mercoledì 26 giugno 2019

LA PROPOSTA DI LEGGE SULLE RISERVE AUREE E L'ASTRAZIONE TERMINOLOGICA DELLA BCE






Claudio Borghi scrive su Twitter:

Ecco il testo in italiano del punto in cui in un parere (non vincolante) la BCE domanda solamente una minima correzione nel testo della mia pdl sulle riserve auree mantenendo intatto il cuore della questione, ovvero la proprietà statale delle riserve medesime.

Ora, premesso che parlare di Banca d'Italia non ha più alcun senso da quando questa è diventata di proprietà privata Rothschild al tempo delle privatizzazioni selvagge (anni '90), porre sul tavolo la questione della proprietà delle riserve auree dello Stato Italiano è come guardare il dito invece della luna, ma soprattutto significa prendere gli Italiani per i fondelli. 

Se prima non si mette mano alla rinazionalizzazione della Banca d'Italia insieme all'intero comparto bancario italiano, stiamo parlando di pura fuffa. Si badi bene: non una nazionalizzazione puramente formale ma fattuale. La cancellazione del riferimento "ad esclusivo titolo di deposito" delle riserve auree della Banca d'Italia, è pura astrazione e una presa in giro perché alla BCE, anche questa di proprietà Rothschild, sanno bene che questa proposta di legge la considerano meno della carta straccia. Un lontano antenato dei Rothschild, Mayer diceva: “Datemi la facoltà di emettere moneta e me ne infischio di chi fa le leggi”. 

Il diritto di emettere denaro e, di conseguenza, di stabilirne il valore, è un attributo squisito della sovranità. Per capire meglio la truffa "terminologica" che ci propone la BCE, bisogna prima chiarire cosa fa la BCE e quali sono i suoi immensi poteri di controllo ed emissione di denaro, con l'oro scelto come simbolo monetario. L'oro ha valore non perché sia un metallo nobile e raro, ma perché ci si è messi d’accordo che lo abbia. 

Inoltre, che la moneta avesse in sé un valore duplice lo comprese bene Ezra Pound il quale scrisse: "La moneta non è uno strumento semplice come una vanga. Contiene due elementi: quello che misura i prezzi sul mercato e quello che da il potere di comprare la merce". 

Di qui discende l’intuizione di Giacinto Auriti: 
"La funzione monetaria causa una duplicazione dei valori e raddoppia quantomeno la ricchezza dei popoli che la adottano, perché la somma delle unità di misura esprime una quantità di valore corrispondente a quello di tutti i beni reali misurati o misurabili in valore". 

I vertici bancari hanno compreso bene che attraverso un semplice passaggio e, cioè spostando la convenzione monetaria dal simbolo merce (oro) al simbolo di costo nullo (carta), ci si poteva agilmente appropriare del valore monetario indotto creato dal mercato. 

La Banca Centrale europea agisce autonomamente, risponde a sé stessa, senza alcun controllo democratico da parte degli stati. In “virtù” della sua sbandierata indipendenza, la BCE può fissare a piacimento il T.U.S. e, cosa più importante, decidere arbitrariamente la quantità di denaro da emettere. Per tal via sarà dunque assai facile per i governatori delle Banche Centrali poter prevedere bufere monetarie o periodi di vacche grasse…. 

Inoltre, mentre è possibile ascoltare in diretta o in differita le sedute parlamentari nazionali, non è possibile ascoltare le riunioni della BCE, le quali sono segrete. Solo il Consiglio di detta banca decide di volta in volta se rendere pubbliche o meno le sue decisioni, Alla faccia della trasparenza e della democrazia! 

Identica cosa vale per la Banca d’Italia che è controllata dalle medesime banche su cui dovrebbe vigilare. E qui il condizionale è d’obbligo, poiché la formalità della legge viene aggirata allegramente. Infatti dalla stampa si leggono articoli che denunciano il fatto che la stragrande maggioranza dei controlli effettuati dalla Banca d’Italia si rivolge verso gli istituti di credito cooperativo e non alle grandi banche che viceversa gestiscono cospicue risorse. Non dimentichiamo l’omesso controllo delle banche sui Bond argentini sulle azioni di Cirio e Parmalat ecc....

