Se Washington installasse sistemi missilistici vicino al confine russo, Mosca dovrà equilibrare le forze e di conseguenza vi punterà l’arsenale nucleare. Se Washington piazza missili in Europa dopo il ritiro dal Trattato sulle Forze Nucleari a Raggio Intermedio (INF), la Russia sarà costretta a puntare contro i sistemi missilistici statunitensi. La necessità di prendere la misura veniva confermata dal portavoce presidenziale Dmitrij Peskov parlando al Primo canale russo. Secondo il politico, il problema è che l’uscita degli USA dal Trattato INF potrebbe portare “all’installazione di missili a medio e corto raggio nei Paesi europei, come nella Guerra Fredda”. Il portavoce del Cremlino spiegava che l’installazione di missili in Europa, “puntati o potenzialmente puntati contro la Federazione Russa, porteranno la Russia a creare parità puntando contro tali sistemi missilistici il proprio arsenale missilistico”. Osservava che in questo caso si ripeterà la situazione vissuta dal Paese in passato, riferendosi alla Guerra Fredda. Così Peskov rispose alla richiesta di commentare le parole del Presidente Vladimir Putin sulla minaccia di una guerra nucleare. “Quindi ci sarà uno sviluppo ciclico e ripetizione della situazione che purtroppo dovemmo vivere in passato”, concludeva.
Le osservazioni di Peskov avvenivano dopo la conferenza stampa annuale di Putin del 20 dicembre in cui il presidente della Russia commentava la decisione degli Stati Uniti di abbandonare il Trattato INF. In particolare, il leader russo osservava che con tale intenzione, Washington è inutile che si preoccupi dei progressi dell’industria militare russa.
Le osservazioni di Peskov avvenivano dopo la conferenza stampa annuale di Putin del 20 dicembre in cui il presidente della Russia commentava la decisione degli Stati Uniti di abbandonare il Trattato INF. In particolare, il leader russo osservava che con tale intenzione, Washington è inutile che si preoccupi dei progressi dell’industria militare russa.
Traduzione di Alessandro Lattanzio
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