venerdì 28 dicembre 2018

Chi è Jared Kushner l’uomo di Trump che “regalerà” la pace a Israele e Palestina




di Gianpaolo Santoro



Nell’ultimo anno è stato l’ombra di Donald Trump, il suo Ghostwriter per i discorsi più importanti e significativi, il suo primo consigliere per le questioni più delicate e spinose. Per un anno ha smorzato le irruenze di “the Donald” che voleva alzare ancora di più il tono dello scontro con l’establishment e la turbofinanza, ma nel contempo l’ha spinto ed incoraggiato ad interpretare sempre di più il sentimento di quell’America appannata nell’identità, sbiadita nelle radici, mortificata, insoddisfatta, impaurita, gonfia di rancore e di rabbia che cercava un riscatto


Jared Kushner è l’uomo sui cui poggia il cerchio magico di Donald Trump, l’uomo- chiave del “Transition Team, (la squadra chiamata a gestire con lo staff di Obama i due mesi che mancano all’-I-nauguration Day del 20 gennaio) al punto che il presidente degli Stati Uniti vuole condividere con lui anche i segreti dell’intelligence e vuole che partecipi alle riunioni top secret sulla sicurezza.

Pacato, misurato Jared è l’uomo forte del team: lo ha dimostrato chiaramente nel braccio di ferro con Chris Christie (governatore del New Jersey) col quale c’erano vecchi rancori familiari (da procuratore generale mandò dieci anni fa in carcere Charles Kushner il padre di Jared per evasione fiscale e tentativo di indurre a falsa testimonianza) facendolo estromettere dallo “staff di transizione” e praticamente tagliandolo fuori da qualsiasi altro incarico futuro.

Jared Kushner e Ivanka Trump

La verita è che il nuovo presidente degli Stati Uniti stravede per lui, un vincolo forte, fortissimo, anche perché Khusner, è il marito di Ivanka Trump (hanno 3 bambini), la figlia prediletta del Presidente, che si è convertita all’ebraismo per potersi sposare con lui. Jared è ebreo degli ortodossi riformati; Ivanka si è “convertita” agli ebrei ortodossi, prendendo dei corsi di ebraismo da un rabbino riformato. Secondo i rotocalchi glamour e di gossip la coppia ha un regime di vita ed un comportamento scrupolosamente ebraico: il venerdì sera spengono gli smartphone (il sabato non si devono accendere fuochi né per estensione apparecchi elettrici) e “si godono i figli”, mangiano i cibi freddi e kosher che cucina Ivanka, “lei che mai aveva cucinato in vita sua”.

Nato a Livingston, New Jersey nel 1981, due sorelle e un fratello, Kushner faccia da bravo ragazzo (naturalmente laureato ad Harvard e poi un master alla New York University dove ha preso un dottorato, due attestati accompagnati da ingenti donazioni paterne alle università di alcuni milioni di dollari) è cresciuto in una famiglia ricca, un impero immobiliare costruito da suo padre Charles, conosciuta figura di “filantropo” (donatore ad organizzazioni ebraiche) ed ancora prima da suo nonno Joseph, un sopravvissuto all’Olocausto di origine polacca, che aveva creato una fortuna divenendo proprietario di 4 mila appartamenti nel Garden State.


Nella stessa Fifth Avenue ad un soffio dalla celebre Trump Tower c’è il 666 Fifth Avenue il grattacielo che i Kusnher hanno voluto a tutti i costi (e nel 2007 l’hanno comprato sborsando la cifra più alta spesa fino ad allora per un palazzo da uffici in affitto, 1,8 miliardi di dollari)

Dieci anni fa Jared ha comprato il patinato settimanale su carta rosa New York Observer (dove scrive Candace Bushnell la column che ha ispirato Sex&TheCity) uno dei pochissimi giornali degli Stai Uniti schierati ovviamente con Trump. E quando il Tycoon è stato criticato per le sue posizioni razziste, Jared ha scritto un editoriale sull’ Observer ricordando la sua famiglia fuggita dall’Olocausto e definendo false le accuse a Trump di razzismo e anti-semitismo.

Trump stravede per il genero. E non lo nasconde. Qualche giorno fa al New York Times ha rivelato un sogno. Il suo sogno in politica estera. “Vorrei rendere possibile la pace tra Israele e i palestinesi”. Ma non solo, insieme al sogno ha individuato il grande protagonista. “Jared Kushner potrebbe essere lui l’uomo della pace”.

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