giovedì 18 ottobre 2018

Chiesa & Massoneria, incontro manda in tilt due diocesi


Prosegue l'Operazione loggia lanciata dal cardinal Ravasi per avvicinare Chiesa e Massoneria. Dopo Siracusa tocca a Gubbio. Le cattoliche Acli e il GOI domani insieme per un "dialogo possibile" dove la dottrina cade sotto i colpi di una prassi conciliante. Imbarazzo in diocesi ad Assisi, che, dopo la telefonata della Nuova BQ, cancella la notizia dal sito. E irritazione a Gubbio, il cui vescovo ha provato, invano, a non pubblicizzare l'evento a cui presenzierà il Gran Maestro Bisi. Ora però serve una posizione chiara per fermare l'agenda cattomassonica. 




Chiesa e Massoneria, ci risiamo. Chi pensava che l’evento organizzato lo scorso anno a Siracusa fosse stato solo un esperimento isolato, dovrà ricredersi e iniziare a valutare che l’agenda della neo Chiesa punta anche a sdoganare grembiulini & logge. D’altra parte bisogna tenere presente che tutto è partito con la lettera del cardinal Ravasi al Sole 24 Oreche si era rivolto ai “cari fratelli massoni” iniziando così il lungo cammino di sdoganamento, che ora passa inevitabilmente da incontri ambigui come quello di cui parliamo oggi. La seconda tappa del processo di avvicinamento con la Massoneria fa sosta a Gubbio dove venerdì si terrà un incontro che nel titolo e nella locandina, anche nell’immagine scelta del Dio col compasso, è del tutto simile a quello di Siracusa di un anno fa: Chiesa e Massoneria. Un dialogo possibile? Dove il punto di domanda serve in forma retorica per orientare già affermativamente il giudizio.


Vediamo. E’ organizzato dall’Acli di Fossato di Vico, diocesi di Assisi, ma si svolgerà a Gubbio, che è un’altra diocesi. Dunque, un’associazione che nel nome richiama la sua appartenenza cristiana. La diocesi di Assisi, nel cui territorio ricade il comune di Fossato pubblica la nota stampa dell’evento sul suo sito, facendo così sembrare la cosa in tutto e per tutto sponsorizzata dal vescovo Sorrentino.

Il comunicato è pieno di ambiguità e trappole. A cominciare dalla motivazione con la quale si organizza l’incontro che vedrà la presenza del vertice del GOI italiano, Stefano Bisi (in foto), il pastore valdese Pawel Andrzej Gajewski e un religioso cattolico, Don Gianni Giacomelli, Priore del Monastero di Fonte Avellana.

“La manifestazione – si legge sul sito dell’Acli e della diocesi di Assisi - suscita particolare interesse in un momento storico nel quale, a fronte della posizione ufficiale di inconciliabilità tra fede ed iscrizione alla Massoneria da sempre affermata dalla Chiesa Cattolica, al suo interno si riaffacciano posizioni più dialoganti ed aperte, quale quella espressa di recente dal Cardinale Gianfranco Ravasi, Presidente del Pontificio Consiglio della Cultura”.

Ecco spiegato perché, a fronte di decine e decine di encicliche, documenti, lettere e prese di posizione con le quali la Chiesa in tre secoli ha comminato alla Massoneria più capi di scomunica del comunismo, ci si fa forza per ribaltare l’orientamento negativo utilizzando una lettera maldestra di un cardinale a un giornale. Operazione che non sta in piedi dal punto di vista della ratio e della logica, ma che viene spacciata come magisteriale.

Non poteva mancare, poi, il coinvolgimento dell'aneddotica letteraria su Papa Francesco nel giustificare l’evento: “In una fase delicata del Pontificato di Francesco, Papa di un cristianesimo egualitario più che identitario, e in un momento di rinnovata propensione dei credenti verso l’apertura a nuovi mondi ed alle diversità, l’incontro promosso dal Circolo A.C.L.I. e Grande Oriente d’Italia potrebbe far ripartire la costruzione di “ponti” i cui cantieri, in passato, avevano aperto possibilità di riconciliazione poi mai maturate”.

Quando si dice che il diavolo fa le pentole, ma non i coperchi: per dialogare sotto copertura della diocesi di Assisi, le Acli hanno scelto un'obbedienza Massonica apertamente laicista, progressista, antidogmatica ed esoterica, come si può evincere dalle costituzioni del GOI. Che dialogo potrà mai essere possibile con tale realtà?

E ancora: "Dialogo", "costruzione di ponti", "riconciliazione". Si tratta dell’ennesimo tentativo che vede congiunti due mondi apparentemente diversi, quello catto-liberal-progressista e quello massonico. La loro mèta: dal dialogo allo sdoganamento della Massoneria all'interno della Chiesa. La strategia è chiara: prima si diffonde tra i cattolici un pensiero massonico o simil-massonico, quale appunto quello liberal-progressista, che oramai ha conquistato una larga fetta del cattolicesimo "alla PD" e poi con questa nuova mentalità, si arriva a giustificare tutto. Non solo la comunione ai divorziati risposati che non vogliono vivere casti e indulgenza-tolleranza-simpatia verso la prassi LGBT, ma anche la doppia appartenenza a Chiesa e a Massoneria.

