domenica 4 ottobre 2020

LITURGIA DELLA DOMENICA XXVII T.O.


XXVII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO A)



Grado della Celebrazione: DOMENICA
Colore liturgico: Verde

Antifona d'ingresso
Tutte le cose sono in tuo potere, Signore,
e nessuno può resistere al tuo volere.
Tu hai fatto tutte le cose, il cielo e la terra
e tutte le meraviglie che vi sono racchiuse;
tu sei il Signore di tutto l’universo. (Est 4,17b)

Colletta
O Dio, fonte di ogni bene,
che esaudisci le preghiere del tuo popolo
al di là di ogni desiderio e di ogni merito,
effondi su di noi la tua misericordia:
perdona ciò che la coscienza teme
e aggiungi ciò che la preghiera non osa sperare.
Per il nostro Signore Gesù Cristo...

Oppure:
Padre giusto e misericordioso,
che vegli incessantemente sulla tua Chiesa,
non abbandonare la vigna che la tua destra ha piantato:
continua a coltivarla
e ad arricchirla di scelti germogli,
perché innestata in Cristo, vera vite,
porti frutti abbondanti di vita eterna.
Per il nostro Signore Gesù Cristo...

PRIMA LETTURA (Is 5,1-7)
La vigna del Signore degli eserciti è la casa d’Israele.


Dal libro del profeta Isaìa

Voglio cantare per il mio diletto
il mio cantico d’amore per la sua vigna.
Il mio diletto possedeva una vigna
sopra un fertile colle.
Egli l’aveva dissodata e sgombrata dai sassi
e vi aveva piantato viti pregiate;
in mezzo vi aveva costruito una torre
e scavato anche un tino.
Egli aspettò che producesse uva;
essa produsse, invece, acini acerbi.
E ora, abitanti di Gerusalemme
e uomini di Giuda,
siate voi giudici fra me e la mia vigna.
Che cosa dovevo fare ancora alla mia vigna
che io non abbia fatto?
Perché, mentre attendevo che producesse uva,
essa ha prodotto acini acerbi?
Ora voglio farvi conoscere
ciò che sto per fare alla mia vigna:
toglierò la sua siepe
e si trasformerà in pascolo;
demolirò il suo muro di cinta
e verrà calpestata.
La renderò un deserto,
non sarà potata né vangata
e vi cresceranno rovi e pruni;
alle nubi comanderò di non mandarvi la pioggia.
Ebbene, la vigna del Signore degli eserciti
è la casa d’Israele;
gli abitanti di Giuda
sono la sua piantagione preferita.
Egli si aspettava giustizia
ed ecco spargimento di sangue,
attendeva rettitudine
ed ecco grida di oppressi.

Parola di Dio

SALMO RESPONSORIALE (Sal 79)
Rit: La vigna del Signore è la casa d’Israele.

Hai sradicato una vite dall’Egitto,
hai scacciato le genti e l’hai trapiantata.
Ha esteso i suoi tralci fino al mare,
arrivavano al fiume i suoi germogli.

Perché hai aperto brecce nella sua cinta
e ne fa vendemmia ogni passante?
La devasta il cinghiale del bosco
e vi pascolano le bestie della campagna.

Dio degli eserciti, ritorna!
Guarda dal cielo e vedi
e visita questa vigna,
proteggi quello che la tua destra ha piantato,
il figlio dell’uomo che per te hai reso forte.

Da te mai più ci allontaneremo,
facci rivivere e noi invocheremo il tuo nome.
Signore, Dio degli eserciti, fa’ che ritorniamo,
fa’ splendere il tuo volto e noi saremo salvi.

SECONDA LETTURA (Fil 4,6-9)
Mettete in pratica queste cose e il Dio della pace sarà con voi.


Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Filippési

Fratelli, non angustiatevi per nulla, ma in ogni circostanza fate presenti a Dio le vostre richieste con preghiere, suppliche e ringraziamenti.
E la pace di Dio, che supera ogni intelligenza, custodirà i vostri cuori e le vostre menti in Cristo Gesù.
In conclusione, fratelli, quello che è vero, quello che è nobile, quello che è giusto, quello che è puro, quello che è amabile, quello che è onorato, ciò che è virtù e ciò che merita lode, questo sia oggetto dei vostri pensieri.
Le cose che avete imparato, ricevuto, ascoltato e veduto in me, mettetele in pratica. E il Dio della pace sarà con voi!

Parola di Dio

Canto al Vangelo (Gv 15,16)
Alleluia, alleluia.
Io ho scelto voi, dice il Signore,
perché andiate e portiate frutto
e il vostro frutto rimanga.
Alleluia.

VANGELO (Mt 21,33-43)
Darà in affitto la vigna ad altri contadini.


+ Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù disse ai capi dei sacerdoti e agli anziani del popolo:
«Ascoltate un’altra parabola: c’era un uomo, che possedeva un terreno e vi piantò una vigna. La circondò con una siepe, vi scavò una buca per il torchio e costruì una torre. La diede in affitto a dei contadini e se ne andò lontano.
Quando arrivò il tempo di raccogliere i frutti, mandò i suoi servi dai contadini a ritirare il raccolto. Ma i contadini presero i servi e uno lo bastonarono, un altro lo uccisero, un altro lo lapidarono. Mandò di nuovo altri servi, più numerosi dei primi, ma li trattarono allo stesso modo.
Da ultimo mandò loro il proprio figlio dicendo: “Avranno rispetto per mio figlio!”. Ma i contadini, visto il figlio, dissero tra loro: “Costui è l’erede. Su, uccidiamolo e avremo noi la sua eredità!”. Lo presero, lo cacciarono fuori dalla vigna e lo uccisero.
Quando verrà dunque il padrone della vigna, che cosa farà a quei contadini?».
Gli risposero: «Quei malvagi, li farà morire miseramente e darà in affitto la vigna ad altri contadini, che gli consegneranno i frutti a suo tempo».
E Gesù disse loro: «Non avete mai letto nelle Scritture:
“La pietra che i costruttori hanno scartato
è diventata la pietra d’angolo;
questo è stato fatto dal Signore
ed è una meraviglia ai nostri occhi”?
Perciò io vi dico: a voi sarà tolto il regno di Dio e sarà dato a un popolo che ne produca i frutti».

Parola del Signore

Preghiera dei fedeli
San Paolo ci dice che quando siamo nella necessità dobbiamo esporre a Dio le nostre richieste con preghiere, suppliche e ringraziamenti. Preghiamo dunque il Signore, perché ci ascolti e ci dia ciò di cui abbiamo bisogno.
Preghiamo dicendo: Ascoltaci Signore.

1. Perché la Chiesa rimanga sempre unita a Cristo, mostrando al mondo il volto splendente dell’amore misericordioso e provvidente di Dio. Preghiamo.
2. Per i governanti, perché sia forte in loro la consapevolezza che il loro compito è agire come amministratori in funzione del bene comune. Preghiamo.
3. Perché gli uomini non cadano nella tentazione di farsi dèi della loro vita, ma riconoscano nella volontà di Dio la via verso la piena realizzazione della loro umanità. Preghiamo.
4. Perché i cristiani si impegnino ad annunciare a tutti il Vangelo della salvezza, riconoscendosi inviati di un Padre che confida in loro. Preghiamo.
5. Per coloro che si sentono soli nell’affrontare i loro problemi, perché trovino nella preghiera un sostegno e un conforto, avvertendo la vicinanza e la consolazione di Dio. Preghiamo.

Gesù, il Cristo, il tuo diletto Figlio, è vite feconda. Fa, o Padre, che rimaniamo in lui, perché possiamo portare molto frutto, offrendo al mondo carità e amore. Te lo chiediamo per Cristo nostro Signore.

