venerdì 15 febbraio 2019

Da Burioni a Mentana passando per Grillo: quel dialogo negato sui vaccini



Un giusto confronto si fonda su tre regole fondamentali: ascolto, ragionevolezza e rispetto – In questi ultimi anni il dibattito sull’obbligo dei vaccini sembra aver completamente abbandonato l’ipotesi di un confronto pacato.

Dai social alla tv emerge un sentimento di odio tra opposte fazioni: provax e no-vax se le danno di santa ragione.

A creare confusione soprattutto coloro che dovrebbero evitarla. Chi ricopre ruoli importanti e ha tanta visibilità dovrebbe dare l’esempio ma purtroppo così non è, anzi.

Provate ad esempio a commentare nella pagina Facebook del professor Burioni. Se scrivete elogiando il suo lavoro sarete liberi di farlo per l’eternità ma, se poco poco mettete in discussione le sue tesi, bannati all’istante.

Per carità, quando si tratta di insulti che si banni pure ma quando sorgono domande legittime, tra l’altro poste in maniera educata, perché non provare a confrontarsi?

Leggendo i commenti sulla pagina di Burioni, mi sono accorto che sotto ogni post c’era una standing ovation, nessuno che avesse un dubbio, una domanda, un’obiezione da fare… niente di niente.


Eppure basterebbe curiosare in un qualsiasi profilo di un personaggio pubblico per rendersi conto di quanti dibattiti si innescano sotto un post. In quella del dottore no. Tutti d’accordo. Sembra una setta.

Alcuni elogiano il suo lavoro, altri lo incoraggiano ad andare avanti e poi ci sono quelli che lo osannano. Insomma, sembra davvero la pagina di uno scienziato importante e stimato da tutti.
Dai profili fake al pensiero openista

Ho notato che molti dei commentatori sono più presenti di altri. Li trovi con una certa frequenza e sempre pronti a tempestare la bacheca di complimenti, un pò troppi a dir la verità.

La cosa mi ha insospettito e così, cliccando a caso su alcuni di questi profili ho fatto una scoperta interessante ma che non ho alcuna intenzione di rivelare. Non me ne vogliate, questo è uno scoop che lascio volentieri a Open, certo che il direttore indagherà.


Già, perché il nuovo giornale online di Enrico Mentana, Open per l’appunto, ha come prerogativa quella di smascherare le bufale. Una sorta di Butac al cubo.

Caso vuole, anche il direttore sembra rifiutare il confronto. Ci fa sapere che le analisi del corvelva sono fatte male e che i no-vax “infettano i risultati di ricerca”. Questa la sintesi del pensiero openista.

E’ un vero peccato che non abbia mai pensato a un confronto tv, sarebbe molto utile. Del resto, se ha trovato tempo e modo di farne uno sull’11 settembre, perché non farlo su un tema così importante? Mistero.

A pensarci bene… chi avrebbe dovuto invitare? La Gatti e Montanari? Gava? Giulio Tarro? E con questi nomi secondo voi Burioni si presentava? Piuttosto si tagliava una gamba.

La presenza di Burioni è possibile solo se l’interlocutore è il solito no-vax ignorante e, credetemi, non è difficile trovarne. Ma per un confronto del genere basterebbe anche un Cecchi Paone qualunque. Non è di questo che abbiamo bisogno.

Eh lo so, il dibattito sul tema vaccini in tv si è ridotto a Cecchi Paone e Friedman che pensano di parlare in nome della scienza. Poco importa se per campare fai comparse tv o partecipi al GF. Del resto, il professore fa scuola e gli scolaretti apprendono.
Il no-vax dev’essere censurato, magari arrestato, certamente isolato

Chi sostiene l’obbligo vaccinale non si è mai preoccupato di dare voce a chi legittimamente nutre dubbi sul contenuto dei vaccini e sulle possibili reazioni avverse, anche gravi. Per i no-vax la discussione è Closed!

Una gran bella dimostrazione di civiltà, complimenti a tutti. A furia di non voler dare risposte si rischia di ampliare il mondo delle patologie con quella che, potremmo definire, “Sindrome di Burioni“.