Significativo poi il passaggio in cui si ribadisce la contrarietà della dottrina, ma si accettano le posizioni più dialoganti. E’ l’ormai onnipresente stile utilizzato anche per altre vicende della prassi sganciata dal Magistero di sempre, che sovrasta la dottrina fino ad annacquarla o anestetizzarla.

E’ dunque la riconciliazione l’obiettivo ufficiale di questi incontri? Messa nero su bianco da una diocesi italiana che ne promuove la diffusione? E il dialogo è possibile con realtà che sono apertamente nemiche della Chiesa? No, in realtà il dialogo non è assoluto, non è un comandamento evangelico né un modus operandi cattolico, soprattutto quando le finalità del dialogo sono così smaccatamente ambigue.

Significativo poi è il fatto che, mentre a Siracusa la Chiesa era ospite di un evento promosso dalla loggia locale, a Gubbio invece l’evento è promosso e organizzato di concerto dalle Acli e dal GOI. Con la benedizione della diocesi di Assisi. Possibile?

Per scoprirlo la Nuova BQ ha iniziato a indagare e ha scoperto che in realtà l’evento è il risultato di una somma di gaffe e pressapochismo su cui facilmente si sono innestate le logge.

“L’evento viene fatto a Gubbio perché qui c’è una forte tradizione muratoria – ci spiega Sante Pirrami, presidente dell’Acli di Fossato – noi abbiamo fatto girare la cosa e sono felice che la diocesi abbia deciso di pubblicarla sul suo sito, ma formalmente le due diocesi, quella di Assisi e quella di Gubbio non figurano tra i promotori che siamo noi e il GOI”.

Chiediamo: "Ma i vescovi erano informati?". “Sì abbiamo informato tutti i vescovi della zona attraverso i nostri canali comunicativi – ha proseguito Pirrami -. Non vedo dunque il perché di eventuali critiche, anzi abbiamo avuto incoraggiamenti da parte di ambienti universitari”. In quanto all’esoterismo nascosto negli statuti del GOI, Pirrami è tranchant: “Noi non parleremo di queste cose, anzi parleremo anche degli elementi di inconciliabilità, ma accanto a questi ci sarà spazio per discutere anche della figura dell’architetto dell’Universo. C’è chi lo chiama Dio e chi lo chiama Grande architetto, non vedo dove sia lo scandalo. E’ su questo che verterà il confronto”.

Con premesse di questo tipo è chiaro che l’incontro di domani sarà ad alto tasso esplosivo. Ma che cosa ne pensano le due diocesi che vengono lambite e tirate in ballo dalla conferenza? Qui inizia il secondo tempo della nostra inchiesta. A Gubbio il clima non è dei migliori. Fonti vicine al vescovo Luciano Paolucci Bedini ci parlano di un’iniziativa controversa che non è piaciuta per nulla al pastore di Gubbio.

“Per quanto riguarda l'organizzazione, il vescovo non ne sapeva nulla – ci spiega una persona informata dei fatti -, ma posso dirle che il nostro vescovo non era affatto felice tant’è vero che ha provato a far togliere l’avviso dal settimanale delle diocesi umbre. Ma ormai, la notizia era in stampa…”.



Ad Assisi invece la reazione è di stupore e imbarazzo: “No, la diocesi non c’entra nulla – ci risponde l’ufficio stampa – infatti non c’è il nostro logo”. Facciamo notare che la notizia è stata data sul sito della diocesi che si presume condivida dunque l’incontro. “No, in realtà…no. Insomma, non sappiamo perché la cosa sia finita sul sito diocesano”. L’imbarazzo nella cittadella di San Francesco è palpabile.

Così palpabile che poche ore dopo la nostra telefonata, come d’incanto, la notizia sparisce dal sito diocesano. Arriva anche una telefonata chiarificatrice: “Abbiamo chiesto al vescovo Domenico Sorrentino e ha detto di non sapere nulla di questo incontro. Tanto più che, anche recentemente, ha scritto proprio contro la Massoneria. Ci dispiacerebbe se il nome della diocesi venisse associato a questo evento di cui non condividiamo le finalità”. Perché allora la notizia è finita sul sito? La risposta però è un misto di scuse maldestre e sviste.

E’ mancato dunque un controllo? O forse la diocesi, dopo aver ricevuto la nostra telefonata e informatasi sulle polemiche che su internet stanno iniziando a montare, ha pensato bene di smarcarsi? Chissà, quel che è certo è che l’agenda cattomassonica prosegue nonostante un vescovo, quello di Gubbio, non abbia mancato di manifestare in privato la sua contrarietà e quello di Assisi, abbia provato con imbarazzo a fare marcia indietro e smarcarsi.

L’incontro però, al momento è confermato, garantiscono le Acli, che portano avanti il buon nome del cattolicesimo così a la page. Se ci dovessero essere sviluppi ulteriori, questi non potranno che arrivare dai due vescovi coinvolti, i quali, a questo punto devono decidere da che parte stare: se prendere le distanze e condannare l’incontro portato avanti da una realtà che si definisce cattolica o se invece fare finta di niente, ma di fatto, lasciando che l’agenda dell’Operazione loggia prosegua inarrestabile con il placet del potente Prefetto della Cultura, Ravasi. In questo caso si moltiplicheranno sul territorio iniziative di questo tenore. E’ una scelta di campo che potrebbe portare a sviluppi deleteri e di totale annichilimento dell'identità cattolica.

Andrea Zambrano

La cosa: lo scioglimento del permafrost siberiano rivela creature terrificanti (FOTO)

Il cast del teschio Elasmotherium sibiricum al Museum für Naturkunde, Berlino.