Preghiera sulle offerte
Accogli, Signore, il sacrificio
che tu stesso ci hai comandato d’offrirti
e, mentre esercitiamo il nostro ufficio sacerdotale,
compi in noi la tua opera di salvezza.
Per Cristo nostro Signore.




Antifona di comunione
Il Signore è buono con chi spera in lui,
con l’anima che lo cerca. (Lam 3,25)

Oppure:
Uno solo è il pane, e noi, pur essendo molti,
siamo un corpo solo, perché partecipiamo tutti dell’unico pane
e dell’unico calice. (cf. 1Cor 10,17)

Oppure:
La pietra scartata dai costruttori
è divenuta testata d’angolo. (Mt 21,42)


Preghiera dopo la comunione
La comunione a questo sacramento
sazi la nostra fame e sete di te, o Padre,
e ci trasformi nel Cristo tuo Figlio.
Egli vive e regna nei secoli dei secoli.



Commento
La parabola dei vignaioli omicidi è di un realismo tale che potremmo considerarla come una teologia della storia.
L’omicidio è l’apogeo di una infedeltà continua, che nasconde naturalmente ingratitudine. È la storia dell’umanità e quella di ogni uomo, con i nostri limiti, le nostre ingiustizie, la nostra avarizia, le nostre ambizioni. Noi reagiamo spesso così davanti al bene che riceviamo dai nostri simili. Noi agiamo spesso così davanti alla bontà di Dio.
Siamo dei cattivi amministratori, che cominciano commettendo il grave errore di credersi padroni del regno e il minimo potere ci disturba, anche quello di Dio, assoluto ma non dominatore. Noi non ci troviamo al posto che dovremmo occupare, e ci piacerebbe vietare l’ingresso nel regno a coloro che vogliono entrarci. L’atteggiamento di Dio differisce completamente dal nostro. Ci ama allo stesso modo; ma non tollera che i suoi figli non mangino il pane che egli offre loro e che per di più si ostinino ad impedire agli altri di mangiarlo. Noi ci sbagliamo in tutto. E proprio quando ci sentiremo più sicuri, verremo privati dei nostri doni, perché non possediamo, anche se lo crediamo, alcuna esclusività.
È necessario che scopriamo Cristo come pietra angolare dell’edificio in pietre vive che è la Chiesa, alla quale siamo stati introdotti con il battesimo. Cerchiamo con coraggio di produrre frutti per raggiungere il regno dei cieli.

sabato 3 ottobre 2020

I SOLDI DEL RECOVERY PLAN FINIREBBERO A PECHINO?

TUTTI I GUAI CHE STA CAUSANDO ALL'ITALIA UN GOVERNO FILO-CINESE: I SOLDI DEL RECOVERY PLAN NON DOVREBBERO ARRIVARE ALL'ITALIA FINCHE' L'UNIONE EUROPEA NON SARA' CERTA CHE NON VERRANNO SPESI PER AGEVOLARE L'ALLEANZA CHE QUESTO GOVERNO HA AVVIATO CON IL REGIME COMUNISTA DI PECHINO. ALLORA E' LECITO FARSI UNA DOMANDA: NON SARA' CHE I SOLDI DEL RECOVERY FUND ANDREBBERO SOLO A FORAGGIARE LE IMPRESE DI IMPORT-EXPORT CINESE, QUELLE TECNOLOGICHE PER IL 5G, MENTRE ALL'ITALIA VERREBBE IMPOSTO UN ALTRO FATALE LOCKDOWN?....



Di certo la questione del Recovery Fund sta spaccando la maggioranza di governo tra chi vuole prendere i soldi e chi teme le conseguenze a medio-lungo termine di un prestito tuttaltro che a fondo perduto, temendo la restituzione con gli interessi. Il segretario Pd Nicola Zingaretti insieme a Regioni, Matteo Renzi, Luigi di Maio e l’ala realista dei Cinque Stelle temono le conseguenze del prestito. Il premier Giuseppe Conte, il ministro del Tesoro Roberto Gualtieri, colleghi Pd come Dario Franceschini e Roberto Speranza sono per il "prendi i soldi e scappa". L’esito del vertice di ieri a Bruxelles fra i capi di Stato sta rafforzando le ragioni degli scettici. Lo scontro sul bilancio europeo e la difesa dello Stato di diritto in Europa è la dimostrazione che i soldi del Recovery plan potrebbero arrivare ben oltre la primavera. Senza quell’accordo la procedura per concedere all’Italia i primi 65 miliardi a fondo perduto non può nemmeno iniziare.

Sarà il Recovery plan lo scoglio del governo Conte fino al 2023? La legge di bilancio del 2021 non può prescindere dal sostegno dell’Unione, e senza di esso il debito italiano rischierebbe di tornare nel mirino degli investitori non appena l’emergenza Covid verrà meno. Fonti europee assicurano che il ritardo sulla tabella di marcia è ormai certo. Nella migliore delle ipotesi i negoziati si chiuderanno all’inizio di novembre. Poi ci vorranno le ratifiche dei Parlamenti: due mesi e mezzo al Bundestag, ancora di più in Olanda dove a marzo si vota per le politiche.

Se il governo Conte, come molti pensano, non sa ancora bene come investire i soldi dell'Ue, di certo Pechino qualche idea da suggerire ce l'ha ben chiara. 

Cinzia Palmacci 

LITURGIA DEL GIORNO

La Liturgia di Sabato 3 Ottobre 2020

Sabato della XXVI settimana del Tempo Ordinario (Anno pari)



Grado della Celebrazione: Feria
Colore liturgico: Verde

Antifona d'ingresso
Signore, tutto ciò che hai fatto ricadere su di noi
l’hai fatto con retto giudizio; abbiamo peccato contro di te,
non abbiamo dato ascolto ai tuoi precetti:
ma ora glorifica il tuo nome e opera con noi
secondo la grandezza della tua misericordia. (Dn 3,31.29.30.43.42)

Colletta
O Dio, che riveli la tua onnipotenza
soprattutto con la misericordia e il perdono,
continua a effondere su di noi la tua grazia,
perché, camminando verso i beni da te promessi,
diventiamo partecipi della felicità eterna.
Per il nostro Signore Gesù Cristo...

PRIMA LETTURA (Gb 42,1-3.5-6.12-16)
Ora i miei occhi ti hanno veduto. Perciò mi ricredo.


Dal libro di Giobbe

Giobbe prese a dire al Signore:
«Comprendo che tu puoi tutto
e che nessun progetto per te è impossibile.
Chi è colui che, da ignorante,
può oscurare il tuo piano?
Davvero ho esposto cose che non capisco,
cose troppo meravigliose per me, che non comprendo.
Io ti conoscevo solo per sentito dire,
ma ora i miei occhi ti hanno veduto.
Perciò mi ricredo e mi pento
sopra polvere e cenere».
Il Signore benedisse il futuro di Giobbe più del suo passato. Così possedette quattordicimila pecore e seimila cammelli, mille paia di buoi e mille asine. Ebbe anche sette figli e tre figlie. Alla prima mise nome Colomba, alla seconda Cassia e alla terza Argentea. In tutta la terra non si trovarono donne così belle come le figlie di Giobbe e il loro padre le mise a parte dell’eredità insieme con i loro fratelli.
Dopo tutto questo, Giobbe visse ancora centoquarant’anni e vide figli e nipoti per quattro generazioni. Poi Giobbe morì, vecchio e sazio di giorni.

Parola di Dio

SALMO RESPONSORIALE (Sal 118)
Rit: Fa’ risplendere il tuo volto sul tuo servo, Signore.

Insegnami il gusto del bene e la conoscenza,
perché ho fiducia nei tuoi comandi.
Bene per me se sono stato umiliato,
perché impari i tuoi decreti.