Lo Stato emette un Titolo, in quanto non ha il potere sovrano di emettere moneta e ciò indipendentemente se ha speso in conformità alle sue entrate. Solo la Banca Centrale può farlo e lo fa spendendo 30 centesimi per una banconota da (esempio) 500 euro. La Banca Centrale possiede quei Titoli di Stato perché li compra con semplice carta stampata a basso costo. 

Lo Stato deve tassare il cittadino per avere la liquidità necessaria per ripagare i Titoli che ha emesso, più gli interessi maturati nel tempo. Le tasse sono soldi REALI, nostro LAVORO. Quindi, dato che si è detto che il signoraggio è dato dal potere di emettere moneta, possiamo SERENAMENTE affermare che la BCE con soli 30 centesimi compra 500 euro del nostro lavoro. 

LO RIPETIAMO per l’ennesima volta: uno STATO VERAMENTE SOVRANO non è COSTRETTO a emettere titoli per avere denaro…UNO STATO SOVRANO BATTE MONETA in modo autonomo, ed è semplicemente ASSURDO che uno STATO s’indebiti VERSO SE MEDESIMO! 

Ancora una volta, i Banchieri CENTRALI sono riusciti a capovolgere la frittata, facendo passare un vizio per declamata virtù! IL DEBITO NASCE attraverso la BANCA CENTRALE che si ARROGA il diritto di PROPRIETA' SULLA MONETA. 

La Banca Centrale di Emissione dovrebbe essere pertanto un Istituto STATALE, NON un Istituto di Diritto Pubblico o Privato, poiché il ladro può essere, indifferentemente, pubblico o privato, sistemi che consentono entrambi ai grandi gruppi di investitori privati di accaparrarsi gran parte delle quote di proprietà. 

“ADDEBITANDO, ossia mettendo nelle poste passive del Bilancio la moneta emessa, “la Banca Centrale carica il costo del denaro del 200%, perché prestando distrugge il 100% di un credito al quale tutti avremmo diritto, carica di un altro 100% di debito e in più aggiunge un Interesse. E questa è truffa!". [Giacinto Auriti] 

Tutti sanno che uno Stato, non potendo battere moneta in proprio, è come una macchina senza benzina. Quindi, a nulla varranno tutte le raccomandazioni dei Commissari Europei sulla riduzione del deficit. Lo Stato per poter funzionare avrà sempre bisogno di soldi. Per tal via, lo Stato dovrà tassare i cittadini in modo sempre più pressante, per fare in modo che lo stato funzioni a dovere. 

Ora, senza operare ulteriori digressioni sulla natura della Banche Centrali (il che richiederebbe altro spazio ed energie), si può serenamente affermare che un esecutivo che non pone dei chiari paletti allo strapotere della BCE risponde, in minima o massima parte, all’oligarchia bancaria. Allo stesso modo, anche i mass-media (giornali e televisioni in primis) e, in genere, tutte le società indebitate con le banche, sono a ben vedere un’espressione delle medesime. Per questo il sistema bancario internazionale mette propri uomini all’interno dei vari governi o all’interno delle società che intende controllare: Tommaso Padoa Schioppa, Vincenzo Visco, Gianni Letta, Romano Prodi, Mario Monti, Savona, Picchi della Lega (uomo Rothschild) ecc.... 

Quindi appare quanto meno opinabile la certezza che siano i governi, senza alcuna ingerenza, a nominare i governatori delle banche centrali. In altri termini questo è vero… ma solo sotto il piano meramente formale. Del resto tale affermazione è indicata a chiare lettere in una legge del 2005 che così recita: 

“il Governatore della Banca d’Italia è nominato con Decreto del Presidente della Repubblica, su proposta del Presidente del Consiglio dei ministri, previa deliberazione del Consiglio dei ministri,sentito il parere del Consiglio superiore della Banca d’Italia”. 

