venerdì 25 gennaio 2019

Il mito di Adamo ed Evo

SE QUESTO E'....UNA DONNA. IL DIAVOLO ODIA LA DONNA COME RIFLESSO DI COLEI CHE, PREDESTINATA MADRE DEL SALVATORE, GLI SCHIACCERA' LA TESTA 

uomo che allatta al seno

Dopo aver appreso direttamente dalle parole del pontefice che Cristo era un migrante, e aver assistito a inedite, scenografiche rappresentazioni della natività su canotti gonfiabili (notate il pregio estetico di quella sotto riportata, che fa impallidire l’adorazione dei pastori del Mantegna), i tempi sono finalmente maturi per una nuova versione della creazione: l’atteso mito di Adamo ed Evo.
Natività sul gommone dei migranti
In un’epoca di progressismo, l’antico testamento – lo dice la parola stessa – è appunto troppo antiquato per non metterci mano.
Effettivamente, il dettato tradizionale della Genesi è incorreggibilmente sessista, e la nascita di Eva da una costola di Adamo quantomai irrispettosa della dignità della donna.
Per evitare qualsivoglia offesa al gentil sesso, nella nuova interpretazione la donna sarà eliminata. Bando ai fraintendimenti: non verrà giustiziata, semplicemente espunta; certo, magari un ecumenismo più intransigente avrebbe preferito una bella lapidazione, ma non si può sempre accontentare tutti.
Per quanto è possibile sapere delle segrete cose, già trapelano alcune succose anticipazioni.
Adamo ed Evo vivevano senza peccato nel giardino dell’Eden (tra i teologi si discute animatamente se apparirà o meno sponsorizzato); poi l’immondo serpente di Adamo, cresciuto a dismisura, cominciò a tentare diuturnamente Evo.
Adamo non parve sulle prime condividere le tentazioni del compagno, che ricorse al vile stratagemma di travestirsi da donna e – sebbene la chirurgia fosse ancora di là da venire – possiamo affermare che, ad ogni effetto, si trattò del primo trans della storia.
Purtroppo per i romantici e gli ecologisti, la famosa mela c’entra assai poco: la proibizione riguarda semmai il consumo di mele selvatiche, in quanto nel giardino dell’Eden – e qui le lobbies dell’agroindustria non ammettono deroghe – era consentito mangiare soltanto mele geneticamente modificate e garantite dall’etichetta.
Secondo alcuni, il mito sarebbe figlio di questi tempi luciferini; ma, nell’opinione di altri, Lucifero avrebbe un ruolo marginale, confinato com’è soltanto a instillare in Evo dubbi relativi alla sfera sessuale. Tuttavia, i primi insistono che un allargamento così abnorme del libero arbitrio, fino a poter determinare la propria identità sessuale, significhi de facto negare la natura stessa e vieppiù trasformarla, con un ribaltamento della creazione che adombrerebbe un progetto satanico.
Come è ovvio, in seguito si dovrà correggere anche uno dei comandamenti, perché “non desiderare la donna d’altri” suonerà ormai anacronistico e fuori posto.
La pedagogia più sensibile e avveduta, nel frattempo, si sta già adeguando.
Ma c’è un’ultima considerazione da fare, a mio sommesso avviso la più importante. Secondo questa novella – non so quanto lieta – saremmo, infatti, tutti nati da parto anale e ciò, finalmente, darebbe un senso alle storture della nostra vita e del mondo, con buona pace di tutti i moralisti.
Francesco Mazzuoli

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