L'unicorno siberiano - a lungo ritenuto essere morto fuori 350.000 anni fa - era in realtà ancora vivo solo 29.000 anni fa, secondo l'analisi di un cranio ben conservato trovato nella regione Pavlodar del Kazakistan.


Gli appassionati di unicorno saranno delusi dall'apprendere che la creatura estinta - conosciuta anche come Elasmotherium sibiricum - aveva più in comune con i rinoceronti o con i mammut lanosi che con gli unicorni romanzati. 

Si ritiene che sia stato alto fino a 2 metri (6,6 piedi) e 4,5 metri (14,7 piedi) di lunghezza. Aveva un peso di ben quattro tonnellate ed era dotato di un grosso corno nel mezzo della fronte.
Fossil of Elasmotherium - scattate le foto al Natural History Museum, Londra

I ricercatori della Tomsk State University sono riusciti a datare la bestia pelosa a circa 29.000 anni fa, grazie alle tecniche di datazione al radiocarbonio. Ritengono che l'esemplare scoperto in Kazakistan fosse un maschio, ma non hanno ancora determinato la causa della sua morte.

"Molto probabilmente, il sud della Siberia occidentale era un refugium, dove questo rinoceronte ha perseverato il più lungo rispetto al resto della sua gamma", ha detto Andrey Shpanski, uno dei ricercatori, come citato da Science Alert .

"C'è un'altra possibilità che potrebbe migrare e dimorare per un po 'nelle aree più meridionali".

Oltre agli antichi virus giganti sepolti sotto il permafrost, l'irsuto unicorno siberiano avrebbe condiviso la taiga e la tundra con una miriade di altri strani personaggi. 

mammut

Il mammut lanoso meglio conservato al mondo, Lyuba , di 42.000 anni fa, è stato trovato vicino al fiume Yuribey nelle montagne russe degli Urali nel 2007 e da allora ha visitato musei in tutto il mondo.

Mostro non identificato
© Yakutian-Sakha Inform Agency / ysia.ru

Questa creatura è stata scoperta nella miniera di diamanti a cielo aperto del terzo più profondo del mondo, Udachnaya, vicino alla città di Udachny nella Repubblica di Sakha.

Non è ancora stato identificato correttamente, ma la speculazione è diffusa perché potrebbe essere un dinosauro o i resti nodosi e mummificati di uno zibellino o di una martora. Si stima che risalga a 252 milioni di anni fa.

Le zanne affilate indicano che questo mostro, qualunque cosa fosse, aveva un gusto per la carne.

Leoni siberiani

© Accademia delle scienze di Yakutia

Il permafrost della Siberia ha anche contribuito a preservare questi due leoni delle caverne estinti, che sono stati trovati nella Repubblica di Sakha nel 2015. La Panthera spelaea ha vagato la Terra durante il Pleistocene medio e tardo, circa 781.000 a 11.700 anni fa.

Denisovans

I Denisovani erano antichi pre-umani, che differivano geneticamente da persone come Neanderthal, Cro-Magnon e Homo heidelbergensis. Sono fuggiti dal freddo pungente della Siberia prendendo rifugio nelle caverne. I resti scoperti nella regione russa dell'Altaj nel 2010 si ritiene risalgano a 110.000 anni fa.



I resti di 2500 anni di una siberiana " Principessa di Ukok " straordinariamente ben conservata sono stati scoperti sull'altopiano di Ukok sulle montagne dell'Altaj nel 1993. I resti della donna erano pieni di tatuaggi e fu ritrovata sepolta con una troupe di cavalli e una piccola scorta di cannabis.

L'aereo di Melania Trump costretto a tornare alla base dopo "problemi meccanici" riempie la cabina di fumo

L'aereo di Melania Trump costretto a girarsi dopo "problemi meccanici" riempie la cabina di fumo
L'aereo della First Lady Melania Trump è stato costretto a tornare alla base dopo che il fumo ha riempito la cabina e un odore acre si è diffuso 10 minuti dopo la sua partenza dalla Joint Andrews Air Force Base.

L'aereo era appena decollato dalla base aerea poco prima delle 9, quando gli agenti dei servizi segreti saltarono su e corsero verso la parte anteriore della cabina. Il fumo ha cominciato a riempire l'aereo, e i giornalisti a bordo hanno riferito che un odore di bruciato diventava più forte.

L'entourage ha tenuto gli asciugamani bagnati sulle loro facce fino a che l'aereo non ha toccato in sicurezza la base militare. La signora Trump è stata vista scendere dall'aereo da Andrews e sembrava essere in ottima salute.

Ai giornalisti è stato detto che l'aereo ha avuto un "problema meccanico di poco conto", che un membro dell'equipaggio è derivato da una "unità di comunicazione malfunzionante", sebbene la Casa Bianca non abbia ancora confermato la fonte del problema.

Melania Trump era in viaggio per Philadelfia da Andrews, un breve volo di meno di un'ora. La prima signora era dovuta al Thomas Jefferson University Hospital per visitare i bambini che soffrivano di esposizione agli oppioidi nel grembo materno e parlare con le loro famiglie. Aveva anche programmato di parlare a una conferenza sullo stesso argomento nel corso della giornata.

Secondo un portavoce dei servizi sanitari e umani, Trump continuerà il suo viaggio una volta che un nuovo aereo sarà pronto.