Signore, io so che i tuoi giudizi sono giusti
e con ragione mi hai umiliato.
Per i tuoi giudizi tutto è stabile fino ad oggi,
perché ogni cosa è al tuo servizio.

Io sono tuo servo: fammi comprendere
e conoscerò i tuoi insegnamenti.
La rivelazione delle tue parole illumina,
dona intelligenza ai semplici.

Canto al Vangelo (Mt 11,25)
Alleluia, alleluia.
Ti rendo lode, Padre,
Signore del cielo e della terra,
perché ai piccoli hai rivelato i misteri del Regno.
Alleluia.

VANGELO (Lc 10,17-24)
Rallegratevi perché i vostri nomi sono scritti nei cieli.


+ Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, i settantadue tornarono pieni di gioia, dicendo: «Signore, anche i demòni si sottomettono a noi nel tuo nome».
Egli disse loro: «Vedevo Satana cadere dal cielo come una folgore. Ecco, io vi ho dato il potere di camminare sopra serpenti e scorpioni e sopra tutta la potenza del nemico: nulla potrà danneggiarvi. Non rallegratevi però perché i demòni si sottomettono a voi; rallegratevi piuttosto perché i vostri nomi sono scritti nei cieli».
In quella stessa ora Gesù esultò di gioia nello Spirito Santo e disse: «Ti rendo lode, o Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza. Tutto è stato dato a me dal Padre mio e nessuno sa chi è il Figlio se non il Padre, né chi è il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo».
E, rivolto ai discepoli, in disparte, disse: «Beati gli occhi che vedono ciò che voi vedete. Io vi dico che molti profeti e re hanno voluto vedere ciò che voi guardate, ma non lo videro, e ascoltare ciò che voi ascoltate, ma non lo ascoltarono».

Parola del Signore

Preghiera dei fedeli
Fratelli, Dio predilige gli umili e i piccoli e ad essi rivelerà il suo volto, come Cristo ha promesso. Con confidenza filiale, rivolgiamo a lui la nostra supplica, dicendo:
O Signore, mostraci la tua gloria.

Per la comunità dei credenti, perché sperimenti con gioia effusiva la sua vocazione battesimale e l'intimità con Cristo. Preghiamo:
Per la comunità degli uomini, perché vi abitino pace e giustizia, rispetto e amore per ogni persona. Preghiamo:
Per tutti i piccoli e i poveri del mondo, perché nella Vergine Maria vedano la protettrice e colei che insegna la via da seguire. Preghiamo:
Per chi è prigioniero di mali fisici o spirituali, perché apra un varco nella sofferenza e vi faccia penetrare la salvezza del Risorto. Preghiamo:
Per noi che qui pregustiamo il banchetto celeste, perché questa eucaristia sia pegno di comunione fraterna e conferma della vittoria sul male. Preghiamo:
Per chi, fra noi sta cercando Dio.
Perché i cristiani, con coraggio, denuncino ogni forma di male.

Consegniamo a te, o Padre, le nostre intenzioni. Adoriamo in silenzio il mistero della croce, con cui Cristo, vita nostra, ci ha redenti per sempre e ha inaugurato il tuo regno. A te la lode nei secoli eterni. Amen.

Preghiera sulle offerte
Accogli, Padre misericordioso, i nostri doni,
e da quest’offerta della tua Chiesa
fa’ scaturire per noi la sorgente di ogni benedizione.
Per Cristo nostro Signore.




Antifona di comunione
Ricorda, Signore, la promessa fatta al tuo servo:
in essa mi hai dato speranza,
nella mia miseria essa mi conforta. (Sal 119,49-50)

Oppure:
Da questo abbiamo conosciuto l’amore di Dio:
egli ha dato la sua vita per noi,
e anche noi dobbiamo dar la vita per i fratelli. (1Gv 3,16)


Preghiera dopo la comunione
Questo sacramento di vita eterna
ci rinnovi, o Padre, nell’anima e nel corpo,
perché, comunicando a questo memoriale
della passione del tuo Figlio,
diventiamo eredi con lui nella gloria.
Per Cristo nostro Signore.



Commento
Nella prima parte del Vangelo di oggi, Gesù mette in guardia i suoi discepoli contro la tentazione di vanità e di orgoglio proveniente dal loro successo nella missione che Gesù ha loro affidato. Molti di quelli che hanno continuato - e continuano tuttora - la missione di Gesù in tutti questi secoli, hanno incontrato e incontrano nell’esercitare l’autorità divina presso i fedeli le stesse difficoltà e le stesse tentazioni. Ecco perché Dio manda dei santi: per ricordare alla sua Chiesa i veri valori evangelici. Nel Medio Evo, per esempio, quando la Chiesa fu fortemente tentata dal potere temporale e dalla ricchezza, Dio mandò san Francesco d’Assisi, che ebbe, come pochi altri, il privilegio della rivelazione dei segreti del regno di Dio e il cui nome è scritto in cielo. I discepoli di san Francesco, che fra il popolo croato sono diffusi in modo particolare, hanno continuato, fra i Croati, questa missione di umiltà e di testimonianza dei veri valori evangelici, conservando la fede cattolica, in mezzo a sanguinose persecuzioni, sotto le invasioni straniere. Fra tanti santi testimoni francescani croati, vorrei almeno menzionarne due, che si sono guadagnati la gloria degli altari: san Nicola Tavelic, martirizzato a Gerusalemme dai Turchi nel 1391 e san Leopoldo Mandic, cappuccino (1866-1942), la cui vita religiosa, però, si è svolta lontano dalla Croazia: in Italia, dove è stato per anni un umile confessore esercitando il ministero di riconciliazione, fra i fedeli di Padova, dove si trova la sua tomba.

venerdì 2 ottobre 2020

OGGI 2 OTTOBRE SANTI ANGELI CUSTODI

 




Attività nucleare in Italia, scosse sismiche e avvertimenti celesti


C’è un sottomarino a propulsione nucleare tra le unità da guerra impegnate nella vasta esercitazione NATO Dynamic Manta 2019 attualmente in corso nelle acque della Sicilia orientale. Si tratta dell’HMS Ambush (S120), sommergibile della classe “Astute” della Marina del Regno unito. Operativo dal 2013, l’HMS Ambush imbarca due reattori nucleari PWR 2 prodotti dalla Roll Royce e che dovrebbero assicurare piena autonomia energetica all’unità per i prossimi 25 anni. Da più parti tuttavia ne è stata documentata la pericolosità per la sicurezza e l’ambiente. Un report del novembre 2009 sulla tenuta dei sistemi di propulsione PWR 2 del Defence Nuclear Safety Regulator, l’ente del ministero della difesa britannico a cui è demandato il controllo dei dispositivi nucleari in dotazione alle forze armate, aveva segnalato come questi reattori fossero “potenzialmente vulnerabili in caso di guasto strutturale al circuito primario”, con conseguente pericolo per l’equipaggio e la popolazione civile.

Nel gennaio 2012 fu pure documentata l’esistenza di radioattività nell’acqua refrigerante del reattore PWR 2, a seguito di un microscopica breccia nel rivestimento del combustibile. L’esercitazione NATO Dynamic Manta ha preso il via dai porti di Catania ed Augusta (Siracusa) il 26 febbraio 2019.  Vi partecipano dieci nazioni alleate che simulano una vasta operazione di guerra anti-sottomarini nel Mar Ionio, a poche miglia di distanza dalle coste siciliane e calabresi. 

