sabato 3 ottobre 2020

I SOLDI DEL RECOVERY PLAN FINIREBBERO A PECHINO?

TUTTI I GUAI CHE STA CAUSANDO ALL'ITALIA UN GOVERNO FILO-CINESE: I SOLDI DEL RECOVERY PLAN NON DOVREBBERO ARRIVARE ALL'ITALIA FINCHE' L'UNIONE EUROPEA NON SARA' CERTA CHE NON VERRANNO SPESI PER AGEVOLARE L'ALLEANZA CHE QUESTO GOVERNO HA AVVIATO CON IL REGIME COMUNISTA DI PECHINO. ALLORA E' LECITO FARSI UNA DOMANDA: NON SARA' CHE I SOLDI DEL RECOVERY FUND ANDREBBERO SOLO A FORAGGIARE LE IMPRESE DI IMPORT-EXPORT CINESE, QUELLE TECNOLOGICHE PER IL 5G, MENTRE ALL'ITALIA VERREBBE IMPOSTO UN ALTRO FATALE LOCKDOWN?....



Di certo la questione del Recovery Fund sta spaccando la maggioranza di governo tra chi vuole prendere i soldi e chi teme le conseguenze a medio-lungo termine di un prestito tuttaltro che a fondo perduto, temendo la restituzione con gli interessi. Il segretario Pd Nicola Zingaretti insieme a Regioni, Matteo Renzi, Luigi di Maio e l’ala realista dei Cinque Stelle temono le conseguenze del prestito. Il premier Giuseppe Conte, il ministro del Tesoro Roberto Gualtieri, colleghi Pd come Dario Franceschini e Roberto Speranza sono per il "prendi i soldi e scappa". L’esito del vertice di ieri a Bruxelles fra i capi di Stato sta rafforzando le ragioni degli scettici. Lo scontro sul bilancio europeo e la difesa dello Stato di diritto in Europa è la dimostrazione che i soldi del Recovery plan potrebbero arrivare ben oltre la primavera. Senza quell’accordo la procedura per concedere all’Italia i primi 65 miliardi a fondo perduto non può nemmeno iniziare.

Sarà il Recovery plan lo scoglio del governo Conte fino al 2023? La legge di bilancio del 2021 non può prescindere dal sostegno dell’Unione, e senza di esso il debito italiano rischierebbe di tornare nel mirino degli investitori non appena l’emergenza Covid verrà meno. Fonti europee assicurano che il ritardo sulla tabella di marcia è ormai certo. Nella migliore delle ipotesi i negoziati si chiuderanno all’inizio di novembre. Poi ci vorranno le ratifiche dei Parlamenti: due mesi e mezzo al Bundestag, ancora di più in Olanda dove a marzo si vota per le politiche.

Se il governo Conte, come molti pensano, non sa ancora bene come investire i soldi dell'Ue, di certo Pechino qualche idea da suggerire ce l'ha ben chiara. 

Cinzia Palmacci 

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