistica non indifferenti per l’Alleanza Atlantica.
Ad esempio due anni fa dei carri armati americani sono stati danneggiati durante il trasporto su ferrovia, dopo che il treno che li trasportava è entrato in una stazione polacca con delle tettoie troppo basse per far passare i mezzi.
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