Affrontare la crisi degli oppioidi in America è stata una delle promesse chiave della campagna presidenziale del Presidente Trump, e l'argomento è stato preso in considerazione anche dalla first lady, la cui visita ospedaliera fa parte della sua campagna "Be Best", incentrata sui problemi dei bambini.



I voti di Netanyahu "Israele agirà con grande forza" contro Hamas a Gaza


Il primo ministro israeliano ha esplicitamente ammonito Hamas che l'esercito israeliano si sta avvicinando a un'altra operazione militare in piena regola contro la striscia di Gaza per porre fine alla violenza transfrontaliera.

La pazienza di Tel Aviv sembra essere estremamente sottile rispetto ai sette mesi di violenza lungo il confine tra Israele e Gaza. La nazione ebraica è anche intransigente nel suo impegno di impedire alle barche palestinesi di navigare fino al confine marittimo tra Israele e l'enclave costiera e ha promesso di agire a meno che Hamas smetta di lanciare razzi e palloncini incendiari che minacciano i civili israeliani.

"Israele vede, con grande severità, gli attacchi su di essa lungo la recinzione, sul perimetro di Gaza, su Be'er Sheva, ovunque", ha detto Netanyahu mercoledì dopo che le IDF hanno colpito gli obiettivi di Hamas in rappresaglia contro i missili che hanno danneggiato una casa nella città di Southern Israel di Be'er Sheva. "All'inizio della riunione del gabinetto di questa settimana ho detto che se questi attacchi non si fermeranno, li fermeremo, voglio dirvi oggi che Israele agirà con grande forza".

Le dichiarazioni di Netanyahu hanno fatto eco al messaggio che ha inviato ad Hamas domenica, quando ha avvertito il gruppo militante che "l'esercito israeliano si sta avvicinando a un'attività militare su vasta scala". L'inizio di una possibile incursione militare a Gaza non è ancora stato deciso, ma il ministro della Difesa Avigdor Lieberman ha più volte proposto di autorizzare azioni militari su vasta scala nel territorio palestinese per porre fine alla violenza di confine.

Poco prima che i palestinesi colpissero una casa residenziale a Beersheba all'inizio di mercoledì e lanciassero un altro proiettile nel Mediterraneo, Lieberman ha avvertito che Israele "non è disposto ad accettare il livello di violenza", chiedendo al Gabinetto di autorizzare un'incursione a Gaza, sottolineando che "un un duro colpo per Hamas potrebbe portarci almeno altri cinque anni di silenzio. "



Fino a quando non verrà approvata un'azione militare di questo tipo, Tel Aviv si atterrà a metodi meno coercitivi per convincere Hamas a sedare la violenza. In seguito all'atterraggio della città del sud israeliano mercoledì, Lieberman ha ordinato la chiusura di due posti di blocco alle frontiere di Gaza e l'applicazione di un limite di tre miglia nautiche per le barche da pesca palestinesi. In precedenza, Israele ha fermato le spedizioni di carburante del Qatar nella centrale elettrica di Gaza.

Mentre non sono stati segnalati feriti in nessuno dei due scioperanti mercoledì mattina, Israele ha addossato la responsabilità dei lanci di razzi su Hamas per giustificare l' attacco di 20 siti terroristici all'interno di Gaza e la distruzione di un tunnel terroristico vicino a Khan Yunis. Gli israeliani hanno anche preso di mira un gruppo di militanti durante un tentativo di lanciare missili nel territorio israeliano. Le fazioni palestinesi, tuttavia, hanno negato il lancio dei proiettili, allo stesso tempo, promettendo di continuare le loro proteste ai confini.

"Il popolo palestinese continua a combattere con tutte le sue forze attraverso le proteste conosciute come" La grande marcia del ritorno "e le marce navali per rompere l'assedio, e noi stiamo con la nostra gente, che partecipa settimanalmente a tali attività per raggiungere le loro richieste per la libertà e poter tornare in patria ", si legge nella dichiarazione di Hamas e della Jihad islamica palestinese.

Per evitare un'ulteriore escalation delle tensioni, i negoziatori egiziani hanno tenuto colloqui con i leader di Hamas cercando di mediare un accordo di cessate il fuoco duraturo nel tentativo di evitare una quarta guerra possibile con Israele da quando Hamas ha preso il controllo di Gaza nel 2007. Allarmato dalle nuove violenze e dalla prospettiva ne consegue una nuova guerra su vasta scala simile a Operazione Protective Edge del 2014, l'ONU e l'UE hanno chiesto la riduzione delle tensioni.Le tensioni sono state alte sul confine tra Israele e Gaza dalla fine di marzo, quando i palestinesi hanno iniziato nuove proteste contro l'occupazione israeliana. Più di 204 palestinesi sono stati uccisi e oltre 22.000 altri sono stati feriti dalle forze israeliane da quando è iniziata la Grande Marcia di Ritorno, il 30 marzo. L'uso di forze mortali da parte di Israele è stato condannato dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite e da numerosi gruppi umanitari. 

