venerdì 11 gennaio 2019

Dal 2018 al 2019 – Una rapida analisi di alcune prospettive


THE SAKER
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L’anno 2018 passerà alla storia come un punto di svolta nell’evoluzione dell’ambiente geostrategico del nostro pianeta. Di questo esistono molte ragioni e non le elencherò tutte, ma ecco alcune di quelle che, personalmente, considero più importanti:

L’Impero ha vacillato. Diverse volte.

Questo è probabilmente lo sviluppo più importante dell’anno: l’Impero Anglo-Sionista ha minacciato a destra e a sinistra e ha compiuto passi ancora più inquietanti, ma, alla fine, ha dovuto fare marcia indietro. In effetti, l’Impero è in ritirata su molti fronti, ma elencherò solo alcuni dei più importanti:

1. La Corea del Nord: ricordate tutte le grandiose minacce fatte da Trump e dai suoi burattinai neoconservatori? L’amministrazione aveva addirittura annunciato che avrebbe inviato ben tre (3) portaerei nucleari, con i relativi gruppi da battaglia, davanti alle coste della Corea del Nord, mentre Trump aveva minacciato di “distruggere totalmente” la Corea del Nord. Alla fine, i Sudcoreani avevano deciso di occuparsene loro, avevano aperto un canale diretto di comunicazione con il Nord, e tutto il tintinnar di spade degli Stati Uniti si era risolto in una vampata di aria calda.

2. La Siria nel mese di aprile: era stato il periodo in cui Stati Uniti, Francia e Regno Unito avevano deciso di attaccare la Siria con missili cruise per “punire” i Siriani del presunto utilizzo di armi chimiche (una teoria fin troppo stupida per essere discussa). Dei 103 missili effettivamente lanciati, 71 erano stati abbattuti dai Siriani. La Casa Bianca e il Pentagono, insieme ai loro fidati organi di informazione controllati dai Sionisti, avevano dichiarato che l’attacco era stato un grande successo, ma avevano fatto la stessa cosa anche durante l’invasione di Grenada (una delle peggiori operazioni offensive della storia militare) o dopo l’umiliante sconfitta di Israele da parte di Hezbollah nel 2006 e quindi la cosa è relmente di scarso significato. La verità è che questa operazione è stata un totale fallimento militare e che non ha avuto alcun seguito (almeno per ora).

3. L’Ucraina: abbiamo passato quasi tutto il 2018 in attesa di un attacco Ukronazi contro il Donbass, attacco che non si è mai verificato. Ora, sono sicuro che qualcuno sosterrà che la giunta nazista di Kiev non aveva mai avuto simili intenzioni, ma chiunque abbia anche solo una conoscenza approssimativa di ciò che è successo in Ucraina quest’anno sa che queste sono stupidaggini: il regime ha fatto praticamente di tutto per portare a termine un attacco, tranne l’ultimo passaggio: ordinarlo veramente. L’aperta minaccia di Putin, secondo cui un attacco del genere avrebbe avuto “gravi conseguenze per lo stato ucraino in quanto tale,” ha probabilmente avuto un ruolo chiave nel dissuadere l’Impero. Oh, certo, gli Ukronazi potrebbero benissimo attaccare a gennaio o in qualsiasi altro momento, ma il fatto è che, nel 2018, non hanno osato farlo. Ancora una volta, l’Impero (e i suoi seguaci) hanno dovuto fare un passo indietro.

