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Un cammino di tre settimane per renderci più sani, longevi, gioiosi e più giovani. È quello proposto nel libro “Ventuno giorni per rinascere” scritto da Franco Berrino, noto medico esperto di alimentazione, insieme all'esperto di meditazione Daniel Lumera e a David Mariani, allenatore professionista. L'intento del libro è quello di proporre un percorso possibile a tutti ed una serie di strumenti teorici e pratici per migliorare la propria quotidianità nella sfera dell'alimentazione, della meditazione e del movimento fisico, “uno dei farmaci più potenti mai inventati”.
Tutto, spiegano gli autori, parte dall'acquisire la consapevolezza che spetta a noi la responsabilità della nostra salute. “La storia ci insegna che le istituzioni non sono interessate alla prevenzione - spiega Berrino - ma che sono legate alla logica del business per cui i malati sono redditizi. Si occupano di assistenza certo, ma non parlano quasi mai di prevenire le malattie attraverso lo stile di vita”. Ecco perché la prima fase di questo progetto di salute ci vede impegnati nel cambiare il nostro atteggiamento mentale.
“L’ambiente in cui viviamo non favorisce il cambiamento – afferma Berrino - l’industria alimentare domina il mercato e dobbiamo darci da fare per trovare il cibo vero, non le sue trasformazioni industriali. E l’organizzazione della vita è tale per cui è difficile avere il tempo e lo spazio per l’attività fisica, ma dobbiamo fare piccole e importanti scelte come quella di spegnere la tv e andare a fare una passeggiata”.
Gli autori hanno individuato un percorso di ventuno giorni per far sì che tutte le regole da seguire diventino routinarie. Vengono poi individuati tre momenti ben distinti su cui concentrare le proprie forze. Dal primo giorno fino alla fine della prima settimana l’obiettivo è purificarsi. La settimana successiva si concentra invece sul mantenersi giovani o ringiovanire e l’ultima (dal quindicesimo giorno in poi) è funzionale all’ottimizzazione del processo di ringiovanimento.
Quanto e quando mangiare
Il primo passo consiste nel ridimensionare la quantità di cibo nel corso della giornata. È meglio, infatti, mangiare un po' più a colazione e a pranzo, piuttosto che a cena. In ogni caso è importante concentrarsi sul momento del pasto e cercare di masticare lentamente.
La colazione dovrebbe essere fatta entro e non oltre le otto del mattino perché in questa lasso temporale l’intestino raggiunge la sua massima energia (secondo la medicina tradizionale cinese). A pranzo, invece, è meglio mangiare tra le 12 e le 13, perché si digerisce più facilmente, visto che lo stomaco e il pancreas sono all’apice della loro attività. Berrino consiglia di consumare poi la cena il prima possibile, per non appesantirsi troppo prima di coricarsi.
Talvolta è bene scegliere il digiuno, necessario per resettare il nostro organismo e riattivare molte funzioni. Si può decidere se saltare solo la cena (e quindi digiunare per 12-18 ore) o due giorni consecutivi.
Cosa mangiare
Nel corso dei ventuno giorni saremo portati a preferire “il cibo vivo, al cibo morto”.
Fondamentale poi, come raccomanda il Codice europeo contro il cancro, eliminare in primis bevande zuccherate e carni lavorate, mentre la base della nostra alimentazione devono essere cereali integrali, legumi, verdura, frutta e frutta a guscio, cibi da sbucciare, non da scartare. Gli studi sono ormai molto coerenti nel dimostrare come questi alimenti siano protettivi dell’organismo.
Molto importante è poi il rispetto della stagionalità, che non significa rispettare solo i ritmi della natura (ad esempio, non mangiare i pomodori in inverno) ma vuol dire anche ascoltare i bisogni del corpo in ogni stagione e scegliere quindi gli alimenti più adatti in un determinato momento.
Come preparare il cibo
Il consiglio di Berrino è quello di preferire sempre una cottura moderata di tutti gli alimenti. Sia perché cotture troppo violente potrebbero azionare processi nocivi per la nostra salute, sia perché per alcuni alimenti (come le verdure) è meglio cuocerle leggermente per favorire l’assorbimento dei nutrienti.
Dormire bene
Nel percorso individuato nel libro un fattore fondamentale è il sonno. Non riposare adeguatamente, infatti, potrebbe essere la prima causa di fallimento di questo progetto perché ci espone a un rischio maggiore d’ingrassare. Il consiglio è quello di andare a letto non più tardi delle 23 a digestione ultimata e addormentarsi in una stanza senza luci e lontana da fonti di disturbo per almeno 7-8 ore consecutive.
Fare attività fisica
L'attività fisica è fondamentale. Se per caso non si ha tempo a sufficienza da dedicare allo sport si possono trovare allora degli escamotage come ad esempio camminare mentre si è al telefono.
Meditare
Praticare la meditazione quotidianamente non solo la mente ma anche il nostro organismo, apportando importanti benefici. Uno tra questi è l’abbassamento del battito cardiaco che permette di rendere più efficiente l’apparato circolatorio favorendo così salute, longevità e ringiovanimento.
Respirare con consapevolezza
“Anche respirare è nutrirsi”. Per questo è necessario ritagliarsi dei momenti nell’arco della giornata per respirare profondamente e soprattutto consapevolmente. Così come nel caso del cibo, trasformare la respirazione in un atto consapevole permette di rigenerare il proprio corpo.
Nutrirsi di gioia e perdonare
Infine, suggeriscono gli autori, “dobbiamo nutrirci di gioia, solidarietà e compassione, non di rabbia, rancori e cattiverie. Ma noi non abbiamo inventato niente, tutto questo lo dicevano già i saggi dell’antichità”.
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