A Dynamic Manta 2019 sono impegnati circa 3000 militari, cinque sommergibili, nove navi di superficie e otto aerei pattugliatori. I paesi partecipanti sono Italia, Canada, Francia, Grecia, Spagna, Turchia, Germania, Gran Bretagna, Olanda e Stati Uniti. L’Italia assicura il supporto logistico alle forze aeronavali con la base navale della Marina Militare di Augusta (utilizzato in particolare per l’approdo dei sottomarini, compreso l’HMS Ambush), il porto di Catania, la base aerea di Sigonella e la stazione elicotteri di Catania-Fontanarossa, contigua allo scalo aereo civile etneo.

Prima di raggiungere la Sicilia, il sottomarino della Royal Navy ha fatto una sosta tecnica da Gibilterra il 13 febbraio, suscitando le vibrate proteste dei pacifisti e degli ecologisti locali che da anni lottano contro gli approdi di unità da guerra a capacità e propulsione nucleare nelle acque antistanti la Rocca-colonia che il Regno Unito possiede nella penisola iberica dal 1713.

Terremoti: scossa magnitudo 4.2 nel Canale di Sicilia 

Il sisma (non è l'unico avvertito in quel tratto di mare) avvertito il 30 settembre scorso ha avuto ipocentro in mare a 6 km di profondità ed epicentro a circa 20 km dalle coste maltesi. Non si segnalano danni a persone o cose.


Una scossa di terremoto di magnitudo 4.2 è stata registrata alle 3:01 nel Canale di Sicilia, al largo della costa sud di Malta. Secondo i rilevamenti dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv), il sisma ha avuto ipocentro in mare a 6 km di profondità ed epicentro a circa 20 km dalle coste maltesi. Non si segnalano al momento danni a persone o cose. Difficile non ricondurre questo sisma sottomarino alle attività nucleari NATO nel Canale di Sicilia dove si tengono spesso esercitazioni nucleari con tutti i rischi che ne conseguono per l'uomo e l'ambiente. 

I candidati USA alle prossime presidenziali e le gravi lacune sulla politica nucleare 

Come hanno riportato gli analisti di Defenseone: “Sia nel dibattito democratico in Iowa che nella serie di interviste del comitato editoriale del New York Times, ai candidati è stato chiesto di spiegare le loro opinioni sugli aspetti chiave della politica sulle armi nucleari”. “Sfortunatamente i candidati hanno dimostrato lacune evidenti”, esprimendo risposte insufficienti, imprecise o inadeguate, e portando alla conclusione che “per il bene esistenziale del paese” forse dovrebbero non solo documentarsi sulle armi nucleari, ma mettersi al passo con i tempi sui molteplici fronti della politica estera, e anche “velocemente”, se ambiscono a diventare il 46esimo presidente degli Stati Uniti. Ma l'America è lontana, e l'Italia rischia seriamente di diventare la polveriera atomica della NATO con i candidati alle prossime presidenziali americane che non sanno o fanno finta di non sapere. A questo punto, un'interrogazione parlamentare e un coinvolgimento del Copasir sulla sicurezza nazionale sarebbe il minimo che i cittadini contribuenti possono e devono pretendere.

Il parere autorevole del politologo Noam Chomsky

Una delle grandi preoccupazioni del mondo di oggi è la possibilità di cadere in una guerra nucleare, afferma Chomsky. Per evidenziare quanto seria sia la situazione in cui viviamo oggi al riguardo, il linguista indica l'Apocalypse Clock: un orologio simbolico con cui dal 1947 l'Università di Chicago mostra come l'umanità sia a pochi minuti dalla mezzanotte, che rappresenta la distruzione totale. Ogni anno la lancetta dei minuti si avvicina al numero 12 e Chomsky ricorda che nel gennaio di quest'anno quella che si muoveva era la lancetta dei secondi. In altre parole, siamo a pochi secondi, in senso figurato, dalla distruzione provocata da un disastro nucleare. 
Pertanto, ammonisce che la minaccia di una guerra nucleare è aumentata a livelli maggiori di quelli della Guerra Fredda. Nel frattempo, la catastrofe ambientale è sempre più tangibile e a tutto ciò si aggiunge la salute indebolita della democrazia nel mondo. 
Il politologo americano osserva con preoccupazione come i valori democratici si stiano oggi deteriorando ovunque, rendendo difficile affrontare i nostri più letali nemici.
"L'unica speranza per affrontare le due crisi che minacciano l'estinzione della razza umana viene dall'affrontarle attraverso una democrazia in salute, con cittadini impegnati e informati che partecipano allo sviluppo di programmi per risolverle", auspica Chomsky.

Un avvertimento divino da non sottovalutare.....

In un recente messaggio alla veggente Luz de Maria, San Michele Arcangelo le permette una visione profetica impressionante che qui riporto integralmente:

Fratelli:
Alla fine di questo messaggio, San Michele mi ha permesso la seguente visione: 

Il mare si stava sollevando, agitato da una forza che non proveniva dalla natura, ma era stata causata dall’uomo, si trattava di una specie di onda che passando sotto il fondale marino, faceva tremare tutto al suo passaggio ed aumentava la sua forza man mano che avanzava, provocando una grande forza d’urto che è andata a colpire alcune faglie tettoniche. Questo era il risultato di esperimenti nucleari. 
In pochi istanti ho visto la superficie terreste, strade, edifici e nuclei abitati venire scossi con forza, ho visto costruzioni crollare, per alcuni attimi ho sentito il rumore del terremoto e quello dei crolli, poi è seguito uno spaventoso silenzio e quindi ho udito i lamenti delle persone ferite. 
Ho potuto vedere vari paesi, come in una sequenza e sono riuscita a riconoscerli e ho visto i grandi terremoti che ci saranno. All’improvviso San Michele mi ha mostrato delle persone: alcune in una cesta pulita ed altre in una cesta piena di fango e San Michele mi ha detto: guarda dentro. Ed io ho guardato…
Mio Dio! Il fango ardeva come la lava di un vulcano in eruzione e al suo interno ho visto persone che bestemmiano contro Dio.
Nell’altra cesta ho visto persone che pregavano incessantemente e nonostante si trovassero in mezzo alle tribolazioni, pregavano Dio con grande amore e venivano aiutate e protette perché nonostante tutto, non avevano smesso di pregare. Qui ha avuto termine la visione.

Cinzia Palmacci



MESSAGGIO DI SAN MICHELE ARCANGELO A LUZ DE MARIA 25 SETTEMBRE 2020

 



Amato Popolo di Dio:



LA BENEDIZIONE DELLA TRINITÀ SACROSANTA DISCENDA SU CIASCUNO DI VOI.



Il Popolo di Dio rimane fedele in ogni momento, rimane fedele al vero Magistero della Chiesa, deciso a vivere seguendo la Via, la Verità e la Vita, si mantiene lontano dal male e da tutto quello che possa offendere la Trinità Sacrosanta.



IN QUESTO MOMENTO L’AMORE DIVINO STA A POCO A POCO SEPARANDO IL GRANO DALLA ZIZZANIA; IL NOSTRO RE E SIGNORE GESÙ CRISTO NON PERMETTERÀ CHE LA ZIZZANIA FINISCA CON IL GRANO (Cfr 13,24-30), ma tutti e due vengono provati perché gli uni siano colmati del bisogno di vivere uniti all’Amore Divino e gli altri abbiano la possibilità di tornare a far parte del Resto Santo. (1)



C’è la possibilità che voi facciate parte di quelle anime che si troveranno a supplire il dolore che dovrebbe patire tutta questa generazione, che con il passare del tempo continua ad offendere i Sacri Cuori.



Le persone che rimarranno attaccate al loro ego umano, non riusciranno ad ascendere spiritualmente, ma sprofonderanno nel fango e senza rendersene conto, A CAUSA DELLA LORO SUPERBIA, SI CONDANNDERANNO.