4. La Siria nel mese di settembre: questa volta, era stata l’ipostasi israeliana dell’Impero che aveva innescato una grossa crisi, quando gli Israeliani avevano nascosto i loro cacciabombardieri dietro la scia di un turboelica russo Il-20, con la conseguente perdita dell’aeromobile e dell’equipaggio. Dopo aver dato agli Israeliani la possibilità di uscirne puliti (cosa che, prevedibilmente, non avevano fatto, dopo tutto sono Israeliani), i Russi ne avevano avuto abbastanza e avevano fatto arrivare ai Siriani sistemi avanzati per la difesa aerea, per le contromisure elettroniche e per il coordinamento interforze durante le operazioni belliche. Come tutta risposta, gli Israeliani (che avevano minacciato di distruggere subito qualsiasi S-300 consegnato ai Siriani) hanno dovuto, in pratica, porre fine ai loro attacchi aerei contro la Siria (beh, non completamente, di attacchi del genere ne hanno eseguiti altri due: uno totalmente inefficace e uno in cui i pazzi Sionisti si sono nuovamente nascosti dietro un aereo, ma, in questo caso, non uno, ma DUE aerei civili (più avanti ulteriori informazioni su quest’ultima, folle azione dei Sionisti). L’Impero arretrava ancora.

5. La Siria a dicembre: apparentemente stanco di tutte le lotte intestine tra i suoi consiglieri, Trump, alla fine, ha ordinato un ritiro completo degli Americani dalla Siria. Ora, naturalmente, dato che qui si tratta degli Stati Uniti, dobbiamo aspettare e vedere cosa accadrà realmente. E’ in corso anche una danza kabuki molto complessa fra Russia, Turchia, Stati Uniti, Israele, Iran, Kurdi e Siriani per stabilizzare la situazione risultante dal completo ritiro degli Stati Uniti. Dopo tutti gli anni passati a dire che “Assad il mostro se ne deve andare“, è abbastanza divertente vedere come le potenze occidentali stiano gettando la spugna, una dopo l’altra. Questo comporta anche l’ovvia domanda: se “La città sulla collina, l’unica superpotenza del pianeta, il faro del mondo libero e la nazione indispensabile” non può nemmeno aver ragione di un governo e di un esercito siriano così indeboliti, che cosa può riuscire a fare questo esercito (oltre a fornire ad un pubblico americano credulone dei polpettoni hollywoodiani)?

6. Diverse sconfitte minori: troppe da contare, ma comprendono il fiasco Khashoggi, il fallimento della guerra nello Yemen, il fallimento della guerra in Afghanistan, il fallimento della guerra in Iraq, l’incapacità di rimuovere Maduro dal governo del Venezuela, e la graduale perdita di controllo su un numero crescente di paesi dell’UE (Italia), le ridicole buffonate di Nikki Haley al Consiglio di Sicurezza dell’ONU, l’incapacità di radunare le risorse intellettuali necessarie per avere un incontro reale e proficuo con Vladimir Putin, la disastrosa guerra commerciale con la Cina, ecc. Ciò che tutti questi eventi hanno in comune è che sono il risultato dell’incapacità degli Stati Uniti di portare a termine qualcosa, in modo compiuto. Lungi dall’essere una vera superpotenza, gli Stati Uniti sono in declino a tutto campo e la cosa principale che ancora dà loro lo status di superpotenza è l’armamento atomico, proprio come la Russia negli anni ’90.


Tutti i problemi interni derivanti dalle lotte intestine delle élites statunitensi (di fatto: la banda Clinton contro Trump e i suoi Deplorabili) peggiorano solo le cose. Già solo la sequela, apparentemente infinita, di dimissioni e/o licenziamenti dall’amministrazione Trump è un segno molto importante dello stato di avanzato collasso in cui si trova la politica statunitense. Le élites non si scannano fra loro quando le cose vanno bene, lo fanno quando tutto va a rotoli. Il detto “la vittoria ha molti padri ma la sconfitta è orfana” ci ricorda che quando una banda di malfattori comincia a perdere il controllo della situazione, [questa] si trasforma rapidamente in “ognuno per sé“, tutti incolpano tutti per i problemi e nessuno vuole trovarsi accanto a quelli che passeranno alla storia come i patetici falliti che avevano rovinato tutto.

