martedì 22 gennaio 2019

DAL DONBASS UN GERMOGLIO DI PACE



Roma – Potrebbe essere una vittima della tragedia della guerra “invisibile” in corso nel cuore dell’Europa una dei candidati al Premio Nobel per la Pace 2019. Il prestigioso Premio assegnato dal Comitato norvegese prenderà in esame anche la candidatura di Anna Tuv, giovane donna di Gorlovka nel Donbass, che dal 2015, anno in cui è stata colpita direttamente dagli effetti drammatici della guerra, si batte per la Pace. Nel Donbass e nel mondo.

Era il 26 maggio del 2015 quando una bomba centrò la casa dove Anna viveva con il marito ed i loro tre figli. Ben tre razzi distrussero completamente la casa e segneranno per sempre la vita di Anna. Sotto quelle bombe dirette su una abitazione civile restarono uccisi il marito e la loro figlia primogenita di 11 anni. Gli altri due figli della coppia, rispettivamente di 2 anni il maschio e di appena 15 giorni la più piccola, rimasero gravemente feriti con conseguenze che si portano ancora dietro. Come la stessa Anna che ha dovuto subire l’ amputazione di un braccio. Forti difficoltà burocratiche hanno segnato il periodo successivo per Anna che solo dopo numerosi sforzi è riuscita ad ottenere l’ impianto di una moderna protesi che ora le permette di vivere una vita leggermente migliore insieme ai suoi bambini rimasti comunque traumatizzati per sempre.

Un fattivo aiuto, il supporto più importante, è stato dato ad Anna dall’Italia. La protesi è stata impiantata dalla Inail di Budrio grazie alla tenacia dell’ associazione “Aiutateci a Salvare i Bambini”, una onlus italiana che opera da anni nei paesi dell’ ex CSI fornendo supporto e salvando le vite di decine di bambini vittime della guerra o che versano in condizioni economiche non floride. Donbass negli ultimi anni ed in precedenza Beslan con i giovanissimi superstiti dell’ attacco terrorista alla scuola nel 2004, i bambini che hanno vissuto la guerra in Ossezia del Sud ed Abkhazia ma anche i bambini di Arkhangelsk, Volgograd, Mosca.

Proprio l’associazione AASIB, si è fatta promotrice principale della candidatura di Anna Tuv a Premio Nobel per la Pace. Anna, negli ultimi quattro anni ha girato molto l’Europa girando tra Italia, Serbia, Danimarca, Germania, San Marino, Russia raccontando la guerra e predicando la pace, partendo dalla sua tragica personale esperienza, con l’ augurio che “i bambini non debbano mai più conoscere la guerra”.


Ieri Anna è tornata in Italia, il “paese che le ha ridato la speranza” ed al quale si sente oramai particolarmente legata considerata la sempre cordiale accoglienza che riceve ovunque si sposti per la penisola. Questa volta è tornata per la presentazione della sua candidatura al Premio Nobel tramite una conferenza stampa che si è svolta nella sala stampa della Camera dei Deputati a Montecitorio a Roma con il supporto, oltre che dall’associazione promotrice della candidatura rappresentata dal suo presidente dott. Ennio Bordato, anche di alcuni deputati della Lega tramite il segretario della Commissione Affari Esteri e Comunitari on. Vito Comencini, dal sociologo dott. Mauro Murgia che da tempo si occupa dell’ area ex Urss e da numerose altre personalità del campo della solidarietà, del giornalismo e dalla società italiana.

Con l’ auspicio che come in Italia anche ad Oslo non considerino utopia la speranza che “l’inferno in terra della guerra non venga più vissuto dai bambini di tutto il mondo”.

Luca Pingitore


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