mercoledì 19 dicembre 2018

Unione europea e massoneria, il dossier segreto: "Bruxelles ne è piena, cosa fanno davvero"




Aldo A. Mola, storico e saggista, ha pubblicato opere sul Partito d' Azione, sul Risorgimento, sull' unificazione nazionale e i suoi protagonisti. Un classico è la sua Storia della massoneria in Italia, che, a quarantadue anni dalla prima edizione, viene riproposto da Bompiani con numerosi documenti inediti che gettano nuova luce sui rapporti tra la massoneria e il fascismo e sulle influenze dell' esoterismo all' interno delle varie "obbedienze". Ma con lo studioso di Cuneo oggi parliamo di un altro argomento cruciale: l' Europa.

C' è oggi un' Europa dei massoni? È quella di Bruxelles? 
«La Massoneria si è divisa forse definitivamente nel 1877 quando il Grande Oriente di Francia cancellò il riferimento al Grande Architetto dell' Universo (cioè a Dio, Persona e/o Principio creatore e ordinatore) dai documenti "iniziatici". Da quel momento esistono tre comunità massoniche principali: la Gran Loggia Unita d' Inghilterra (nata da lungo travaglio nel 1813 e fedele ai principi originari: credenza in Dio, nell' immortalità dell' anima ed esclusione della iniziazione femminile), il Grande Oriente di Francia e i suoi referenti (in Italia lo è la Gran Loggia di Palazzo Vitelleschi) e le Grandi Logge degli Stati Uniti d' America. Nelle istituzioni europee odierne ci sono massoni, ma non c' è una massoneria, non c' è un progetto unitario. Se mai ci fosse, potremmo dire che ha fallito lo scopo». 
L' Europa sovranazionale era un auspicio massonico? E in quali termini? 
«La massoneria auspicò una fratellanza di popoli liberi e indipendenti. Lo fece con il Congresso della pace di Ginevra (1867) al quale partecipò Giuseppe Garibaldi, beniamino della massoneria inglese. Lo ripeté con il progetto di Società delle Nazioni (1917) per evitare che, dopo il crollo dell' impero russo, l' Europa diventasse succube degli Stati Uniti. Il progetto venne riproposto durante la seconda guerra mondiale, ma va ricordato che l' intera Europa ne uscì sconfitta, inclusa la boriosissima Francia. La massoneria europea non ebbe alcuna unitarietà né un progetto politico. Intorno al 1988 venne prospettata una federazione delle massonerie dell' Europa continentale. Fu anche ipotizzato il riconoscimento da parte dell' ONU come Organizzazione Non Governativa. In risposta la Gran Bretagna (che nel 1981 non mosse un dito dinnanzi al cosiddetto "scandalo della P2") "inventò" la Gran Loggia Regolare d' Italia presieduta da Giuliano De Bernardo, che si era dimesso da gran maestro del Grande Oriente d' Italia, e disconobbe quest' ultimo con motivazioni pretestuose. Da allora la massoneria dell' Europa continentale rimase divisa. Dopo il crollo dell' URSS non fiorì affatto nell' Europa orientale». 
L' euro promuove l' economia dei popoli o la strangola? 
«L' introduzione dell' Euro si è tradotta nel drammatico impoverimento dei cittadini dei paesi che l' hanno adottato e in vantaggi per chi è nell' Unione Europea ma con moneta propria. L'"Unione" è una farsa nominalistica. L' Europa dall' Atlantico agli Urali è un caleidoscopio di Stati medi, piccoli e minimi con circa 820 milioni di abitanti. L' Unione, dunque, è poco più che metà dell' Europa. Oggi il problema assillante non è l' euro ma l' invenzione di monete bizzarre che possono divorare il patrimonio degli ingenui. Ma sono operazioni di scrocconi, non di massoni». 
A proposito di popoli, come si pone la massoneria di fronte al populismo? 
«La Massoneria ha sempre predicato la libertà dei "popoli oppressi" e il rispetto delle tradizioni. È stata la massoneria a battersi per l' indipendenza degli Stati dell' Europa orientale dal giogo turco, zarista, germanico e asburgico. Altrettanto aveva fatto con la proclamazione dell' indipendenza degli Stati Uniti (1776-1783) e dell' America centro-meridionale da Madrid e da Lisbona dal 1812 in poi». 
E al sovranismo?
«Secondo la massoneria, ogni nazione ha il diritto di darsi il proprio regime, ma non di assalirne altre. Così come ognuno ha motivo di praticare il proprio culto senza demonizzare il culto degli altri o di chi non ne ha nessuno». 
E a un fenomeno più volte definito "epocale" come l' immigrazione? 
«La massoneria è orgogliosa di essere stata il volano della colonizzazione degli spazi planetari da parte dell' Europa, che ha elaborato ed esportato le scienze come lingua universale. La caotica "migrazione" in corso (più appariscente che numericamente consistente) è quanto di più lontano si possa immaginare rispetto al progetto originario della massoneria, che è Ordine iniziatico, fondato sul rispetto e sulla tolleranza, non sulla confusione e sull' indurimento dei fondamentalismi. Quanto sta avvenendo non è che sfruttamento di circostanze da parte di profittatori, col benestare di "aziende etiche" o talvolta di utopisti che ignorano storia e realtà effettiva. Nel frattempo, si accumulano rischi di conflitti veri, che spazzeranno via questa temporanea increspatura del Mediterraneo».

di Mario Bernardi Guardi



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