Per quanto riguarda poi le forze armate degli Stati Uniti, queste sono sempre state molto brave ad uccidere una gran quantità di persone, sopratutto civili, come sempre, ma non sono riuscite ad ottenere nessun risultato effettivo, almeno se si comprende che lo scopo della guerra non è solo uccidere la gente, ma è la “continuazione della politica con altri mezzi“. Facciamo un’analisi comparativa di ciò che hanno fatto Russia e Stati Uniti in Siria.

L’11 ottobre, Putin aveva dichiarato in un’intervista a Vladimir Soloviev, sul canale televisivo Russia1 quanto segue: “Il nostro obbiettivo è stabilizzare l’autorità legittima e creare le condizioni per un compromesso politico.” Tutto qui. Non aveva detto che la Russia avrebbe cambiato da sola il corso della guerra, ancora meno che avrebbe vinto la guerra. Il (molto piccolo!) contingente russo in Siria ha raggiunto questi obiettivi primari in pochi mesi, una cosa che l’Asse-della-Gentilezza non è stato capace di raggiungere dopo anni, e i Russi lo hanno fatto con una piccola parte delle capacità militari a disposizione di Stati Uniti/NATO/UE/CENTCOM/Israele nella regione. Infatti, i Russi hanno dovuto creare rapidamente tutto un sistema di logistica di cui prima non disponevano, a causa della postura militare russa puramente difensiva (la proiezione di forza della Russia può arrivare al massimo a 500-1000 km. dal confine russo).

In confronto, gli Stati Uniti stanno combattendo la cosiddetta GWOT (Guerra Globale al Terrore) sin dal 2001, e l’unico risultato è che i terroristi (di diversa estrazione) sono diventati più forti, controllano più territorio, hanno ucciso più persone e, generalmente, sembrano mostrare una notevole capacità di sopravvivenza e anche di crescita, nonostante (o grazie) la Guerra al Terrore. Come direbbe Putin, cosa ci si può aspettare da “gente che non conosce la differenza tra l’Austria e l’Australia”?

Personalmente, mi aspetto che si prendano tutti i meriti della vittoria e se ne vadano.

Che è poi esattamente quello che hanno fatto gli Stati Uniti.

Almeno questo è quello che stanno dicendo ora. La situazione potrebbe nuovamente cambiare di 180 gradi.

Per quanto riguarda l’Afghanistan, gli Stati Uniti vi sono rimasti più dei Sovietici. Non è questa una chiara indicazione che i leader statunitensi sono *ancora più* incompetenti dei gerontocrati sovietici dell’epoca della “stagnazione”?

Il fallimento di sottomettere o anche solo di contenere la Russia

Il discorso di Putin del 1 marzo davanti all’Assemblea Federale Russa è stato veramente un momento storico: per la prima volta, dopo la decisione dell’Impero di far guerra alla Russia (una guerra che è, all’incirca, per l’80% di informazione, per il 15% economica e solo per il 5% cinetica, ma che può diventare cinetica al 95% in un’ora o giù di lì!), i Russi hanno deciso di far capire in modo chiaro agli Stati Uniti che la loro strategia era stata completamente sconfitta. Credete che questa sia un’esagerazione? Ripensateci. Su cosa si basa la potenza militare statunitense? Quali sono i suoi componenti principali?

• Potenza aerea (supremazia aerea)
• Armi da lancio remoto a lunga gittata (balistiche e ipersoniche)
• Portaerei
• Difesa antimissile (almeno in teoria!)
• 800-1000 (dipende dai conteggi) basi in tutto il mondo