La precedente operazione di IDF su larga scala a Gaza è stata montata nel 2014 dopo che tre adolescenti israeliani sono stati rapiti e uccisi da presunti membri dell'ala militare di Hamas. I raid aerei israeliani e la campagna di terra per mettere fine agli attacchi missilistici palestinesi hanno provocato la morte di migliaia di persone, la stragrande maggioranza di loro abitanti di Gaza. Durante l'assalto di 51 giorni, oltre 2.100 palestinesi sono stati uccisi, con altri 10.000 feriti. Da parte sua, Israele ha perso sette dei suoi soldati e cinque civili dal lancio di missili di Hamas. Altri 469 soldati IDF e 261 civili israeliani sono rimasti feriti. La campagna è stata criticata da numerosi gruppi per i diritti umani per il suo uso sproporzionato della forza e le proteste scatenate in tutto il mondo.

Italexit imminente? La maggioranza degli italiani voterebbe per lasciare l'UE come agenda per l'immigrazione

COME CI VEDONO IN RUSSIA SULLA QUESTIONE ITALEXIT...

Italexit incombente?  La maggioranza degli italiani voterebbe per lasciare l'UE come agenda per l'immigrazione


L'Italia si è rivelata più euroscettica di quanto si fosse immaginato dopo che un nuovo sondaggio ha rivelato che la maggioranza degli italiani vuole vedere il proprio paese fuori dal blocco dei 28 membri.

Secondo un sondaggio d'opinione commissionato dall'Eurobarometro di Bruxelles, solo il 44% degli italiani voterebbe per rimanere nell'UE, rispetto alla media degli stati membri del 66%.

La cifra è inferiore persino alla Gran Bretagna, dove una maggioranza (53 percento) voterebbe ancora se avesse un altro referendum UE, mentre il 35 percento voterebbe per il congedo. La Gran Bretagna ha annunciato che si ritirerà dal blocco nel 2016 dopo che il 51 percento dei britannici ha votato per la Brexit.

L'Italia è stata anche l'unico paese nel blocco in cui una maggioranza (dal 45% al ​​43%) pensava che la nazione non avesse beneficiato della sua appartenenza all'UE, riferisce Euronews.

I risultati sono in contrasto con quelli pubblicati a giugno in seguito a un sondaggio Ipsos commissionato dal quotidiano italiano Corriere della Sera, che ha rilevato che il 55 per cento avrebbe ancora votato per rimanere nel blocco, nonostante il declino della fiducia nell'UE.

Commentando i risultati, il presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani ha chiesto al blocco di rafforzare gli sforzi per convincere gli Stati membri dell'importanza di rimanere membri dell'UE.

"Dobbiamo raddoppiare gli sforzi per dimostrare che il sindacato sa come dare risposte veramente efficaci ai principali problemi degli europei, come l'immigrazione, la sicurezza e la disoccupazione ", afferma il quotidiano italiano La Repubblica.

Sebbene il rapporto non specificasse cosa potrebbe aver causato un tale spostamento di sentimento tra gli italiani, il problema in corso dell'immigrazione ha probabilmente svolto un ruolo chiave.

La ricerca ha infatti rilevato che uno sconcertante 71 percento degli italiani vuole che l'immigrazione sia in cima all'agenda durante le elezioni europee del prossimo anno, seguita dall'economia e dalla disoccupazione giovanile.

Alimentati dal Partito della Lega Nord anti-immigrazione, gli italiani sono diventati sempre più disillusi da quello che vedono come l'incapacità dell'UE di prendersi la propria parte dell'onere nel salvare e ospitare i migranti che arrivano dal Mediterraneo.

