giovedì 3 gennaio 2019

Amorose relazioni tra la setta "cattolica" neocatecumenale e i giudei Lubavitcher

LA SETTA GIUDAICA CHABAD LUBAVITCHER GOVERNA IL MONDO?


La setta "cattolica" neocatecumenale ha intrecciato amorose relazioni con la setta giudaica dei Lubavitcher. Lo rivela (è un segreto di pulcinella) il vaticanista dell'Espresso Sandro Magister. Il quale sottolinea che una entusiastica presentazione della pseudo-teologia messianica dei Lubavitcher, apparsa sul Foglio il 22 gennaio 2005, era firmata da Giuseppe Gennarini. Si tratta del capo della setta neocat in Italia.

I neocat, nuovi servi-pastori dei neocon, sono tecnicamente degli anabattisti (ritengono invalido il battesimo dei cristiani qualunque, sicché ribattezzano i loro adepti); benedetti dal Papa polacco come "movimento" cattolico, sono una frazione secessionista della Chiesa, come sanno tanti bravi parroci. Quando i neocatecumenali s'impadroniscono di una chiesa parrocchiale ne espellono i fedeli normali.

Rotolo della Toràh
al centro della Domus kikiana
Quanto ai Lubavitcher (chiamati anche Habad o Chabad) sono la setta più estremista del giudaismo. Il loro guru e falso messia Schneerson (defunto nel 1994) sosteneva ad esempio che era lecito, per salvare un ebreo, trapiantargli il fegato strappato a un non-ebreo. Perché "lo scopo dell'intera creazione è il bene degli ebrei", e gli altri non sono che "animali parlanti", destinati a servire i padroni giudei nel "regno a venire". Sono loro, i Lubavitcher, a governare gli insediamenti più fanatici in Palestina: Baruch Goldstein, lo zelota pazzo che nel 1994 massacrò 39 palestinesi in preghiera nelle tombe dei patriarchi, era un Lubavitcher e viene considerato da loro un "eroe sacro" come Sansone (¹).
Cena ebraica neocatecumenale
usando veri calici da Messa
L'amicizia dei neocat con i Lubavitcher nasce, dice Magister, dal comune messianismo stravolto. Gennarini, ignorante o ingenuo, si estasia sul Foglio del fatto che "gli ebrei cabalisti Isaak Luria e Safed nel 1500, e ancora oggi gli ebrei osservanti [per lui sono tali i Lubavitcher, ndr.] seguendo le profezie commentate nel Talmud e nello Zohar, aspettano la manifestazione del Messia nella 'Galilea dei pagani'. Una speranza quando l'uomo è arrivato al colmo della tristezza, dell'umiliazione e della disperazione". Forse a Gennarini non interessa sapere che Isaak Luria, il celebre kabbalista, riteneva i Gennarini ed ogni altro non-giudeo come nato "dalla parte femminile della sfera satanica. Per questo le anime dei non giudei sono dette a nulla buone e senza conoscenza". Quanto al "messia" della setta che lui adora, Schneerson, decretò per i gentili "la condanna capitale, se hanno inventato una religione per sé. Non gli consentiamo di celebrare nuovi rituali religiosi". Nel "regno a venire" giudaico, questa è la condanna che attende i cristiani (minìm), che "hanno inventato nuovi rituali". Ancor più la meriteranno i neocatecumenali, che i riti cattolici li hanno abbandonati da tempo, ma sono inventori insaziabili di rituali fai-da-te.
Mezuzà neocatecumenale
Gli ingenui neocat credono di potersi mascherare da giudei e così sfuggire alla pena rabbinica. In un loro tempio neocat sul monte Korazim in Israele, ci informa Magister, hanno posto all'entrata "una bimah, un pulpito, come nelle sinagoghe; a lato del chiostro il decalogo scolpito in ebraico; al centro una Torah", e alla fine del rito post-cattolico elevano il canto "Shemàh Israel". Insomma, la forma estrema della mascherata giudaica promossa dal Concilio, di cui abbiamo visto una prova generale nel Giubileo, quando il Papa è stato annunciato da suonatori in costumi da Ben Hur soffianti in copie hollywoodiane dello "shofar", il corno del tempio ebraico. È una moda clericale tragicomica (abbandonato il latino nella liturgia, bisognava cercare qualche "tradizione" arcaico-cinematografica da ricopiare) che i neocat spingono fino alla parodia.

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Fascetta reggichitarra neocat


¹) Cfr. Israel Shahak, Jewish fundamentalism in Israel, Londra 1999, p. 62. Per un'approfondita illustrazione del messianismo Lubavitcher e della loro influenza sulla politica Usa, si veda il mio Chi comanda in America, Effedieffe edizioni, seconda edizione, 2004.


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