Il dispiegamento di ciò che è senza dubbio il più sofisticato sistema di difesa aerea del mondo, supportato da quelle che probabilmente sono anche le più formidabili capacità di guerra elettronica (EW) attualmente esistenti, ha creato quello che i comandanti USA/NATO chiamano “La capacità della Russia di negare accesso/ed area (A2/AD)” che, a detta di questi comandanti USA/NATO, potrebbe manifestarsi nel Mar Baltico, nel Mediterraneo Orientale, in Ucraina, in Siria e altrove (potrebbe comparire sull’isola di La Orchila in Venezuela nel 2019). Inoltre, in termini qualitativi, la potenza aerea tattica russa è più recente e come minimo equivalente, se non superiore, a tutto quello che possono garantire i velivoli tattici USA o NATO. Mentre l’Occidente in generale, e specialmente gli Stati Uniti, hanno un numero molto maggiore di velivoli, questi sono per lo più di generazioni più vecchie, e i diversi incontri tra aerei multiruolo russi e americani avvenuti nei cieli siriani hanno dimostrato che i piloti statunitensi preferiscono abbandonare il campo quando fanno la loro comparsa i Su-35S russi.

Il dispiegamento (già nel 2018!) del missile ipersonico Kinzhal ha reso l’intera flotta di superficie degli Stati Uniti praticamente inutile per un attacco contro la Russia. Che si tratti di portaerei o anche di cacciatorpediniere, incrociatori, navi d’assalto anfibie, navi da combattimento litoranee (per lo più sfortunate), navi da trasporto, ecc. ora queste sono tutte pesci in barile, che i Russi possono affondare indipendentemente da qualsiasi difesa aerea che queste navi, o quelle della scorta, possano avere.

Allo stesso modo, il dispiegamento di armi balistiche nucleari intercontinentali pesanti, come il Sarmat e il velivolo planante a rientro ipersonico Avangard hanno reso completamente inutili tutti i sistemi anti-balistici americani. Lasciatemelo ripetere: TUTTI i sistemi ABM statunitensi, inclusi i miliardi spesi per la ricerca e lo sviluppo, sono stati resi completamente inutili.

[Nota a latere: qui è importante chiarire una cosa: nessuno dei nuovi sistemi d’arma russi fornisce alcun mezzo per proteggere i Russi da un attacco nucleare (o convenzionale) statunitense. Il loro “unico” compito è fare in modo che i leaders statunitensi non credano mai ai sogni che stanno inseguendo fin dai tempi delle “Star Wars” di Reagan, che cioè potrebbero, in qualche modo, sfuggire al secondo attacco di rappresaglia (contrattacco) russo, se decidessero di colpire la Russia. In verità, anche senza il Sarmat o l’Avangard, la Russia aveva già missili più che sufficienti (terrestri, aviolanciati e marini) per spazzare via gli Stati Uniti con un contrattacco di rappresaglia, ma i politici e gli strateghi statunitensi hanno iniziato ad inseguire la chimera della difesa missilistica anti-balistica, nonostante sia abbastanza chiaro che un tale sistema non può funzionare (qualche “perdita” potrebbe essere accettabile con le armi convenzionali, ma poche “perdite nucleari” sono più che sufficienti per far pagare un prezzo terribile ad ogni attaccante abbastanza pazzo da pensare che uno “scudo” con un’efficacia del 90% o addirittura del 98% sia sufficiente per rischiare un attacco ad una superpotenza nucleare). Potreste quindi affermare che queste nuove capacità russe (inclusi i missili tattici Iskander a (più)corto raggio) siano una sorta di “distruttori di illusioni” o di “rammenta realtà” che faranno scoppiare la bolla delle illusioni statunitensi sui rischi di una guerra contro Russia. Si spera che non abbiano mai un uso diverso.]

Infine, il dispiegamento da parte della Russia di una nuova generazione di missili avanzati e a lunghissima gittata ha dato alla Russia l’enorme vantaggio di poter “raggiungere” qualsiasi obiettivo statunitense (sia truppe che infrastrutture), in tutto il mondo, Stati Uniti compresi, (una cosa che, attualmente, non è quasi mai menzionata dai media occidentali).

Ora, date un’occhiata alla lista precedente sulle componenti chiave della potenza militare degli Stati Uniti e vedete come tutto sia stato, in pratica, trasformato in anticaglie.