VI CHIAMO CON URGENZA A VIVERE E A PROFESSARE LA VERA FEDE, PERCHÉ VOI SIETE CHIAMATI A SEGUIRE CRISTO IN SPIRITO E VERITÀ. (Cfr Gv 4,1-6)



Non basta ripetere le preghiere a memoria, in questo momento l’uomo deve far nascere dentro di sé quell’amore che il Nostro Re e Signore Gesù Cristo, sta aspettando e che le persone non gli stanno dando.



Questa generazione deve dare quello che prima ha negato alla Trinità Sacrosanta, poiché ha accettato false ideologie, si è persa dietro a novità che appartengono al demonio, cadendo perciò in una trasformazione che, avvalendosi del demonio, l’ha portata a diventare da creatura di Dio a una creatura dedita al male.



TUTTI RICEVONO IL VENTO, LA LUCE DEL SOLE, TUTTI SONO ILLUMINATI DALLA LUNA, MA NON TUTTI SI RENDONO CONTO DI COME LA VITA DELL’UOMO SI NUTRA CON QUESTI ELEMENTI.



La stessa cosa avviene con lo Spirito:



TUTTI ASCOLTANO LA PAROLA DIVINA DELLA SACRA SCRITTURA, LA LEGGONO, MA NON TUTTI SE NE NUTRONO. LA RICEVONO, MA NON TUTTI NE FANNO TESORO, NON TUTTI SE NE NUTRONO, NÉ LA TRASFORMANO IN VITA.



Per questo non tutti saranno purificati allo stesso modo, la differenza sarà il modo in cui avranno vissuto e praticato i Comandamenti della Legge di Dio…



VOI SIETE A IMMAGINE E SOMIGLIANZA DI DIO (Cfr Gen 1,26)…


COME STATE VIVENDO QUESTA IMMAGINE E
SOMIGLIANZA CON DIO?
DEGRADANDOLA O ACCRESCENDOLA?



Ciascuno è responsabile di questo, ciascuno è responsabile del suo futuro e dei frutti che raccoglierà.



Le forze della natura vengono alterate dalle stesse forze in subbuglio che si trovano al centro della terra e da quelle provenienti dall’Universo, per questo i disastri di ordine naturale e quelli provenienti dallo spazio sono adesso più frequenti ed hanno una maggiore forza.



I Paesi che sono situati sulle coste devono mantenersi attenti e preparati, le acque dei mari si solleveranno misteriosamente e si addentreranno su questi territori. Tenete presente che l’acqua purifica e la natura desidera purificare la malvagità che l’uomo riversa sulla terra.



Le stagioni si accorceranno e si succederanno una dopo l’altra, cogliendo di sorpresa l’uomo. (2)



Pregate figli di Dio, pregate per l’Irlanda, patirà duramente.



Pregate figli di Dio, pregate per gli Stati Uniti, sorprenderanno il mondo.



Pregate figli di Dio, pregate, l’immoralità di questa generazione la porterà a soffrire fino a non poterne più. L’anticristo (3) si innalzerà di fronte al Popolo di Dio e moltissimi figli di Dio, per timore o per ignoranza, cadranno.



Il Cile sarà scosso e il popolo argentino si solleverà in agitazioni e soffrirà moltissimo, in seguito l'umanità vivrà quella stessa sofferenza ed alcune persone cercheranno rifugio in questa terra del sud.



Amato Popolo di Dio:



Attendete, ma agendo, non rimanendo statici nello spirito.
L’umanità deve crescere, deve conoscere sé stessa e affidarsi alla Volontà Divina, altrimenti non ce la farà a perseverare, cadrà sotto il peso del male.



SVEGLIATEVI! SVEGLIATEVI! SVEGLIATEVI!
PERCHÉ LE ANIME VITTIME STANNO SOFFRENDO, STANNO OFFRENDO, SI STANNO DONANDO PER QUELLI CHE VIVONO NEL PECCATO!



Il peccato cerca il peccato, il bene cerca il bene.



SIATE UNA COSA SOLA CON I SACRI CUORI.



CHI È COME DIO?
NESSUNO È COME DIO!



San Michele Arcangelo



AVE MARIA PURISSIMA, CONCEPITA SENZA PECCATO
AVE MARIA PURISSIMA, CONCEPITA SENZA PECCATO
AVE MARIA PURISSIMA, CONCEPITA SENZA PECCATO






COMMENTO DI LUZ DE MARIA

Fratelli:

Alla fine di questo messaggio, San Michele mi ha permesso la seguente visione: 

Il mare si stava sollevando, agitato da una forza che non proveniva dalla natura, ma era stata causata dall’uomo, si trattava di una specie di onda che passando sotto il fondale marino, faceva tremare tutto al suo passaggio ed aumentava la sua forza man mano che avanzava, provocando una grande forza d’urto che è andata a colpire alcune faglie tettoniche. Questo era il risultato di esperimenti nucleari.

In pochi istanti ho visto la superficie terreste, strade, edifici e nuclei abitati venire scossi con forza, ho visto costruzioni crollare, per alcuni attimi ho sentito il rumore del terremoto e quello dei crolli, poi è seguito uno spaventoso silenzio e quindi ho udito i lamenti delle persone ferite.

Ho potuto vedere vari paesi, come in una sequenza e sono riuscita a riconoscerli e ho visto i grandi terremoti che ci saranno. 

All’improvviso San Michele mi ha mostrato delle persone: alcune in una cesta pulita ed altre in una cesta piena di fango e San Michele mi ha detto: guarda dentro. Ed io ho guardato…

Mio Dio! Il fango ardeva come la lava di un vulcano in eruzione e al suo interno ho visto persone che bestemmiano contro Dio.

Nell’altra cesta ho visto persone che pregavano incessantemente e nonostante si trovassero in mezzo alle tribolazioni, pregavano Dio con grande amore e venivano aiutate e protette perché nonostante tutto, non avevano smesso di pregare.

Qui ha avuto termine la visione.

LITURGIA DEL GIORNO: OGGI SI RICORDANO I SANTI ANGELI CUSTODI

La Liturgia di Venerdi 2 Ottobre 2020

Santi Angeli Custodi



Grado della Celebrazione: Memoria
Colore liturgico: Bianco

Antifona d'ingresso
Angeli del Signore, benedite il Signore,
lodatelo ed esaltatelo nei secoli. (Dn 3,58)

Colletta
O Dio, che nella tua misteriosa provvidenza
mandi dal cielo i tuoi Angeli
a nostra custodia e protezione,
fa’ che nel cammino della vita
siamo sempre sorretti dal loro aiuto
per essere uniti con loro nella gioia eterna.
Per il nostro Signore Gesù Cristo...

PRIMA LETTURA (Es 23,20-23)
Mando un angelo davanti a te.


Dal libro dell’Esodo

Così dice il Signore:
«Ecco, io mando un angelo davanti a te per custodirti sul cammino e per farti entrare nel luogo che ho preparato.
Abbi rispetto della sua presenza, da’ ascolto alla sua voce e non ribellarti a lui; egli infatti non perdonerebbe la vostra trasgressione, perché il mio nome è in lui. Se tu dai ascolto alla sua voce e fai quanto ti dirò, io sarò il nemico dei tuoi nemici e l’avversario dei tuoi avversari.
Il mio angelo camminerà alla tua testa».

Parola di Dio

SALMO RESPONSORIALE (Sal 90)
Rit: Darà ordine ai suoi angeli di custodirti in tutte le tue vie.

Chi abita al riparo dell’Altissimo
passerà la notte all’ombra dell’Onnipotente.
Io dico al Signore: «Mio rifugio e mia fortezza,
mio Dio in cui confido».