AFRICA CHIAMA ITALIA, UNA COLLABORAZIONE AUSPICABILE E NECESSARIA

Ieri si è tenuta la giornata di inizio del Vertice UE, il Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Enzo Moavero Milanesi, ha incontrato a Bruxelles i Vice Presidenti italiani del Parlamento Europeo David Sassoli – PD (S&D) e Fabio Massimo Castaldo – M5S (EFDD). Con loro anche i Capi Delegazione italiani nei gruppi parlamentari del Parlamento Europeo. Nel corso della riunione, si è discusso delle questioni più sensibili attualmente trattate sui tavoli del Consiglio UE e del Parlamento Europeo. È stato concordato l’impegno comune, al di là degli schieramenti politici, di coordinarsi regolarmente per tutelare al meglio gli interessi italiani nell’ambito dell’Unione Europea. In quest’ottica si intende varare opportune forme di coordinamento fra i Parlamentari europei e gli esponenti del  Governo in maniera da garantire un’efficiente sistematicità ai reciproci contatti funzionali. Questa prima occasione di confronto è stata approfondita e molto costruttiva e ha posto le basi per “fare squadra” in maniera più efficace per l’Italia, nel rispetto delle diverse posizioni su determinati temi e della competizione fra i vari schieramenti nella prospettiva delle prossime elezioni europee di maggio 2019. Fra i numerosi argomenti concreti di cui si è parlato, i più urgenti sono stati: il governo dei flussi migratori e la riforma del regolamento di Dublino; la situazione in Libia e la Conferenza di Palermo; il Quadro Finanziario Pluriennale del prossimo bilancio dell’Unione Europea; l’importanza di prevedere nuove e genuine risorse proprie UE; l’incremento degli investimenti in Africa; la preservazione dei fondi per la Politica Agricola Comune, dei fondi per la coesione regionale e dei fondi per l’innovazione tecnologica; il negoziato Brexit, la tutela dei diritti dei cittadini italiani nel Regno Unito e la difesa delle denominazioni di origine e delle indicazioni geografiche dei prodotti sul mercato britannico; la crisi in Venezuela; l’impegno a garanzia dei diritti fondamentali;  le relazioni con la Turchia; l’iniziativa austriaca sulla doppia cittadinanza in Alto Adige; l’evoluzione della questione della nuova sede dell’Agenzia Europea per i Medicinali (EMA) in trasferimento da Londra e l’andamento dei relativi ricorsi italiani presso la Corte di Giustizia UE.  
Per quanto concerne l'impegno per l'incremento degli investimenti in Africa, l'Italia dovrebbe farsi paese europeo promotore nell'esportazione di tecnologie e know how in quei paesi maggiormente arretrati dove mancano ancora strutture e infrastrutture atte a garantire servizi igienici adeguati, impianti di irrigazione, e impianti per l'acqua potabile, risorsa necessaria, ma carente in troppe zone dell'Africa. Per fare questo, l'Italia ha bisogno di contatti diretti e di collaborazione e coordinamento con l'Unione Africana al fine di concordare quali possano essere le modalità più idonee e mirate per fornire un aiuto concreto al continente africano. In cambio, l'Italia potrebbe ottenere dall'Unione Africana un aiuto concreto nel rimpatrio di tutti quegli africani provenienti da paesi non in guerra, ovvero di quelli che sono stati definiti "migranti economici". L'auspicio di questa futura collaborazione tra Italia e Africa mirerebbe proprio al miglioramento delle condizioni economiche e sociali di quei paesi che hanno causato la fuga di tanti cittadini africani, che nel loro paese non trovano adeguato collocamento e tutele lavorative e sociali. Questo reciproco scambio tra Italia e Unione africana, vuole porsi come obiettivo primario una partnership solida e collaborativa nel raggiungimento del comune interesse per una giustizia sociale e prosperità economica percepita come fondamentale da entrambe le parti. Solo un governo che evita la destrutturazione sociale attraverso l'emigrazione della propria gente verso un futuro migliore altrove, può considerarsi degno di un paese civile. Un paese che rinuncia al talento dei propri giovani e li invia in giro per il mondo a portare ricchezza all'estero, è un paese destinato alla decadenza e all'impoverimento. Gli africani si dimostrano spesso portatori di un talento artistico e artigianale davvero notevoli. Che spreco per l'Africa lasciare che se ne giovino altri paesi. Una lezione che serve anche all'Italia.
CINZIA PALMACCI
   

Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Luca 10,1-9.

In quel tempo, il Signore designò altri settantadue discepoli e li inviò a due a due avanti a sé in ogni città e luogo dove stava per recarsi.
Diceva loro: «La messe è molta, ma gli operai sono pochi. Pregate dunque il padrone della messe perché mandi operai per la sua messe.
Andate: ecco io vi mando come agnelli in mezzo a lupi;
non portate borsa, né bisaccia, né sandali e non salutate nessuno lungo la strada.
In qualunque casa entriate, prima dite: Pace a questa casa.
Se vi sarà un figlio della pace, la vostra pace scenderà su di lui, altrimenti ritornerà su di voi.
Restate in quella casa, mangiando e bevendo di quello che hanno, perché l'operaio è degno della sua mercede. Non passate di casa in casa.
Quando entrerete in una città e vi accoglieranno, mangiate quello che vi sarà messo dinanzi,
curate i malati che vi si trovano, e dite loro: Si è avvicinato a voi il regno di Dio».

Oggi San Luca evangelista:

San Luca, evangelista: “Ho deciso … di scrivere per te un resoconto ordinato” (1,3)

La lettura delle sante Scritture è un giardino spirituale e un paradiso di delizie, molto più piacevole del paradiso di una volta. Questo paradiso Dio non l’ha messo sulla terra, ma nelle anime dei fedeli. Non l’ha messo nell’Eden, né in Oriente in un preciso luogo (Gen 2,8), ma l’ha sparso ovunque sulla terra e l’ha esteso fino alle estremità della terra abitata. E affinché tu capisca che ha diffuso le sante Scritture su tutta la terra abitata, senti cosa dice il profeta: “Per tutta la terra si diffonde la loro voce e ai confini del mondo la loro parola” (Sal 19,5; Rm 10,18)… 
E’ un paradiso che ha anche una sorgente come quello di una volta (Gen 2,6.10), sorgente da cui nascono innumerevoli fiumi… Chi lo dice? Dio stesso che ci ha fatto il dono di tutti i fiumi: “Chi crede in me; come dice la Scrittura: fiumi di acqua viva sgorgheranno dal suo seno” (Gv 7,38)… Questa sorgente è ineguagliabile, non solo per l’abbondanza, ma per la sua natura. Infatti non sono fiumi d’acqua, ma i doni dello Spirito. E’ una sorgente che arriva alle anime di tutti i fedeli, ma non ne è diminuita. E’ data a tutti, ma non si esaurisce… Tutta in tutti e tutta in ognuno: tali infatti sono i doni dello Spirito. 
Vuoi sapere qual è l’abbondanza di questi fiumi? Vuoi conoscere la natura di queste acque? In cosa sono diverse dalle acque di quaggiù, perché sono più buone e più belle? Senti ancora Cristo che parla alla samaritana per capire l’abbondanza della sorgente: “Chi beve dell'acqua che io gli darò, non avrà mai più sete, anzi, l'acqua che io gli darò diventerà in lui sorgente di acqua che zampilla per la vita eterna” (Gv 4,14)… Vuoi pure conoscere la sua natura? Usala! Non è utile per la vita di quaggiù, ma per la vita eterna. Passiamo il nostro tempo in questo paradiso: andiamo a bere a questa sorgente.

mercoledì 17 ottobre 2018

Cosa stava provocando l'uragano Michael?