Badate bene, sono gli stessi che hanno firmato “Il patto per la scienza“, che parlano di ponti e poi alzano il muro della censura e dell’indifferenza. Ma c’è dell’altro: stanno creando un clima di odio.

Ho letto commenti sulle loro bacheche da farmi venire i brividi. Persone che auguravano la morte a chi semplicemente chiedeva risposte.

In un n commento accusavano un padre di sfruttare l’autismo del figlio per la causa no-vax. C’è chi ha scritto: “Meriti di avere un figlio in quelle condizioni“. Capirete bene che questa non è soltanto follia, questa è cattiveria e qualcuno la sta alimentando.
Qualche ora con l’autismo

A questi odiatori e a tutti coloro che fomentano vorrei far trascorrere qualche ora con uno dei tanti bambini autistici, magari di notte, mentre piangono per ore senza alcun motivo apparente.

Provare quella sensazione da genitore inerme, consapevole che qualsiasi tentativo di placare il pianto del figlio sarà vano. Guardarsi negli occhi e non riconoscersi. Chiamarlo mentre gioca e non avere risposte perché completamente immerso nel suo mondo.

Genitori che non sanno più cosa significhi guardare un film, uscire o avere un momento per la propria vita. Che combattono per Amore, ogni giorno, ogni ora, ogni secondo e già solo per questo… meriterebbero il vostro rispetto.

Quelli che chiamate no-vax erano esattamente come voi. Erano dei bravi provax, fino a quell’istante che ha travolto la loro vita. È una roulette e a dirlo sono i bugiardini. Voi avete solo beccato un numero diverso, attenzione, non migliore, semplicemente diverso.
Il coraggio di guardare

E allora spiegatemi: come ci si può accanire contro chi vive quotidianamente questi problemi? Come si può pensare di liquidarli dicendo che “Non hanno ragione alcuna di dubitare sui vaccini”… loro, che vivono nella certezza del danno ogni istante della propria vita.

A queste famiglie vorrei provare a dare una risposta sul perché certi genitori e pseudo giganti della scienza e dell’informazione non hanno mai voluto un confronto: non hanno il coraggio di guardare i vostri figli.

E ditemi: perché ridicolizzare e isolare una persona che si preoccupa di volere informazioni prima di somministrare qualcosa al proprio figlio? Semmai mi preoccuperei di chi si fida ciecamente e senza informarsi.
La tattica del complottismo

La stessa Grillo in Aula ha parlato dell’OMS come di “persone che possono sbagliare“. Giulia Grillo… ma quante ne ha dette sulla legge Lorenzin quand’era all’opposizione? Incredibile come una poltrona possa trasformare le persone.

Evito di commentare il suo operato per ragioni molto semplici: non c’è alcuna spiegazione plausibile. Anzi, forse una spiegazione c’è: sarà una rettiliana!

Del resto, quanti ce ne saranno di rettiliani in questa terra piatta? Ecco, la mia ironia in queste righe è tra i metodi usati per isolare coloro che sono contrari all’obbligo dei vaccini.

Non a caso Burioni e Mentana, passando per Grillo e arrivando alle Iene, cercano di creare il minestrone perfetto: parlare di terrapiattisti associandoli ai no-vax. Una delle frasi più ricorrenti? “Si certo, i vaccini fanno male e la terra è piatta”.

In realtà, questo accostamento con la follia terrapiattista si è rivelato un boomerang per i paladini dell’obbligo. E infatti dimostra come l’argomento venga affrontato in maniera superficiale e, cosa ancora più imbarazzante, dimostra la difficoltà nel dare risposte concrete.

A questo punto dovremmo porci la seguente domanda: riusciremo mai ad avere un confronto civile? Forse si, ma dovete iniziare a fidarvi delle vostre capacità nel reperire informazioni, evitando di farvi trasportare da chi vuole alimentare lo scontro.

No-vax, provax, basta! Basta anche con queste etichette: siamo genitori e desideriamo tutti il bene dei nostri figli. Non esistono fazioni, esistono uomini e donne, padri e madri che amano e pretendono risposte.

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