Egli ti libererà dal laccio del cacciatore,
dalla peste che distrugge.
Ti coprirà con le sue penne,
sotto le sue ali troverai rifugio;
la sua fedeltà ti sarà scudo e corazza.

Non temerai il terrore della notte
né la freccia che vola di giorno,
la peste che vaga nelle tenebre,
lo sterminio che devasta a mezzogiorno.

Non ti potrà colpire la sventura,
nessun colpo cadrà sulla tua tenda.
Egli per te darà ordine ai suoi angeli
di custodirti in tutte le tue vie.

Canto al Vangelo (Sal 102,21)
Alleluia, alleluia.
Benedite il Signore, voi tutte sue schiere,
suoi ministri, che eseguite la sua volontà.
Alleluia.

VANGELO (Mt 18,1-5.10)
I loro angeli nei cieli vedono sempre la faccia del Padre mio che è nei cieli.


+ Dal Vangelo secondo Matteo

In quel momento i discepoli si avvicinarono a Gesù dicendo: «Chi dunque è più grande nel regno dei cieli?».
Allora chiamò a sé un bambino, lo pose in mezzo a loro e disse: «In verità io vi dico: se non vi convertirete e non diventerete come i bambini, non entrerete nel regno dei cieli.
Perciò chiunque si farà piccolo come questo bambino, costui è il più grande nel regno dei cieli. E chi accoglierà un solo bambino come questo nel mio nome, accoglie me.
Guardate di non disprezzare uno solo di questi piccoli, perché io vi dico che i loro angeli nei cieli vedono sempre la faccia del Padre mio che è nei cieli».

Parola del Signore

Preghiera dei fedeli
L'angelo a cui è affidata la nostra città, l'angelo della nostra chiesa, l'angelo di ognuno di noi ci aiutino, oggi, ad invocare il Signore e a domandargli la sua benedizione. Con fede, quindi, preghiamo:
Benedici il tuo popolo, Signore.

Per il Papa, i vescovi, i sacerdoti: ascoltino con fede, ogni giorno, quello che Dio vuole da loro. Preghiamo:
Per i governanti di ogni nazione: gli angeli ispirino loro pensieri di pace. Preghiamo:
Per chi si trova nelle difficoltà, nei dubbi e nella tentazione: un angelo santo indichi loro il cammino della vita. Preghiamo:
Per tutti i nostri bambini: l'angelo di Dio li custodisca e li preservi da ogni male. Preghiamo:
Per la nostra comunità: i nostri angeli ci insegnino ad adorare continuamente il Signore. Preghiamo:
Per la formazione di una retta coscienza.
Per chi, oggi, si troverà nel pericolo.

Signore, Dio onnipotente, che con la tua provvidenza orienti tutto il creato alla gloria eterna, custodisci il tuo popolo in cammino perchè, assieme agli angeli, giunga davanti a te per godere in eterno la tua beatitudine. Per Cristo nostro Signore. Amen.

Preghiera sulle offerte
Accogli, Signore,
i doni che ti offriamo in onore dei santi Angeli;
la loro protezione ci salvi da ogni pericolo
e ci guidi felicemente alla patria del cielo.
Per Cristo nostro Signore.

Prefazio degli Angeli.


Antifona di comunione
A te voglio cantare, o mio Dio, davanti agli Angeli. (cf. Sal 138,1)

Oppure:
“Guardatevi dal disprezzare uno solo di questi piccoli:
vi dico che i loro Angeli in cielo
vedono sempre la faccia del Padre mio”. (Mt 18,10)


Preghiera dopo la comunione
O Padre, che in questo sacramento
ci doni il pane per la vita eterna,
guidaci, con l’assistenza degli Angeli,
nella via della salvezza e della pace.
Per Cristo nostro Signore.



Commento
I testi liturgici ci invitano a riflettere sulla nostra relazione con Dio e a prendere coscienza che su di essa è fondata la vera fraternità.
La prima lettura, un passo dell'Esodo, parla dell'Angelo che il Signore manda davanti al suo popolo come protettore e come guida. "Dice il Signore: "Abbi rispetto della sua presenza, ascolta la sua voce ".
Subito queste parole suscitano il sentimento della presenza di Dio. Ma il contesto biblico chiarisce che la presenza dell'Angelo indica che la relazione del popolo con Dio è ancora imperfetta, deve progredire. Dio non può rivelarsi pienamente, non può mettere il popolo in relazione immediata con se stesso perché è un popolo peccatore, ribelle, che si trova soltanto all'inizio del lungo cammino che lo condurrà alla Terra promessa, alla diretta presenza di Dio. L'Angelo è come un intermediario, colui che fa camminare verso Dio e che contemporaneamente, in un certo senso, protegge dalla sua terribile presenza, fino a quando il popolo sarà in grado di reggere di fronte alla sua maestà.
L'Angelo ci fa ascoltare la voce di Dio; secondo la Bibbia la sua presenza accanto a noi non ha altro scopo che di metterci in relazione con lui. E Dio dice: "Ascolta la sua voce, non ribellarti a lui; egli non ti perdonerebbe, perché il mio nome è in lui".
Se siamo docili a questa voce interiore, che è la voce stessa di Dio, siamo condotti progressivamente a una unione profonda con il Signore, simboleggiata nella Bibbia dalla entrata nella Terra promessa, il paese dove scorrono latte e miele, dove Dio prepara tutti i beni della salvezza.
Anche il Vangelo di oggi parla del rapporto con Dio: "Guardatevi dal disprezzare uno solo di questi piccoli, perché vi dico che i loro angeli nel cielo vedono sempre la faccia del Padre mio che è nei cieli".
Gesù stesso ci dice come dobbiamo rapportarci gli uni agli altri e che, per rispettare veramente le persone, per avere rapporti cristiani, dobbiamo anzitutto pensare al loro rapporto con Dio. Avvicinando qualsiasi persona dobbiamo pensare che Dio l'ama, che ha dei progetti su di lei, che l'aiuta a corrispondere a questi progetti. Se ci pensiamo seriamente, il nostro atteggiamento sarà molto più positivo: avremo più pazienza, più comprensione e soprattutto più amore.
Uno dei primi Gesuiti, il beato Pietro Fabre, che viaggiava molto e doveva incontrare tante persone, avvicinare tante autorità nella sua lotta contro l'eresia protestante, aveva molta devozione agli Angeli. Quando passava nelle città, quando si preparava ad incontrare qualcuno, pregava l'Angelo custode di queste città, di queste persone e otteneva grazie mirabili. Si era messo alla presenza di Dio e questa presenza irraggiava da lui sugli altri. Se ci ispiriamo a questo esempio, ogni nostro rapporto splenderà davvero della luce del Signore, nonostante noi siamo cosi deboli e imperfetti, e camminererno sempre più, con la sua grazia, verso la sua presenza.

giovedì 1 ottobre 2020

EUTANASIA: l’associazione Dignitas offre suicidi assistiti al costo di 3.500 euro

SE E' VERO COME E' VERO CHE NEL XIV SECOLO GLI ZUAVI SVIZZERI DIFESERO LA FEDE E LA TRADIZIONE A COSTO DELLA VITA, LA SVIZZERA DI OGGI FAVOREVOLE ALL'EUTANASIA GLI SAREBBE IRRICONOSCIBILE.... 


Zurigo sta diventando sempre di più una meta per i malati terminali che vogliono praticare il suicidio assistito. Per un malato terminale il viaggio di sola andata a Zurigo si conclude alla Dignitas, un’associazione svizzera, che ha sede a Forch (Zurigo), fondata nel 1998 da Luwig Minelli, che si offre di accompagnare i pazienti verso «un’estrema uscita di emergenza».

