di Redazione InformaSalus.it
CATEGORIE: Denuncia sanitaria
Il Parlamento europeo chiede alla Commissione europea e agli Stati membri dell'Ue di limitare la vendita di antibiotici da parte degli operatori della salute umana e animale che li prescrivono e di "eliminare qualsiasi incentivo finanziario". È quanto prevede una risoluzione non vincolante approvata dalla plenaria a Strasburgo. Secondo il Parlamento, è necessario adottare "misure concrete" contro le vendite illegali e le vendite senza prescrizione di antimicrobici nell'Ue. Per gli eurodeputati, la minaccia crescente rappresentata dai batteri resistenti agli antibiotici può essere affrontata solo attraverso un approccio ‘One Health’, ossia tenendo conto anche, tra le altre cose, della salute degli animali che entrano poi nella catena alimentare.
L'uso corretto e prudente degli antimicrobici, sottolineano i deputati, è essenziale per limitare la comparsa di una resistenza antimicrobica nell'assistenza sanitaria, nella zootecnia e nell'acquacoltura. Anche la catena alimentare e l'ambiente devono essere tenuti in considerazione, in quanto possono diffondere microrganismi resistenti.
“Se non si fa nulla, la resistenza antimicrobica può causare entro il 2050 più morti del cancro. Dobbiamo iniziare a osservare l'intero ciclo, perché la salute delle persone e quella degli animali sono interconnesse”, avverte la deputata austriaca del gruppo dei Socialisti e Democratici Karin Kadenbach. "Le malattie - continua la Kadenbach vengono trasmesse dalle persone agli animali e viceversa, ed è per questo motivo che sosteniamo l'approccio olistico dell'iniziativa ‘One Health’”.
L'aumento della resistenza antimicrobica è dovuto a una serie di fattori, come l'uso inappropriato ed eccessivo degli antibiotici negli esseri umani e negli allevamenti, le cattive condizioni igieniche nelle strutture sanitarie o nella catena alimentare.
Secondo un sondaggio Eurobarometro del 2016, la mancanza di consapevolezza rimane un fattore chiave: il 57% degli europei non sa che gli antibiotici sono inefficaci contro i virus, il 44% non sa che sono inefficaci contro il raffreddore e l'influenza.
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