Ora, siccome il diavolo sta nei dettagli, è proprio all’ultima riga che bisogna attenersi… in buona sostanza, sono i banchieri e altri centri di potere ad incidere profondamente nella nomina dei governatori. 

Karl Marx nel suo “capitale” già affermava che le Banche Centrali si fregiano dell’aggettivo Pubblico, proprio per non destare i sospetti del "pubblico". 

Lo studioso Marco Saba sostiene inoltre che: “la Banca D’Inghilterra, formalmente nazionalizzata nel 1948, sia di proprietà di una società privata, chiamata Bank of England Nominees, i cui soci restano “occulti”…. 

E che lo studioso ebreo indica ne “…la famiglia reale inglese, con l’aggiunta di alcuni “notabili europei” tra cui Sarkozy ecc…. e sarebbero coloro che percepiscono la rendita da signoraggio, riciclata dalle Banche attraverso dei conti neri (ne sarebbero stati trovati 17000 solo su Clearstream) che le medesime banche tengono aperti presso le centrali di compensazione interbancaria internazionale”. 

Nel mondo antico il potere non aveva bisogno di nascondersi. Al contrario, esso ostentava la sua potenza, magnificandola attraverso opere, scritti eccetera. Il Re Sole, Richelieu o la Regina Vittoria non si nascondevano, erano anzi amati o temuti dal popolo, perciò riconosciuti ed identificati come il potere a cui bisognava inchinarsi e portare rispetto. 

Nell’era moderna, viceversa, il vero potere, per evitare che il popolo si sollevi contro di esso, cerca in ogni modo di nascondersi. Quello che noi reputiamo essere il potere: i politici, i magistrati, le mafie non sono altro che uomini di paglia a cui viene affidato il compito di dare un volto “democratico” ad esso. 

Per questo durante ogni rivoluzione sono loro a pagare non il vero potere che invece rimane dietro le quinte a manovrare i suoi burattini. Per questo ed altro il vero potere li copre di privilegi e di denaro. 

Il POTERE, in altre parole, ha fatto tesoro delle esperienze passate e ha compreso che, per continuare a governare senza problemi di rivolte e sollevazioni popolari, dovesse lasciare le luci della ribalta a delle “comparse”. 

Con la rivoluzione francese il vero potere arretrò visibilmente; solo che riuscì, in virtù della sua secolare esperienza, a tenere per se il potere più grande: quello monetario. 

Dagli anni ’70 in avanti, con l’adozione della moneta fiat, aveva capito che gli stati avevano acquistato un potere enorme … un potere che avrebbe dato loro la patente di piena legittimità popolare. 

I governi, attraverso l’adozione della moneta fiat, potevano infatti: finanziare il Welfare e la piena occupazione, la sanità e la scuola. In tal modo, col passare del tempo, i “burattini” avrebbero fatto a meno dei burattinai… e questo stato di cose il vero potere non voleva e non poteva permetterlo. Così decisero di passare al contrattacco. 

Le “élites” si diedero subito da fare e architettarono un piano articolato in quattro punti fondamentali: 

La spesa degli stati doveva essere distrutta. Il potere di emissione doveva tornare totalmente nelle mani delle “élites”. La sovranità legislativa statuale doveva essere limitata e indi sottoposta a quella di un ordine sovranazionale (vd. Europa); i cittadini dovevano essere ridotti al rango di sudditi, resi apatici ed incapaci di opporsi al potere sovranazionale; dalle ceneri degli stati nazionali in decomposizione le élites avrebbero assunto la guida di interi continenti. 

Ora, venendo all'oggi, non vi sembra che questo piano occulto delle “elites” sia – in gran parte – stato realizzato? 

C.P. 

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Riferimenti:


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