La ricetta medica somministrata al malato è una pozione amara a base di pentobarbital sciolta in un bicchiere d’acqua e addolcita con qualche cucchiaino di zucchero. Ingerito il cocktail letale, il malato si addormenta, dopo due o tre minuti cade in un coma profondo, poi si ferma la respirazione e il paziente muore. La condizione posta è che l’aspirante suicida porti il bicchiere alla bocca da sé, davanti a testimoni, altrimenti l’associazione può essere perseguita penalmente.

Suicidarsi con Dignitas, però, costa caro, in media 3.500 euro (costo che può variare in base al reddito) oltre al contributo d’ingresso di circa 72 euro e una quota annuale di 36 euro. «Il nostro scopo – racconta Ludwig Minelli – è quello di prevenire il suicidio. Ma se per il paziente affetto da una malattia terminale o da un’invalidità dolorosa e insopportabile, la morte rappresenta l’unica soluzione, noi lo aiutiamo con il suicidio assistito». Il servizio non è rivolto solo ai cittadini elvetici, ma anche a quelli di paesi in cui queste tecniche non sono permesse.

Ogni settimana, sono circa 30 gli italiani che si rivolgono alle associazioni svizzere per informazioni sul suicidio assistito, 15 sarebbero già morti nei lettini svizzeri e altri 3 sono ora in lista d’attesa. Sono soprattutto malati di tumore, Parkinson e Sla. Le persone che hanno deciso di morire con Dignitas sono già 125. L’associazione consta di 1800 iscritti, che versano annualmente una quota per le spese di 17 euro circa. I presupposti per ottenere il nulla osta verso la morte sono: essere socio di Dignitas, avere la capacità di intendere e di volere, essere afflitto da una malattia terminale o da una menomazione che comporti dei dolori insopportabili. Se si supera la selezione, si sceglie la data e, senza familiare accanto (in Italia l’accompagnatore rischia da 6 a 12 anni di detenzione), si raggiunge la “clinica della morte”.

Il declino della politica estera del Pontefice con la Ue

La bandiera dell'Unione Europea nasconde i simboli dell’Immacolata. E' in atto l'apocalittica lotta tra la donna vestita di sole con in testa la corona di dodici stelle (UE) e il rosso dragone (comunismo cinese)?

Nel cielo apparve poi un segno grandioso: una donna vestita di sole, con la luna sotto i suoi piedi e sul suo capo una corona di dodici stelle. Era incinta e gridava per le doglie e il travaglio del parto. Allora apparve un altro segno nel cielo: un enorme drago rosso, con sette teste e dieci corna e sulle teste sette diademi; la sua coda trascinava giù un terzo delle stelle del cielo e le precipitava sulla terra. Il drago si pose davanti alla donna che stava per partorire per divorare il bambino appena nato.

(Apocalisse 12, 1:4)


Perché Papa Francesco insiste nel voler dimostrare l’esistenza di un fruttuoso dialogo e collaborazione con la Cina mentre in realtà l’Unione europea denunzia a livello diplomatico l’espansionismo politico militare economico del regime di Pechino? Perché Papa Bergoglio insiste nel sostenere politiche di apertura indiscriminata ai fenomeni migratori in Europa mentre la Ue si irrigidisce a livello diplomatico nel confermare che questo problema rientra nelle competenze sovrane degli Stati nazionali, rigettando de facto le insistenti proposte del Pontefice? La questione è di rilevante importanza: la situazione ancora critica nelle relazioni internazionali, determinata dalla pandemia da Covid-19, non ha impedito all’Unione europea di affrontare nelle ultime settimane alcuni temi strategici della sua politica estera, assumendo posizioni che sono inequivocabilmente in linea di collisione con la road-map di Papa Francesco sulle relazioni internazionali. Ci si potrebbe stupire del fatto che la mite Europa, da sempre accusata dagli USA, dai propri stessi Paesi membri, da analisti, studiosi accademici e diplomatici di non saper sviluppare una autonoma energica politica estera, degna del ruolo di global player che le spetta nella relazioni internazionali –si rammenti sempre che la Ue è comunque il secondo gigante economico mondiale quanto a PIL dopo gli USA e ben prima della Repubblica comunista cinese – in quest’ultimo periodo post-Coronavirus manifesti tanto decisionismo politico a livello internazionale. In verità, al di là delle dichiarazioni di facciata della stampa e dei massmedia politically correct, di sinistra liberal o radicale, l’Europa di Bruxelles, mostrando concreta, ragionevole real-politik non condivide un rigo delle linee guida della politica estera della diplomazia vaticana dettate dal Pontefice Bergoglio nei confronti di Bruxelles. Il recentissimo vertice Ue-Cina sullo stato delle reciproche relazioni internazionali, svoltosi a Bruxelles in videoconferenza a causa dei limiti dettati dall’emergenza Covid-19, ha fatto emergere un quadro assai pessimistico sull’affidabilità politica del regime comunista cinese, reo di violare con arroganza i pilastri giuridici dei principali trattati e accordi internazionali di cooperazione.

Le dichiarazioni ufficiali dei vertici europei, dalla Presidente della Commissione Ue Ursula von der Layen alla Cancelliera Angela Merkel, che detiene il turno di Presidenza del Consiglio Ue, vanno tutte nel senso di denunziare le criticità di un rapporto politico diplomatico gravemente sbilanciato a favore dell’aggressività espansionistica cinese: il regime totalitario comunista considera, parole testuali dei vertici di Bruxelles, l’Europa un “campo di gioco”, in quanto la Cina non rispetta i criteri di reciprocità, equità, responsabilità nelle relazioni bilaterali, sostenendo un esasperante protezionismo economico nazionalista, ostacolando i diritti del WTO delle imprese europee presenti in Cina, facendo ricorso ad una permanente politica di contraffazione e falsificazione della tecnologia europea, infine, ignorando del tutto i richiami alla promozione e rispetto dei diritti di libertà, civili e politici e religiosi nel proprio territorio.

Insomma, un quadro devastante e assolutamente preoccupante, al punto che la Cancelliera Merkel ha affermato testualmente che sul regime comunista cinese “non possiamo farci illusioni”. Ha aggravato ulteriormente il carico la dichiarazione dell’Alto Rappresentante degli Affari Esteri Ue, Joseph Borrell, che davanti all’Europarlamento ha affermato che i rapporti nelle relazioni internazionali con la Cina peggiorano e l’Europa deve trovare il modo di proteggere la propria posizione.