Secondo Dane Wigington della GeoengineeringWatch.org, l'uragano peggiore che ha colpito la costa Florida Panhandle, secondo Radio meteorologi, è stato spinto da energie a microonde ad alta intensità, apparentemente provenienti dalla Eglin Air Force Base in “western Florida, che si trova a circa tre miglia ( 5 km) a sud-ovest di Valparaiso nella contea di Okaloosa. "  [ Wikipedia ]
Dane documenta le sue affermazioni in un video composito sulla mappa meteorologica che mostra le manipolazioni delle microonde. Per coincidenza, inserisce la mappa meteorologica delle energie a microonde che ha mantenuto l'uragano Florence al posto delle Carolinas.
Non dovrebbero queste strategie di geoingegneria del tempo essere considerate un crimine e perseguite a prescindere da chi è coinvolto?  Sembra che il "cambiamento climatico" sia un atto deliberato dell'uomo, non un atto di Dio!
Manipolazione dell'uragano Michael microonde

0:48 minuti

La geoingegneria meteorologica potrebbe essere responsabile di tutti gli orribili problemi meteorologici che gli esseri umani e il Pianeta Terra stanno vivendo a livello globale, tra cui siccità estese, incendi boschivi, cicli idrologici con impatto negativo e persino terremoti dovuti ai brevetti di geoingegneria HAARP e degli Stati Uniti.
175 brevetti statunitensi dimostrano che la geoingegneria e le tecnologie di controllo meteo sono REALI

4:14 minuti

Le industrie assicurative antincendio e infortunio stanno riscuotendo enormi successi, presumibilmente grazie a "Madre Natura".   Tuttavia, le super-ricche "compagnie di assicurazione del denaro" potrebbero essere uno degli "obiettivi" nei mirini dei banchieri e di altri, che controllano l'odierna realtà manifatturiera?

WikiLeaks rilascia un elenco dettagliato di tutti i data center dei servizi Web Amazon prima della decisione DoD

WikiLeaks ha pubblicato un presunto documento "altamente riservato" che descrive gli indirizzi e i dettagli operativi dei data center di Amazon Web Services (AWS) chiamato Amazon Atlas.

L'organizzazione internazionale dei whistleblowing afferma di aver pubblicato il documento come un tentativo di far luce sulle posizioni "in gran parte nascoste" dei server basati su cloud.
"Mentre uno dei vantaggi del cloud è il potenziale per aumentare l'affidabilità attraverso la distribuzione geografica delle risorse informatiche, l'infrastruttura cloud è notevolmente centralizzata in termini di controllo legale", ha scritto WikiLeaks in una dichiarazione. "Fino ad ora, questa infrastruttura cloud controllata da Amazon era in gran parte nascosta, con la sola divulgazione delle aree geografiche generali dei data center". La pagina dell'infrastruttura globale di AWS descrive le posizioni geografiche di Amazon per i suoi server in termini di "regioni". Ad esempio, l'Est degli Stati Uniti ha sei sedi nel Nord Virginia e tre nell'Ohio, mentre l'Europa ha Francoforte, Irlanda, Londra e Parigi - con tre zone, o data center, in ogni paese.
Note di WikiLeaks :
Attualmente, Amazon è uno dei principali contendenti per un contratto fino a  $ 10 miliardi  per costruire un cloud privato per il Dipartimento della Difesa. Amazon è una delle uniche società con le certificazioni necessarie per ospitare i dati classificati nel cloud. Il Dipartimento della Difesa sta cercando un unico fornitore e altre aziende, tra cui  Oracle  e  IBM , si sono lamentate del fatto che i requisiti ingiustamente favoriscono Amazon. Le offerte per questo contratto sono  previste per domani .
Prima del rilascio, WikiLeaks trasformò il documento in un gioco di puzzle chiamato  Quest of Random Clues .

L'obiettivo del gioco WikiLeaks era di "incoraggiare le persone a ricercare questi data center in modo divertente e intrigante, sottolineando questioni correlate come i contratti con la comunità dell'intelligence, le complesse strutture aziendali di Amazon e la fisicità del cloud", secondo il organizzazione.
Ciò avviene mentre Amazon ha lavorato apertamente con le forze dell'ordine, il che ha causato l'incredibile 20 gruppi di azionisti di Amazon a inviare una lettera al CEO Jeff Bezos che lo esorta a smettere di vendere il software di riconoscimento facciale dell'azienda (Riconoscimento facciale) alle forze dell'ordine.
Questa è un'ulteriore prova del fatto che Amazon, una volta nota per lo shopping online, è ora una società chiave che aiuta lo stato di polizia e contribuisce a plasmare il futuro della sorveglianza con la biometria. Inoltre, la società ha precedentemente stipulato un contratto da $ 600 milioni con la CIA per il cloud computing sviluppato dalla sua controllata Amazon Web Services.
Se ciò non è sufficiente - come ha già riportato Activist Post , Amazon sta anche facendo un'immersione diretta al dettaglio con Amazon Go, che utilizzerà stazioni senza cassiere e probabili telecamere biometriche per scopi antifurto. Esattamente come quello che viene pianificato da centinaia di migliaia di altri rivenditori.
Il quinto rapporto sulla trasparenza di Amazon ha rivelato all'inizio di quest'anno che la società ha fornito più dati dei clienti alle forze dell'ordine statunitensi nella prima metà dello scorso anno rispetto alla sua storia con una scioccante 1.936 richieste diverse tra gennaio e giugno 2017, ha  riferito ZDNet.