Quella che abbiamo qui è la classica situazione in cui, da un lato, i pianificatori militari di una nazione hanno commesso degli errori strategici fondamentali, che hanno portato alla scelta definitiva del tipo di forza militare che il paese avrebbe avuto per almeno due, o forse tre decenni, mentre, dall’altra parte, gli strateghi hanno preso le decisioni giuste, che hanno permesso loro di sconfiggere una forza militare dotata di un budget per la difesa circa dieci volte più grande. La conseguenza più grave di questa situazione per gli Stati Uniti è che ora servirà loro almeno un decennio (o più!) per riformulare una nuova strategia di pianificazione per le proprie forze armate (a volte i sistemi d’arma moderni impiegano decenni per essere progettati, sviluppati e distribuiti ai reparti). La sfortunata Zumwalt, l’F-35, la portaerei Gerald R. Ford (CVN 78), sono tutti esempi osceni su come spendere miliardi di dollari e ritrovarsi poi con i principali sistemi d’arma sull’orlo del disastro, una cosa che indebolisce ulteriormente le forze armate degli Stati Uniti.


C’è una semplice ragione del perchè gli Stati Uniti erano diventati una superpotenza nel 20° secolo: non solo il continente americano era protetto da enormi oceani, ma la Prima Guerra Mondiale e la Seconda Guerra Mondiale erano state combattute lontano dagli Stati Uniti: tutti i potenziali concorrenti degli Stati Uniti si erano ritrovati con le economie nazionali completamente distrutte, mentre gli Stati Uniti non avevano perso nemmeno una fabbrica o un laboratorio di ricerca/progettazione. Perciò gli Stati Uniti sono stati in grado di utilizzare la loro immensa base industriale per rifornire quello che era, in pratica, un mercato mondiale con merci che solo gli Stati Uniti potevano costruire e consegnare. Eppure, nonostante questi enormi vantaggi, gli Stati Uniti hanno passato quasi tutta la loro esistenza a castigare un paese indifeso dopo l’altro, per garantirsi la piena sottomissione e il rispetto delle richieste dello Zio Shmuel (la variante anglo-sionista dello Zio Sam). Alla faccia dell’essere “indispensabili,” suppongo …

Grazie ai globalisti, la base industriale statunitense è sparita. Grazie ai Neoconservatori e alla loro arroganza, gli Stati Uniti sono, in un modo o nell’altro, in guerra con la maggior parte dei paesi chiave del pianeta (specialmente se ignoriamo l’esistenza di élites compradore supportate e gestite dagli Stati Uniti). La sottomissione infinitamente stupida e autodistruttiva degli Stati Uniti nei confronti di Israele ha portato ad una situazione in cui attualmente gli Stati Uniti stanno perdendo il controllo del Medio Oriente ricco di petrolio, che avevano controllato per decenni. Infine, con la scelta di cercare di sottomettere alla volontà dell’Impero sia la Russia che la Cina, i Neoconservatori sono riusciti a spingere questi due paesi ad un’alleanza di fatto (in realtà una relazione simbiotica) che, lungi dall’isolarli, allontana gli Stati Uniti dalla “centralità degli eventi” in termini di sviluppo economico, sociale e politico (primo e più importante, la massa continentale euroasiatica e il progetto OBOR [la Nuova Via della Seta]).

Prospettive dell’Impero per il 2019: problemi, problemi e ancora più problemi

Beh, il 2018 è stato un anno eccezionalmente brutto e pericoloso, ma il 2019 potrebbe rivelarsi ancora più pericoloso per i seguenti motivi:


* A meno che gli Stati Uniti non cambino rotta politica e rinuncino alla russofobia suicida di Obama e di Trump, un confronto militare tra Russia e Stati Uniti è inevitabile. La Russia si è ritirata il più lontano possibile, non c’è nessun altro posto dove possa ritirarsi e quindi non lo farà. Non ho alcun dubbio che se gli Stati Uniti avessero effettivamente preso di mira le unità russe in Siria (cosa che, a quanto sembra, era voluta da Bolton, ma che Mattis, pare, abbia categoricamente respinto), i Russi avrebbero contrattaccato non solo contro i missili USA, ma anche contro i loro vettori (in particolare le navi). Ho saputo da una fonte attendibile che, nella notte dell’attacco, un MiG-31K russo armato con un missile Kinzhal era in volo pronto a colpire. Grazie a Dio (e, forse, grazie a Mattis) questo non è successo. Ma, come avevo scritto nel mio articolo “Ogni clic ci avvicina al bang!“, ogni volta che la Terza Guerra Mondiale non scoppia dopo un attacco americano in Siria, la cosa incoraggia i Neoconservatori a riprovarci, sopratutto per il fatto che “Assad, il mostro che deve andarseneo” rimane al potere a Damasco, mentre, uno dopo l’altro, se ne vanno tutti i politici occidentali che avevano decretato che Assad se ne sarebbe dovuto andare.
È abbastanza evidente come gli Israeliani siano diventati, in modo terminale e probabilmente anche suicida, completamente pazzi. La loro piccola acrobazia con l’Il-20 russo era già stata un disastro di proporzioni immense che, in un paese normale, avrebbe portato alle immediate dimissioni dell’intero Gabinetto. Ma non in Israele. Dopo essersi nascosti dietro un turboelica militare russo, hanno deciso di sottrarsi alla vista degli S-300 siriani nascondendosi dietro due aerei civili! Guardate voi stessi: * Non penso valga la pena di discutere qui sul fatto che Israele è l’ultimo stato apertamente razzista del pianeta, o che i leaders israeliani sono pazzi, immorali, folli e, in generale, maniaci completamente fuori di testa. O lo avete capito da soli o siete senza speranza. Ciò che è importante qui non è quanto siano malvagi gli Israeliani, ma quanto siano stupidi e totalmente avventati. In poche parole, questo è il modo in cui funziona: gli israeliani sono malvagi, stupidi e completamente deliranti, ma hanno in tasca tutti i politici degli Stati Uniti, il che significa che, indipendentemente da quanto folli e disdicevoli possano essere le azione degli israeliani, la “nazione indispensabile” li proteggerà sempre e, se necessario, li coprirà (p.e. la USS Liberty o, per quel che importa, l’11 settembre). Al momento, non c’è nessuno nella classe politica americana con qualche qualche possibilità di essere eletto che oserebbe fare qualcosa di diverso dal venerare in modo automatico qualsiasi cosa facciano gli Israeliani (o gli Ebrei, per quel che vale). Il vero motto degli Stati Uniti non è “Noi crediamo in Dio“, ma “non c’è luce tra gli Stati Uniti e Israele” (un ulteriore motivo per cui gli Stati Uniti non sono una vera superpotenza: in realtà non sono nemmeno sovrani!).

*L’impero ha alcuni problemi importanti in Europa. In primo luogo, se gli Ukronazi protetti dagli Stati Uniti trovassero mai il coraggio (o la disperazione) per attaccare il Donbass o la Russia, il caos risultante inonderebbe l’UE con un numero ancora maggiore di rifugiati, molti dei quali sarebbero personaggi sgradevoli e decisamente pericolosi. Inoltre, i sentimenti anti-UE stanno diventando molto forti in Italia, in Ungheria e, per ragioni diverse, anche in Polonia. La Francia è sull’orlo di una guerra civile (non questa volta, la mia sensazione è che i Gilets Jaunes finiranno per perdere lo slancio), ma, la prossima volta (che sarà prima piuttosto che dopo), l’esplosione porterà probabilmente al rovesciamento del regime francese a guida CRIF [Consiglio Rappresentativo delle Istituzioni Ebree di Francia] e ad una massiccia reazione anti-statunitense.