In verità la Commissione europea, già nel marzo del 2019, lo scorso anno, nella redazione sullo stato dei rapporti con il regime totalitario cinese ha qualificato il brutale sistema politico di Pechino come un “rivale sistemico che promuove modelli di governance alternativi”: tradotto dal gergo giuridico diplomatico internazionale la Cina è, agli occhi europei non un partner con cui collaborare, non un competitor con cui cimentarsi, bensì un autentico nemico, che ha un sistema politico radicalmente agli antipodi dei diritti civili, politici, di libertà dell’Occidente. Un diplomatico della Ue a Bruxelles, ha affermato, in sede riservata, che la posizione della diplomazia vaticana in vista del rinnovo dell’accordo segreto con Pechino sia improntata ad un confuso moralismo ed ideologismo. Parole molto pesanti. Peraltro si noti come uno dei più autorevoli, acuti ed equilibrati intellettuali della Chiesa cattolica missionaria, Padre Bernardo Cervellera, direttore di Asia News, profondo conoscitore della Cina, abbia riconosciuto che il prossimo rinnovo dell’accordo segreto tra Santa Sede e Repubblica popolare cinese sia di scarso aiuto alla Chiesa cattolica cinese, trasformando de facto i sacerdoti cattolici in funzionari agli ordini del Partito Comunista cinese. La condizione dei diritti umani sotto il criminale regime comunista cinese va sempre più peggiorando, secondo unanimi i dati ufficiali acquisiti dalla comunità internazionale, dall’ONU a Human Rights Watch, e le ultime prese di posizione della Ue contribuiscono a minare ancor più l’autorevolezza morale della diplomazia vaticana e di ciò che ha rappresentato da millenni, una sapiente stella polare di saggezza guidata dal diritto naturale contro i guasti della politica di potenza nelle relazioni internazionali. Anche sul versante della gestione strategica della strutturale crisi dei flussi migratori incontrollati da Africa, Medio Oriente ed Asia la Ue ha esplicitamente smentito le aspettative dei diktat della politica culturale immigrazionista di Papa Francesco La riforma del Trattato di Dublino, che disciplina la gestione strategica dei flussi migratori entro l’Unione europea prevede ancora una volta che la decisione di ciascun paese Ue di accogliere migranti che arrivano in Europa rimanga su base esclusivamente volontaria, rimessa cioè alla piena sovranità nazionale di ogni singolo Stato: nel ‘nuovo Patto sulla migrazione e l’asilo’ il principio resta, ed anzi, la Commissione Ue insiste sulla necessità di potenziare ogni forma di iniziativa a livello di agreements internazionali con i Paesi di provenienza dei migranti per promuovere partenariati che stabilizzino i flussi di emigrazione e ricerchino soluzioni politiche ed economiche in loco onde evitare la crescita ulteriore del fenomeno.

In buona sostanza, uno schiaffo solenne alla teoria di Papa Francesco dell’implicito valore essenzialmente positivo dei fenomeni strutturali di immigrazione in quanto portatori di un “forzoso meticciato” identitario culturale in grado di favorire un nuovo umanesimo universale; ed al contempo un implicito riconoscimento del valore delle riflessioni di Benedetto XVI, che di fronte a questa drammatica problematica, ha sempre rimarcato come bisogna saper coniugare solidarietà e rispetto delle leggi, affinché non venga stravolta la convivenza sociale e si tenga conto dei principi di diritto e della tradizione culturale e anche religiosa da cui trae origine ogni nazione. Spiazzati dunque i corifei dell’azione politica di Papa Francesco – si legga l’entusiastico retorico articolo dello storico Giovagnoli sulle pagine di Avvenire (12 settembre 2020) – sul presunto successo politico dell’accordo tra Vaticano e Cina. Cinesizzare il cattolicesimo, annullare il cattolicesimo nelle molteplici identità culturali dei flussi migratori. La politica estera della Chiesa in uscita del Pontefice si espone ad un rischio grave e concreto, in nome di una approssimativa attuazione della dottrina della inculturazione: diluire il ricordo, o addirirttura smarrirlo, dell’insegnamento evangelico di Gesù Cristo.

Leggi anche:

Ue, la bandiera nasconde i simboli dell’Immacolata. Un libro svela il segreto delle 12 stelle



Anche la Chiesa cattolica si prepara alle prossime elezioni europee. E lo fa guardando con attenzione il nuovo scenario politico che si va delineando nel Vecchio continente. Il vaticanista del Tg2 Enzo Romeo torna in libreria per offrire un interessante contributo al dibattito con il suo nuovo volume Salvare l’Europa. Il segreto delle dodici stelle (Ave). Il libro è impreziosito dai discorsi degli ultimi Pontefici sul Vecchio continente, da Pio XII a Francesco, e dagli interventi di Sergio Mattarella e del cardinale Gualtiero Bassetti. La tesi di Romeo è abbastanza chiara e ben dimostrata nel suo saggio: l’Europa è inscindibile dalle sue radici cristiane. Ne è prova il fatto, sottolinea il giornalista, che dietro la bandiera azzurra a 12 stelle si nascondono i simboli dell’Immacolata, a cui erano devoti coloro che lavorarono al progetto per dare un emblema all’Europa.

“Nessuno o quasi – spiega Romeo – fa caso al fatto che le stelle e il blu della bandiera europea rimandano alla corona e al manto di Maria. E a quella medaglia miracolosa ispirata alle visioni di rue du Bac. Per almeno mille anni, sino alla lacerazione della Riforma, la Vergine di Nazaret è stata venerata in tutto il continente come ‘Regina d’Europa’. Il credente può pensare, ora, che la costruzione dell’Europa è posta sotto un’eminente protezione, che qualcuno molto più in alto di noi veglia su chi lavora per realizzare una casa comune dove prevalgano pace e giustizia, fratellanza e solidarietà. Ma, come al solito, la presenza di Maria è insieme imponente e discreta, tanto da essere sotto gli occhi di tutti e al contempo ignorata dai più”. 



Per il vaticanista “salvare l’Europa significa ben più che vincere una tornata elettorale. Vuol dire preservare un patrimonio senza il quale il mondo sarebbe più povero”. Il libro di Romeo svela “il ‘segreto’ che si cela nel cerchio a 12 stelle della bandiera europea, oggi lacerata dai venti del sovranismo populista. Da dove trae ispirazione il vessillo azzurro che sventola sugli edifici pubblici e che è impresso sulle targhe delle nostre automobili? Per scoprirlo va seguito un filo sottile, che dal cuore di Parigi porta a Roma e di qui torna in Francia, fino a Strasburgo, dove 70 anni fa si piantò il seme dell’unità. Un continente dilaniato – evidenzia il giornalista – da due guerre mondiali ha così vissuto la più lunga era di pace della sua storia. Grazie anche a un’invisibile ma potente protezione materna”.

Eppure oggi la genesi dell’Europa sembra totalmente ignorata. Lo si vede non solo nel difficile riconoscimento da parte degli attuali leader politici delle radici cristiane del Vecchio continente. Ma soprattutto nella gravi crisi dei migranti, con il Mar Mediterraneo divenuto un cimitero, come ha denunciato suor Eugenia Bonetti nelle meditazioni della via crucis del venerdì santo 2019 al Colosseo presieduta da Bergoglio. Del resto, in questi sei anni di pontificato, i discorsi più forti Francesco li ha rivolti proprio ai vertici delle istituzioni europee.

“Sogno un’Europa – affermò nel 2016 il Papa – in cui essere migrante non sia delitto bensì un invito a un maggior impegno con la dignità di tutto l’essere umano. Sogno un’Europa che promuove e tutela i diritti di ciascuno, senza dimenticare i doveri verso tutti. Sogno un’Europa di cui non si possa dire che il suo impegno per i diritti umani è stata la sua ultima utopia”. Parole pronunciate con grande coraggio davanti ai principali responsabili di queste politiche. Così come parlando, nel 2014, al Parlamento europeo di Strasburgo, Francesco non aveva avuto paura di puntare il dito contro “un’Europa nonna e non più fertile e vivace”.

“Di sicuro – scrive Romeo – servirebbe un aiuto sovrannaturale per sbrogliare l’intricata matassa formata dai diversi interessi e dalle differenti sensibilità dei singoli Paesi. In questi anni gli egoismi nazionali si sono accentuati, alimentati dalle paure portate dalla crisi economica mondiale, dalla minaccia terroristica – soprattutto di matrice jihadista -, dall’eccezionale ondata migratoria. Le istituzioni europee, progressivamente svuotate del loro propellente ideale, sono state sempre più percepite dalla gente come distanti e inutili. Una grande e costosa macchina burocratica, che pone vincoli e frena lo sviluppo, che si intromette impropriamente nella vita e negli affari dei singoli cittadini e della nazione. Questa impressione fa dimenticare che proprio grazie al processo di unità europea si è garantito al continente il più lungo periodo di pace della storia, che sono state riconosciute garanzie politiche e democratiche, che sono stati tutelati il diritto alla sicurezza, alla salute, all’educazione”.