Amazon non ha specificato perché ci sia stato un picco nelle richieste del governo degli Stati Uniti durante la prima metà dell'anno, ma per una società che ha apertamente una partnership con la CIA per $ 600 milioni di server cloud, con un possibile contratto da $ 10 miliardi in sospeso con il Dipartimento della Difesa, questa informazione dovrebbe essere preoccupante.
Ciò accade anche perché Google ha dovuto affrontare mesi di contraccolpo per i suoi loschi contratti con governi sia statunitensi che cinesi.
Nel 2013, la US Intelligence Community ha speso 8 miliardi di dollari in tecnologia dell'informazione, secondo i documenti del budget trapelati dall'ex contractor NSA Edward Snowden.

Bill Clinton si è scusato nel 1995 per gli esperimenti di irradiazione umana non etica. Chi si scusa per 5G, Smart Meter e altro?

Nel 1995 il presidente Clinton si è scusato per tutti gli esperimenti non etici di esposizione alle radiazioni umane effettuati sugli americani. Ha fatto l'annuncio lo stesso giorno in cui è stato letto il verdetto della giuria dell'omicidio di OJ Simpson, quindi non ha ricevuto molta attenzione da parte dei media.

Le agenzie statunitensi per decenni hanno aderito a una politica per la quale non esiste una soglia di esposizione alle radiazioni che sia priva di rischi.
Sfortunatamente, l'anno successivo Clinton firmò The Telecommunications Act del 1996 che non ha mai veramente protetto il pubblico o l' ambiente da quello che è successo da allora: l'introduzione, l'implementazione e l'installazione di sempre più radiazioni che emettono ...
1 - Infrastruttura ( torri cellulari , utility "Smart" Meters, hot spot WiFi , ecc.)
Nessuno Stato, governo locale o strumentalità degli stessi può regolamentare il collocamento, la costruzione e la modifica di strutture di servizi personali senza filo sulla base degli effetti ambientali delle emissioni a radiofrequenza nella misura in cui tali impianti sono conformi ai regolamenti della Commissione relativi a tali emissioni.
2 - Dispositivi personali (baby monitor, Bluetooth , telefoni cellulari , tracker diattività assistenti domestici computer portatili , router WiFi, ecc.).

Prima del 1996 , decenni di ricerche avevano già dimostrato che l'esposizione era dannosa per le persone, gli animali e la natura. Da allora sono state rilasciateulteriori ricerche che dimostrano anche dei danni , soprattutto per quanto riguarda i bambini . Nonostante ciò, è ancora in vigore l'atto Telecom 1996 che rende legale l'industria delle telecomunicazioni (alias Big Wireless), i funzionari eletti degli Stati Uniti , le agenzie federali e i dipendenti (attuali e precedenti ) per incoraggiare l'uso e persino forzare l'installazione di più dispositivi , prodotti e infrastrutture sul pubblico anche se sanno che questo non è sicuroPersino le società di telecomunicazioni non hanno mai detto che i loro prodotti sono sicuri.  Le compagnie di assicurazione sono anche consapevoli dei rischi di esposizione e non sembrano più voler fare affari con Big Wireless.
I media continuano a riferire a volte sui rischi di esposizione in modo accurato , a volte non accurato , e in ogni modo nel mezzo .  È comprensibile il motivo per cui molti di noi sono confusi e inconsapevoli di questo perché tutti questi prodotti e infrastrutture sono ancora legalmente ritratti come innocui , utili, magici e necessari mentre vengono commercializzati per ogni uomo, donna e bambino , nonostante il fatto che già lo sappiano che nulla di tutto ciò è completamente sicuro .

I contatori intelligenti "intelligenti" emettono radiazioni dannose e elettricità sporca . Sono ancora costretti a vivere in casa e in tutta la comunità,nonostante tutte le lamentele , le dichiarazioni mediche e i problemi documentati associati a loro - inclusi incendi ed esplosioni.
Nonostante il rischio di esposizione e il danno ai bambini , i router WiFi di forza industriale sono ancora installati nella maggior parte delle scuole pubbliche . C'è ora la pressione di installarli anche sugli autobus scolastici .
La " Race for 5G " e " Smart Cities " sono le ultime campagne che vengono costrette sugli americani nonostante i rischi per la salute, le obiezioni e le proteste diffuse . Essi richiedono 4G e 5G piccole torri cellulari e relative infrastrutture di radiazioni che emettono installati davanti a case e praticamente tutto il resto sia fuori terra e sotto. Anche l'EPA sta ora spingendo anche a ridurre i livelli federali di esposizione alle radiazioni .
La tecnologia può essere utile e persino meravigliosa quando viene prodotta, commercializzata e incorporata pubblicamente in un modo in cui tutti sono consapevoli di come utilizzarlo nel modo più sicuro possibile.  Altri paesi lo stanno già facendo da molti anni. Quanti anni prima un presidente si scuserà per la crescente esposizione involontaria alle radiazioni agli americani dopo la firma di The Telecom Act del 1996? Ancora più importante: quanto tempo ancora prima verrà affrontato e corretto