*In America Latina, l’Impero ha avuto un grosso successo nel rovesciare tutta una serie di leader patriottici e indipendenti. Ma ciò che ora manca è la capacità di far funzionare economicamente e politicamente in modo soddisfacente questi regimi filoamericani. Sorprendentemente, nonostante la massiccia campagna di sovversione degli Stati Uniti e i grossi errori politici commessi, l’amministrazione Maduro è rimasta al potere in Venezuela e sta lentamente, ma con molta risolutezza, cercando di cambiare rotta e mantenere il Venezuela sovrano e indipendente dagli Stati Uniti. Il problema chiave degli Stati Uniti in America Latina è che gli Stati Uniti hanno sempre governato usando l’élite compradora locale. Gli Stati Uniti hanno avuto molto successo in questi tentativi, ma non sono mai riusciti a convincere le masse latinoamericane della loro benevolenza e questo è il motivo per cui la parola “yankee” rimane un insulto in tutti i paesi latino-americani.

*In Asia, la Cina sta offrendo ad ogni colonia statunitense un modello di civiltà alternativo, che si fa sempre più attraente man mano che la Repubblica Popolare Cinese diventa più potente ed economicamente vincente. Si scopre che il solito mix di arroganza, superbia e ignoranza che aveva permesso ai paesi anglosassoni di dominare l’Asia sta perdendo la sua forza e che il popolo asiatico sta cercando delle alternative. In verità, gli Stati Uniti non hanno assolutamente nulla da offrire.

Il punto è che non solo gli Stati Uniti non sono in grado di imporre la propria volontà a paesi che sono considerati “alleati degli Stati Uniti” (se il NorthStream dovesse mai andare in porto, e penso che ciò avverrà, allora sarebbe la prima volta che i leaders europei avranno detto ad un presidente degli Stati Uniti di andare a quel paese, anche se non con le stesse parole), ma gli USA, ovviamente, non hanno alcun tipo di progetto da offrire alle altre nazioni. Sì, “MAGA” è bello e carino, ma non ha molta attrattiva per gli altri paesi, a cui non interessa davvero il MAGA …

Conclusione sotto forma di proverbio russo

C’è un detto in russo “meglio fare una fine orribile (che dover vivere) un orrore senza fine” (лучше ужасный конец чем ужас без конца). Non c’è dubbio che il declino dell’Impero Anglo-Sionista continuerà nel 2019. Quella che non cambierà, tuttavia, è la capacità degli Stati Uniti di distruggere la Russia in un attacco nucleare. Perché, non sbagliatevi, tutto ciò che le nuove armi russe forniscono è la capacità di punire (vendicarsi contro) gli Stati Uniti per un attacco contro la Russia, ma non la capacità di impedire (prevenire) un simile attacco. Se i Neoconservatori decidessero che un olocausto nucleare è preferibile ad una perdita di potere negli Stati Uniti, allora non c’è nulla che si possa fare per impedire loro di recitare la loro sordida versione del Götterdämmerung. Ho, di recente, dovuto trascorrere alcuni giorni a Boca Raton, dove a molti rappresentanti della nuova “aristocrazia” americana piace soggiornare e posso dirvi due cose: a loro la vita sorride e, sicuramente, non hanno intenzione di rinunciare al loro status privilegiato di “leaders del pianeta”. E se qualcuno cercasse di sottrarglielo, non ho alcun dubbio che queste persone reagirebbero con un’esplosione rabbiosa di furore disperato, come aveva fatto Sansone. Quindi, l’unica domanda rimane questa: saremo noi (l’umanità) in grado di portar via il bottone nucleare a questa classe di parassiti senza dar loro la possibilità di premerlo, o no?

Non lo so.

Sarà quindi una fine orribile o un orrore senza fine?

Non so neanche questo.

Ma quello che so è che l’Impero sta scricchiolando in tutte le sue giunture e che il suo declino, nel 2019, continuerà ad accelerare.

The Saker

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